• Welcome to ACFFiorentina.eu - forum of Fiorentina supporters, Fiorentina forum.
 

La settimana con Atalanta e Juventus

Started by Chiesa, 01/04/24, 11:40

Previous topic - Next topic

0 Members and 1 Guest are viewing this topic.

Chiesa

Antognoni: "Mi rivedo in De Bruyne. Obiettivi? Portare la mia esperienza ai giovani"

Giancarlo Antognoni compie 70 anni, ma ha ancora tanto obiettivi. Ecco una lunga intervista che attraversa varie tematiche del suo presente, ma soprattutto del suo futuro

Giancarlo Antognoni, l'Unico Dieci viola, compie 70 anni e alle 18.00 il Pentasport sarà tutto in suo onore.Oggi ha rilasciato alcune parole all'agenzia di stampa Italpress sia sul proprio presente che, soprattutto, sul proprio futuro:

    Al fatto che oggi compio 70 anni sinceramente non ci ho pensato ma in effetti ci sono. Anche se uno si sente giovane e giovanile se uno si concentra bene si accorge che sono passati tanti anni. Non li sento addosso però ci sono. La cosa che mi rende più orgoglioso fino ad oggi è di aver messo su la mia famiglia. Nel mondo del calcio sono invece felice di aver fatto divertire un po' di persone, non solo i fiorentini ma anche gli appassionati di calcio italiano ed internazionale. Mi sono poi divertito pure io perché ho fatto una professione ed un lavoro che mi ha sempre divertito, sia da giocatore che da dirigente. Rimpianti? Lo scudetto a Firenze innanzitutto perché ci tenevo a dare qualcosa di reale alla città e ai fiorentini, poi però c'è anche la mancata finale di Coppa del Mondo giocata perché ero arrivato all'ultimo atto a Spagna '82 e non giocarlo per un infortunio mi è pesato molto in questi ultimi anni. Il calcio lo vedo sempre volentieri anche se vederlo e non giocarlo è qualcosa di diverso. Essendo amante di questo sport da tanti anni mi appassiono in particolare quando vedo le partite internazionali, anche se non disdegno neanche le sfide per la bassa classifica, specie se c'è qualcosa di importante in palio. Mi diverto moltissimo soprattutto quando vedo le nazionali di Francia e Brasile che sono piene di campioni e che fanno un calcio molto interessante avendo i migliori giocatori nella loro rose. Un Antognoni nel 2024? Kevin De Bruyne mi sembra un giocatore che ha, modestia a parte, le stesse caratteristiche che avevo io quando giocavo. Forse lui fa più gol di me ma ha il lancio, fa gli assist e prova i tiri da lontano come provavo a fare anche io, e poi ha la personalità per buttarsi dentro in area. Io ho sempre cercato poi di prendere in mano le squadre in cui giocavo, e mi sembra che lo faccia pure lui visto che nel City è un punto di riferimento che i compagni usano quando sono in difficoltà. Obiettivi futuri? Mi piacerebbe rimanere nel mondo del calcio, cercare di fare qualcosa soprattutto per i giovani perché quando uno arriva ad un età andare solo a vedere partite dal vivo non è molto piacevole, quindi vorrei poter restare in questo ambiente e dargli i consigli giusti attraverso l'esperienza che ho avuto io nella mia vita. Ho sentito ad esempio recentemente un grande dirigente come Beppe Marotta esprimere lo stesso mio desiderio, e lui è più giovane di me. Non mi stupisce questa sua ambizione: crescere e valorizzare i giovani è una delle cose più importanti per il calcio di oggi, ed in ottica futura

Redazione VN
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Fiorentina, ma quale difesa! I veri problemi sono a centrocampo

Altra sconfitta, soliti problemi di equilibrio. I problemi, però, numeri alla mano, sembrano riguardare un reparto più di ogni altro

Filippo Angelo Porta

La sconfitta col Milan ha fatto emergere tutte le problematiche della squadra Viola in questa seconda parte di stagione. Un squadra che, seppur intraprendente, a tratti appare troppo sbilanciata, lasciando campo e spazi agli avversari in modo troppo semplice. A quale reparto, però, imputare tali problematiche di equilibrio?

I DATI.

La Fiorentina, a questo punto della stagione, dopo 29 partite disputate, occupa appena il decimo posto in classifica, con 43 punti raccolti. Non è, tuttavia, a livello di punti il peggior anno con Vincenzo Italiano sulla panchina viola (dal 2021). Infatti, lo scorso anno - sempre dopo 29 partite giocate - la squadra aveva raccolto 41 punti, ancorché occupasse il nono posto in classifica. Anche i dati dei gol fatti e subiti lo testimoniano (dopo 29 partite disputate):

2021-2022: gol fatti 47-gol subiti 41;

2022-2023: gol fatti 34-gol subiti 32;

2023-2024: gol fatti 42-gol subiti 34.

I dati dei gol subiti di quest'anno, pertanto, testimoniano, come detto, che questa non è la peggior annata di Vincenzo Italiano, avendo il primo anno subito ben 7 gol in più, ed essendo in linea con la stagione passata. La squadra, però, rispetto ai due campionati precedenti è apparsa in questa stagione (in particolare nel girone di ritorno) troppo sbilanciata. Il gol di Leao ne è la prova.

IL GOL DI LEAO.

Questo gol - oltre a sancire la sconfitta della Fiorentina contro il Milan - è piuttosto indicativo delle problematiche sopra descritte, dovute alla mancanza di equilibrio della squadra. In pochi passaggi, infatti, il Milan dalla propria difesa - con tutta la squadra viola piuttosto slegata, disordinata e lenta - riesce a lanciare Leao in porta che, complice una difesa decisamente troppo molle, conclude in porta e segna il gol del definitivo 1-2 per i rossoneri. Tuttavia, sarebbe un errore imputare alla sola difesa la responsabilità del gol subito. Infatti, i principali problemi in occasione del gol (così come in altre occasioni nel corso della stagione) nascono - ad avviso di chi vi scrive - dal centrocampo. Riguardate bene l'azione: Leo viene lanciato in porta, senza che nessun centrocampista viola riesca a bloccare l'azione, né in zona trequarti offensiva, né in zona centrale del campo. A quel punto, in campo aperto, Leao diventa imprendibile per i difensori. Una serie di errori in fase di interdizione e copertura, che nascono, anche, dalle caratteristiche dei centrocampisti.

L'ANALISI SUL CENTROCAMPO.

Manca un mediano che sappia sia intercettare, sia impostare il gioco. E' ciò che emerge in maniera più evidente, soprattutto se lo si rapporta alle ultime due stagioni in cui, prima, Torreira e, poi, Amrabat hanno saputo interpretare bene questo ruolo e compito (il primo ancor meglio del secondo). Un onere che quest'anno - almeno a livello di caratteristiche - sarebbe dovuto spettare a Maxime Lopez. Ma l'ex Sassuolo, almeno sinora, non è riuscito a graffiare. Appena 15 presenze con zero gol e assist. Ma è possibile che le cattive prestazioni di un singolo giocatore possano incidere così tanto sull'intero assetto di squadra? Nel gioco di Italiano sì, in quanto ogni singolo giocatore ha caratteristiche uniche che, se vengono meno, mettono in difficoltà tutta la squadra. Detto ciò, tuttavia, è oneroso evidenziare come anche gli altri compagni di reparto non abbiano più di tanto brillato in questa stagione, ma quello che più pesa è - forse - la mancaza di giocatori che per caratteristiche possano ricoprire il ruolo interpretato da Torreira, prima, e Amrabat, dopo. Su questo la società dovrà fare qualche cosa in estate. Perché, come si dice, tutto parte dal centrocampo, anche la rinascita viola.

Filippo Angelo Porta
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Dalla Champions alla mediocrità. Tre mesi e un passo quasi da retrocessione

Dal sogno Champions all'incubo mediocrità. Tutto in tre mesi, rapido e doloroso. Chi sono i principali colpevoli?

Ci avreste mai creduto se ve lo avessero detto? Neppure fra i più accaniti critici e fra coloro che del "bubare" fanno un mestiere qualcuno poteva immaginare che la Fiorentina, almeno in campionato, avrebbe avuto un tracollo così verticale. Già, perché la Fiorentina salutava il 2023 con un percorso ed una classifica da sogno. Quarto posto solitario dietro a Inter, Juve e Milan, due punti di vantaggio sulla quinta e messe in fila squadre del calibro di Napoli, Roma, Lazio, Atalanta...

Dopo tre mesi pieni la situazione si è completamente ribaltata e la Fiorentina si ritrova al decimo posto in classifica (seppur con una gara da recuperare con l'Atalanta) superata perfino dal Torino. Di fatto, il passo tenuto nel corso di questo 2024 è da salvezza agguantata per i capelli. Basti pensare che nel 2024 solamente Lecce, Sassuolo, Frosinone e Salernitana (tutte squadre inguaiate nella lotta per non retrocedere) hanno fatto peggio della Fiorentina in termini di punti. E dopo giorni in cui si è giustamente parlato d'altro, ci ha pensato il Milan a riportare i viola con i piedi per terra.

E a chi imputare un crollo di questo tipo? Per la verità, la sensazione è che alla Fiorentina manchi qualcosina in termini di rosa rispetto a quasi tutte le squadre che la precedono (Torino a parte, che resta comunque virtualmente dietro). Italiano, dal canto suo, aveva avvertito tutti sulla necessità di andare ad inserire qualche elemento in rosa. Un appello che restò quasi totalmente inascoltato. Ed oggi il rischio è quello di tornare ad un campionato contraddistinto dalla mediocrità, almeno in termini di punti.

Filippo Caroli
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

C'era una volta un muro

Se prima Milenkovic era un punto di forza insostituibile della Fiorentina, ora non lo è più. In stagione le disattenzioni sono state tante. Decisive quelle contro il Milan

"Another brick in the wall" cantavano i Pink Floyd. Ecco, quel muro, purtroppo, si sta sgretolando poco a poco. Perché, sì, una volta Nikola Milenkovic, un muro, lo era davvero. Difficile, se non impossibile, da superare. Merito della sua stazza fisica da marcantonio. Solidità difensiva a cui abbinava qualche gol che fanno sempre comodo.

Tutto ciò fino ad alcuni anni fa. Perché nel frattempo si sono perse le tracce di quel Milenkovic descritto sopra. Il livello delle sue prestazioni è calato drasticamente, così come l'attenzione in campo. Se prima era un colonna, un punto di forza insostituibile della Fiorentina, ora non lo è più.

Le disattenzioni in stagione sono state tante, troppe. Le ultime, purtroppo, sono arrivate contro il Milan, gara che ha evidenziato tutte le difficoltà dell'ex Partizan Belgrado. Nel primo tempo ha sbandato paurosamente, solo gli errori sottoporta dei rossoneri l'hanno "salvato". Nella ripresa la scivolata in occasione del gol di Loftus Cheek è stata fantozziana. Per non parlare poi del mal posizionamento sul 2-1 di Leao, da matita blu. Com'è possibile lasciare campo aperto ad una scheggia come il portoghese, per di più due minuti dopo l'1-1? L'involuzione è grave e la sensazione è che la sua avventura a Firenze sia ai titoli di coda. C'era una volta un muro.

Stefano Niccoli
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

#12
Tra Argentina e infortuni: i dubbi su Nico Gonzalez. Zaniolo al suo posto?

I continui viaggi in Argentina continuano a complicare i piani tattici di Vincenzo Italiano. Pertanto, è legittimo chiedersi se convenga o meno investire su di lui.

"Ti preoccupi troppo di ciò che era e ciò che sarà". Questa potrebbe essere una critica comune nei confronti di certi discorsi riguardanti la Fiorentina. La stagione è nel pieno svolgimento e tra campionato e coppe, la squadra di Vincenzo Italiano si gioca gran parte delle sue chance. Tuttavia, è inevitabile che i pensieri sul futuro della squadra viola trovino spazio, specialmente dopo una sconfitta come quella subita contro il Milan al Franchi. È stata un'altra partita in cui la Fiorentina ha dimostrato di avere la volontà ma non la capacità di vincere la gara. Una delle tante partite che Italiano ha dovuto affrontare con un Nico Gonzalez stanco dopo l'ennesimo viaggio in Argentina. È proprio da qui che sorgono i primi dubbi su un giocatore che, essendo il numero 10 viola, rappresenta il profilo più forte della squadra viola. Nico Gonzalez, vale davvero la pena?

Nessuno mette in discussione le qualità dell'argentino. L'ala di Italiano rappresenta un mix di forza e tecnica eccezionale, con un talento da vero bomber. Tuttavia, alla luce dei 27 milioni spesi tre anni fa per il suo acquisto, che rappresenta la spesa più alta nella storia del club, il suo rendimento può essere messo in discussione, soprattutto considerando il costante rischio di infortuni che ha influenzato la sua esperienza a Firenze. Nel suo primo anno, Nico Gonzalez ha saltato solo tre partite per infortunio, realizzando 8 gol e fornendo 9 assist in 39 presenze tra campionato e Coppa Italia, registrando così la sua migliore stagione dal punto di vista fisico. Tuttavia, l'anno scorso, le assenze continue dovute agli impegni con la sua nazionale hanno sollevato polemiche, e ha saltato 13 partite tra campionato e Conference League, partendo dal primo minuto soltanto 13 volte su 38 in Serie A, un numero insufficiente per un giocatore considerato decisivo e fondamentale. Nonostante ciò, ha concluso la stagione con 14 gol e 5 assist in 42 presenze, dimostrando un netto miglioramento rispetto all'anno precedente con "soltanto" 7 partite saltate per infortunio in questa stagione. Tuttavia, i continui viaggi in Argentina continuano a complicare i piani tattici di Vincenzo Italiano, come evidenziato dalla recente partita contro il Milan, che ha messo in luce la difficoltà di Nico Gonzalez nel gestire gli impegni di una squadra impegnata su più fronti. Pertanto, è legittimo chiedersi se convenga o meno investire su di lui.

Tra i dubbi sul futuro di Nico Gonzalez, si inseriscono le voci insistenti riguardanti l'interesse della Fiorentina per Nicolò Zaniolo. È chiaro che i due non possano coesistere. L'uno esclude l'altro. L'ex giocatore della Roma, reduce da mesi complicati, potrebbe trovare in Firenze l'ambiente adatto per un rilancio, sebbene rappresenti anche un rischio, considerando il suo carattere non semplice da gestire e le preoccupazioni riguardanti la sua forma fisica. Paragonando i tre anni di Gonzalez a Firenze con gli ultimi tre di Zaniolo, si nota che quest'ultimo ha dimostrato maggiore continuità dal punto di vista fisico, nonostante il doppio infortunio al crociato. Tuttavia, sostituire l'argentino con l'ex giocatore dell'Inter sarebbe una mossa rischiosa e discutibile. La stagione deve ancora dire molto e solo il tempo dirà se Nico Gonzalez riuscirà a dissipare i dubbi sul suo conto e sul suo futuro. Mentre si attendono eventuali offerte dall'Inghilterra, il numero 10 della Fiorentina resta la colonna portante di Vincenzo Italiano. Tuttavia, sia con Zaniolo che senza, saranno necessarie risposte concrete.

Giovanni Zecchi
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Le tre strade di Commisso. Quale prenderà?

Il tifoso storico chiede a Commisso lumi sul futuro della Fiorentina e si permette di dargli un consiglio: "segua il cuore e non il navigatore"

LA ROTATORIA DI ROCCO COMMISSO

Caro presidente, siamo ad affrontare il mese piu' delicato da quando ha deciso di prendere la Fiorentina, come essere di fronte ad una rotatoria stradale che ci propone tre alternative per arrivare ad un futuro felice per la nostra societa'. Cominciamo a vedere i cartelli delle arterie che si presentano davanti a lei, segua il cuore e non il navigatore.

USCITA 1 : RIFONDAZIONE TECNICA E MANAGERIALE

Questa scelta e' quella sperata da gran parte dei tifosi viola, dovrebbe scegliere un grande direttore con il quale buttare giu un programma che prevederebbe la scelta del nuovo tecnico e le strategie di mercato per allestire altri tre anni di ottimo calcio, come accaduto con Italiano. Questa strada l'accompagnerebbe a soddisfazioni anche economiche, scelte importanti, come il sacrificio di giocatori ambiti da diversi club, esempio Nico Gonzalez, Martinez Quarta, Milenkovic, per essere reinvestiti in giocatori non ancora conosciutissimi ma che hanno voglia di mordere l'erba in campo. La grande opportunita' poteva essere Giovanni Sartori ma e' un capitolo chiuso, bisogna che trovi un direttore simile che conosca il calcio mondiale, con un team scouting di primo livello. Un club snello, dove conterebbe lei, il DS e il futuro mister. Un nuovo modo di affrontare il football che potrebbe portare il Viola Park ad essere la nostra fabbrica di campioni e no un luogo di svago e di ballo.

USCITA 2: MANTENIMENTO DEL MANAGEMENT CON TECNICO NUOVO

Avendola conosciuta in questi 5 anni di presidenza mi sembra la filosofia che piu' le si avvicina per carattere, non ama le rivoluzioni aziendali almeno che non ci siano motivazioni gravi, darebbe la responsabilita' a Prade' e Burdisso per una nuova scelta sul tecnico e le decisioni sulle future campagne acquisti cessioni da affrontare. Forse e' una scelta che la farebbe spendere un po di piu', visto quante volte si sono appoggiati a procuratori e intermediari per arrivare all'acquisto di giocatori, spesso pagati di piu' del reale valore, gia conosciuti nel campionato di serie A. Se avvenisse questo, dovrebbe dare ai due dirigenti piena fiducia nelle decisioni tecniche prese per poi dire a fine anno se proseguire con loro o cambiare managment.

USCITA 3: SONO STANCO E CEDO LA SOCIETA'

Caro presidente, cinque anni fa quando ci siamo conosciuti, l'abbiamo accolta come il sole dopo quattro anni di temporali, la ringraziavamo per averci liberato dalla presidenza Della Valle che non aveva piu' stimoli da investire sulla Fiorentina dopo diciassette anni. Se lei prendesse la decisione di cedere la societa' per motivi strettamente personali, verrebbe ricordato sempre come colui che ci ha regalato quello splendido Centro Sportivo , quelle finali di coppa, tre anni di ottimo calcio con Mister Italiano. La situazione che non vorremmo piu' ripercorrere sono gli anni di tristissima transizione, un po' come quando lo studente va a scuola perche' non ha voglia di andare a lavorare e affrontare la salita della vita. Ci pensi bene, la capiremo in tutto e per tutto, il suo punto di riferimento purtroppo non e' piu' tra noi, i viaggi aerei sono sempre piu' duri da affrontare ogni anno che passa, Firenze quando si affronta a libro aperto e' sempre comprensiva, la Fiorentina e' una societa' importante che merita di stare nell'elite del calcio italiano, le va dedicato tempo, energia, investimenti economici e passionali. Ci pensi bene, il timbro sulla storia della Fiorentina l'ha gia posto, non si scordi mai di quello che ha ricevuto dal pubblico viola, sia estremamente libero e sincero per qualsiasi decisione che prendera'.

Leonardo Vonci
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

#ItalianoOut come #PioliOut: la voglia di novità (che non sempre paga)

Il ko della Fiorentina contro il Milan ha acuito nuovamente l'onda anti-Italiano: il rischio è di rimpiangerlo

Fiorentina-Milan e il bilancio della stagione. L'analisi del nostro vicedirettore sul lavoro di Vincenzo Italiano, con un parallelismo rispetto al caso Pioli: allenatori presi di mira, a volte a prescindere dai risultati. Ma siamo sicuri che il futuro sarà più roseo?

Simone Bargellini

https://www.violanews.com/video/italianoout-come-pioliout-la-voglia-di-novita-che-non-sempre-paga/
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

"Errare è Italiano, perseverare diabolico": come si fa a non parlare del futuro?

Non importa quanto il tecnico ci lavori, la Fiorentina continua a prendere lo stesso gol. E intanto la comunicazione dell'addio a fine stagione sarebbe arrivata in anticipo proprio per non ripetere un vecchio errore

Sbagliando s'impara, dice un vecchio adagio. Sì, fino a un certo punto. Perché il gol decisivo di Rafael Leao in Fiorentina-Milan somiglia in maniera esasperante a quello di Jarrod Bowen in Fiorentina-West Ham, finale di Conference League 2023. Così come a tanti altri gol subiti dalla famosa linea alta tanto cara a Vincenzo Italiano. Il tecnico viola lavora su questi principi da tre anni, ma viene puntualmente tradito, nell'arco dei novanta minuti, da errori umani dei componenti della sua linea. Igor a Praga, Milenkovic al Franchi gremito per la prima partita dopo la tragica scomparsa di Joe Barone. Sembra che la storia si ripeta ciclica, in un nietzschano eterno ritorno dell'uguale che i tifosi viola si risparmierebbero volentieri.

Invece se c'è qualcosa che l'allenatore di Ribera sembra aver imparato rispetto ai suoi errori passati, e gliene va dato atto, è il non tergiversare troppo con l'ambiente circa i suoi piani futuri. Ancora non c'è la conferma ufficiale, forse non arriverà prima della fine della stagione che rischia di coincidere con la fine del percorso nelle coppe più che con la 38esima giornata di campionato, ma è già passato un po' di tempo da quando le dichiarazioni e le indiscrezioni vanno verso l'addio, senza l'ombra di una smentita.

    Il mio futuro? Non facciamo questi discorsi, dobbiamo pensare alla Fiorentina, ad onorare questa maglia e la memoria del direttore. I singoli vengono dopo.

Così dopo la sconfitta contro il Milan. La comunicazione dell'addio sarebbe arrivata sulla scrivania dei dirigenti viola con un largo anticipo, per non rischiare di ripetere quello che è successo nel 2021 con lo Spezia: rinnovo, dichiarazioni al miele, poi la Fiorentina rompe con Gattuso e bussa alla porta di Italiano, che non se la sente di rifiutare. L'ambiente spezzino da allora è avvelenato, ci sono stati scontri anche nel ritiro di Moena e più volte l'ex Trapani ha ammesso di aver sbagliato e di non voler comportarsi così una seconda volta. Molto bene, ma allora, stando così le cose, come si fa a non parlare di futuro?

A Firenze la gente vuole sapere a chi sarà affidato il nuovo ciclo, nelle piazze più blasonate c'è apprensione e curiosità per la figura di Italiano che comunque intriga, avendo portato la Fiorentina innegabilmente più in alto di dove l'ha presa, proponendo un gioco offensivo e scintillante nelle sue punte di espressione migliori. C'è tempo e modo di chiudere alla grande questo triennio, già a partire dalla semifinale di andata di Coppa Italia tra due giorni contro l'Atalanta e poi con i quarti di finale di Conference League contro il Viktoria Plzen nelle settimane successive, ma caro Vincenzo, non è possibile pretendere di non parlare di futuro. Fa parte della natura di tifosi e addetti ai lavori. Così come, a dispetto del tuo innegabile lavoro, fa parte della natura della difesa viola non "scappare prima".

Federico Targetti
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO