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La settimana di vacanza sotto Europei (01-07.07)

Started by Chiesa, 30/06/24, 23:23

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Chiesa

Vacanze finite, la Fiorentina ricomincia i lavori: in 31 domani al Viola Park

La Fiorentina riprenderà ufficialmente domani l'attività per la nuova stagione. Al Viola Park si vedranno ben 31 giocatori

Le vacanze sono finite, ora è tempo di tornare al lavoro. Un primo giorno di scuola che inizierà ufficialmente domani, con il ritrovo al Viola Park per conoscere ufficialmente i metodi di lavori di Palladino. La lista extra large comprende 31 elementi, ma con tanti asterischi e tanti aggregati che non faranno parte della rosa del campionato. Un indizio chiaro - testimonia La Nazione - di quanto sia ancora importante il lavoro da fare sul mercato.

Giovani ed esuberi

Da Brekalo a Sabiri, oltre ai rientri Lucchesi, Distefano, Krastev, Bianco, Amatucci e Dalle Mura. Ci saranno anche altri ancor più giovani: Munteanu, ma anche Leonardelli, Baroncelli, Kouadio, Fortini, Caprini e Rubino, 2005 e 2006 in rampa di lancio. Obiettivo valutarli, far fare loro una prima esperienza importante, insieme ovviamente a Moise Kean, che ancora non ha ufficialmente firmato ma ci sarà da subito. Sarà l'attaccante l'unico vero volto nuovo, in attesa di altri. Ci saranno Ikoné, Sottil, anche coloro che usciranno. Palladino accoglie e valuterà tutti, perché la stagione è già alle porte.

Assenti giustificati

Mancheranno i giocatori ancora in vacanza post Nazionali Milenkovic, Amrabat e Barak, mentre Nico Gonzalez e Quarta sono impegnati in Copa America. Palladino li aspetta.

Redazione VN
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Vranckx più vicino che mai. Il giocatore vuole l'Italia

La Fiorentina vuole regalare a Palladino il secondo colpo di mercato dopo Kean.

Aster Vranckx, questo è il nome individuato dalla dirigenza viola per il centrocampo di Palladino, colpo che Pradè vuole affondare il prima possibile. Il Crystal Palace, altra pretendente per il giocatore, sembrerebbe essersi fatto da parte e adesso la Fiorentina è in pole per l'acquisto del centrocampista belga. La distanza tra le parti è minima: 10 milioni l'offerta, 12 la richiesta. La volontà del giocatore è chiara: Vranckx, dopo la parentesi a Milano, vuole tornare in Italia e prendersi un posta da protagonista. Anche l'accordo contrattuale, dopo l'elevate richieste dell'agente, sembra essere ormai ad un passo. Lo riporta Il Corriere dello Sport.

Redazione VN
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Il caso Amrabat: è in vacanza ma spera di non presentarsi al Viola Park

Sofyan Amrabat è un caso: è in vacanza fino alla metà di luglio ma spera di non presentarsi mai alla convocazione al Viola Park

Sofyan Amrabat è ormai un caso. Il motivo? Il centrocampista si trova attualmente ancora in vacanza ed è in permesso fino al 15 luglio dopo gli impegni della sua Nazionale, quindi domani non sarà presente al raduno ufficiale della squadra di Palladino. In realtà, scrive La Gazzetta Dello Sport, spera di non esserci mai. Il giocatore è in attesa di capire novità sul proprio futuro e auspica che questi giorni che lo separerebbero dal ritorno a Firenze possano definire o un riscatto del Manchester United o un'altra soluzione in Premier.

Non può sottrarsi

La cosa certa, rincara La Nazione, è che la volontà di Amrabat non può comunque esimerlo dalla convocazione al Viola Park. Motivo per cui, se entro il 15 luglio non arriveranno novità, l'ex Verona sarà comunque tenuto a presentarsi con i suoi vecchi compagni.

Redazione VN
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Lucca rimane al primo posto. Sullo sfondo resta Colpani

La Fiorentina non molla la pista Colpani ma i 18 milioni frenano il club viola

Lorenzo Lucca è il nome in cima alla lista di Daniele Pradè per l'attacco della Fiorentina, ma viste le difficoltà della trattativa la società viola monitora anche altre situazioni alla ricerca di un altro colpo in attacco per alzare il livello. Sul Corriere dello Sport si legge di contatti ancora aperti per la pista Colpani. Tutt'altro giocatore rispetto all'attaccante dell'Udinese, ma porterebbe sicuramente maggiore qualità negli ultimi 25 metri. la Fiorentina ci ha provato chiedendo un prestito oneroso con diritto di riscatto sopra i 10 milioni, ma Galliani ha alzato un muro. Chiunque voglia aggiudicarsi il talento classe 1999 dovrà spendere una cifra che s avvicina ai 18 milioni di euro.

Redazione VN
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Caputi: "Con Palladino aria nuova. Kean ci sta, Colpani sarebbe perfetto"

Massimo Caputi benedice la scelta della Fiorentina di affidarsi a Palladino in panchina, parlando anche di Kean e di Colpani

La Nazione oggi in edicola ha chiesto un parere sulla nuova Fiorentina che sta nascendo alla prestigiosa firma Massimo Caputi, che ha espresso il suo pensiero sui tanti cambiamenti in arrivo. Un avvicendamento in panchina fisiologico dopo gli anni di Italiano, con Palladino individuato come uomo giusto per ripartire. Per il giornalista sono stati tanti gli errori fatti da Italiano in gare che contavano: "Dava quasi l'impressione che non abbia imparato dalle sconfitte" dice.

Svolta

E allora con Palladino arriva aria nuova: "È meno dogmatico, sa lavorare con chi ha a disposizione e in base agli avversari. Darà nuovi stimoli". E intanto avrà in rosa Moise Kean, su cui Caputi ha un giudizio chiaro: "Una scommessa che andava fatta, può esplodere a Firenze. Oltre a lui mi piacerebbe Lucca". Non manca anche un consiglio alla dirigenza viola: "Fiorentina, prendi Colpani, sarebbe eccellente dopo l'addio di Bonaventura".

Redazione VN
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Fiorentina, un disinteresse mai visto. Riaccendete i nostri cuori

Lo storico tifoso riassume il sentimento del popolo viola e spera che una bella campagna acquisti riaccenda gli animi dei tifosi.

Mentre Firenze sta volando sempre piu' nel mondo,grazie alla partenza del Tour de France e alla sua smisurata bellezza, la Fiorentina non regge il passo alla citta' che rappresenta. Firenze si apre a tutto il pianeta, la Fiorentina si chiude nel suo fortino a Bagno a Ripoli, annodata su se stessa tra mille domande e mille dubbi che l'attorcigliano.

Frequento il mondo viola fin da piccolo, parlavamo di calcio ovunque, in questo periodo compravamo i quotidiani per leggere su quelle colonne se avevamo chiuso un affare sperato per la nostra Fiorentina. Al bar marisa. al chiosco degli sportivi, centinaia di tifosi facevano capannello per commentare nel bene e nel male il mercato viola, adesso incontrando tifosi in citta', molti non hanno neanche piu' voglia di parlare di Fiorentina.

Sono troppi gli anni di anonimato che ci avvolgono, e' dai tempi di Salah che non perdiamo piu' la testa per un campione, queste tre finali perse hanno dato ancora piu' insicurezza ad una tifoseria stanca. Tra vecchi amici ,con i quali ci sentiamo quotidianamente , amicizie coltivate su quei gradoni di cemento, quando la Fiesole aveva il pratino e le ringhiere verniciate di rosso, non c'e' voglia di sottoscrivere l'abbonamento, parlo di tifosi abbonati dagli anni 70 senza mai saltere un anno. Tifosi che hanno trascurato le loro famiglie per stare vicino alla Fiorentina, per noi portare i soldi in via del Parione era un vanto, il voler partecipare alla vita della nostra societa', la quale ci ripagava non vendendo la nostra STELLA: GIANCARLO ANTOGNONI.

Adesso questi sentimenti sono solo un lontano ricordo, la societa' non ci avvolge più il cuore, vediamo tante promesse e tante attenzioni alle spese fatte, quando ci era stato detto che i soldi erano gli ultimi dei problemi. Personalmente sono molto dispiaciuto nel vedere che i modelli di societa' sono rappresentate da Bologna e Atalanta,squadre che quando venivano al comunale erano destinate a sonore sconfitte. La Fiorentina, per storia, dovrebbe stare insieme alle romane e al Napoli come blasone e come ricerca di calciatori. Il tifoso viola si nutre di Fiorentina, per noi quella maglia viola rappresenta la citta', come avete visto siamo unici al mondo anche come rievocazione storica, in quanto il calcio in costume e' una manifestazione stimata in tutto il mondo per la sua originalita' e durezza. Ora la palla bollente puo' essere ghiacciata solo con una bella campagna acquisti, con sforzi economici, accontentando Palladino con ottimi giocatori, riaccendendo quella fiammella che mai nessuno era riuscito quasi a spengere.

Tempo ne avete poco, soldi avete sempre detto che ci sono, dovrete riconquistare tanti cuori viola che vi sono lontani, diffidate da chi vi racconta che va tutto bene, ci vogliono tre grandi giocatori, uno per reparto, tre campioni che fanno crescere i tre reparti, lasciate fare le diatribe con il comune, pensate solo a presentarci una squadra degna della piu' bella citta' del mondo. Nel 1990, durante i lavori per i mondiali posati sul Franchi, abbiamo disputato la Finale di Coppa Uefa, presentando in formazione Roberto Baggio e Carlos Dunga, abbiamo girato cento stadi, senza mai far mancare l'amore per quella maglia, conosciamo cosa vuol dire soffrire, quel soffrire che ci rende una immensa tifoseria, soffriamo pero' volentieri per chi lo merita ed è umile. FORZA FIORENTINA!!!

Leonardo Vonci
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

78 volte auguri a Claudio Merlo, eroe del secondo scudetto viola

Oggi compie gli anni uno dei più importanti giocatori della storia della Fiorentina

Compie oggi 78 anni il grande ex viola Claudio Merlo, tra gli eroi dello secondo Scudetto nel 1968-69 e vincitore di altri trofei con la maglia della Fiorentina. Questo il messaggio di auguri dell'Associazione "Storia Viola" al quale si unisce tutta la redazione di Violanews:

Oggi compie 78 anni Claudio Merlo, centrocampista della Fiorentina del secondo scudetto, ed uno dei più forti centrocampisti viola di sempre.

Claudio Merlo, romano del rione di Torpignattara, arrivò alla Fiorentina giovanissimo, all'età di diciassette anni, dalla squadra della Tevere Roma, nella quale si era messo in evidenza per la sua classe cristallina; la Fiorentina arrivò prima di tutte le altre squadre che lo avevano notato, e se ne assicurò il cartellino.

A Firenze Claudio venne inserito nella squadra "Primavera", e si distinse subito come uno dei migliori talenti del fertile settore giovanile della Fiorentina. La sua "esplosione" si ebbe nella stagione 1965-66.

Dopo qualche apparizione in prima squadra nelle partite amichevoli pre-campionato, nel mese di ottobre, su richiesta della Nazionale italiana allenata da Edmondo Fabbri, che si trovava in ritiro a Coverciano in vista della partita casalinga contro la Polonia, valida per la qualificazione al Campionato Mondiale del 1966, la squadra viola inviò alcuni giovani che avrebbero dovuto fungere da "sparring partner" in una gara di allenamento contro la squadra azzurra; Claudio era fra questi, e, nel corso della partita, incantò i presenti per il modo con cui sapeva stare in campo e per il finissimo tocco di palla; si disse anche che qualcuno dei presenti, osservando la partita dalla terrazza di Coverciano (non vicinissima al campo di gioco), lo avesse "scambiato" per Rivera.

Poco dopo ci fu l'esordio in Serie A.

Il 12 dicembre 1965, una Fiorentina in piena emergenza, priva degli infortunati Pirovano, Maschio, Morrone e Brugnera, era chiamata ad affrontare in trasferta la grande Inter di Helenio Herrera.

Beppe Chiappella, allenatore dei gigliati, non stette a pensarci sopra, e decise di lanciare nella mischia il ragazzino Claudio Merlo, che così debuttò in Serie A a San Siro, la "Scala" del calcio italiano, al cospetto di campionissimi affermati quali Burgnich, Facchetti, Picchi, Jair, Mazzola, Domenghini, e Corso.

Roba da far tremare le vene ed i polsi ad un giovane diciannovenne.

Claudio superò a pieni voti la difficilissima prova cui era stato chiamato, risultando, secondo l'unanime giudizio della critica, il migliore in campo; segno indiscutibile che aveva le stimmate del campione. L'inviato radiofonico da San Siro, nel corso della trasmissione "Musica e Sport", che all'epoca dei fatti veniva irradiata subito dopo la ben nota trasmissione "Tutto il calcio minuto per minuto", così commentò la prova del diciannovenne virgulto viola: "Oggi nella Fiorentina ha esordito un giovane ragazzo; si chiama Merlo, ed è stato senza ombra di dubbio il migliore in campo. Quindi possiamo veramente dire "Bravo Merlo" senza quel tono ironico con il quale si è soliti pronunciare questa espressione".

Da quel giorno Claudio non uscì più di squadra, e Beppe Chiappella "trasformò" Mario Bertini in mediano di spinta (intuizione felicissima), cosicché andò a costituirsi un fortissimo "trio" di centrocampo formato da Bertini, Merlo e De Sisti.

Il prosieguo della stagione 1965-66 fu, per Claudio, un "crescendo" continuo: non solo egli confermò le eccezionali qualità che aveva già mostrato in occasione del suo esordio a San Siro, ma fu anche tra i protagonisti assoluti della prima storica vittoria viola nel Torneo giovanile di Viareggio, della vittoria in Mitropa Cup, e della vittoria in Coppa Italia (torneo vinto sconfiggendo il Catanzaro nella finale disputata a Roma il 19 maggio 1966, dopo aver eliminato l'Inter nella gara di semifinale disputatasi a Firenze il 9 febbraio 1966, nel corso della quale Claudio sovrastò il grandissimo Luisito Suarez).

Nelle successive stagioni 1966-67 e 1967-68, Claudio continuò ad esprimersi ad alti livelli, diventando un "perno" insostituibile del centrocampo viola ed un titolare inamovibile della Nazionale italiana "Under 23".

Superlativo fu il suo rendimento nel campionato 1968-69, quello dello scudetto, del quale Claudio fu uno dei principali artefici, e che gli valse la convocazione nella Nazionale dei moschettieri, con la quale disputò - in coppia con Picchio De Sisti - la partita contro il Messico che si giocò a Città del Messico il 5 gennaio 1969.

Restò quella l'unica presenza di Claudio nella Nazionale maggiore. Certo, in quel periodo la concorrenza nel ruolo era fortissima, essendo presenti sul palcoscenico italiano fior di campioni quali Mazzola, Rivera, De Sisti, Juliano, Bulgarelli, Corso; ma se Claudio avesse indossato una maglia diversa da quella viola, e magari una maglia "a strisce" verticali, forse la storia sarebbe stata diversa.

Anche negli anni successivi Claudio si espresse ad alti livelli, confermandosi uno dei punti di forza del centrocampo viola.

Il miglior Campionato disputato da Claudio fu forse quello dell'anno 1973-74, nel quale, responsabilizzato al cento per cento dal nuovo allenatore Gigi Radice, disputò un girone d'andata da favola, che gli valse, ad unanime giudizio della stampa sportiva nazionale, il riconoscimento quale migliore calciatore del Campionato.

Resta un mistero (o forse no...) il motivo per il quale gli venne preclusa la convocazione in Nazionale, che gli avrebbe consentito di disputare il Campionato del Mondo che si svolse in Germania nel 1974.

Negli anni seguenti, dopo il trasferimento di Picchio De Sisti alla Roma, Claudio diventò il capitano della Fiorentina, e guidò la "nidiata" di giovani campioni, all'epoca ventenni, quali Antognoni, Roggi, Caso, Rosi, Guerini, e Desolati, che avrebbero sicuramente costituito l'ossatura di una grande squadra negli anni futuri se la sfortuna non lo avesse impedito.

Claudio guidò i viola, da capitano, nelle vittorie della Coppa Italia e della Coppa di Lega italo-inglese ottenute nel 1975, sempre offrendo prestazioni di alta qualità, e fungendo da "chioccia" per i giovani virgulti viola.

Nell'estate del 1976, all'età di trenta anni, su espressa richiesta del suo vecchio maestro Beppe Chiappella, all'epoca allenatore dell'Inter, Claudio fu trasferito alla squadra nerazzurra per una cifra altissima che l'Inter pagò alla Fiorentina.

Due Campionati a Milano in "chiaroscuro", anche a soprattutto perché Claudio non ebbe alcuna remora ad entrare in conflitto con Sandro Mazzola, che dell'Inter era l'indiscusso "leader" carismatico; ma Claudio non è mai stato un "ruffiano", e tanto meno un "leccapiedi".

Della sua esperienza milanese deve ricordarsi un episodio che dimostra il suo attaccamento ai colori viola.

Il 7 maggio 1978 si giocava l'ultima partita del Campionato 1977-78, un torneo veramente disgraziato per la Fiorentina, che era invischiatissima nella lotta per non retrocedere.

Il calendario proponeva le partite Inter-Foggia e Fiorentina-Genoa; e la Fiorentina si giocava la salvezza proprio contro il Genoa ed il Foggia, tutte nei bassifondi della classifica.

Al termine del primo tempo si registravano due pareggi: Inter-Foggia 1-1, Fiorentina-Genoa 0-0.

Questi risultati avrebbero condannato i viola all'inferno della Serie B; per la salvezza occorreva la vittoria della Fiorentina sul Genoa, oppure, in alternativa, permanendo il risultato di parità tra Fiorentina e Genoa, una vittoria dell'Inter sul Foggia.

Nello spogliatoio di San Siro, fra il primo ed il secondo tempo, Claudio esortò i compagni di squadra al massimo impegno per conseguire la vittoria dell'Inter, nonostante il risultato finale fosse del tutto insignificante ai fini della classifica per la squadra nerazzurra, al solo scopo di consentire la salvezza della Fiorentina. E così fu, perché i gigliati non riuscì a superare il Genoa, mentre l'Inter batté il Foggia, grazie ad un gol di Scanziani a quattordici minuti dalla fine, e - diciamo noi - anche e soprattutto grazie a quell'atteggiamento di Claudio, sempre innamorato della Fiorentina pur vestendo una maglia diversa da quella viola.

E noi tutt'oggi lo ringraziamo.

Claudio concluse poi la sua brillante carriera a Lecce, in Serie B, dove giocò quattro anni, dal 1978 al 1982, interpretando il ruolo di regista classico alla "De Sisti".

Centrocampista dotato di tecnica individuale eccelsa e di grande personalità, in possesso di una classe purissima, ed insuperabile nei passaggi smarcanti (oggi li chiamano "assist"), Claudio, detto affettuosamente "Secco" per un fisico non da gladiatore, ma che non gli impediva comunque, all'occorrenza, di difendere duramente e con grande cattiveria agonistica, è senza dubbio uno dei calciatori più significativi della storia della Fiorentina, con la quale ha disputato undici Campionati di Serie A, giocando 257 partite e segnando 19 gol.

Terminata la carriera di calciatore, Claudio ha intrapreso quella di allenatore, e si è poi dedicato esclusivamente ai giovani, allenando anche le squadre giovanili della Fiorentina, e facendo, in definitiva, ciò che gli è più congeniale: insegnare calcio.

Auguri Claudio, grande campione e grande cuore viola, buon compleanno!

Roberto Romoli

Presidente Associazione Storia Viola

Redazione VN
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Chiesa

Italiano, tra Castrovilli e Dia: i vecchi pupilli viola per costruire il Bologna

Italiano a Bologna riparte dalla Fiorentina dei suoi sogni: i collanti giusti per un nuovo progetto

Il modus operandi di Vincenzo Italiano lo conosciamo tutti: il gruppo prima di tutto il resto. Quel principio che, all'ultima giornata che a livello di valore non aveva tanto da dimostrare, lo portarono a dire, ancora una volta, di essere sempre concentrato sui suoi ragazzi. Gruppo che ha sempre difeso, in ogni occasione, ostacolo e difficoltà.

Il suo nuovo Bologna formato Champions ripartirà, probabilmente, da qui. Infatti, come sottolinea la Gazzetta dello Sport, il tecnico ex viola, ci tiene a parlare e avere un colloquio con ogni singolo componente delle rosa, importantissimo per quella che si profila una stagione storica per i rossoblu.

Lato mercato: forse manca qualcosa, un collante. Ecco che, dopo l'interesse per Kouamé, spunta lo spiraglio Castrovilli, molto più semplice da prendere, economicamente parlando. Altra intuizione, non da poco, pare essere Boulaye Dia. Quella tripletta all'Arechi del 3 maggio 2023 (3-3 totale) Italiano la ricorda bene. Più volte accostato alla Fiorentina in più sessioni di mercato, ma, alla fine, mai è stato preso.

Nel mentre che a Bologna si parla di Hummels e Matip per la difesa, riuscirà il Bologna di Sartori ed esaudire ogni desiderio di Italiano, cosa che, a Firenze, non è sempre stata così?

Redazione VN
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