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Alberto Gilardino

Started by Chiesa, 05/07/10, 13:05

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Chiesa

Dalla Juve al Cesena, Gila pronto alla 100° presenza

A Cesena Alberto Gilardino farà cento, tante sono le gare che il cen­travanti ha disputato in serie A con la Fiorentina. Cento gare, con quaranta­quattro gol segnati, dunque con una per­centuale che lascia il segno. Cento ma­glie viola e un grande punto interrogati­vo sulla testa: ci sarà un altro campiona­to di Gilardino con la Fiorentina? Oppu­re si è davvero sulla soglia di prossimo addio? E poi, queste novantanove gare con la maglia viola cosa hanno lasciato ad Alberto? Quale il ricordo più bello? Una cosa è certa, è stata una grande av­ventura fra un formidabile centravanti e una squadra che nel proprio dna, nella propria lunga storia, ha sempre potuto giocare avendo grandi attaccanti, da Pe­trone a Virgili, da Hamrin a Batistuta, da Chiesa a Toni. Ma abbiamo lasciato fuo­ri personaggi di spessore come Graziani arrivando ad Adrian Mutu, e pure negli anni della C2 e della B c'era il capocan­noniere Cristian Riganò.

CONTRO LA JUVE - Dunque a Cesena saran­no cento, ma qual è il ricordo più dolce per Gilardino? Ovvio: «Ce ne sono tantis­simi - ci racconta in un flash di tempo dal cuore di Coverciano - ma forse la partita che ricordo con maggiore emozione è proprio la prima, anche perché il caso mi fece debuttare al Franchi niente meno che contro la Juve». La partita delle par­tite, quella che i tifosi viola aspet­tano con maggiore ansia. Al­berto era ar­rivato da po­co ed era stato accolto con una pioggia di applausi proprio nel­la tribuna vip del Franchi. So­lo per salu­tarlo appena arrivato a Firenze era­no arrivati in migliaia. Era il se­gnale della nascita di un rapporto fortissimo.

«Fu un debutto fortunato, anche perché segnai nel finale il gol del pareggio». Era il 31 agosto 2008, la Fiorentina stava per­dendo per 0- 1, Gilardino era al centro dell'attacco, prima aveva avuto Osvaldo come partner, ma nella seconda parte della gara l'argentino era stato sostituito da Pazzini. E fu proprio lui, Giampaolo, a offrire l'assist vincente all'uomo che poi gli avrebbe portato via il posto in squadra. Oggi Pazzini e Gilardino sono ancora insieme, a battersi per un posto, ma è per la maglia azzurra. Torniamo al­la partita che ricorda con maggiore af­fetto, contro la Juve: minuto 89, Pazzini per Gilardino, girata di sinistro, palla ol­tre Buffon, era l'1-1. Fu l'inizio dell'av­ventura viola.

(...)

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Chiesa

Italia bis, Gila torna da capitano: ''Un onore''

Gira e rigira, si ritorna al « Gila» . Italia, abbiamo un problema: i centravanti non fanno più gol. Cesare Prandelli ha creato un centrocampo rinascimentale, votato alla bellezza, però le prime punte misteriosamente hanno perso la parola. Amauri, il primo «nuovo italiano» della gestione prandelliana, è durato lo spazio di un mattino. Borriello si mangiò a Belfast un gol grande come una casa e cadde in depressione. Pazzini funziona nei club, in tandem con Cassano ha portato la Samp al preliminare di Champions e ha trascinato l'Inter alla quasi rimonta scudetto, ma in Nazionale non funziona: una rete in 16 presenze. E allora non ci resta che il «Gila» , al secolo Alberto Gilardino.

Far Oer, pero'...
Perché lui i suoi gol li fa. Sempre e comunque, che piova o splenda il sole. In Nazionale ne conta 17 spalmati su 45 apparizioni, alla buona media di uno ogni tre partite. E sua è l'unica rete di un centravanti nei primi nove mesi dell'era Prandelli. D'accordo, questo golletto venne rifilato in settembre alle Isole Far Oer, simpatica combriccola di semiprofessionisti, non esattamente la Spagna o l'Olanda, ma il graffio rimane, a provare che il «Gila» la butta dentro anche se gioca nelle squadre colpite dalla maledizione del numero nove.

Mio capitano
Prandelli lo ha nominato capitano per l'amichevole di stasera a Kiev e Alberto si è emozionato: «Un grande onore, il miglior regalo che potessi ricevere dal commissario tecnico. Se penso che capitani della Nazionale sono stati Cannavaro e Buffon, mi vengono i brividi» . Gilardino sarà l' 80 ° capitano della Nazionale. Primatista assoluto Cannavaro con 79 fasce. A seguire Maldini (74), Facchetti (70) e Zoff (59).

Sottovalutato
Domanda: Alberto, non ti senti sottovalutato? Risposta onesta, senza false modestie a fare da paravento: «A volte mi si dà poca importanza, ma sono abituato a certi comportamenti» . Cesare Prandelli lo ha «creato» tra Parma e Firenze. Possibile che il c. t. non lo abbia messo da subito al centro dell'attacco azzurro? «Il mister mi conosce, sa che io ci sono. Nella prima parte della stagione non ero convocabile, perché avevo fastidi a un ginocchio. Oggi sto bene, sono libero di fisico e di testa» . A Kiev, con Giuseppe Rossi come partner. «E' veloce, ha qualità, salta l'uomo. Attaccanti così è meglio averli compagni, non avversari. Cassano lo stesso» .

Mercato
Lo sanno tutti che questo potrebbe essere l'ultimo anno di Alberto alla Fiorentina. Non è un segreto che la Juve sia interessata, e l'attaccante a Torino andrebbe di corsa, non fosse altro perché si avvicinerebbe a casa, a Cossato nei dintorni di Biella, e perché da bambino era juventino. «Però adesso di mercato non voglio parlare» , dice lui. Con la Fiorentina e con Firenze qualcosa si è guastato. «Abbiamo avuto diversi problemi fisici e "strutturali". Ci sono mancati giocatori capaci di fare la differenza (Jovetic, ndr). Non abbiamo ottenuto quello che avremmo voluto» . Troppe negatività, meglio concentrarsi su Kiev. E se in Ucraina arrivasse un'altra rete, la Gila-saga si arricchirebbe di un nuovo capitolo. G come Gilardino, G come gol.

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Chiesa

Un'Italia ''toscana'': 16 su 25 azzurri...

Con Gilardino capitano diventa sempre più forte l'impronta viola nella nazionale italiana. La nuova Italia di Prandelli fa sempre più affidamento su giocatori legati alla Toscana. Non solo Fiorentina, però, perché ai viola di oggi (Montolivo e Gilardino appunto), di ieri (Pazzini, Maggio, Balzaretti, Chiellini, Viviano) e per una notte (Cassano), vanno aggiunti gli altri 8 azzurri che in Toscana ci sono nati o ci si sono passati. Si va da Gigi Buffon, il portierone nato a Carrara e socio della Carrarese, alla coppia di centrali Ranocchia (ex Arezzo) e Bonucci (ex Pisa). Ma ci sono anche l'ex Siena Gastaldello e gli ex Empoli Marchisio e Giovinco. Matri, invece, è passato da Prato (nel 2004-2005) e la «new entry» Parolo da Pistoia dal 2005 al 2007). In totale sono 16 su 25 i «toscani» , cioè più del 60%.

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Chiesa

Viola in azzurro: Montolivo e Gila nei primi 5 di sempre

Con le presenze di  Montolivo e Gilardino nella gara Ucraina-Italia, la Fiorentina è arrivata a totalizzare 529 presenze in azzurro dei suoi giocatori .

Si è "mossa" ancora, dunque, la graduatoria storica degli alfieri gigliati in azzurro:
- Montolivo, con la 22° presenza in azzurro da gigliato, si conferma al 4° posto solitario assoluto, a 3 presenze da Cervato.
- Gilardino, con la 21° presenza in azzurro da gigliato, ha scavalcato  Magnini e Segato e si è collocato al 5° posto solitario.

Giocatori attualmente nella rosa della Fiorentina con almeno una presenza in Nazionale da giocatore viola:
22   Montolivo
21 (46 totali)  Gilardino
  7   Gamberini
  3  (6) Marchionni
  2  Pasqual
  1  De Silvestri

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Chiesa

Gilardino eguaglia Baggio: 55 reti in maglia viola

Con il gol segnato nella gara Cesena-Fiorentina Alberto Gilardino ha raggiunto la quota totale di  55 realizzazioni in maglia viola. Nella classifica generale Gilardino raggiunge al 12° posto Roberto Baggio. Anche per quello che concerne le realizzazioni in Serie A con la maglia gigliata Gilardino, con il 45° gol aggancia Viani al 9° posto assoluto. Per quello che riguarda, invece le reti totali in Serie A, Gilardino ha superato Chiesa arrivando a quota 139 segnature, che lo collocano ancora al 5° posto assoluto fra i bomber di Serie A ancora in attività, ed al 29° posto di sempre nella graduatoria dei cannonieri della storia della Serie A insieme a John Hansen. Nella sua carriera professionistica Gilardino è arrivato a totalizzare la somma di 202 reti: 166 con squadre di club e 36 con rappresentative nazionali.

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Chiesa

Gilardino, il Milan non è solo un tabù

Per lui, Alberto Gi­lardino, è davvero una grande oc­casione, di quelle che levano uno zero negativo dalla propria car­riera. Battere il Milan a Firenze dopo che contro i rossoneri lui ex un po' avvelenato poi diventato viola ha sempre e solo perso. Se­gnare alla prima in classifica un gol pesante, che magari riapra il campionato e dia a lui un colpo vincente che impreziosisca una stagione altrimenti grigia, fin qui la peggiore da fiorentino. Mette­re in difficoltà il Milan il club che senza difenderlo troppo lo lasciò andare alla corte di Cesare Pran­delli, suo indiscutibile Pigmalio­ne.

UN... DISASTRO - Alberto Gilardino ha giocato cinque partite contro il Milan dal suo arrivo a Firenze ed è stato un disastro. Il 17 gen­naio 2009 Milan- Fiorentina 1- 0, il 31 maggio 2009 Fiorentina-Mi­lan 1- 2, il 24 febbraio 2010 Fio­rentina­ Milan 1-2 (dove segna un gol che non cambia il risultato), il primo maggio 2010 Milan- Fio­rentina 1-0, il 20 novembre 2010 Milan-Fiorentina 1-0. Totale mi­nuti giocati 422, di cui 152 al Franchi. Nel complesso cinque gare, per zero successi e cinque sconfitte. Un solo gol segnato, inutile. Immaginatevi la rabbia, ad ogni vigilia molte speranze e poi nessun successo. Peggio era impossibile. Una sorta di maledi­zione che gli si è appiccicata alla maglietta viola. (...)

11 GOL - A questo punto della sta­gione Gilardino in tema di gol aveva fatto sempre meglio. Nei due anni con Cesare Prandelli aveva fin qui segnato 16 gol nel­la stagione 2008- 09 e 15 gol nel 2009- 10; ora è a 11. Ma proprio in queste ultime gare sta mo­strando uno scatto, una ritrovata freschezza, come fosse tornata a calargli sulle spalle la polvere magica che fa grandi i bomber. Tutto questo anche grazie al con­tributo di Vargas, il compagno che forse più di ogni altro lo ha aiutato con i suoi cross, i suoi as­sist. Domenica sera non ci sarà Mutu ma Gilardino avrà accanto proprio il peruviano tornato in ot­tima condizione e per Alberto questa è una garanzia fondamen­tale. (...)

PER IL FUTURO - Ma Gilardino ha bi­sogno di segnare e magari batte­re il Milan anche per disegnarsi il futuro. Con la Fiorentina pro­vando l'assalto finale, oramai di­ventato difficilissimo, all'ultimo posto europeo, ma pure per se stesso qualora riesca a convin­cersi e a convincere i Della Valle a cederlo. Continuano a cercarlo dal Lione, pure la Roma lo vor­rebbe magari per mettergli alle spalle Santana in una soluzione che ha da sempre pagato moltis­simo. Un'ipotesi che veda Bor­riello come controparte. Un gol al Milan per prendersi quello che da troppo tempo gli manca, un formidabile trofeo personale.

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Chiesa

Gilardino è ancora un attaccante da Serie A?

La domanda forse è posta male, e sembra quasi che si voglia mettere in dubbio le qualità di un centravanti che a 28 anni ha messo a segno 139 reti in Serie A, uno score che potrebbe portarlo con un po' di fortuna ad essere a fine carriera fra i migliori 10 bomber della storia della massima serie.

Ma è ancora il tempo degli attaccanti come Gilardino? Fino a pochi anni fa infatti le classifiche dei marcatori erano dominate da veri signori dell'area di rigore, come Inzaghi, Trezeguet, Toni, Lucarelli, Crespo, Gilardino stesso e via dicendo, attaccanti con grande senso del gol e abilità sopraffine nel gioco areo ma tecnicamente non impeccabili e magari anche un una velocità nel lungo non entusiasmante.

Un modello di attaccante che in Europa non entusiasma, se non in Germania, dove giocatori come Huntelaar, Van Nistelrooy e Mario Gomez trovano ancora la loro dimensione. Ma nel resto del vecchio continente, così come in Italia negli ultimissimi tempi, si sta imponendo la figura di un attaccante diverso.

Se l'anno scorso l'incredibile score di 29 gol di Antonio Di Natale era suonato come un campanello di allarme la classifica marcatori di quest'anno può sancire una vera rivoluzione nei terminali offensivi italiani. I signori del gol di chiamano Cavani, Eto'o, Pato, Di Vaio, senza dimenticare il solito Di Natale, giocatori capaci di saltare l'uomo partendo da lontano, calciare da fuori e svariare su tutto il fronte d'attacco.

Se fino ad un paio d'anni fa in Italia giocatori come Pato e Di Natale erano esterni e seconde punte ora sono veri centravanti, capaci di segnare il doppio dei colleghi più opportunisti.  Certo ci sono anche eccezioni, basti pensare a Matri e Pazzini e lo stesso numero 11 gigliato (anche se nelle ultime due stagioni non è parso brillantissimo), ma la nuova linea della Serie A sembra un'altra, un attaccante deve sapersi creare l'occasione, non aspettarla per poi lamentarsi se non arriva.

E in questa nuova Serie A c'è ancora spazio per giocatori come Gilardino?

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Chiesa

Gilardino supera Baggio: 56 reti in maglia viola

Con il gol segnato nella gara Inter-Fiorentina Alberto Gilardino ha raggiunto la quota totale di  56 realizzazioni in maglia viola. Nella classifica generale Gilardino ha superato Roberto Baggio raggiunge il 12° posto solitario. Anche per quello che concerne le realizzazioni in Serie A con la maglia gigliata Gilardino, con il 46° gol ha scavalcato Vinicio Viani e si è portato al 9° posto assoluto. Per quello che riguarda, invece le reti totali in Serie A, Gilardino ha superato John Hansen arrivando a quota 140 segnature, che lo collocano ancora al 5° posto assoluto fra i bomber di Serie A ancora in attività, ed al 29° posto di sempre nella graduatoria dei cannonieri della storia della Serie A. Nella sua carriera professionistica Gilardino è arrivato a totalizzare la somma di 203 reti: 167 con squadre di club e 36 con rappresentative nazionali.

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