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La settimana con Empoli (23-29.09)

Started by Chiesa, 23/09/24, 13:28

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Chiesa

Cecchi: "Gudmundsson dà un senso a questa Fiorentina. Avete visto Colpani?"

Cecchi: "Gudmundsson, fondamentalmente l'attaccante che risponde anche agli emuli di Vasco Rossi. A chi infatti voleva cercare un senso a questo centrocampo composto in prevalenza da mediani, lui, con la sua qualità in esubero"

Stefano Cecchi, sulle pagine della Nazione, analizza la vittoria della Fiorentina contro la Lazio di Baroni. Ecco le sue parole:

    Viene dall'Islanda, ovvero dalla terra del ghiaccio che da quelle parti congela tutto, cose e uomini. Ma il suo, analogamente a quello di Turandot, sembra essere un gelo che dà fuoco. Sì, con l'islandese Gudmundsson in campo la Fiorentina ieri si è come accesa. Non più la squadra ignifuga del primo tempo ma una formazione combustibile, pronta a incendiarsi in possesso di palla e a scottare gli avversari. Gudmundsson, un giocatore attira palloni senza paura che ci conferma come quando in campo hai un punto di riferimento di qualità le cose girino meglio anche per gli altri (per controprova valutare la prestazione di Colpani con o senza di lui). Gudmundsson, fondamentalmente l'attaccante che risponde anche agli emuli di Vasco Rossi. A chi infatti voleva cercare un senso a questo centrocampo composto in prevalenza da mediani, lui, con la sua qualità in esubero, è li a suggerire come una mediana più difensiva utile a coprirgli le spalle, un senso ce lo abbia eccome.

Redazione VN
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Chiesa

La Nazione: "Personalità e un Kean imbronciato: Gudmundsson è arrivato eccome"

Gudmundsson trascina la Fiorentina che vince e convince. E quel "battibecco" con Kean...

Freddezza e sorrisi: così si presenta Gudmundsson sul dischetto. Sicuro di sé, pronto a respingere anche i tentativi amichevoli di Kean, che avrebbe voluto calciare il secondo rigore, e soprattutto deciso a caricarsi sulle spalle una Fiorentina in difficoltà. La pressione legata alla crisi di inizio stagione? Per Gudmundsson è stata uno stimolo. L'islandese ha riportato i viola in alto con i due rigori decisivi, uno procurato e trasformato, l'altro voluto a tutti i costi, nonostante il disappunto con un "imbronciato", termine usato dalla Nazione, Kean. Ma oltre ai rigori, il suo ingresso negli schemi di Palladino ha portato una ventata di qualità, diventata rara nella fase di "cantiere aperto" che la squadra stava attraversando.

«Sono felice per i due rigori – ha dichiarato –. Ho lavorato duramente nelle ultime due settimane e mentalmente ero pronto fin dal mio ingresso in campo». La sua presenza ha subito avuto un impatto positivo, migliorando l'approccio offensivo della squadra, superiore a quanto visto con Colpani, Sottil e Ikoné. Nell'uno contro uno, Gudmundsson ha dimostrato tutta la sua classe, e la Lazio lo ha capito immediatamente. Baroni aveva basato il suo gioco sugli esterni, con l'obiettivo di puntare verso la porta di De Gea, ma Gudmundsson è stato abile a intralciare questi schemi e a rilanciare l'offensiva viola con il pressing. Gud è arrivato, e si è fatto sentire. Lo riporta la Nazione.

Redazione VN
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Chiesa

Biraghi, tornando a quattro sarà panchina: canto del cigno a giugno?

Con il ritorno alla difesa a quattro, Cristiano Biraghi potrebbe finire definitivamente in panchina: ma come seconda o terza scelta?

Ancora non c'è la certezza, ma i segnali postivi visti ieri nel secondo tempo contro la Lazio potrebbero far cambiare le idee a Palladino. Con l'ingresso in campo di Gudmundsson, ma soprattutto con il ritorno alla difesa a quattro, la Fiorentina è tornata a giocare in un modo molto più propositivo. L'allenatore della Fiorentina è stato chiaro, non ha un modulo preciso su cui appoggiarsi, lo sceglierà in base alle caratteristiche dell'avversario.

L'accelerata di Gosens

Però, visti i segnali di ripresa quando la squadra era impostata con il 4-2-3-1, un giocatore che potrebbe finire in panchina è il capitano, Cristiano Biraghi. Il numero tre, ieri, insieme a Martinez Quarta, è stato sostituito dal tecnico viola ad inizio ripresa, lasciando il ruolo di terzino a Robin Gosens. È vero, il tedesco in quella posizione è leggermente sprecato, ma le sue qualità sono importanti, tanto da potersi leggermente reinventare in quella posizione, dove raramente ha giocato in carriera. Nonostante ieri non abbia brillato, nelle precedenti due gare, con Monza e Atalanta, ha dimostrato fin da subito di avere quel qualcosa in più che Palladino cercava.

La situazione su Biraghi

Dunque, ritornando a quattro Biraghi potrebbe finire in panchina, e non sappiamo con precisione se come seconda o terza scelta, vista anche la presenza di Fabiano Parisi, altro grande punto interrogativo di questo avvio di stagione. Perché sì, sono ben tre i terzini sinistri presenti in rosa. Il capitano viola era stato adattato a braccetto perché il tedesco lo aveva completamente scavalcato nelle gerarchie, ma adesso le cose potrebbero complicarsi ulteriormente per lui. Nei tre dietro ha fatto capire in più occasioni di non poter garantire un certo tipo di prestazioni, non per rabbia, ma perché difendere con precisione non è mai stato il suo punto forte. Biraghi, anche quando era più giovane, è sempre stato un terzino di spinta, in grado di dare una mano alla squadra soprattutto in fase offensiva. Non a caso nelle stagioni passate era tra i migliori giocatori in Europa per occasioni create. In queste prime gare ha dimostrato dei grandi limiti in difesa e il cambio di modulo potrebbe rappresentare la fatidica scelta. Ma essendo il capitano può finire in panchina? Certo, un vero leader si mette in mostra soprattutto nello spogliatoio e anche dalla panchina può dimostrare di essere sempre al fianco dei suoi compagni.

Ricordiamoci anche che il suo contratto è in scadenza il 30 giugno 2025, quindi questa potrebbe essere la sua ultima stagione in maglia viola. Molto dipenderà da Palladino, ma intanto la scelta di metterlo in panchina ieri, nonostante fosse ammonito, è stato un segnale chiaro.

Matteo Bardelli
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Chiesa

Galli: "Pongracic va recuperato a tutti i costi. Gosens come Cambiaso? Vi dico"

Le parole dell'ex viola Giovanni Galli ha parlato della situazione in casa Fiorentina: dal caso Pongracic, al ruolo di Gosens

L'ex portiere viola, Giovanni Galli, è intervenuto ai microfoni di Lady Radio per parlare del momento in casa Fiorentina. Queste le sue considerazioni dopo la vittoria con la Lazio:

    La partita di ieri ti ha lanciato dei messaggi e spero che l'allenatore ne faccia beneficio. Nel secondo tempo la squadra qualcosa in più ha dato. Gudmundsson è un giocatore di livello superiore rispetto a quelli che abbiamo. Biraghi deve farsene una ragione, perché quello non è il suo ruolo. Penso sia certificato ormai che facendolo giocare lì lo metti anche in difficoltà. Abbiamo ritrovato Kean, poi piano piano c'è anche la crescita di Colpani. Adesso Palladino deve fare delle scelte, puntando sulle certezze. Comuzzo è un ragazzo interessante, ma uno che va recuperato a tutti i costi è Pongracic. Con questa squadra devi passare al centrocampo a tre. Gosens il Cambiaso della Fiorentina? Lui c'ha forza, gamba, qualità e inserimento. Lui con Gasperini, giocando come quinto, fece un sacco di gol. Il tedesco lo puoi mettere anche nei quattro, logicamente lo limiti perdendo il meglio. Gli allenatori bravi, e non sto facendo nessuna allusione, mettono i loro giocatori nelle condizioni di esaltare le loro qualità, non di limitarle. Confrontarsi con i giocatori, per un allenatore, non è un punto di debolezza, ma di forza. Ancelotti lo ha sempre detto.

Redazione VN
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Chiesa

Tripodi da Genova: "Gudmundsson è un falso 10. Tra lui e Nico non c'è paragone"

L'opinione su Gudmundsson da parte di chi lo ha visto esplodere. Marco Triopodi a Radio Bruno

Marco Tripodi, corrispondente da Genova, giornalista presso Radio Sportiva e Calciomercato.com, ospite nel programma A Pranzo con il Pentasport di Radio Bruno, commenta così la prima uscita di Gudmundsson in viola paragonandola alle apparizioni fatte col Genoa:

    Su Gudmundsson non volevo dire "ve l'avevo detto", ma sono obbligato a farlo. Lui non è un 10, è un falso 10. Un vero e proprio "tuttocampista". Ho visto un recupero nell'area viola su un giocatore della Lazio. Sa anche sacrificarsi; sintomo del vero giocatore moderno quale è. A lui Gilardino ha sempre lasciato totale libertà. E' lui che capisce dove giocare e dove muoversi per dare assistenza ai compagni. Lui non va imbrigliato. A lui va data libertà, non va ingabbiato in uno schema codificato. In serie B, non è mai stato rigorista. Il primo rigore lo ha tirato a metà della prima stagione in Serie A. C'è stata anche una debacle tra lui e Retegui per chi si sarebbe presentato dal dischetto. La questione la risolse Gilardino scegliendo ufficialmente l'islandese come battitore definitivo del Genoa. Sono convinto che la Fiorentina ci abbia veramente guadagnato dallo scambio Nico-Gudmundsson. Ho visto molti titubanti sulla cosa, ma secondo me non c'è paragone

Redazione VN
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