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La settimana con Celje e Parma (07-13.04)

Started by Chiesa, 07/04/25, 16:29

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Chiesa

Fagioli come Modric e CorSport rivela: "Commisso impressionato, lo vuole tenere"

La Fiorentina si prepara a riscattare Nicolò Fagioli dalla Juventus

Nel finale rocambolesco di Milan-Fiorentina, al minuto 89, nasce un'azione che sfugge alla logica comune del calcio e che esalta il talento puro. Kean fa da sponda di testa per Beltran, che serve Nicolò Fagioli, il quale con un tocco raffinato lancia Dodo in fascia, beffando la difesa rossonera. Un gesto tecnico quasi poetico, più accarezzato che calciato, che mostra la classe di un centrocampista raro e ispirato.

Fagioli, arrivato alla Fiorentina sul filo del mercato invernale, ha già mostrato lampi della qualità che aveva affascinato anche Massimiliano Allegri, che l'aveva accostato nientemeno che a Luka Modric. La società viola ha creduto in lui, vedendo ciò che altri forse non hanno saputo cogliere, e lo ha inserito in una squadra rinnovata con l'ambizione di ritrovare la via verso l'Europa. Con giocate come quella che ha liberato Kean davanti a Maignan al minuto 69, Fagioli si candida a essere un punto fermo del futuro viola.

La Fiorentina, infatti, ha già deciso di riscattarlo: il riscatto è fissato a 13,5 milioni di euro, da aggiungere ai 2,5 già versati per il prestito oneroso, più eventuali 3 milioni di bonus. Anche se formalmente l'obbligo scatterebbe con la qualificazione in Europa, per il club non c'è più alcun dubbio: Fagioli ha trovato a Firenze l'ambiente perfetto per rinascere, e sarà parte integrante del progetto viola a lungo termine. Lo scrive il Corriere dello Sport.

Redazione VN
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Chiesa

Fiorentina, il programma di oggi

Il programma giorno per giorno della Fiorentina: allenamenti, appuntamenti e tutto quello che c'è da sapere sulla squadra viola

Ore 15 allenamento al Viola Park

Redazione VN
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Chiesa

Celje, sorpresa d'Europa: i segreti dell'avversario di Conference della Fiorentina

Tutto sui prossimi avversari della Fiorentina in Conference League

Albert Riera, attuale allenatore dell'NK Celje, è una figura fuori dagli schemi che ha saputo costruirsi un percorso originale nel mondo del calcio, sia da giocatore che da tecnico. La sua squadra, che giovedì affronterà la Fiorentina nell'andata dei quarti di Conference League, proviene da una città di 40.000 abitanti e gioca in uno degli stadi più moderni della Slovenia, lo Z'dežele. Il Celje ha una storia lunga ma povera di trofei, con soli quattro titoli all'attivo, ma mai è retrocesso in seconda divisione.

In Europa, il percorso dell'NK Celje è stato sorprendente: dopo aver eliminato il P'yownik, ha superato la fase a gironi con numeri altalenanti (13 gol fatti e subiti), e poi ha battuto l'Apoel e il Lugano, entrambe fuori casa, quest'ultima ai rigori dopo una partita spettacolare. Riera ha dato alla squadra un'impronta offensiva e coraggiosa, con moduli flessibili (4-3-3 o 4-1-4-1) e facendo leva sulle qualità del bomber lituano Armandas Kucys, già a quota 6 gol nella competizione. In campionato, però, il Celje fatica e occupa il quinto posto, molto distante dalla vetta.

Il carisma di Riera è ben noto: ex centrocampista dal passato importante (Liverpool, City, Galatasaray), è ricordato anche per episodi bizzarri come il famoso torneo di poker a Nova Gorica giocato mentre era tesserato con l'Udinese, senza mai scendere in campo. Dopo aver chiuso la carriera in Slovenia, ha iniziato ad allenare, vincendo un campionato e una coppa con l'Olimpia Lubiana, nonostante l'ostilità degli ultrà. Riera, imprevedibile e determinato, è la vera incognita di questo quarto di finale europeo. Lo scrive il Corriere Fiorentino.

Redazione VN
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Fiorentina e infortuni: Gudmundsson il più sfortunato, anche Cataldi non scherza

Il punto sugli infortunati in casa Fiorentina in questa stagione

A livello di infortuni la stagione della Fiorentina è da considerarsi nella media, anche se in alcuni momenti della stagione hanno pesato di più. Viene in mente l'inizio dell'anno, quando Palladino è rimasto senza mezzo centrocampo. Con Bove out fino al termine della stagione, gli acciacchi di Cataldi e Adli (guaio alla caviglia, 5 gare out) non hanno aiutato. Poi ci si è messo anche il problema muscolare a Folorunsho. Attualmente ai box restano Colpani (ha già saltato 6 partite di campionato e 2 di Conference) e Gosens.

In questo senso la poco ambita palma del più assente (tolto il caso eccezionale di Bove) va a Gudmundsson, che ha saltato 13 partite per svariati problemi: dal polpaccio al bicipite femorale fino alla frattura a carico del passaggio sacro-coccige. Dietro a lui Pongracic, con 12 partite saltate per un problema alla coscia. Cataldi ne ha saltate 10 per noie muscolari e un problema alla caviglia. E poi Mandragora, out in 4 occasioni per un problema al ginocchio. A questi si aggiungono i problemini di Kean: gestita la lombalgia, ha saltato la trasferta a Genova per un problema alla caviglia e la gara col Lecce dopo il trauma cranico di Verona. Lo scrive la Nazione.

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De Gea, numeri impressionanti. E il confronto con Terracciano è eloquente

I numeri di David De Gea con la maglia della Fiorentina e il confronto con Pietro Terracciano

David De Gea si è ritagliato un ruolo da protagonista assoluto nella stagione della Fiorentina, facendo dimenticare i 12 mesi da svincolato e dimostrando di essere ancora un portiere di livello mondiale. Nonostante i quasi 35 anni, il suo talento non ha perso brillantezza: contro il Milan ha celebrato la 500ª presenza nei principali campionati europei con una doppia parata straordinaria su Reijnders e Pulisic, simile a quelle già viste nella trasferta di Como o nella gara d'andata contro i rossoneri, quando parò due rigori.

I numeri certificano il suo impatto: in 28 presenze di Serie A ha effettuato 83 parate, subito 29 gol e collezionato 10 clean sheet. La sua media di interventi riusciti (74,8%) è la più alta dal 2019-20 e una delle migliori in carriera. De Gea ha garantito continuità e affidabilità, mantenendo percentuali elevate sia nel girone d'andata (75,8%) che in quello di ritorno (73,5%). Le sue prestazioni sono spesso state decisive nei successi viola: nelle vittorie della Fiorentina ha parato l'82% dei tiri in porta ricevuti.

Il confronto con il suo predecessore, Terracciano, è eloquente: l'ex portiere viola si fermava al 64,5% di parate. De Gea, invece, è diventato una vera garanzia per la squadra di Palladino, simbolo di esperienza e qualità. Il suo rendimento ha stabilizzato la retroguardia e rilanciato le ambizioni del club, dimostrando che, nonostante l'età, può ancora essere uno dei migliori nel ruolo a livello europeo. Lo scrive il Corriere Fiorentino.

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Chiesa

La Fiorentina oggi su radio e tv locali

Nuova rubrica giornaliera con le trasmissioni radio e tv dedicate alla Fiorentina

Riprendiamo una rubrica giornaliera che speriamo possa diventare un vero e proprio vademecum: uno strumento utile per tutti i tifosi viola che vogliono seguire le vicende della Fiorentina, attraverso radio e tv locali. Qui, giorno per giorno, troverete tutti gli appuntamenti in ordine cronologico. In attesa ovviamente degli aggiornamenti da parte delle varie redazioni sportive attive in città.

Radio

Ore 13.30 RADIO BRUNO - Pentasport la partita

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Televisioni

Ore 15 - TOSCANA TV Casa viola, la partita

Ore 15 - RTV 38 Viola in campo

Ore 21 - RTV 38 Viola

Ore 21 - TOSCANA TV Casa viola

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Fiorentina, il Mondiale è un alleato per tenere Kean. Ma dipenderà da lui

La Fiorentina si dovrà giocare tutte le sue carte per trattenere Moise Kean

La Gazzetta dello Sportsi sofferma su Moise Kean e la sua permanenza alla Fiorentina. Nonostante la clausola da 52 milioni, ci potrebbero essere vari fattori che utili a convincere il giocatore a rimanere qui a Firenze. Ecco il commento:

    Il Mondiale 2026 può essere un alleato della Fiorentina perché la Viola gli garantirebbe la titolarità costante, come quest'anno, ma è chiaro che gli ostacoli non mancano perché la sua esplosione in questa stagione lo ha messo sotto i riflettori del mercato e dei principali club europei, fra cui il Barcellona, e diversi di Premier League. In più c'è una clausola rescissoria da 52 milioni, esercitabile dall'1 al 15 luglio, che se venisse accesa da una società gradita al giocatore lo porterebbe a lasciare Firenze. La clausola è stata voluta dallo stesso calciatore come spiegato dal d.g. Ferrari lo scorso novembre: «Di solito non è una condizione che amiamo, ma l'abbiamo inserita per concludere l'operazione. E stata fatta perché lui voleva questa garanzia e noi volevamo Moise in viola a tutti i costi. Poi toccherà eventualmente a Kean dare anche lui il via libera». Quindi dipenderà dalla volontà di Kean, però nel frattempo la Fiorentina dovrà cercare di giocarsi tutte le proprie carte per non perderlo.

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Repubblica a Palladino: "Ecco l'ultima sfida, battere le squadre piccole"

L'ultimo step per la formazione di Raffaele Palladino

La Fiorentina ha superato un ciclo impegnativo di partite contro big come Napoli, Juventus, Atalanta e Milan, ottenendo 7 punti e consolidando fiducia, gioco, armonia e concretezza. La squadra di Palladino sembra aver trovato il giusto equilibrio, con diversi giocatori in grande forma: Kean segna con continuità, Gudmundsson è tornato sui suoi livelli migliori, Fagioli è libero di esprimersi, Dodo sta crescendo di condizione e De Gea continua a brillare in porta.

Ora i viola si preparano all'andata dei quarti di Conference League contro il Celje, con l'obiettivo di vincere il trofeo (e qualificarsi in Europa League). Ma anche il campionato resta cruciale: il calendario propone sfide chiave contro Roma e Bologna e cinque gare contro squadre di bassa classifica (Parma, Cagliari, Empoli, Venezia, Udinese), proprio quelle che in passato hanno messo più in difficoltà la Fiorentina.

Finora, i numeri mostrano un rendimento simile tra le sfide contro le squadre forti e quelle meno quotate, segno che manca ancora la continuità decisiva. Le prossime partite rappresentano quindi un'occasione per fare quel salto di maturità tanto atteso. C'è entusiasmo, unione e un patto nello spogliatoio per inseguire gli obiettivi più alti. Il 3-5-2 è ormai un punto fermo per Palladino, che potrà contare su una squadra determinata e flessibile per affrontare al meglio il finale di stagione. Lo riporta Repubblica Firenze.

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