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La settimana dei cambiamenti (03-09.06)

Started by Chiesa, 03/06/24, 11:03

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Chiesa

Domani la Fiorentina incontra pubblicamente la stampa: orario e chi parla

La conferma arriva direttamente dal sito della società viola

"ACF Fiorentina comunica che domani, martedì 4 giugno, alle ore 15:00, presso il Wind3 Media Center del Rocco B. Commisso Viola Park, incontreranno i giornalisti il Direttore Generale della Fiorentina, Alessandro Ferrari ed il Direttore Sportivo, Daniele Pradé".

Questo il testo della nota apparsa sui canali della Fiorentina in mattinata: dopo tantissimo tempo, i dirigenti viola (non il presidente Commisso, rientrato negli USA) risponderanno in presenza e in forma pubblica alle domande dei giornalisti che si presenteranno al Viola Park.

A rispondere saranno i direttori generale e sportivo Alessandro Ferrari e Daniele Pradè, che escluso Commisso corrispondono alle cariche più alte all'interno della società viola. Mercato, futuro e triennio di Italiano: sarà una conferenza cruciale.

Redazione VN
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Chiesa

Le pagelle in rima: di turno la stagione conclusa

Il giovane Lorenzo compone la sua poesia prendendo spunto dalla stagione appena conclusa con un occhio alla prossima

Per la nuova città è stato ritrovato a Bergamo il primo mattone

Dopo che un sisma,mercoledì, aveva provocato una grossa distruzione

In questo mattone c'è scritto Martinelli

Ed è lui la base per costruir nuovi castelli

Una città distrutta che potrà contare sul sol supporto della sua gente

Abbandonata da chi considerva esser onnipotente

I galli al risveglio hanno ricominciato a cantare

Sinfonia che dopo un grosso sisma però non può bastare

Sisma che non distrugge la tenacia di un popolo abituato a ripartire

Desideroso, con un nuovo ingegnere, di tornare a gioire

Il sindaco Gonzalez, tanto amato dai fiorentini

Dopo la fuga di mercoledì, da Bergamo ha inviato cioccolatini

Essi chissà se verranno mai accettati dal nuovo ingegnere

Che del solito viaggio in Conference ne sarà il timoniere

Da Bergamo sono giunte anche tante letterine d'addio

Da persone mercoledì fuggite un po' come Edmundo a Rio

Diciottenni come me in Champions con Edmundo non ci son mai stati

Passionali nel sostener Nzola come fosse Bati

A cantar il proprio amore per Gaspar a Moena

Pronti a replicar per amor del giglio anche qualsiasi ateniese pena

un Italianico ingegner negli ultimi 3 anni li ha fatti divertire

Dopo stagioni passate col cappellino a soffrire

La viola è un testimone di geova che alla porta del tuo cuore bussa

Quest' anno,come sempre, una splendida montagna russa

Redazione VN
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Chiesa

Renzi: "Tifo Commisso, ma pronto a fare di tutto per far vincere la Fiorentina"

Le parole del politico tifoso della Fiorentina

Matteo Renzi, senatore leader di Italia Viva nonché tifoso viola, ha parlato a Toscana Tv manifestando tutto il suo appoggio all'attuale proprietà della Fiorentina, ma non nascondendo una disponibilità ad intervenire in caso di necessità:

    Penso che ci sia una mancanza di rispetto nei confronti di Commisso. La sua è una famiglia che ha le potenzialità per fare tanto e fare bene. Siamo rimasti colpiti dalla morte di Barone, ma quello che è certo è la proprietà resta di Commisso e noi facciamo il tifo anche per questa proprietà. Speriamo intanto che arrivi un grande allenatore e se domani ci saranno dei cambiamenti sarà il proprietario a doverlo dire. Io sono pronto a fare tutto quello che serve per far vincere la Fiorentina.

Redazione VN
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

LE STRAGELLE – Martinelli, le scuse tardive, Italiano e gli applausi a Orsato

Le ultime pagelle strane della stagione. Non solo campo e giocatori ma tutto quanto fa spettacolo

4 alla pioggia.  Il 2 giugno di pomeriggio ti aspetti tutto tranne che il nubifragio sotto cui si è giocata Atalanta-Fiorentina. Onore doppio, allora, ai 200 sostenitori gigliati che hanno seguito la squadra anche in questo inutile recupero. Magari, al di là della vittoria del Gewiss Stadium quando si tornerà a giocare - in agosto - tornerà il sole in tutti i sensi.

5 alla scelta di non portare nessun Primavera a Bergamo. Non era il caso di fare figuracce dopo Atene, però l'unico volto nuovo - il portierino Martinelli - alla fine se l'è cavata. E se è stato giustamente dato spazio anche al "desaparecido" Infantino ed a Faraoni, concedere qualche minuto a Comuzzo o concedere la passerella a qualche ragazzo di Galloppa poteva avere un senso.
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6 alla classifica finale. 60 punti, 4 in più dello scorso anno che valgono l'ottavo posto e l'ennesima partecipazione alla Conference. Magari non si poteva fare di più con questa rosa, ma il punto è proprio quello: il mercato di gennaio è stata una grande occasione sprecata.

6,5 al triennio di Italiano. La separazione ora è ufficiale. Il ds Pradè ha confidato che sperava ci ripensasse, ma l'allenatore aveva deciso da tempo che se ne sarebbe andato al di là della finale. Ha lavorato bene a Firenze, disconoscerlo non sarebbe corretto. Per i suoi 3 anni merita una sufficienza piena, peccato sia sempre mancato l'acuto.

7 alle sentite scuse di Nico e Prade'. La Fiorentina si meriterebbe 3 per non averle espresse pubblicamente ai tifosi andati in Grecia e a quelli che hanno assistito alla finale dai maxischermi del Franchi, ma la faccia di Gonzalez dopo lo splendido gol del 2-1 e quella del direttore sportivo sembravano sinceramente contrite.

8 alla carriera di Orsato, L'ultima in serie A del fischietto vicentino è una meritata passerella con  la maglia numero 290 regalata da entrambe le squadre, il "pasillo de honor" e l'abbraccio in campo della famiglia. Gli resta da godersi l'Europeo. La sensazione è che sia un peccato l'interruzione della sua carriera perché è tuttora uno dei migliori arbitri italiani.

Il ViolAutore
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Chiesa

Italiano, la Curva Fiesole e il gesto del "tre" con le dita: il retroscena

Vincenzo Italiano guida la sua squadra sotto lo spicchio riservato ai tifosi viola. Italiano guarda la Curva, parla con il capo ultra e fa il segno del "tre" con le dita

Fischio finale di Atalanta-Fiorentina. Vincenzo Italiano guida la sua squadra sotto lo spicchio riservato ai tifosi viola. Italiano guarda la Curva, parla con il capo ultra e fa il segno del "tre" con le dita come per ricordare le tre finali giocate durante la sua gestione. Così la Gazzetta dello Sport racconta il retroscena della sfida di Bergamo. Dopodiché, l'allenatore della Fiorentina si dirige verso gli spogliatoi e da lì non esce più. Adesso lo aspetta il Bologna, con Tudor molto defilato. Italiano lascia così la Fiorentina, tra lacrime e sorrisi dopo tre anni davvero intensi.

Redazione VN
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Un enorme grazie al Mister: sarebbe bastato che il club avesse lo stesso coraggio

Matteo Magrini ripercorre il cammino fiorentino di Vincenzo Italiano e auspica mosse concrete da parte della società viola come anticipato da Pradè.

Tutto era iniziato in un caldissimo giorno d'estate. Sole cattivo, e clima pesante. Erano giorni complicati, per la Fiorentina. Giorni nei quali ci si interrogava sul perché dell'ennesima annata vissuta con la tristezza nel cuore e, soprattutto, sui motivi che avevano portato un allenatore (Gattuso) a salutare la compagnia prima ancora di cominciare. Ti guardavi intorno, e non vedevi che macerie. Non c'era una base tecnica sulla quale costruire, la gente si era abituata alla mediocrità e nessuno, ma proprio nessuno, capiva come sarebbe stato possibile ripartire.

Una squadra temuta

Poi, all'improvviso, Italiano. Una scelta quasi casuale, ma che tre anni dopo si può serenamente definire come la migliore della gestione Commisso. Un "terremoto", l'arrivo del mister. Entusiasmo, ambizione, coraggio, orgoglio. Bastò ascoltarlo, in quella mattinata al Piazzale, per capire che qualcosa di nuovo (e di bello) stava finalmente riempiendo il nulla. "Voglio che la Fiorentina torni ad essere una squadra temuta e riconoscibile da tutti", disse. Tre anni dopo, e nonostante la lacerante delusione per quanto successo ad Atene, la missione si può dire compiuta. O qualcuno può negare che questa squadra non abbia ritrovato un'anima e che, soprattutto, non abbia girato l'Italia e l'Europa mostrando sempre (tranne che nella finale con l'Olympiacos purtroppo) la propria identità. Si può dir tutto, su questo ciclo e su questo allenatore, ma credo che sia impossibile non riconoscergli il merito di aver riportato il calcio a Firenze.

Le due velocità

Ha commesso errori? Ovviamente sì. Poteva gestire diversamente alcune partite? Come no. Nel complesso però Italiano ha migliorato tutto quello che ha toccato e fin dalla prima stagione ha portato il gruppo oltre i propri limiti. Ecco. E' proprio questo il punto. La Fiorentina infatti non è riuscita ad andare di pari passi col lavoro che veniva fatto sul campo. Di fatto insomma, siamo tornati alle "due velocità" di cui parlò anni fa Cesare Prandelli. Squadra, allenatore e staff correvano, il club camminava. Pensateci. Soprattutto, pensate alla formazione della prima stagione e poi prendete in mano quella che ha appena chiuso il 2024. Qual è più forte? Nella migliore delle ipotesi, e sarebbe comunque una constatazione abbastanza deprimente, si può dire che il livello medio dei viola sia sempre rimasto quello. Nella peggiore, ed io sinceramente credo più a questa, si può sostenere che negli undici titolari la Fiorentina sia addirittura peggiorata.

Rimpianto e rischio d'impresa

E' questo, l'enorme rimpianto. E' il pensiero di aver sprecato (più volte, l'ultima a gennaio) l'occasione per fare davvero un salto in alto. Sarebbe bastato poco. Sarebbe bastato che il club avesse lo stesso coraggio del suo allenatore. Sarebbe bastato aver voglia di rischiare, a costo di "essere infilati in contropiede". Soltanto così, si può pensare di crescere. Si chiama "rischio d'impresa", ed un imprenditore come Rocco Commisso dovrebbe sapere di cosa si tratta. Sia chiaro. Ciò non significa (e nessuno l'ha mai chiesto) spendere centinaia e centinaia di milioni o non fare attenzione ai bilanci. E' giusto tenere i conti in ordine, ma lo si può fare anche alzando l'asticella. Come? Programmando, e portando la competenza al potere. Il Bologna, tanto per fare un esempio, non ha speso più della Fiorentina. Semplicemente, ha speso meglio.

"Siamo altamente ambiziosi", ha detto ieri Daniele Pradè. Parole, parole, parole e, se appunto guardiamo a quanto successo nell'ultimo mercato di gennaio, soltanto parole. Contano zero e, per il momento, non sono confermate dai fatti. E non è un caso se un allenatore (lui sì, molto ma molto ambizioso) come Vincenzo Italiano ha deciso di salutare. Certo. Sulla sua decisione (oltre al dolore per certe critiche ricevute) pesa la consapevolezza di non poter fare più di così. Ma se gli avessero messo a disposizione una rosa migliore avrebbe pensato le stesse cose? La verità è che dopo aver creduto alle promesse ricevute per due anni e mezzo, il mister ha perso l'illusione. E se ad un tecnico come lui togli la possibilità di sognare, gli "ammazzi" l'entusiasmo, è giusto lasciarlo andare.

Palla alla società

Tocca a loro, adesso. Tocca alla proprietà e ai dirigenti dar seguito a quelle parole di Pradè. Perchè il diesse ha mille difetti, ma vi assicuriamo che fin da subito ha capito cosa siano Firenze e i fiorentini. Sa bene insomma che quella frase resterà scolpita nella pietra e che al primo passo indietro gli verrà schiantata sul tavolo. Si vedrà. Per il momento, e ancora per qualche ora, si può lasciare spazio al bilancio di quanto successo in questi tre anni e alle considerazioni su Vincenzo Italiano. Un uomo vero, con i suoi pregi e i suoi difetti, ma che (lui sì) ci ha sempre messo la faccia. Senza nascondersi, lavorando 20 ore su 24, sette giorni su sette, spremendosi fino a svuotarsi per cercare di regalare qualcosa di grande alla Fiorentina e alla sua gente. Per tutto questo, aldilà di qualsiasi (legittima) opinione sul suo operato, merita soltanto una parola: grazie!

Matteo Magrini
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Chi sono Donati e Peluso, i fedelissimi di Palladino che lo seguirebbero in viola

Come ogni allenatore, anche Palladino ha al seguito uno staff col quale condivide le esperienze lavorative

Una volta archiviato il saluto di Vincenzo Italiano, ufficiale ieri sera ma ufficioso già da molte settimane, è tempo di proiettarsi verso il futuro: siamo già alle battute finali per l'arrivo in panchina di Raffaele Palladino, il cui colloquio con la società viola venerdì sera è stato confermato dallo stesso ds Pradè. Il Corriere Fiorentino in edicola oggi parla di superamento dei problemi derivanti dalla rappresentanza di Beppe Riso, un agente che non è in buoni rapporti col club gigliato, e fa due nomi per lo staff fiorentino del tecnico quasi ex Monza. Detto che il vice dovrebbe rimanere Stefano Citterio, ecco due nomi che rivestirebbero una certa importanza nella Fiorentina di Palladino, anche e soprattutto data la loro fresca esperienza sul terreno di gioco.

Federico Peluso

Classe 1984, ex difensore, tra le altre, di Atalanta, Juventus e Sassuolo, con all'attivo 274 gettoni in Serie A, Peluso è entrato nello staff di Palladino al Monza nell'ottobre del 2022 nella non meglio specificata veste di collaboratore tecnico, dopo aver deciso il ritiro un mese prima. E' stato lui, quando l'allenatore era squalificato, a guidare i brianzoli da bordo campo, facendo in un certo senso le veci delle veci data l'indisponibilità anche di Citterio. "Siamo un team capitanato da un grande allenatore, siamo un'ottima squadra e come squadra lavoriamo", le sue parole dopo un pareggio contro il Torino nel maggio del 2023.

Giulio Donati

Classe 1990, terzino destro scuola Inter, potrebbe seguire le orme di Peluso nel ritirarsi e poi subito dopo entrare nello staff di Palladino. Quest'anno ha giocato 4 partite col Monza, tutte in campionato, per un totale di appena 32 minuti. Dopo alcune esperienze in Germania con le maglie di Bayer Leverkusen e Mainz, Donati era stato riportato in Italia dal Lecce, prima di passare al Monza nel 2020. Coi brianzoli vanta 61 presenze col Monza tra Serie B e Serie A, con un gol nel campionato 2022/23 contro il Bologna. Si era svincolato, ma Palladino lo ha rivoluto in autunno: ora i due potrebbero ritrovarsi dalla stessa parte della linea laterale, fuori dal campo, con addosso il colore viola.

Federico Targetti
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Quarta: "Voglio un trofeo a Firenze, riproviamo. Barone non mi ha lasciato andare"

Le prime parole del Chino dopo il rinnovo di contratto con la Fiorentina

Lucas Martinez Quarta ha rinnovato con la Fiorentina fino al 2028: di seguito le parole rilasciate al sito ufficiale del club all'annuncio della firma:

    Aspettavo da tempo questo momento, avevamo iniziato a parlare quando Barone era ancora tra noi. E' stato importante per questo passo che abbiamo fatto. Sono 4 anni che sono qua, sono legato alla città... avrei voluto fare questa intervista con la coppa della Conference League davanti, ma non è stato possibile.

Redazione VN
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