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La settimana con Celje (14-20.04)

Started by Chiesa, 14/04/25, 18:08

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Chiesa

- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

La Nazione: "Fiorentina, è tutto da dimenticare. Un pari che vale una sconfitta"

La Nazione analizza sconsolata il pareggio della Fiorentina contro il Parma

La Fiorentina inciampa ancora una volta contro una squadra di medio-bassa classifica, confermando la sua difficoltà cronica ad imporsi contro le cosiddette "piccole". Il deludente pareggio a reti inviolate con il Parma non solo blocca la corsa verso posizioni europee più prestigiose della Conference League, ma mostra anche una squadra spenta, priva di idee e priva di mordente. La prestazione sotto la pioggia è stata piatta, priva di slanci, con la sensazione diffusa che se al posto del Parma ci fosse stata una big, il copione sarebbe stato completamente diverso.

Palladino schiera una formazione quasi titolare, con Kean e Gud in attacco, Mari in difesa e Dodo sulla fascia, mantenendo il consueto 3-5-2. Il Parma, con il suo 5-3-2, cerca profondità con Bonny e Pellegrino ma non crea vere occasioni pericolose. La Fiorentina, invece, appare stanca, forse condizionata dal calendario fitto e dagli impegni europei. L'unico a provarci con costanza è Dodo, anche se manca sempre l'ultimo passaggio efficace. L'unica vera occasione del primo tempo arriva solo allo scadere, ma anche lì l'appuntamento con il gol sfuma.

Nel secondo tempo, Kean spreca una grande occasione costruita da un bel dialogo tra Mandragora e Gudmundsson. Il Parma si chiude nella propria metà campo, ma la Fiorentina, pur guadagnando terreno, non riesce a concretizzare. De Gea si rende protagonista di una parata spettacolare su Bonny (in fuorigioco), ma l'occasione è comunque emblematica della difficoltà dei viola a controllare anche le fasi di apparente dominio. Dopo altri tentativi poco lucidi di Kean e Dodo, il match si spegne definitivamente, lasciando un amaro 0-0 che pesa come una sconfitta. Lo scrive la Nazione.

Redazione VN
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Chiesa

Gazzetta dura: "Svagata, molle, lenta e sconclusionata. Una Fiorentina orrenda"

L'analisi dura e cruda della Gazzetta dello Sport dopo Fiorentina-Parma

La Gazzetta dello Sport non usa giri di parole: Fiorentina-Parma è stata una gara a dir poco orrenda. Così, il noto quotidiano descrive il match di ieri. La squadra di Raffaele Palladino non è stata all'altezza della situazione:

    Potremmo infiocchettare il racconto parlando di partita tattica, equilibrata, tesa per motivi di classifica. E invece no, meglio la cruda verità: è stata una gara orrenda, soprattutto per colpa di una Fiorentina svagata, molle, lenta, sconclusionata. Il Parma ha iniziato meglio, ha mostrato idee e personalità per mezz'ora e poi si è progressivamente rintanato per non correre rischi. Due vere occasioni da gol: il colpo di testa centrale di Bernabé al 3' del primo tempo e il tiro sul fondo di Kean davanti a Suzuki al 9' della ripresa. Il resto è stata noia condita da approssimazione e confusione. Il punteggio rispecchia bene ciò che si è visto, ma poi bisogna anche distinguere: e allora meglio il Parma, disegnato in campo con logica da Chivu. I gialloblù, non riuscendo a capitalizzare il buon inizio, si sono forse spaventati un po' troppo per i confusi tentativi dei viola nella ripresa ripartendo meno di quanto avrebbero potuto.

Redazione VN
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Chiesa

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Chiesa

CorFio: "Fiorentina, la Champions è più lontana. E menomale che c'è De Gea"

Il Corriere Fiorentino ringrazia De Gea per la grande parata su Bernabé

In una giornata grigia e piovosa, la Fiorentina non riesce ad andare oltre lo 0-0 contro il Parma, frenando la propria corsa verso la zona Champions. La squadra di Palladino, apparsa lenta e priva di idee, sbatte contro un Parma agguerrito e ben messo in campo da Chivu, capace anche di impensierire i viola con alcune occasioni pericolose. Solo un super De Gea evita il peggio, salvando su un colpo di testa ravvicinato di Bernabè nei primi minuti. Il sogno di alta classifica si allontana, e ancora una volta emerge la difficoltà della Fiorentina contro squadre di bassa classifica.

La partita resta bloccata per lunghi tratti, con poche occasioni da entrambe le parti. Nel secondo tempo arriva l'unica vera palla gol viola, sui piedi di Kean, che però spreca da posizione favorevole. Un grigio pomeriggio fotografato perfettamente da quell'errore, reso ancora più amaro dal gol annullato a Richardson per fuorigioco. I viola guadagnano un punto sul Bologna, ma ne perdono due importanti su Atalanta e Juventus, confermando il trend negativo contro le squadre meno quotate: una zavorra che potrebbe costare caro a fine stagione.

Dal punto di vista tattico, Palladino si affida al solito 3-5-2, con Gudmundsson a supporto di Kean e Parisi sulla fascia sinistra. L'unico davvero brillante è Dodò, che spinge senza sosta e tiene in apprensione la difesa avversaria, ma le sue avanzate lasciano anche spazi alle ripartenze del Parma. Fagioli fatica a trovare ritmo e anche Gud resta anonimo per gran parte del match. La manovra viola, incisiva contro le grandi, risulta prevedibile e sterile contro un Parma aggressivo e compatto, che esce dal Franchi con un punto prezioso e una prestazione incoraggiante. Lo scrive il Corriere Fiorentino.

Redazione VN
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Chiesa

CorSport: "Beltran al posto di Gudmundsson? Servivano entrambi dietro a Kean!"

Il Corriere dello Sport non si spiega alcune scelte della Fiorentina ai momenti dei cambi

La Fiorentina inciampa ancora una volta contro un avversario che si chiude e le lascia il pallino del gioco. Il Parma, ben organizzato da Chivu, ha interpretato alla perfezione una partita difensiva, ottenendo un pareggio meritato al Franchi. Nonostante i sei cambi rispetto all'impegno di Conference League, la squadra di Palladino non è riuscita a superare la stanchezza fisica e mentale, confermando le proprie difficoltà nel trovare soluzioni efficaci contro squadre che si chiudono a riccio. Questo limite, ormai cronico, rischia di compromettere seriamente le ambizioni europee della Viola.

La partita è stata caratterizzata da un possesso palla sterile per la Fiorentina, con il 57% del controllo ma pochissime occasioni concrete. Il gioco viola è stato lento, prevedibile, senza verticalizzazioni né cambi di ritmo. Kean ha avuto l'unica vera palla-gol su assist di Mandragora, ma ha sprecato tutto da buona posizione. L'altra chance è arrivata da Dodo, ma anche in quel caso il portiere del Parma ha risposto presente. Al contrario, gli ospiti hanno avuto due grandi occasioni a inizio match con Bernabé e Keita, fermati entrambi da un attento De Gea. Dopo quelle fiammate iniziali, il Parma ha rinunciato ad attaccare, limitandosi ad aspettare.

Nemmeno i cambi sono riusciti a scuotere la partita. Gli ingressi di Adli, Richardson, Folorunsho e Beltran  (l'argentino per Gudmundsson, forse servivano insieme alle spalle di Kean ai viola)  non hanno modificato l'inerzia del match, e l'unico momento degno di nota è stato il gol annullato per fuorigioco a Richardson. Palladino, squalificato e in tribuna, non è riuscito a trovare la chiave giusta per scardinare il muro gialloblù, mentre Chivu ha ottenuto esattamente ciò che voleva: un punto prezioso e una Fiorentina neutralizzata. Lo 0-0 finale è lo specchio fedele di una partita bloccata, segnata più dalla tattica che dal gioco. Lo scrive il Corriere dello Sport.

Redazione VN
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Chiesa

Prima Citterio, poi Pradè: la Fiorentina vede positivo e prova a ripartire

Dalle parole di Citterio e Pradè si percepisce grande positività

Dopo lo 0-0 interno contro il Parma, il vice allenatore della Fiorentina, Stefano Citterio, cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno: non due punti persi, ma uno guadagnato. Sostituendo lo squalificato Palladino in panchina, Citterio ha sottolineato che la classifica resta aperta e che il pareggio, seppur deludente per i ventimila presenti al Franchi, è comunque un passo avanti. Tuttavia, il tema ricorrente è la difficoltà della Fiorentina a imporsi contro le squadre più modeste, un problema ormai evidente nel girone di ritorno, già visto con Verona e Monza.

Citterio ammette che la squadra avrebbe potuto fare di più, pur riconoscendo i meriti del Parma. L'occasione mancata da Kean è considerata il possibile ago della bilancia di una partita che non ha mai davvero decollato. Inoltre, la Fiorentina è apparsa visibilmente stanca dopo l'impegno europeo, e alcuni giocatori come Fagioli e Zaniolo (coinvolti in vicende extracalcistiche) non hanno inciso: il primo è parso sottotono, mentre il secondo è rimasto in panchina per evitare rischi tattici, vista anche la prudenza adottata nei minuti finali.

Anche il direttore sportivo Daniele Pradè ha provato a ridimensionare il risultato, parlando di una gara difficile contro un avversario ben preparato. Ha giustificato la prestazione sotto tono con la fatica accumulata dopo il recente viaggio europeo, concluso solo poche ore prima del match. L'intento del club è ora quello di non fare drammi e tenersi stretto il punto, cercando di recuperare energie e lucidità per le prossime decisive sfide in campionato e in Conference League. Lo scrive il Corriere dello Sport.

Redazione VN
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Chiesa

La Fiorentina è un inno alla lentezza. Anestetizzati Gudmundsson e Kean

La Fiorentina è stata lenta sotto ogni punto di vista

La Gazzetta dello Sportanalizza la partita tra Fiorentina e Parma. La parola d'ordine è lentezza. Il centrocampo di Raffaele Palladino non è riuscito a dare la scossa alla partita:

    Il primo tempo della Fiorentina, diversa per sei undicesimi dalla formazione di giovedì nell'andata dei quarti di Conference League, è un inno alla lentezza. Tutti portano la palla, nessuno gioca a uno o due tocchi. E così il Parma fa in fretta a compattarsi e ostruire ogni linea di passaggio. Ma non è solo una questione tattica. I gialloblù sembrano anche più determinati e aggressivi, fin dal fischio d'avvio. Una dormita generale consente subito a Valeri di creare l'unico pericolo del primo tempo: il colpo di testa di Bernabé non è angolato e a De Gea basta non muoversi per respingere. La Fiorentina si impantana in una manovra asfittica in cui Fagioli si perde, Mandragora non trova i tempi per inserirsi e l'unica soluzione è lo scatto di Dodò. Il terzino brasiliano ingaggia una sfida di sprint con Valeri, ma quando la vince è impreciso al cross o al tiro. Un gioco così lento anestetizza la qualità migliore di Gudmundsson e complica la vita di Kean, raramente chiamato all'uno contro uno. Servirebbero combinazioni sulle corsie e il sovraccarico di una zona per poi effettuare un cambio di gioco sul lato debole: invece è tutto casuale. Nella ripresa c'è quasi solo l'errore di Kean e un gol annullato a Richardson per fuorigioco. Il Parma si abbassa un po' troppo, ma i cambi di Palladino (in tribuna per squalifica) non incidono. E così finisce come era logico: zero gol, zero divertimento, zero tutto.

Redazione VN
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