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La settimana con Empoli (23-29.09)

Started by Chiesa, 23/09/24, 13:28

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Chiesa

CorSport: "La Lazio meritava di più, rigori ingenuità. Palladino rinasce così"

Il Corriere dello Sport commenta la vittoria della Fiorentina contro la Lazio di Baroni

Da due lampi è nata la Fiorentina che ha spento una Lazio molto pericolosa (20 tiri), ma sfortunata nel risultato. Palladino ha trovato la formula vincente con un brillante Gudmundsson e la difesa a 4, finalmente con l'uomo e il piano giusti. Ha cambiato assetto all'intervallo, sotto di un gol e in difficoltà. La Viola si è trasformata, ribaltando il sogno di Baroni, partito forte con il gol di Gila, ma poi spezzato dalla rimonta avversaria, provocando la sua rabbia. Bloccata dal 3-4-2-1, la Fiorentina è rinata con il 4-2-3-1: Dodo, Comuzzo, Ranieri e Gosens in difesa, Cataldi e Bove in mezzo, Colpani, Gudmundsson e Kouamé dietro a Kean.

La Lazio, invece, si è indebolita con i cambi: tra il 61' e il 68' fuori Isaksen, Lazzari e Dia, protagonisti del primo tempo, e dentro Rovella, Tchaouna, Marusic e Pedro. Tchaouna è stato deludente, mentre Pedro, pur vivace, non ha inciso. La partita si è complicata anche a causa di Guendouzi e Tavares, autori di falli in area.

I due rigori trasformati da Gudmundsson, uno all'inizio e uno alla fine del secondo tempo, sono stati contestati da Baroni. Il primo è stato un'ingenuità, mentre il secondo, provocato da Tavares su Dodo sulla linea di fondo dopo un cross, è stato segnalato dal Var Abisso, spesso ricordato dai tifosi della Lazio per decisioni controverse. La Lazio ha poi recriminato per due episodi non sanzionati: un pestone di Dodo su Patric e un tocco di mano dello stesso Dodo sull'1-1. Lo riporta il Corriere dello Sport.

Redazione VN
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Commisso e quel cappellino alla Iachini: che sia un nuovo portafortuna

Il cappellino alla Iachini che ha accompagnato Commisso durante Fiorentina-Lazio

Mai visto così sportivo in tribuna, con il cappellino "alla Beppe Iachini". Rocco Commisso si è goduto un pomeriggio di festa, con la squadra che gli ha dedicato la prima vittoria in campionato. Al suo fianco, come sempre, la moglie Catherine e i dirigenti della Fiorentina. A fine partita, il presidente è sceso negli spogliatoi per congratularsi con la squadra per la prestazione, la vittoria e la determinazione dimostrata.

Ha esortato tutti a mantenere lo stesso spirito e a concentrarsi subito sulla prossima sfida, il derby in trasferta contro l'Empoli. Commisso ha poi abbracciato mister Palladino e Albert Gudmundsson, lodandolo per l'impatto decisivo all'esordio. Chissà che quel cappellino nero da baseball non diventi un portafortuna da riproporre in futuro. Lo riporta la Nazione.

Redazione VN
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Poesio: "Palladino scaccia i fantasmi. Adesso serve continuità"

Poesio: "Ci voleva eccome insomma questa vittoria per poter lavorare con più tranquillità in vista del derby con il sorprendente Empoli consapevoli però che la strada da percorrere è ancora lunga"

Ernesto Poesio, sulle pagine del Corriere Fiorentino, ha commentato la vittoria della Fiorentina contro la Lazio. Ecco le sue parole:

    La prima vittoria di Palladino ha il sapore dolce della rimonta. E anche del riscatto dopo aver visto i fantasmi per quarantacinque minuti. La prima vittoria della Fiorentina ha invece il volto affusolato e furbo dell'islandese Gudmundsson che entra e cambia la partita perché poi, aldilà dei tatticismi, è sempre la qualità dei giocatori a fare la differenza. Sono arrivati così i primi tre punti, una boccata d'aria freschissima per Palladino che fino al pareggio sul primo rigore sembrava annaspare tra dubbi e incertezze davanti a una squadra apparsa per gran parte della gara ancora troppo lenta e macchinosa per imporre con convinzione il proprio gioco. Le ha provate un po' tutte il tecnico viola, lasciando per la prima volta da parte a inizio ripresa la difesa a tre e poi sbilanciando sempre di più la squadra in avanti alla ricerca della vittoria. Ed è proprio questa determinazione nel cercare il primo successo stagionale ad aver fatto probabilmente la differenza contro una Lazio che è apparsa sorpresa e poi incapace di gestire l'aumentare della pressione della Fiorentina. Ci voleva eccome insomma questa vittoria per poter lavorare con più tranquillità in vista del derby con il sorprendente Empoli consapevoli però che la strada da percorrere è ancora lunga.

Redazione VN
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Chiesa

Le pagelle dei quotidiani: a tutto Gud, De Gea leader. Male Biraghi e Quarta

Tutte le pagelle dei giocatori della Fiorentina date da quotidiani, Radio Bruno e Violanews dopo l'ultima partita

Le pagelle viola di Fiorentina-Lazio redatte dopo la partita dai quotidiani sportivi e non, Violanews.com e Radio Bruno.

FIORENTINA    VN    Ga    St    Ts    Na    Re    C.F    Br
De Gea    6,5    7,5    7,5    7    7    6,5    6,5    7
Quarta    5,5    5,5    5    6    5,5    5    5,5    5,5
Comuzzo    5,5    5,5    6    6    6    6    6    6,5
Biraghi    5,5    5,5    5    5,5    5,5    5    5    5,5
Dodò    7    7    7    6,5    7    6,5    7    7
Bove    6    6    6    6    6    6,5    5,5    6,5
Cataldi    6,5    6,5    7    7    6    6,5    6,5    6,5
Mandragora    6    6    5,5    6    5,5    5,5    6    6
Gosens    6    5,5    5,5    6    6,5    6    5,5    5,5
Colpani    6    6    6    6    6    5,5    5,5    6,5
Kean    6    6    6    6    6,5    6    6    6,5
Ranieri    6,5    6    6    6    6    6    6    6,5
Gudmundsson    8    7,5    7,5    7,5    8    7,5    7    7
Adli    sv    sv    sv    sv    sv    sv    sv    sv
Ikonè    sv    sv    sv    sv    sv    sv    sv    sv
Kouamé    5,5    6    6    6    5,5    6    6    6

Redazione VN
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Chiesa

Fuori Biraghi e Quarta: la scintilla che ha salvato la Fiorentina

Palladino a inizio secondo tempo cambia la Fiorentina e con essa anche la partita

La logica del calcio segue regole naturali: un numero 10 di classe, capace di toccare il pallone con delicatezza o forza, che sa correre e danzare sul campo, può cambiare le sorti di una partita, dando fiducia e portando alla vittoria, se ben inserito nel modulo di gioco. È quello che è successo ai viola nella ripresa, quando hanno trovato un gioco più fluido, coraggio sulle fasce e la prima vittoria al Franchi. Ogni azione aveva il marchio di Gudmundsson. È stato decisivo quasi subito: gli sono bastati 2 minuti per procurarsi e trasformare il rigore che ha riaperto la partita. Il rigore del 2-1 (al 90') è nato invece da un'azione sulla destra, con Dodo bravo a mettere in difficoltà un esausto Tavares.

Tutti i gol sono arrivati da calci piazzati: Tavares ha battuto la punizione che ha portato al gol di Gila, il primo in Serie A (assist di Comuzzo). La Lazio, impaurita dai soliti fantasmi, è stata raggiunta a inizio secondo tempo. E, poco prima del secondo rigore, aveva quasi trovato il raddoppio con una traversa colpita da Guendouzi su calcio d'angolo (41' st). La partita, senza respiro, ha visto la Lazio chiudere con 20 tiri a 14 (6-5 nello specchio), 10 corner a 3 e 7 cartellini gialli. La sensazione era che qualcosa di decisivo potesse accadere in ogni momento.

Palladino aveva iniziato con una difesa a tre composta da M.Quarta, Comuzzo e Biraghi. Cataldi e Mandragora erano i mediani, mentre Colpani e Bove agivano tra le linee, dietro Kean, il più pericoloso nel primo tempo. L'ex Monza aveva sfiorato il gol, negato solo da un prodigioso intervento di Provedel, che ha deviato il pallone sul palo. Baroni aveva schierato Castrovilli come mediano e Noslin come centravanti, ma l'ex viola è stato fischiato al cambio, mentre Noslin ha giocato una partita anonima. La Lazio aveva trovato slancio con Lazzari e Isaksen sulla destra, pronti a tagliare verso il centro per liberare il terzino. De Gea aveva salvato la porta su Zaccagni, Gila e Dia prima di subire il gol. Isaksen ha messo in difficoltà Biraghi e Gosens, costringendo Palladino a cambiare. Fuori Biraghi e M.Quarta: è stata la scintilla che ha cambiato tutto. Lo riporta il Corriere dello Sport.

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Toto formazione: per tutti l'errore Ranieri, solo Repubblica azzecca Colpani

Le scelte di formazione di Raffaele Palladino per la gara odierna della Fiorentina secondo i quotidiani in edicola

Nell'ultima stagione si è aggiudicato il nostro gioco il Corriere Fiorentino con una grande rimonta nella fase finale della stagione. Alle sue spalle La Nazione. Da quest'anno inseriamo anche le formazioni di Tuttosport dividendo la tabella in due parti contando che sia più leggibile. La Repubblica guadagna un punto su tutti avendo azzeccato Colpani. Per tutti l'errore Ranieri

La Gazzetta   CorSport   Tuttosport
De Gea   De Gea   De Gea
Quarta   Quarta   Quarta
Ranieri   Ranieri   Ranieri
Biraghi   Biraghi   Biraghi
Dodo   Dodo   Dodò
Cataldi   Bove   Bove
Bove   Cataldi   Cataldi
Gosens   Mandragora   Mandragora
Colpani   Gosens   Gosens
Gudmundsson   Gudmundsson   Gudmundsson
Kean   Kean   Kean

La Nazione   La Repubblica   Corriere F.no
De Gea   De Gea   De Gea
Quarta   Quarta   Quarta
Ranieri   Ranieri   Ranieri
Biraghi   Biraghi   Biraghi
Dodò   Dodò   Dodò
Bove   Cataldi   Mandragora
Cataldi   Mandragora   Cataldi
Mandragora   Bove   Bove
Gosens   Gosens   Gosens
Gudmundsson   Colpani   Gudmundsson
Kean   Kean   Kean

Classifica dopo 7 partite

Tuttosport 62

La Gazzetta dello Sport 61

La Repubblica 59

Corriere dello Sport 59

La Nazione 58

Corriere Fiorentino 57

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Gudmundsson squarcia il pranzo del Franchi: finalmente la prima vittoria

Gudmundsson entra e cambia la partita: la Fiorentina conquista i primi tre punti

Lazio battuta per 2-1 e tre punti in saccoccia. La Fiorentina ha, finalmente, conquistato la prima vittoria in campionato grazie ai due rigori trasformati da Gudmundsson. Riportiamo una parte dell'analisi di Repubblica Firenze:

"Due lampi e il buio si illumina, rivelando che oltre alle ombre c'è molto altro a cui pensare. Il fattore Gudmundsson squarcia il pranzo del Franchi, raddrizza e indirizza una partita che pareva scivolare via negli angoli più ignoti della stagione alimentando dubbi, incertezze e infittendo le tenebre di Raffaele Palladino. Abile però a capire il momento, a fine primo tempo, mostrando coraggio e duttilità. Perché la prima parte della gara contro la Lazio, al netto di un palo centrato da Colpani su assist di Kean (bravissimo Provedel a deviare) aveva raccontato di una difesa ancora in sofferenza con Pongracic neanche tra i convocati per un acciacco, e con Comuzzo centrale insieme a Quarta e Biraghi a completare la linea.

De Gea mostra il suo talento, ma Gila svetta prima di tutti e manda in vantaggio i suoi all'intervallo. È qui che Palladino finalmente scaccia via tutti i pensieri. Toglie dal campo il capitano, non adatto a giocare come terzo difensore, e richiama anche Quarta ridisegnando l'assetto: 4- 2- 3- 1 con Dodò e Gosens larghi, Comuzzo e Ranieri centrali e una mediana che alla fine vedrà Cataldi e Bove alle spalle di Colpani, Gudmundsson, Kouame e il riferimento più avanzato Kean.

Sbilanciarsi mantenendo il giusto equilibrio. Finalmente il baricentro sostiene la squadra viola, Gud si guadagna il primo rigore per tocco in ritardo di Guendouzi e soprattutto la Lazio fatica a trovare spazi e a ripartire con efficacia.

Alla fine i ventimila spettatori, Rocco Commisso compreso, possono tornare a gioire con quel rigore assegnato dopo revisione al Var per un pestone di Tavares al momento del cross di Dodò. Gudmundsson è glaciale, fissa la porta per lunghissimi secondi e poi spara centrale. Doppietta all'esordio, nel giorno che non potrà dimenticare e che mostra a Palladino e ai suoi la via per il ritorno alla vittoria".

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Repubblica: "Il lato bello della Fiorentina e quel pallone sotto il braccio"

Prima vittoria in campionato. La speranza è che la partita contro la Lazio sia quella della svolta

"Il lato bello dei viola e quel pallone sotto il braccio": è il commento di Giuseppe Calabrese sulla vittoria della Fiorentina contro la Lazio per 2-1 per Repubblica Firenze. Riportiamo la prima parte dell'articolo incentrata su Gudmundsson. Nel resto del pezzo, il giornalista analizza, da De Gea a Kean, i lati positivi della vittoria contro la squadra biancoceleste.

    Che le cose erano cambiate lo abbiamo capito quando Kean si è avvicinato a Gudmundsson per battere il secondo rigore. L'islandese aveva già il pallone sotto il braccio, lo ha guardato senza muovere un muscolo, poi ha messo la palla sul dischetto e ha calciato. Gol e vittoria. Ma soprattutto una dimostrazione di grande personalità. Sia nei confronti del compagno, che del resto della squadra. Una leadership indiscussa. Se lo abbiamo aspettato con tanta frenesia un motivo c'era. Con lui la Fiorentina ha avuto un altro passo.

Redazione VN
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