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Il Museo Fiorentina inaugura la ''HALL OF FAME'' gigliata

Started by Chiesa, 12/12/11, 17:04

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Alcuni calciatori della Fiorentina presenti alla Hall of Fame

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I nuovi cimeli dell'Associazione Museo Fiorentina

Quella di oggi è stata una vera e propria giornata di festa da non dimenticare per tutti i tifosi della Fiorentina. Per la prima volta in assoluto in Italia si è celebrata la Hall of Fame Viola grazie alla collaborazione tra Acf Fiorentina e Associazione Museo Fiorentina. Grazie a questo connubio è stato possibile celebrare i campioni del passato, del campo ma non solo, che a partire da oggi saranno ufficialmente leggende del mondo viola. Il Museo Associazione Calcio Fiorentina è un organo in continua crescita e da oggi potrà annoverare tra le sue risorse alcuni cimeli che i premiati o i loro parenti hanno deciso di donare.

Il primo che ha contribuito ad arricchire il Museo è stato Moreno Roggi: l'ex difensore gigliato ha regalato una videocassetta contenente l'esordio di Giancarlo Antognoni con la Nazionale italiana. La Signora Parenti, vedova del compianto Lando, ha lasciato un portachiavi d'oro che suo marito portava sempre con sè. La memoria è potuta tornare agli albori della storia della Fiorentina grazie alla presenza della nipote del centrocampista Mario Pizziolo che ha portato due foto dello zio mentre indossa la casacca viola; stesso tipo di dono quello effettuato da Giuseppe Brizzi che ha lasciato alcune sue stampe.

Una concessione nobile quella di un emozionato Narciso Parigi: i diritti d'autore di tre canzoni del suo repertorio. Spazio anche al "Babbo" di tutti i tifosi della Curva Fiesole: Stefano Biagini detto "Pompa". Sara, figlia di Stefano, ha donato uno dei cappellini che il grande tifoso indossava sempre. Il nipote di Luigi Ridolfi Vay da Verrazzano ha lasciato in dono un campanello di proprietà del nonno che usava per richiamare l'attenzione durante le riunioni.
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Museo Fiorentina sulle emozioni della Hall of Fame

Da dove si parte per trasmettere le irripetibili emozioni provate da tutti alla prima edizione della Hall of Fame?
Dalla interminabile standing ovation per Giancarlo Antognoni oppure dalla furiosa litigata avvenuta in sede dopo l'annuncio della vendita di Egisto Pandolfini lucidamente raccontata da Rigoletto Fantappiè?
Dal "sangue viola" che scorre nelle vene di Narciso Parigi – come lui stesso ha ammesso – oppure dalla richiesta di un televisore per vedere la Fiorentina da parte di Giuseppe Chiappella da un letto d'ospedale nel ricordo di suo nipote?
La commozione della Signora Solidea davanti al ritratto del Suo sorridente Lando e quel bacio lanciato verso di Lui rappresenta però il significato vero di una giornata che ha glorificato i più nobili sentimenti che abbiamo nel nostro cuore viola.
Chi si poteva aspettare un Giuseppe Brizi visibilmente commosso mentre ritira un premio per una carriera entusiasmante e un fuoriclasse di livello mondiale come Kurt Hamrin rispettosamente premiato e salutato da Stevan Jovetic, ragazzo dal grande talento ma soprattutto molto educato e rispettoso?
Tutto è stato perfetto, tutto è stato coinvolgente: quando l'intera sala ha cantato in piedi e a squarciagola l'inno della Fiorentina abbiamo capito tutti che la storia unisce e ci aiuta a ripartire nei momenti difficili.
Ci sentiamo profondamente grati a tutti coloro che si sono adoperati per costruire questo sogno chiamato Hall of Fame Viola. Amiamo davvero chi abbiamo premiato ma non amiamo di meno chi ci accompagna disinteressatamente in questa fantastica missione. Amare vuol dire ringraziare chi lo merita e i componenti della nostra fondazione lo meritano fino in fondo.
Il compito del Museo è quello di documentare, di ricordare, di tramandare e di insegnare.
L'umiltà di Christian Riganò è da tramandare e da insegnare: si schernisce davanti a Luca Toni dicendo che lui è stato soltanto un ragazzo di provincia che ha fatto quello che poteva... ma che dici Christian? Tu sei l'unico della storia viola ad avere segnato in tre categorie diverse; ci hai regalato le stesse emozioni dei Grandi perché sei un Grande.
La dedizione di Raffaele Righetti è da tramandare e da insegnare: un signore d'altri tempi, dai principi morali e da una rettitudine difficilmente riscontrabile in altre persone.
L'affetto per la Fiorentina di Egisto Pandolfini è da tramandare e da insegnare: in viola ha fatto tutto. Giocatore, allenatore e dirigente...
Il bacio della Signora Solidea è da tramandare e da insegnare.
Se tutta questa valanga di emozioni è uscita e ha invaso Firenze lo dobbiamo ad un foltissimo numero di volontari e ad un gruppo di professionisti della memoria e del rispetto che, anche attraverso queste semplici emozioni, trasmette cultura. Cosa c'è di più culturale di una lacrima di una donna innamorata del suo uomo? O di un ex atleta che parla con la voce rotta per la commozione ringraziando noi, semplici studiosi? Alcuni sostengono che voltandosi indietro non si guarda avanti. Durante la celebrazione della Hall of fame Viola ci siamo tutti voltati indietro ed abbiamo visto un glorioso passato ed un futuro roseo.

Il Consiglio di Gestione
Raffaele Righetti
Sandro Mencucci
Andrea Claudio Galluzzo
David Bini
Alessandro Luzzi
Massimo Cecchi
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