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La settimana con Lazio e Juventus

Started by Chiesa, 30/10/23, 14:48

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Chiesa

Lazio-Fiorentina, la probabile formazione: gioca Ikonè, scelto Beltran

Ore 20.45, stadio Olimpico di Roma. La Fiorentina di Vincenzo Italiano cerca risposte in casa della Lazio di Sarri, per valutare se la parola Champions League possa essere considerata realtà o solo una semplice illusione.

Ore 20.45, stadio Olimpico di Roma. La Fiorentina di Vincenzo Italiano cerca risposte in casa della Lazio di Sarri, per valutare se la parola Champions League possa essere considerata realtà o solo una semplice illusione. Gli 11 scelti saranno i così detti "titolarissimi", tranne i terzini che si dovranno adattare visto l'emergenza. In porta Terracciano, con Parisi spostato a destra, Milenkovic, Martinez Quarta e Biraghi che torna dopo lo stop. Nel mezzo la coppia Arthur-Duncan, con Bonaventura sulla trequarti. A destra dovrebbe giocare Ikonè, con Nico Gonzalez sulla sinistra. Anche se rimane viva l'opzione Brekalo. Davanti, dopo la doppietta in Conference League, ecco che Lucas Beltran si gioca la sua carta anche in campionato.

FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano; Parisi, Milenkovic, Martinez Quarta, Biraghi; Arthur, Duncan; Ikonè, Bonaventura, Nico Gonzalez; Beltran. All. Italiano

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Chiesa

Italiano contro la sua bestia nera: battere la Lazio con la forza dell'età

L'ultima volta nel maggio 2021 con la doppietta di Vlahovic. Questa notte all'Olimpico, la banda Italiano proverà ad abbattere la bestia nera confidando nel suo buon ruolino di marcia in trasferta e con la forza dell'età.

Stasera la giovin Fiorentina proverà a sfatare il tabù Lazio degli attempati giocatori biancocelesti. I numeri di questa sfida sono impressionanti. Intanto Vincenzo Italiano non l'ha mai battuta: 3 sconfitte, anche pesanti, e un pareggio da quando siede sulla panchina gigliata. E anche con lo Spezia al suo primo anno rimediò due batoste. Ma il peggio è la statistica di squadra: la Fiorentina non vince da due anni e mezzo. L'ultima volta nel maggio 2021 con la doppietta di Vlahovic. Questa notte all'Olimpico, la banda Italiano proverà ad abbattere la bestia nera confidando nel suo buon ruolino di marcia in trasferta e con la forza dell'età. Lo riporta la Gazzetta dello Sport.

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Pressing alto e ritmo: Lazio e Fiorentina si giocano la Champions League

Pressing asfissiante, ritmo subito alto, propensione alla manovra offensiva per stordire l'avversario. Letta così, la trama di Lazio-Fiorentina racconta di una partita sicuramente bella

Diciamo le cose come stanno: Lazio-Fiorentina di questa sera, vale concretamente un bel pezzo dell'Europa che conta. Lo racconta bene la classifica e quindi – scaramanzie, scongiuri, gesti di reciproco e rispetto, a parte – biancocelesti e viola si daranno appuntamento all'Olimpico con la voglia matta di parlare di Champions. Il concetto è semplice e ben sintetizzabile: se la Lazio batte Nico e compagni torna in quota Europa e si rimette in corsa per i posti pregiati. Viceversa, se la Fiorentina si ricorda di che cosa è stata capace di fare a Napoli e batte il 'nemico' Sarri, diventa una delle forze belle e importanti del campionato. Con visuale, appunto, sulla Champions.S i affronteranno a viso aperto le due squadre. Pressing asfissiante, ritmo subito alto, propensione alla manovra offensiva per stordire l'avversario. Letta così, la trama di Lazio-Fiorentina racconta di una partita sicuramente bella e ricca di sensazioni forti, poi, la differenza, quella vera, dovranno farla i protagonisti. Lo riporta La Nazione.

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Continuità a Beltran o altra chance per Nzola? Una scelta decisiva

Beltran, carico a mille dopo la doppietta di coppa, è avanti, ma il tipo di partita potrebbe anche giocare a favore di Nzola. La risposta, si avrà soltanto stasera. In una notte da brividi, che può riaccendere il sogno.

Una cosa è certa: quello che, nelle giornate giuste, la Fiorentina di Italiano sa fare è qualcosa di unico. In teoria insomma, basterebbe presentarsi nella miglior versione di sé. Facile, a dirsi. Molto meno, ovviamente, a farsi. Per riuscirci, il mister punterà molto sui suoi gioielli più preziosi (Nico Gonzalez, Bonaventura, Arthur), così come sembra scontata la presenza dal primo minuto di Ikonè. I dubbi, sono sostanzialmente due. Il primo vista l'emergenza sta in difesa anche se il fatto che Biraghi sia tornato a disposizione lascia pensare che il capitano possa riprendersi il posto a sinistra, dirottando Parisi a destra. L'altro punto interrogativo, più grande di quanto si possa pensare, riguarda il centravanti.Beltran, carico a mille dopo la doppietta di coppa, è avanti, ma il tipo di partita potrebbe anche giocare a favore di Nzola. La risposta, si avrà soltanto stasera. In una notte da brividi, che può riaccendere il sogno. Lo riporta il Corriere Fiorentino.

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La Lazio un incubo per la Fiorentina: all'Olimpico una vera notte di Halloween

Stasera insomma, in una notte che sa di Halloween, la Fiorentina dovrà combattere contro i propri fantasmi e contro una Lazio che, dopo un avvio di stagione difficile, sembra aver ritrovato la retta via.

Sono passati 2.724 giorni. Era il 15 maggio 2016 e, da allora, l'Olimpico biancoceleste per la Fiorentina è diventato una specie di incubo: 8 viaggi, tra campionato e Coppa Italia, 6 sconfitte e 2 pareggi. Stasera insomma, in una notte che sa di Halloween, la Fiorentina dovrà combattere contro i propri fantasmi e contro una Lazio che, dopo un avvio di stagione difficile, sembra aver ritrovato la retta via. Ha vinto due partite di fila (contro Atalanta e Sassuolo) ma soprattutto, nonostante il brutto k.o. in Champions col Feyenoord, pare aver ripreso ad aver feeling col suo allenatore. Lo riporta il Corriere Fiorentino.

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Una Fiorentina super giovane. E se avesse convinto Christensen...

Per dire, tranne Terracciano (ma se Christensen del '99 avesse convinto...), Bonaventura e Biraghi, gli altri titolari viola al massimo hanno 27 anni. Nella Lazio i trentenni, o quasi, abbondano.

La Gazzetta dello Sportsi sofferma su un dato particolare. Negli undici titolari di Maurizio Sarri c'è soltanto un giocatore nato dopo il 2000: Rovella. E forse a gara in corso troverà spazio un altro 2001, Isaksen. Nella Viola invece scenderanno in campo all'inizio Beltran (2001) e Parisi (2000) e ci sarebbe stato sicuramente Kayode (2004) se non si fosse fatto male. Ma nel poderoso turn over di Italiano hanno girato, chi più chi meno, altri baby: Comuzzo (2005), Amatucci (2004), Infantino (2003) e Pierozzi (2001). La media dei giocatori utilizzati da Sarri è di 28 anni, quella di Italiano è di 24. Anche tra i senatori c'è differenza di età. Per dire, tranne Terracciano (ma se Christensen del '99 avesse convinto...), Bonaventura e Biraghi, gli altri titolari viola al massimo hanno 27 anni. Nella Lazio i trentenni, o quasi, abbondano.

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La notte del Vikingo: all'Olimpico Beltran per ribaltare le gerarchie

Italiano, ad esempio, ripartirà dalle azioni assolutamente in ascesa di Beltran, il Vikingo, che si è acceso giovedì sera in Conference (doppietta) e si è messo dentro una carica da "spaccare il mondo" .

Come far male alla Lazio? Italiano, ad esempio, ripartirà dalle azioni assolutamente in ascesa di Beltran, il Vikingo, che si è acceso giovedì sera in Conference (doppietta) e si è messo dentro una carica da "spaccare il mondo" . E gli stimoli in un match come quello di questa sera, sono assolutamente benzina sul fuoco dell'orgoglio e dell'autostima. Se dovesse esistere una gerarchia rigida nelle scelte di Italiano, oggi – inevitabilmente – Beltran (ben supportato dal talento di Gonzalez e il ritmo di Ikonè) è in netto vantaggio su Nzola. Lo riporta La Nazione.

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Italiano, hai fatto snaturare Sarri ma quanto conviene? Guarda il Feyenoord

Così come possono esserlo le due partite nelle quali la Lazio, di recente, ha sofferto di più. È successo nel secondo tempo della sfida col Milan e poi l'altra sera, in Olanda.

Lazio-Fiorentina, nasconde qualcosa che va oltre i tre punti. Un tabù (nessuna vittoria per il mister viola in quattro faccia a faccia con il collega Sarri), che Vincenzo Italiano muore dalla voglia di rompere. E se da un lato il fatto di averlo spesso costretto a snaturarsi (mai si è vista una squadra del «Comandante» Sarri abbassarsi e puntare sul contropiede come nelle recenti gare con i viola) è motivo di orgoglio, dall'altro deve rappresentare una preziosa lezione. Così come possono esserlo le due partite nelle quali la Lazio, di recente, ha sofferto di più. È successo nel secondo tempo della sfida col Milan e poi l'altra sera, in Olanda. Due match nei quali i biancocelesti sono stati aggrediti e spinti a giocare su ritmi esasperati. Lo riporta il Corriere Fiorentino.

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