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La settimana di riposo sotto le Nazionali

Started by Chiesa, 02/09/24, 13:58

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Chiesa

Cutrone sbaglia un rigore decisivo. Ad un commento social non ci sta e risponde

Cutrone offeso pesantemente sui social dopo il rigore sbagliato. L'attaccante risponde duramente

Nella sfida di ieri sera delle 20:45 tra Udinese e Como (finita 1-0 per i friulani) l'ex attaccante viola, Patrick Cutrone è diventato protagonista in negativo calciato fuori un rigore assegnato al Como nel recupero del secondo tempo che sarebbe stato decisivo per pareggiare il risultato.

Su Cutrone si è scatenata una bufera social, ma l'attaccante, tra il caos generale, ad un commento intimidatorio e offensivo su di lui e sulla sua famiglia non ha (giustamente) più transatto. Ecco qui riportato il commento e la risposta del numero 10 del Como:




Redazione VN
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Zauri: "Dopo la sosta vedremo la vera Fiorentina. Palladino porterà le sue idee"

L'ex calciatore viola Luciano Zauri ha parlato dei problemi difensivi della Fiorentina e del reparto arretrato in generale

L'ex difensore della Fiorentina Luciano Zauri è intervenuto al Pentasport di Radio Bruno per parlare dei problemi di adattamento del reparto arretrato viola:

    Nel calcio moderno si usa spesso un terzino come centrale della difesa a tre. Magari perdi qualcosa dal punto di vista fisico, ma guadagni sul piano tecnico. Ci sono diversità oggettive tra giocare con la difesa a tre e quella a quattro. Credo che dopo la sosta vedremo una Fiorentina diversa e con più idee di quella attuale. Il calcio che ha proposto a Monza Palladino è stato molto divertente. Firenze però chiede di più, anche perché è una piazza ambiziosa, ma sono sicuro che il nuovo tecnico viola riuscirà a portare le sue idee e raggiungere gli obiettivi prefissati

Redazione VN
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Quarta: "Ora sosta per lavorare e conoscersi. Vogliamo essere protagonisti"

Il commento post-partita del Chino, Lucas Martinez Quarta

Lucas Martinez Quarta, dopo il fischio finale di Fiorentina-Monza, commenta così tramite i suoi canali social l'inizio di stagione di questa nuova Fiorentina:

    Non è stato l'inizio di campionato che ci aspettavamo. Abbiamo fatto di tutto per ribaltare questa partita, ma ripartiamo dallo spirito di gruppo che abbiamo dimostrato in queste ultime partita nonostante qualche approccio sbagliato. Adesso abbiamo la sosta, e sono convinto che lavoreremo duro, miglioreremo e ci conosceremo tutti al meglio. Vogliamo essere protagonisti. Siamo i primi a voler vincere, in primis per dare una gioia a tutti voi, tifosi. Grazie e a presto.

Redazione VN
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Chiesa

Ferrara: "Fiorentina fragile, piccola, confusa. Il mercato ha fatto danni"

Ferrara: "Basterebbe raccontare la difesa a tre: Comuzzo, Ranieri, Biraghi. Con quest'ultimo promosso centrale di sinistra, come se la fase difensiva fosse stata nelle sue corde da sempre"

Benedetto Ferrara, sulle pagine della Nazione, commenta la prestazione della Fiorentina di Palladino contro il Monza:

    La Fiorentina non c'è. Forse avrebbe fatto la sua figura in un torneo Uisp. Quella del primo tempo. Poi un po' di foga porta il terzo pareggio in tre sfide che, nei discorsi estivi, ne dovevano portare minimo sette. Mancano ancora troppe cose in questa squadra, che parte con premesse surrealiste. Basterebbe raccontare la difesa a tre: Comuzzo, Ranieri, Biraghi. Con quest'ultimo promosso centrale di sinistra, come se la fase difensiva fosse stata nelle sue corde da sempre. Non è certo colpa sua se non sa come marcare Djuric in occasione del primo gol. Fiorentina fragile, piccola, confusa. Beh, siamo all'inizio, ma di sicuro un mercato fatto all'ultimo tuffo di danni per ora ne ha creati un po'. Gioco ibrido, con i nuovi che alla fine si rivelano i meno scarsi. C'è da quadrare un cerchio, da rimettere a fuoco tutto. E Palladino deve farlo alla svelta, e la sosta gli darà una mano. La speranza è questa. Il resto, per ora, è solo una delusione.

Redazione VN
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

LE STRAGELLE – Gli idranti, gli applausi per Svengo, i tuffi goffi e le ammissioni di Ranieri

Pagelle a tutto tondo di Fiorentina-Monza. Tutto quanto fa spettacolo nel bene e nel male

3 all'approccio alla partita. Tre come le volte che i viola non sono scesi in campo con l'atteggiamento giusto in questo faticoso avvio di stagione. Era successo a Parma e nell'andata del preliminare di Conference. Ma neppure giovedì nei primi minuti i viola sembravano così determinati: è sicuramente uno dei (tantissimi) aspetti su cui Palladino dovrà lavorare durante la sosta. Benedetta come non mai.

4 ai tuffi di Terracciano sui tiri di Maldini. Nel primo caso è in ritardo e il 2-0 è servito; goffo anche quando il figlio d'arte cerca il bis, almeno riesce a deviare sul palo con un pizzico di fortuna. Per dare giudizi definitivi è presto, due considerazioni però ci stanno: difficilmente l'alternanza in porta paga; il De Gea di Budapest fa decisamente un altro sport.

5 al posizionamento di Biraghi sul gol di Djuric. Palladino non vuole chiamarlo braccetto ma il punto è un altro. Il capitano può farlo quel ruolo? Al di là dell'errore sull'1-0 del Monza, il capitano non dà troppa sicurezza come difensore puro. E sulla fascia la concorrenza è folta perché oltre a Parisi ora c'è anche l'eroe del giorno Gosens, che sembra il titolare designato.

6.5 al siparietto degli idranti che per innaffiare il campo nel pre-partita  per due volte disturbano gli inviati di Dazn, inzuppando le giacche dell'inviato e della vecchia conoscenza viola, Valon Behrami, ora impegnato in telecronaca come seconda voce. Loro si divertono poco, ma non succede nulla di grave e il pubblico ride. Serve anche un po' a stemperare la tensione precedente al fischio d'inizio.

7 al minuto di silenzio per Eriksson. Non rimase moltissimo tempo sulla panchina viola, sufficiente però per far apprezzare da tutte le componenti la sua classe e signorilità. Ma gli applausi di tutto lo stadio e i cori della curva per Svengo sono forse anche un tributo al modo in cui lo svedese ha scelto di affrontare la malattia. Sempre con il sorriso.

7,5 alla sincerità di Ranieri. In campo non è un fenomeno, si sa. E' complice anche lui dell'ennesima serataccia della difesa, però poi viene in sala stampa e chiede scusa per il rigore procurato in Ungheria e anche per la sceneggiata di cui si era reso protagonista con l'arbitro di Felcsut. Ammette di aver tirato la maglia all'avversario e rivela di aver vissuto i 45 minuti peggiori della sua vita. Perché alla Fiorentina ci tiene davvero.

Il ViolAutore
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Chiesa

'Palla lunga e pedalare', a volte funziona, ma a Firenze servono i giusti interpreti

Dove sbaglia o in cosa manca la Fiorentina di Palladino? Il punto a livello tattico

Le prime uscite della nuova Fiorentina di Raffaele Palladino ci hanno sicuramente fatto capire, almeno sulla mappa teorica, il modo in cui l'allenatore ex Monza vuole impostare e creare il suo gioco. Il punto di riferimento dal quale si è partiti per ricostruire è il 3-4-2-1, modulo che in quel della Brianza ha dato e portato parecchie gioie.

Il ruolo che sposta gli equilibri è quello del cosiddetto 'sottopunta', o con Palladino meglio dire i due 'sottopunta'. Ruolo che ha il compito di creare, legare il gioco, nonché anche di allargarlo e di portarlo, a discrezione, verso il centro. Insomma, nel ruolo predestinato, almeno ad inizio stagione, a Gudmundsson e Colpani vige molta libertà, ma che però condiziona pesantemente il gioco della Fiorentina.

Ieri anche lo stesso Palladino ha sottolineato la buona fattura dei primi venti minuti. Scambi veloci, gioco audace; la palla scorreva bene da sinistra a destra, ma quando arrivava (bene) nei piedi di Colpani (giocatore dal quale ci si aspetta più di tutti la giocata), è sempre mancata proprio la forza e il coraggio di tentare la giocata decisiva. Esito finale? Passaggio arretrato e via ad una nuova e lenta ricostruzione del gioco. Ecco forse dove veramente ieri è mancata la Fiorentina; tanta buona volontà, ma la qualità sulla trequarti è mancata notevolmente.

La costruzione è stata giusta, ma sono mancate le giocate dei singoli. Peccato che questo tipo di costruzione si sia visto solo per un piccolo spezzone di gara. Il resto della gara è stato caratterizzato dal classico scambio difensore-centrocampista "palla avanti-palla dietro" e lancio alla ricerca della profondità. La ricerca del famoso "spazio dietro la linea difensiva" è un tipo di gioco che premia solo se in campo vi sono i giusti interpreti con certe caratteristiche. Kean, sotto questo aspetto, è perfetto, come già dimostrato anche alla Juventus, ma ieri era stretto nella morsa del terzetto difensivo brianzolo. Ecco che accorciava e veniva a prendersi palla, subendo come visto durante la gara tanti falli (da Pablo Mari su tutti).

Con Kean chiuso e marcato in impostazione da una difesa intera, ecco che il "lancio lungo" vuole andare a premiare i due esterni: Colpani e Beltran, che però hanno caratteristiche opposte. Sono giocatori a cui serve la palla sui piedi. Beltran, per caratteristiche tecniche e fisiologiche e Colpani, invece, al momento non ha mai dimostrato grande forma fisica. Vedi anche lo stesso Ikonè, entrato con buon piglio, ma spesso cercato (soprattutto da Dodo) in profondità, caratteristica nella quale soffre maggiormente.

"Eh ma deve arrivare Gudmundsson". Al Genoa l'islandese era solito prendersi palla e portarla avanti grazie al suo estro e alla sua tecnica. Cercarlo con continui lanci lunghi sarebbe quasi come mortificare quelle che sono le sue caratteristiche. L'unico che può adattarsi a un gioco simili è Kouamè, ma parliamo di solo un calciatore in un intero pacchetto offensivo.

Purtroppo, la Fiorentina sta cercando di cambiare tutto e subito, ma la "squadra di Italiano" è stata costruita per far arrivare la palla sui piedi agli esterni, in modo da sfruttare le loro qualità tecniche (gli acquisti dei vari Ikonè e Beltran vanno in questa direzione). Palladino forse cerca altro, un gioco più profondo, verticale, assolutamente non sbagliato, ma per il quale servono i giusti interpreti. La Fiorentina sta volendo tutto e subito. Considerati anche i problemi difensivi, forse, oggi per limitare i danni tecnico-tattici, è meglio trovare una via di mezzo.

Matteo Torniai
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Difesa e scelte, non ci siamo. Ripartire dalle (poche) note liete

L'analisi del nostro vicedirettore dopo il primo scorcio di stagione: c'è tanto da migliorare. E in fretta

Sforziamoci di pensare positivo. Se guardiamo alle prestazioni offerte dalla Fiorentina in queste prime 5 partite non è un esercizio semplice. Anche perchè i viola hanno sprecato il bonus che aveva offerto il calendario, mettendo di fronte squadre sicuramente inferiori, a parte forse il Parma. Sono arrivati invece 5 pareggi, tutti molto sofferti. Ma, dicevamo, facciamo uno sforzo e concediamo credito a Palladino, che di attenuanti ne ha sicuramente un bel po'. Era lecito aspettarsi di più fin qui, nonostante tutto, ma qualsiasi verdetto va rimandato a dopo la sosta, quando gli impegni saranno - sulla carta - assai più tosti e servirà vedere una Fiorentina solida, organizzata, con idee.

Fiorentina, da cosa ripartire

Qualche nota lieta c'è ed è a queste che bisogna aggrapparsi. La prima è il carattere: rimontare il doppio svantaggio con il Monza, come già era accaduto con la Puskas Akademia al Franchi, qualcosa significa. Così come la resistenza in 9 contro 11 in terra ungherese. La seconda risponde al nome di Moise Kean: ha iniziato benissimo la stagione e non solo per i gol (3), ma anche per atteggiamento. Lotta, si sbatte, cerca di procurarsi palloni anche quando i compagni non lo assistono. La terza sono i primi segnali degli ultimi arrivati: Gosens che segna subito, gli sprazzi di Adli e Cataldi. Aspettando Gudmundsson. Il mercato, seppur con i suoi difetti, ha portato qualcosa di interessante. Che Palladino deve saper sfruttare a pieno.

Fiorentina, cosa non convince

Il problema è generale, di una squadra che finora sta facendo fatica sia dal punto di vista fisico che sul piano del gioco. Ma a spiccare è soprattutto la fragilità difensiva. 7 gol subiti in 5 partite, considerando il valore degli avversari, sono tanti. E poi ci sono le tantissime altre occasioni concesse. L'aggravante è che in quel reparto Palladino ha potuto lavorare fin dall'inizio con quasi tutti gli effettivi: dopo un mese e mezzo bisognerebbe essere un po' più avanti. E poi le scelte: insistere su Biraghi braccetto non sta pagando e rinunciare a cuor leggero a Quarta è discutibile. A proposito di scelte, perchè mai panchinare il De Gea visto in Conference? Anche dai giocatori ci si aspetta di più, in primis da Colpani. Problemi da risolvere nelle prossime due settimane.

Simone Bargellini
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Chiesa

Quando torna Gudmundsson? I dubbi di Palladino per Atalanta-Fiorentina

L'attaccante islandese è stato il colpo dell'estate in casa viola, ma non ha ancora cominciato a lavorare coi compagni

    Sto bene, anche se ho un piccolo problema al polpaccio. Spero di essere pronto prima della sosta: mentalmente sto bene.

Parlava così Albert Gudmundsson alla sua presentazione ufficiale, poco dopo ferragosto: arrivato dal Genoa per 8 milioni di prestito più 17 di riscatto opzionale più bonus fino a quasi 30 milioni, l'islandese sperava di poter smaltire il problema fisico che gli ha fatto saltare l'inizio di stagione un po' più in fretta.

"Non so se recupererà per Bergamo, per ora non si è mai allenato con la squadra", il commento del tecnico Palladino ieri a Dazn. Effettivamente, la conferma diretta del fatto che Gudmundsson non sia ancora stato in grado di allenarsi coi compagni fa filtrare un certo pessimismo per la gara in casa dell'Atalanta. Anche se alla fine fosse a disposizione, non sarebbe comunque in condizioni sufficienti a livello fisico dato che è fermo ormai da quasi un mese.

Quindi quando torna Gudmundsson? Al momento il suo rientro è indefinito. La sosta capita a fagiolo, saranno giorni importanti per tentare di accelerare il recupero del nuovo numero 10 della Fiorentina.

Redazione VN
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO