• Welcome to ACFFiorentina.eu - forum of Fiorentina supporters, Fiorentina forum.
 

Olivera: ''Ho rimpianti, ma questa è un'opportunità unica''

Started by Chiesa, 01/02/12, 21:28

Previous topic - Next topic

0 Members and 1 Guest are viewing this topic.

Chiesa

Ruben Olivera, ultimo colpo della Fiorentina in ottica prima squadra, si è così presentato in sala stampa:

"Il numero 10? So cosa vuol dire a Firenze, ma per me è un numero importante. Sono un giocatore aggressivo, ma nel modo giusto. Ho rimpianti per com'è andata la mia esperienza con la Juventus, è stata tutta colpa mia, ora voglio dare il massimo qui, arrivare a 28 anni alla Fiorentina è un bel traguardo.

Il mio ruolo? Sono più difensivo di un tempo, qui credo che mi vogliano come mezz'ala, è da tempo che non gioco più attaccante, ma so fare tutte le fasi. In passato non mi sono comportato sempre da professionista, ma ora sono cambiato e voglio cogliere le occasioni che ho. La rivalità con la Juventus? Io darò sempre tutto con la Fiorentina, in ogni partita, questa è un'opportunità unica".
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Olivera vestirà la maglia numero 10 (FOTO)

Il ds Corvino e il nuovo acquisto Olivera sono appena entrati in sala stampa: il giocatore ha scelto la maglia numero 10.

- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Olivera: ''Sono cambiato e lo dimostrerò''

Si è preso sulle spalle il numero dell'eterno ricominciare, il 10. Perché non ha paura e perché le sfide in fondo gli piacciono. Firenze e la Fiorentina sono la chiave per riprendersi tutto. «Ho già buttato via l'occasione che mi era capitata con il mio arrivo in Italia alla Juventus. Adesso è cambiato tutto, sono cambiato io e questa è l'occasione giusta per dimostrarlo con i fatti, mettendo le parole in un angolo» . Ruben Olivera ha chiuso con il passato. Ha già cominciato a studiare le regole, scritte e non, della sua nuova città. Il significato della maglia numero 10 se l'è fatto spiegare appena arrivato. «Non voglio deludere nessuno - ha continuato - è un numero che mi ha sempre identificato. Ci metterò l'anima, in campo. So  tutto della tradizione dei numeri 10 a Firenze: è una responsabilità, ma è ancora un onore, non certo un peso. Sono onorato, ma soprattutto farò di tutto perché questo orgoglio che sento dentro possa trasmetterlo alla gente».

UOMINI DURI - Maglioncino verde militare, giacca nera, cappellino. Olivera regala qualche sorriso, ma neppure troppi. «Il calcio è un gioco maschio, a centrocampo lo è ancora di più. Devi farti sentire, devi farti rispettare ed io sono pronto. Quanto sono cattivo in campo? Quanto basta, perché è lì che devi farti rispettare fin da subito». Le idee le ha chiarissime, pure se è arrivato da poche ore e se dovrà ancora rimandare il suo debutto causa turno di squalifica da scontare (il rinvio della gara di Bologna lo costringerà a saltare la partita con l'Udinese di domenica al Franchi). «Ho parlato subito con l'allenatore - ha continuato - E' stata una delle prime cose fatte dopo il mio arrivo. Sa che posso muovermi lungo tutta la linea del centrocampo e pure che posso avanzare di qualche metro. Negli ultimi due anni ho imparato ad agire da una posizione più arretrata, ma sono nato come trequartista e non è che all'improvviso ti dimentichi tutto. Dovrò essere abile ad inserirmi negli schemi di gioco di una squadra già rodata, una squadra che non lotta per non retrocedere, ma che punta più in alto e che ha tanta qualità al suo interno. Io ci credo».

RICOMINCIARE - Olivera è concentratissimo. Ha messo in gioco tutto. Ha firmato un contratto di due anni e mezzo e dopo il continuo peregrinare subìto sulla sua pelle dopo un impatto fallimentare con la Juventus (22 presenze in bianconero e cinque prestiti in sei stagioni) non può più sbagliare. I paracaduti sono finiti. «Avevo solo 22 anni quando mi sono trasferito in Italia e, forse anche per la giovane età, non sono stato capace di capitalizzare al massimo l'opportunità che mi era stata concessa. Il problema non è stato degli altri, della Juve intendo. No, io mi sono buttato via. Ora è cambiato tutto. Ora voglio dimostrare di essere all'altezza del campo, voglio far vedere chi è il vero Olivera» . Orgoglio uruguagio. «Il passato è passato. Non voglio rivangare niente, il mio unico pensiero è quello di guardare avanti. Ho la giusta determinazione per fare bene con questa maglia e pure la qualità tecnica per dimostrare di valere questa opportunità che la società viola mi ha offerto. Nessuno resterà deluso. Io per primo. Ho messo insieme la professionalità necessaria per poter giocare a certi livelli» . Annuisce Olivera. Non se lo aspettava neppure lui che, due settimane dopo aver inflitto con la sua ex squadra una sconfitta di cui la Fiorentina continua ad accusare gli effetti, sarebbe arrivato a Firenze. «Adesso tocca a me». L'occasione l'ha presa al volo. Nel suo eterno ricominciare, con il 10 sulle spalle, ora vuole provare almeno a riprendersi la scena. Anche per questo in patria lo chiamano "el pollo". Perché è sagace quanto basta.
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO