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La settimana con Empoli (23-29.09)

Started by Chiesa, 23/09/24, 13:28

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Chiesa

La Nazione: "Gudmundsson salva la Fiorentina dall'ennesimo incubo"

Il commento della Nazione dopo Fiorentina-Lazio

Finalmente la vittoria. La Fiorentina di Raffele Palladino trova i suoi primi tre punti della stagione battendo 2 a 1 la Lazio di Baroni. I Viola si salvano dall'ennesimo incubi grazie alla qualità e all'entusiasmo di Albert Gudmundsson.

La Nazione si sofferma sulla partita, iniziata con lo stesso copione di sempre. 3-5-1-1 per una Fiorentina che prende un palo con Colpani, ma che con il passare del tempo soffre il gioco della Lazio. Finché Gila, su errore di Comuzzo, trova il gol del vantaggio. Nella ripresa, Palladino si vede costretto a cambiare. E allora dentro Gudmundsson e basta difesa a tre. Così, con il nuovo assetto tattico, il numero 10 viola trova una splendida doppietta su calcio di rigore.

La Fiorentina vince, Palladino respira. A Firenze è arrivato un nuovo leader e adesso Gudmundsson si prepara a trascinare questa squadra sempre più in alto.

Redazione VN
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Chiesa

Gazzetta: "Gudmundsson rompe il ghiaccio. E Palladino cambia la Fiorentina"

La Gazzetta dello Sport si sofferma sul cambio modulo messo in atto da Raffaele Palladino

Un cambio tattico che ha portato alla vittoria quello di Raffaele Palladino contro la Lazio. Come sottolinea la Gazzetta dello Sport, la settimana di lavoro al Viola Park si è sentita e adesso la Fiorentina può ripartire dal 4-2-3-1 sulle ali di Albert Gudmundsson.

Esatto, chi se non l'islandese poteva rompere il ghiaccio? Lo si diceva da tempo, vedrete la Fiorentina quando arriva Gudmundsson. E l'attesa è stata ripagata eccome. L'ingresso in campo del numero 10 viola è una volata di freschezza e spensieratezza che alla Fiorentina serviva come il pane.

Ma i tre punti passano anche dalle scelte di Palladino. Basta 3-4-2-1, adesso 4-2-3-1. Questa squadra sembra vestire alla perfezione questo nuovo modulo, tanto che la Gazzetta lo definisce come "la tuta della domenica". Come a Monza, Palladino cambia assetto tattico dopo avere avuto a disposizione una settimana piena di lavoro e con la squadra a completo. La Fiorentina deve ripartire da qui.

Redazione VN
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Chiesa

CorFio: "4-2-3-1 la strada giusta. Gudmundsson serviva come il pane"

Il Corriere Fiorentino analizza la vittoria della Fiorentina contro la Lazio

Si è presentato con una doppietta Albert Gudmunsson e il Corriere Fiorentino riparte proprio dalla prestazione del numero 10 della Fiorentina. Dopo un mese fermo ai box causa tribunale e infortunio, il giocatore sembra stare bene e si prepara a prendere per mano questa squadra.

Sotto la Curva Ferrovia, a fine partita, i compagni hanno festeggiato l'islandese. Alla Fiorentina serviva come il pane un giocatore del genere. La sua qualità è stata fondamentale per portare a casa questi tre punti. La discussione con Moise Kean sui rigori deve rimanere tale, in un anno passato a sbagliargli, sicuramente non serve una gerarchia che crei confusione o liti.

Intanto anche Palladino ha dato un segnale chiaro. Il 4-2-3-1 sembra essere la strada giusta da intraprendere. Certo, la sfida di ieri è stata segnata da due episodi, ma la prestazione della Fiorentina nel secondo tempo è tutt'altra cosa rispetto a quelle viste nei giorni scorsi.

Redazione VN
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Chiesa

La moViola: proteste Lazio inutili, i rigori ci sono. Ma Dodò rischia due volte

Ecco a voi la moviola di Fiorentina-Lazio

La Gazzetta dello Sport e il Corriere dello Sport spiegano gli episodi arbitrali di Fiorentina-Lazio e analizzano la prestazione dell'arbitro Marcenaro:

LA GAZZETTA DELLO SPORT 5,5 - I rigori per la Fiorentina ci sono. Sia Guendouzi che Tavares colpiscono il piede dell'avversario. L'intervento di quest'ultimo sarebbe stato punito anche fuori dal campo, ormai considerato riga. C'è un dubbio su un presunto fallo di mano di Dodò durante un salvataggio su Zaccagni al 18'.

IL CORRIERE DELLO SPORT 5,5 - Partita in chiaroscuro per Marcenaro, che sotto gli occhi del designatore Rocchi e del responsabile dei club, Pinzani, ceralacca il badge della Fifa (1 gennaio 2025). Fischia bene il primo rigore, sul secondo poteva aiutarlo - prima del VAR - l'assistente Del Giovane. Da rivedere il disciplinare: mancano i gialli per Martinez Quarta (steso Zaccagni fuori area) e Cataldi (placcato Isaksen che stava per tirare dal limite dell'area), quella non fatta su Guendouzi ha una spiegazione tecnica, ma molti non vedono differenza con quella comminata a Nuno Tavares. Guendouzi è ingenuo, arriva con un pizzico di ritardo su Gudmundsson che aveva già giocato il pallone, la mancanza di cattiveria non c'entra come esimente. Giallo? Vero, è uno step on foot, ma non c'è intensità. Nuno Tavares pesta il collo del piede destro di Dodò sulla linea di fondo, in area di rigore. Abisso al VAR chiama l'OFR. Sarebbe stato penalty anche se il "pestone" fosse arrivato fuori dal campo, lo prevede la casistica della regola n. 12 (pagina 99 del Regolamento 2024). La Lazio lamenta due interventi in area viola: uno di Dodo su Patric, ma i due si tengono a vicenda e si strattonano, l'eventuale contatto sul piede arriva con il viola già in caduta. L'altro per un tocco di mano (sinistra) di Dodo, pressato da dietro da Zaccagni: da stabilire se c'è stato prima un tocco di testa (così sembra, sarebbe autogiocata) per Rocchi (ieri a DAZN per Open VAR) non è punibile perché: a) il pallone viene sfiorato di testa; b) il giocatore cade perché a contrasto; c) ha la testa bassa e non vede mai il pallone; d) è fortuito e naturale.

Redazione VN
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Chiesa

La sofferenza e la gioia finale: Commisso torna al Franchi 4 mesi dopo

4 mesi dopo Rocco Commisso è tornato a sostenere la sua Fiorentina dagli spalti dello stadio Franchi

La sofferenza durante la partita e la gioia finale. Cappellino in testa e occhiali scuri, Rocco Commisso non si vedeva al Franchi da maggio scorso, quando la sua Fiorentina a maggio sfidò il Bruges in semifinale di Conference. Accompagnato dalla moglie Catherine, il presidente viola ieri ha assistito alla partita sempre seduto, senza mai scomporsi neanche dopo lo 0-1 laziale.

A fine partita però è voluto scendere negli spogliatoi per godersi la vittoria e congratularsi per la vittoria: a Commisso è piaciuto soprattutto lo spirito con cui la squadra è tornata in campo nella ripresa, un aspetto sottolineato anche all'allenatore Palladino. Grandi feste ovviamente anche per Gudmundsson, anche se il concetto sottolineato più volte è stato «bravi, ma ora bisogna continuare così». Un monito a preparare al meglio il derby toscano contro l'Empoli di domenica prossima e a non dimenticare che la strada è ancora lunga. Lo riporta il Corriere Fiorentino.

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Palladino e quel cerchio a fine partita: la Fiorentina riparte dal gruppo

Il gesto significativo a fine partita voluto da Raffaele Palladino

L'huddle, come viene chiamato nel mondo sportivo americano, non è un semplice gesto formale, ma un momento cruciale di coesione e forza. È un abbraccio collettivo che rafforza il senso di unità e aiuta la squadra ad affrontare insieme vittorie e difficoltà.

Raffaele Palladino ha convocato l'intero gruppo, inclusi i membri dello staff del Viola Park, per sottolineare l'importanza della collaborazione e del confronto, dove tutti sono uguali e nessuno ha ruoli di superiorità. Anche Rocco ha voluto manifestare la sua vicinanza, scendendo negli spogliatoi per abbracciare la squadra, consolidando il senso di unione. Lo riporta la Nazione.

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Chiesa

Momento buio per Quarta. Gudmundsson vero sostituto di Nico Gonzalez

Il migliore e il peggiore di Fiorentina-Lazio secondo la Nazione

La Nazione, come di consueto, commenta le prestazioni dei migliori e dei peggiori in Fiorentina-Lazio. Sul podio non può che non esserci Albert Gudmunsson, mentre Martinez Quarta continua a deludere.

L'islandese ha dato la conferma che serviva, è lui il vero sostituto di Nico Gonzalez. Grande prestazione, di intensità e qualità. Viaggia per il campo disegnando traiettorie mai viste che fanno rinascere la Fiorentina. Palladino deve ripartire da lui.

Continua invece il periodo buio di Martinez Quarta, che anche ieri al Franchi non sembra attraversa un momento felice. Soffre tantissimo Zaccagni e non a caso la Fiorentina inizia a girare proprio quando l'argentino esce per dare spazio a Gudmundsson.

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Chiesa

Come un tuono, Albert Gudmundsson si abbatte sullo stadio Franchi

L'impatto di Albert Gudmundsson sul mondo Fiorentina è stato devastante

Albert Gudmundsson non segnava dal 29 aprile e non giocava dal 24 maggio. Desiderato già da gennaio, è arrivato a Firenze solo otto mesi dopo, dopo una trattativa complessa. Ha saltato le prime sei partite della stagione, e al suo esordio, Palladino lo ha inizialmente lasciato in panchina. Dopo il vantaggio della Lazio al termine del primo tempo, però, il contesto ideale si è creato per il suo ingresso.

Gudmundsson ha fatto la differenza, entrando in campo come una forza dirompente. A 121 giorni dall'ultima partita in Serie A, ha subito guadagnato un rigore e lo ha trasformato, ribaltando l'andamento del match. Con tocchi precisi, movimenti intelligenti e una grande determinazione, ha preso in mano il gioco nell'ultimo terzo di campo. Al 90', ha segnato il secondo rigore, sigillando la prima vittoria della stagione per la Fiorentina, nonostante le proteste leggere di Kean, che scherzando ha detto che Gudmundsson dovrà pagare una cena.

Ai microfoni di Dazn, l'islandese ha spiegato di essere sempre stato mentalmente pronto, ma di aver dovuto lavorare duramente per raggiungere il livello fisico dei compagni. Oltre ai due gol, ha fatto percepire al pubblico del Franchi la sua capacità di incidere e determinare l'andamento della gara, risvegliando la squadra dal torpore del primo tempo.

È stata la sua seconda doppietta in Serie A, e conferma una tendenza: quando Gudmundsson segna, la squadra ottiene punti. In 15 partite di campionato in cui è andato a segno, ci sono state 8 vittorie, 5 pareggi e solo 2 sconfitte.

La classifica della Fiorentina migliora, e ora spetta al collettivo dimostrare se questi primi 3 punti possano essere l'inizio di un trend positivo. Anche se Roma non è stata costruita in un giorno, Gudmundsson ha trasformato in 45 minuti la partita contro la Lazio, evitando un altro passo falso. Con lui, la Fiorentina può guardare avanti con ottimismo. Lo riporta il Corriere Fiorentino.

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