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La settimana con Atalanta e Juventus

Started by Chiesa, 01/04/24, 11:40

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Chiesa

La Fiorentina e il rischio di fare i conti con la realtà

Vincenzo italiano quasi certamente lascerà Firenze, ma siamo sicuri che poi non lo rimpiangeremo?

Provate a premere il tasto rewind, e tornate fino all'inizio della stagione 2021/2022. Questa era, la Fiorentina: Terracciano (Dragowski); Odriozola, Milenkovic, Quarta, Biraghi; Castrovilli, Torreira, Bonaventura; Callejon (Sottil, Saponara), Vlahovic, Nico Gonzalez. Oggi invece, al netto di infortuni, squalifiche, scelte o turnover, la formazione tipo è sostanzialmente questa: Terracciano; Dodò, Milenkovic, Quarta (Ranieri), Biraghi; Arthur, Bonaventura; Nico Gonzalez, Beltran, Sottil; Belotti. Domanda: meglio adesso, o due anni e mezzo fa?

Rispondere non è semplicissimo (anche se io un'idea ce l'ho) ma il solo fatto che sia legittimo porsi il dubbio dovrebbe valere più di mille altre considerazioni. Eppure, nel frattempo, i viola son stati capaci di confermarsi in campionato, di raggiungere due finali di coppa e di presentarsi sul rettilineo finale di questa terza stagione targata Italiano ancora in corsa su tutti i fronti (anche se in campionato si fa dura) e con la possibilità, quindi, di replicare il bellissimo percorso dello scorso anno. La sensazione insomma è di essere tornati ai tempi di Cesare Prandelli quando, l'allora allenatore della Fiorentina, parlò di "due velocità". Da una parte un gruppo di lavoro che sul campo riusciva a correre spesso più forte di quanto in realtà le gambe gli avrebbero permesso e dall'altra un club che, nonostante una programmazione sicuramente migliore rispetto a quella attuale, faticava ad assecondarne la crescita.

Quando si giudica il lavoro di Italiano e dei suoi collaboratori insomma, bisognerebbe sempre togliersi di dosso colori e passione e provare, se possibile, ad osservare la realtà con un minimo di oggettività. Ciò non significa pensare che il mister non abbia commesso errori o che non abbia difetti. Ne ha, ovviamente, ma non ha mai smesso di impegnarsi per correggerli. Ha rivisto alcune convinzioni, ha cambiato moduli, ha adattato giocatori, ad alcuni ha cucito addosso su misura ruoli e compiti (pensate a Beltran, acquistato come centravanti) ad altri ha più semplicemente restituito quella fiducia che pareva scomparsa e che ha permesso loro di riscoprirsi utili: Duncan e Kouame, giusto per citarne un paio. Pur rispettando le opinioni di tutti insomma (e ci mancherebbe altro) fatico a non pensare che se la Fiorentina ha continuato a crescere e ad alzare l'asticella delle proprie ambizioni sia stato soprattutto per merito dell'allenatore e di un gruppo di giocatori normalissimi che, pian piano, ha aumentato il proprio livello.

Due anni e mezzo dopo quindi, tanto per tornare al punto di partenza, Vincenzo Italiano è sicuramente un allenatore migliore, con più esperienza e con un bagaglio di conoscenze ancora più ampio. Si può fare lo stesso discorso per la società? Si può essere sicuri che continuando a lavorare come fatto in questi anni, ma con un'altra guida tecnica, i risultati resteranno gli stessi o addirittura miglioreranno? Oppure, è più concreto il rischio che si torni al pre Italiano? A quando, con una rosa non tanto diversa da quella da cui siamo partiti in questa analisi, la Fiorentina faticava fino all'ultima giornata per salvarsi mostrando quasi sempre uno "spettacolo" a dir poco deprimente? Le risposte, se le dovrà dare soprattutto il club. Valutando con attenzione il valore di quello che ha in mano (troppo spesso sopravvalutato) e quello di chi, invece, quasi certamente se ne andrà altrove. Quanto ai tifosi, pur come detto accettando qualsiasi punto di vista, penso che il rischio (serio) sia quello di ritrovarsi, tra qualche mese, a fare i conti con una delle lezioni più dure (ma vere) che si possono imparare nella vita. Quella secondo la quale ci si accorge del valore delle persone, o delle cose, soltanto quando si perdono.

Matteo Magrini
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

La media dei 'media': in testa sempre Ranieri, Nico in calo

Le pagelle dei quotidiani, Violanews e Radio Bruno riassunte in un solo voto.

Torna anche quest'anno la nostra statistica che registra puntualmente partita dopo partita la media delle pagelle ottenute dai giocatori della Fiorentina. Prendiamo in considerazione i voti espressi dalle testate fiorentine che seguono regolarmente la Fiorentina.

Fiorentina-Milan

Per gli organi di stampa che prendiamo in esame è Terracciano il migliore con il Milan; per il portiere viola la media è di 7,07. Alle sue spalle troviamo Duncan con 6,5 e poi altri due viola che arrivano alla sufficienza: Ikoné con 6,07 e Kayode con 6.

La classifica generale

Dopo le prime 42 partite ufficiali sono 14 i giocatori viola oltre la sufficienza anche se per Comuzzo, momentaneo leader abbiamo una sola valutazione. Tra coloro che hanno giocato di più troviamo Ranieri con 6,32 mentre Gonzalez sceso a 6,22 è stato superato da Christensen con 6,27 e da Terracciano che adesso è a 6,25. In risalita c'è poi Bonaventura con Kayode mentre Barak è l'ultimo viola ad avere raggiunto la sufficienza in stagione.

In testa al gruppo degli insufficienti c'è Pierozzi che ha concluso la sua avventura in viola con 5,93 di media. Alle sue spalle Milenkovic con 5,9 e più sotto ancora Lopez e Mandragora fermi a 5,82. In cosa a parte Dodò che ha poche valutazioni e altri che hanno lasciato Firenze,  c'è Nzola e poco sopra Ikoné, Faraoni, Biraghi e Sottil.



Redazione VN
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

#18
"S'impegna, ma non segna": il Gallo non canta

Belotti dà l'anima, è prezioso anche in fase difensiva, ma al momento ha segnato solo un gol. Inutile girarci intorno: il problema dell'attaccante non è stato risolto (ad oggi)

"E' intelligente, ma non si applica". Prendiamo in prestito il famoso detto, trasferiamolo al mondo Fiorentina e modifichiamolo in "S'impegna, ma non segna". Facile intuire chi sia, suo e nostro malgrado, il "protagonista" di questa riflessione pasquale. Andrea Belotti era stato accolto - non da tutti, certo, ma da molti sì - come il salvatore della patria. Esperimento fallito? Non esageriamo, non fosse altro perché all'orizzonte ci sono Coppa Italia e Conference League. Ma non c'è dubbio sul fatto che dal Gallo tutti s'aspettavano di più.

Arrivati a Pasqua lo score parla di un solo gol, quello segnato contro il Frosinone sotto la Curva Fiesole all'esordio in maglia viola. Poco, troppo poco per chi, di mestiere, fa il centravanti. Anche contro il Milan - club che qualche anno fa gli ha fatto una corte pazzesca (ricordate i cento milioni richiesti da Cairo?) - le occasioni nitide sono state due: una nel primo tempo (sarebbe stato l'1-0), l'altra nel secondo (2-2 mancato). Ma tra sfortuna, imprecisione e miracoli di Maignan la palla non è entrata ed è questo ciò che conta. Vicino vale solo a bocce.

Belotti dà l'anima, sputa sangue, è prezioso in fase difensiva, rincorre l'avversario (encomiabile, tornando alla gara contro il Milan, il pallone strappato dai piedi di Pulisic). Il suo modo di giocare è diverso da quello di Beltran e Nzola, ma il gol non arriva. Inutile girarci intorno: il problema dell'attaccante non è stato risolto. "La Fiorentina è questa" ha detto Vincenzo Italiano dopo la sconfitta col Diavolo focalizzandosi sulle caratteristiche della rosa, quindi non soltanto sulla fase offensiva e sulle difficoltà realizzative. Le occasioni per rifarsi ci saranno (a partire dalla partita di mercoledì in Coppa Italia contro l'Atalanta). La palla, adesso, passa a Belotti e agli altri. Ora sembra tutto nero, ma la stagione può ancora finire in gloria.

Stefano Niccoli
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Lo strano caso Parisi: col Milan l'ennesimo segnale di Italiano

Da grande colpo a grande dubbio: perché Parisi non è più un'opzione per Italiano?

La situazione di Fabiano Parisi è, certamente, una delle più enigmatiche dell'intera stagione della Fiorentina. Nella partita di ieri sera contro il Milan, con un Biraghi ammonito dal 13' del primo tempo, quale occasione più calzante per decidere di cambiare qualcosa sulla fascia sinistra? Con un Biraghi, infatti, sicuramente non in giornata, con un giallo pesante per gran parte del match e con un Chukwueze prima, e con un Pulisic poi, da fronteggiare, la totale assenza dell'impiego di Parisi, lascia più di qualche perplessità. Troppa stima di Italiano per Biraghi o troppa poca fiducia nell'ex Empoli? Sicuramente, in una partita dall'alto tasso emotivo, la presenza del capitano viola, era estremamente importante, soprattutto come punto di riferimento per i compagni in campo, ma la partita è la partita e la scelta di escludere Parisi è puramente tecnica. Prima la caviglia e poi la tonsillite lo hanno tenuto ai box, ma ora il ragazzo è a piena disposizione di Italiano e la domanda che sorge spontanea è: come ha fatto un ragazzo che, solo pochi mesi fa, era uno dei migliori prospetti del calcio italiano, ad essere quasi totalmente emarginato dal progetto della Fiorentina?

Parisi in estate è stato cercato da squadre come Milan e Juventus, ma la Fiorentina ha battuto tutti sul tempo e ha dato un forte segnale di voler puntare fortemente su di lui. I dati non sono confortanti: solo 35 minuti in campo nelle ultime 9. Tuttavia, tra Parisi e Biraghi, parliamo di giocatori diversi nel modo di interpretare il ruolo: Parisi più di corsa ed inserimento, con anche accortezza difensiva, Biraghi più abile sui cross e sulle palle inattive a favore. Il secondo è, senza dubbio, avanti nelle gerarchie perché più vicino al modo di intendere calcio di Italiano; ma, il calendario fitto e i tanti tipi diversi di avversari da affrontare, avrebbero potuto certamente favorire una maggiore alternanza tra i due.

Le caratteristiche del classe 2000 erano già ben note ad Italiano; dunque, perché si è puntato così tanto e subito su Parisi? Magari è un inserimento a lungo periodo e lo vedremo protagonista nella prossima stagione, ma le ottime annate passate ad Empoli, avevano fatto presagire a tutt'altra ascesa nel mondo Fiorentina. In un momento di difficoltà della squadra, con un aprile pesante alle porte, chissà se Italiano riuscirà a valorizzare e a lanciare definitivamente in campo il vero Fabiano Parisi, colui che, per gamba e abilità offensiva, aveva impressionato tutta Italia.

Matteo Torniai
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Fiorentina-Atalanta, designazione arbitrale: la scelta tra Mariani e Guida

La designazione arbitrale di Fiorentina-Atalanta (valida per la semifinale d'andata di Coppa Italia), in programma Mercoledì alle 21.00

L'AIA ha reso note le designazioni arbitrali delle gare valide per le semifinali d'andata di Coppa Italia. Dirigerà la gara di Mercoledì al Franchi tra Fiorentina e Atalanta l'arbitro Maurizio Mariani, come previsto da VN, mentre l'altra semifinale tra Juventus e Lazio sarà diretta da Davide Massa



Redazione VN
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Chiesa

Gli auguri di Giani ad Antognoni: "Un simbolo dei valori sportivi in Toscana"

Gli auguri del presidente della regione Toscana Eugenio Giani al mitico ex capitano della Fiorentina Giancarlo Antognoni

Giancarlo Antognoni compie 70 anni, non sono stati pochi gli auguri fatti da ex calciatori e istituzioni. Pochi minuti fa anche il presidente della regione Toscana Eugenio Giani con un post su Facebook ha voluto fare gli auguri all'Unico Dieci. La didascalia del post recita: "Un campione in campo e fuori, auguri a Giancarlo Antognoni! Firenze e la Fiorentina celebrano i tuoi 70anni con la tua dedizione alla maglia e alla città. Sei un vero simbolo dei valori sportivi autentici in Toscana"
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Fiorentina-Atalanta: dirige lo stesso arbitro della semifinale dello scorso anno

La designazione arbitrale di Fiorentina-Atalanta (valida per la semifinale di Coppa Italia), in programma mercoledì 3 aprile alle ore 21:00

L'AIA ha reso note le designazioni arbitrali delle gare valide per le  semifinali di Coppa Italia. Di seguito il dettaglio di Fiorentina-Atalanta, gara in programma mercoledì 3 aprile  alle ore 21:00.

Arbitro: MAURIZIO MARIANI (sez. Aprilia)
Assistenti: BERTI – SCATRAGLI
IV: SACCHI
VAR: MARINI
AVAR: SOZZA

Roberto Vinciguerra
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Almeno una squadra viola ha vinto: Real Madrid ok sull'Athletic con stile VIDEO

Le Merengues sono inarrestabili anche senza centravanti e senza Vinicius squalificato: e che bello vedere una squadra così forte vestita di viola...

Dopo un sabato di sole sconfitte tra Femminile, Primavera e prima squadra, concedeteci e concedetevi una divagazione per vedere una squadra viola incantare e volare verso il titolo nazionale: stiamo parlando del Real Madrid, che ieri sera nella 30esima di campionato in Liga ha avuto la meglio sull'Athletic Club di Bilbao al Bernabeu indossando la nuova divisa viola presentata qualche giorno fa.

Del brasiliano Rodrygo entrambe le reti che hanno ripristinato gli otto punti di vantaggio sul Barcellona e i dieci sul Girona in classifica. I Blancos di Ancelotti viaggiano verso il titolo, dopodiché saranno pronti ad accogliere in rosa Kylian Mbappé, che si libera a zero dal Paris Saint-Germain. Chissà se vedremo anche lui con il colore tanto caro ai regali spagnoli...




Redazione VN
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