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Restyling del Franchi. Riparte il progetto

Started by Chiesa, 14/08/11, 20:49

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Chiesa

Nardella: "Franchi non è cedibile, rimarrà vivo anche senza la Fiorentina"

La conferenza stampa da Palazzo Vecchio sul futuro dello stadio Franchi

Il sindaco di Firenze Dario Nardella ed il Soprintendente Andrea Pessina hanno preso la parola in conferenza stampa da Palazzo Vecchio sulla questione dello stadio Artemio Franchi e del suo possibile futuro in caso di nuovo stadio. Questi i passaggi più significativi:

"Abbiamo concordato col Soprintendente di fare una verifica sull'interesse culturale – ha detto Nardella -. Il Franchi è considerato un monumento nazionale, e per trasparenza credo sia stato giusto fare chiarezza sul livello di tutela che lo stadio merita. Se da un lato Firenze merita di avere uno stadio nuovo, è anche vero che dobbiamo sapere cosa fare col Franchi, che non potrà mai essere di proprietà di una squadra ma solo dato in concessione. Noi come proprietari del Franchi ci metteremo al lavoro, è mia intenzione avere una discussione a livello nazionale su come si può utilizzare questo stadio, fermo restando che si farà quello nuovo con controllo totale della Fiorentina. Noi garantiremo una nuova vita al Franchi, con la stessa finalità di impianto sportivo. Atletica, calcio, rugby, spettacolo, concerti, visite del Papa: già in passato il Franchi si è mostrato versatile. A febbraio apriremo un dibattito pubblico: la prima parte raccoglierà i massimi esperti in architettura, sport, urbanistica a livello nazionale, chiamerò anche il Ministro dei Beni Culturali, sul tema Franchi. La seconda parte sarà aperta a Firenze tutta. Massima disponibilità e apertura a idee, proposte, suggerimenti" le parole del sindaco. "Il motivo per cui abbiamo parlato con Commisso insieme è che le proposte devono essere presentate alla Soprintendenza su delega del Comune, che è il proprietario dell'impianto".

Federico Targetti
@fedetarge
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Chiesa

Pessina sul Franchi: "Restyling accettabile ma senza demolizioni"

Il soprintendente spiega perchè è naufragato il progetto di restauro del Franchi da parte della Fiorentina

Così Andrea Pessina, soprintendente ai Beni culturali della Toscana, dalla conferenza stampa congiunta di oggi con Nardella: "Abbiamo condotto analisi per evidenziare elementi di pregio e fasi di costruzione. Gli edifici vincolati possono essere toccati, ma solo con autorizzazione della Soprintendenza. Non si può proporre la demolizione, ma solo delle addizioni, che vengono incontro al nuovo modo di concepire il calcio o alla sicurezza. La copertura rientra perfettamente tra le operazioni possibili. Si può pensare a diversi utilizzi, per gli spazi sotto le curve ad esempio, mantenendo la serialità, lo scheletro dell'opera. Dipende tutto dalla qualità del progetto proposto. Ad oggi non vi è nessun progetto in attesa di risposta, l'unico incontro è stato con Commisso e Nardella nel settembre 2019. Non siamo contrari ad un restyling, ma siamo contrari ad un restyling che prevede la demolizione del 40% dello stadio. Ci auguriamo che il Franchi mantenga la sua funzione, se non vi si potesse più giocare a calcio sarebbe un peccato, perché perdendo lo stadio la città perderebbe un monumento".

Federico Targetti
@fedetarge Em
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Chiesa

VIDEO VN – Soprintendente Pessina: "Ecco come si può intervenire sul Franchi"

Le dichiarazioni a margine della conferenza stampa sul futuro del Franchi senza la Fiorentina, nel momento in cui verrà costruito il nuovo stadio



Federico Targetti
@fedetarge
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Chiesa

L'architetto: "Serve la riqualificazione del Franchi. Auspichiamo la copertura"

Parla Valerio Tesi, l'architetto della Soprintendenza che ha scritto la relazione inviata al ministre per il riconoscimento dell'interesse culturale dell'Artemio Franchi

La Nazione ha intervistato Valerio Tesi, l'architetto della Soprintendenza che ha scritto la relazione inviata al ministre per il riconoscimento dell'interesse culturale dell'Artemio Franchi.

Dice che con il decreto di vincolo non cambierà praticamente niente, saranno esplicitati gli elementi su cui si fonda l'interesse culturale dello stadio. Sottolinea che il Franchi non è un monumento nazionale, termine vecchio usato intorno al 1880, ma è un bene culturale. Il Franchi può essere venduto a un privato? "Sì, previa autorizzazione della Soprintendenza e di un progetto di valorizzazione", afferma Valerio Tesi. Il restyling del Franchi non può essere realizzato perché, secondo la Soprintendenza, interviene in maniera troppo incisiva sulla struttura, sacrificandone una parte importante. Tesi dice che formalmente non è stato presentato nessun progetto di restyling, "non è mai stata richiesta l'espressione di un parere". Sul progetto di Casamonti dice: "Una proposta affascinante e suggestiva, ma il Franchi è troppo importante perché se ne possa demolire una porzione così rilevante". L'architetto aggiunge che il Franchi può essere modificato, ma prima devono essere individuate le possibilità di adeguamento alle nuove esigenze. Lo stadio può essere coperto. Avvicinare le curve al campo? "Lo spero ma fa parte di un percorso di ricerca in cui non esistono esiti scontati. Però è una sfida progettuale e culturale mai stata intrapresa". Cosa si può realizzare nel futuro Franchi? Soprattuto attività sportive. Negli spazi coperti attività commerciali. Ma indipendentemente da tutto, per il Franchi è indispensabile un intervento di restauro e di riqualificazione, conclude Valerio Tesi.

Redazione VN
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Chiesa

Restyling Franchi? Il progetto Casamonti diminuiva gli spazi commerciali

Continua il dibattito sull'Artemio Franchi

Il Corriere Fiorentino si concentra sulla vicenda Artemio Franchi:

    La soluzione scelta da Rocco Commisso, quella dell'architetto Marco Casamonti, non rispondeva solo all'esigenza di avvicinare di molto le curve e raggiungere i 40 mila spettatori, prevedendo allo stesso tempo la copertura. Abbattendo le curve, lasciando le scale elicoidali, si recuperavano grandi spazi dietro alle curve stesse dove erano previste tutte le attività commerciali — negozi, servizi, ristorazione etc — funzionali a sostenere il costo dell'operazione stadio. «Appoggiando» le curve nuove, più vicine, su quelli esistenti — come si capisce dagli altri progetti — non libera quegli spazi o ne crea alcuni, minori, di difficilissima fruizione. L'alternativa c'era: concedere i «campini» o altre aree contigue per metterci gli spazi commerciali. Ma serviva una variante urbanistica: altro che 'fast, fast, fast'.

Redazione VN
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Chiesa

L'appello: "Non togliete lo sport allo stadio Franchi"

L'appello del Corriere Fiorentino contro la "commercializzazione" dell'impianto a Campo di Marte

Sul Corriere Fiorentino si torna a parlare di stadio, ed in particolare del Franchi dopo le spiegazioni del sindaco Nardella e del soprintendente Pessina. Il quotidiano scrive che si dovrà evitare in maniera assoluta la trasformazione di un luogo pensato al calcio e all'atletica leggera. Il primo "scempio" avvenne sul finire degli anni '80, quando per l'incombente mondiale di calcio furono spesi 100 miliardi per qualche migliaio di posti in più, eliminando una pista d'atletica di livello internazionale e abbassando di qualche metro il terreno di gioco. Adesso invece per garantire i costi di gestione l'errore da evitare sarebbe quello di fare del Franchi un complesso di case o l'ennesimo centro commerciale, che nulla ha a che fare con la vocazione dell'impianto di Nervi, che anzi aveva pensato ad un secondo ordine di gradinate per portare la capienza ad 80.000 posti.

Redazione VN
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Chiesa

Franchi, la storia infinita: consegnato a Commisso il progetto di restyling

L'idea

Il progetto di restyling dello stadio Franchi realizzato dallo studio Giraldi associati architetti è nelle mani di Rocco Commisso. Il progetto di ristrutturazione rispetta precisamente le indicazioni della soprintendenza: non solo quindi l'intangibilità della torre di Maratona, delle tribune e della pensilina sospesa, oltre che delle scale elicoidali, ma anche delle curve. In particolare, le curve sarebbero avvicinate al campo e gli spazi recuperati, circa 30mila metri quadri, sarebbero utilizzati con funzione commerciale e di altro tipo, mentre accanto nascerebbero dei giardini. Nell'area sportiva di Campo di Marte, interrando viale Paoli, con un parcheggio da 2.600 posti, un albergo e percorsi pedonali che tagliano tutta l'area. Lo stadio ha due varianti, da 34 mila e 43 mila spettatori. Lo scrive il Corriere Fiorentino.

Redazione VN
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Chiesa

Comitato 'Vogliamo il Franchi': lettera aperta a Nardella e Commisso

"Occhio allo spettro della Fontana di Trevi di Totò"

Gentile sindaco Nardella, gentile dottor Commisso,
assistiamo purtroppo da molti mesi a un oscuro intrigo di intenzioni che stanno agitando il Dossier Stadio fino a rendersi sospette. Da problema semplice che era, è stato reso complicato, forse non intenzionalmente, certo finendo per esporre lei ad una trappola, signor Rocco Commisso, tycoon audace e generoso. Impreparato ad affrontare i fumosi bizantinismi di casa nostra, rischia nei fatti di acquistare una Fontana di Trevi come accade all'incauto miliardario nella mitica gag di Totò.
Che le cose non quadrano deve però ormai averlo capito e che le troppo solerti profferte di Novoli e di Campi possano nascondere sorprese non gradite le è ora probabilmente chiaro.
Del resto, la sua iniziale intuizione era avveduta e sensata, la più risparmiosa e la più desiderata dalla città: restaurare il Franchi, fare della vecchia e gloriosa casa della Fiorentina uno stadio moderno dotato di ogni comfort, ma rispettandone le caratteristiche artistico-monumentali. Trasformare cioè un apparente handicap in plus valore. Nessun'altra squadra al mondo gioca in un'opera d'arte. Progetti belli e realizzabili non mancano.
Peraltro, restaurare il Franchi significa non solo salvarlo, ma anche mantenere in vita il quartiere di Campo di Marte e i suoi tanti legami economici e affettivi con la Fiorentina che un eventuale trasloco annienterebbe.
Il soprintendente Pessina ha sgombrato il terreno dagli equivoci: il Franchi è restaurabile fino a diventare un gioiello. Basta volerlo, basta non avere malsane idee speculative. Rocco Commisso verifichi e proceda. Non si troverà che bene.
Chi resta con dispiacere incomprensibile è purtroppo lei, sindaco Nardella, ormai costretto ad arrampicarsi sugli specchi e a negare perfino l'innegabile, ossia la possibilità di vendere lo stadio. Leggiamo che intende consultare mezzo mondo, ma per cosa? In realtà continua a dirigere a tutta forza la corazzata comunale sull'obiettivo Novoli/Mercafir, lo scoglio su cui inevitabilmente andrà purtroppo a sbattere. Onestamente non capiamo il perché di tanta ostinazione. A invertire la rotta è ancora in tempo. Cordialmente

Comitato Vogliamo il Franchi (3000 firmatari)

Redazione VN
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