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La settimana con Venezia e Bologna (12-18.05)

Started by Chiesa, 11/05/25, 23:55

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Chiesa

Venezia, probabile formazione: pochi dubbi, in avanti Gytkjaer-Yeboah

Il Venezia affronta la Fiorentina con il 3-5-2 e pochi dubbi di formazione. Ecco il probabile undici dei padroni di casa.

Non ha molti dubbi Di Francesco nell'undici che oggi pomeriggio affronterà al Penzo la Fiorentina. Il Venezia ha disperato bisogno di punti salvezza e i calcoli sulla formazione sono ridotti allo zero: va in campo chi sta meglio. Sui quotidiani confermato l'assetto speculare ai viola con il 3-5-2: a protezione di Stankovic dovrebbero esserci per tutti Schingtienne, Idzes e Candé, mentre a centrocampo non si deroga da Busio, Nicolussi Caviglia e Kike Perez. Unico dubbio, almeno secondo Tuttosport, è Condé, che potrebbe prendere il posto di quest'ultimo. Sulle fasce a destra Zerbin e a sinistra Ellertsson, mentre in avanti pochissime incertezze: al fianco della velocità di Yeboah agirà Gytkjaer.

La probabile formazione del Venezia

VENEZIA (3-5-2): Stankovic; Schingtienne, Idzes, Candé; Zerbin, Busio, Nicolussi Caviglia, Kike Perez, Ellertsson; Gytkjaer, Yeboah.

Redazione VN
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Chiesa

Il Penzo attende il vaporetto viola: tribune in legno, campane e sogni europei

Il Fiorentina traghetta al Penzo: all'isola di Sant'Elena per giocarsi tutto

Tra i tetti rossi, i canali e le calli di Venezia, esiste un luogo dove il calcio si fonde con l'anima della città: lo Stadio Pier Luigi Penzo, uno degli impianti più antichi d'Italia ancora in funzione e, senza dubbio, il più particolare. Nella più classica delle giornate primaverili, la Fiorentina di Raffaele Palladino si presenta proprio al "Tempio della Laguna" per giocarsi (COSI') tutto; o almeno, le residue speranze d'Europa ancora "a galla".

Tra acqua e storia

Intitolato a Pier Luigi Penzo, aviatore veneziano caduto nella Prima guerra mondiale, lo stadio venne inaugurato nel 1913, in una zona allora poco popolata dell'isola di Sant'Elena, a est del centro storico. Era interamente costruito in legno, una scelta all'epoca piuttosto comune per ragioni economiche e pratiche: i materiali lignei erano facilmente reperibili, adattabili e leggeri, ideali per un'area paludosa e poco solida come quella su cui sorge l'impianto. Il Penzo è esattamente l'emblema perfetto del legame millenario tra Venezia e questo materiale: la città che sorge su milioni di pali lignei non poteva che affidarsi al legno anche per dare forma al suo "piccolo" tempio del calcio.

Ma non è solo la sua età a renderlo speciale: il Penzo è l'unico stadio in Italia raggiungibile in barca. I tifosi locali e i curiosi arrivano con i vaporetti, le barche private, a volte perfino in gondola, sbarcando a pochi metri dai cancelli. Lo stadio sorge letteralmente affacciato sulla laguna veneziana, e per questo non è raro vedere riflessi sull'acqua le luci serali dei riflettori o i colori delle sciarpe dei tifosi.

Il legame con il territorio

Il Penzo non è un corpo estraneo alla città: è parte viva del paesaggio. Il terreno su cui sorge era un tempo occupato da una fabbrica di locomotive dell'Impero Austro-Ungarico, attiva nella prima metà dell'Ottocento. Altra curiosità: oggi, a pochi metri dalle tribune, svetta la Chiesa di Sant'Elena, le cui campane spesso scandiscono le partite

Anche sotto il manto erboso il Penzo è unico: a due metri di profondità c'è l'acqua della laguna. Il drenaggio del campo, quindi, deve gestire non solo l'acqua piovana, ma anche quella salmastra che si insinua nel terreno. Eppure, il campo regge. È un piccolo miracolo ingegneristico, figlio della testardaggine veneziana.

La ferita del 1970 e la rinascita

L'11 luglio del 1970, una tromba d'aria devastante colpì lo stadio. Le tribune furono sradicate, parte del settore oggi noto come "distinti" volò letteralmente dall'altra parte del canale di Sant'Elena. Fu un colpo durissimo. La struttura in legno, fragile ma affascinante, non resse la furia del vento. La capienza dello stadio, che un tempo superava i 25.000 spettatori, venne drasticamente ridotta.

La ricostruzione fu più sobria: meno posti, materiali più solidi, ma senza mai abbandonare lo spirito originale. Oggi lo stadio può contenere circa 11.000 spettatori, che lo rendono uno degli impianti più piccoli della Serie A (quando il Venezia vi partecipa), ma forse anche uno dei più affascinanti d'Europa.

Con la promozione del Venezia in Serie A nel 2021, sono stati effettuati nuovi lavori di adeguamento: migliorie strutturali, interventi di messa in sicurezza, aggiornamenti per rispettare gli standard richiesti dalla massima serie. Ma l'identità dello stadio è rimasta intatta.

Redazione VN
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Chiesa

Il Messaggero rivela: "La Fiorentina sta corteggiando Baroni di nascosto"

Girandola di panchine, Baroni alla Fiorentina? La situazione

"Marco Baroni nonostante un altro anno di contratto con la Lazio (scadenza 2026) sarebbe corteggiato di nascosto dalla Fiorentina, sebbene abbia appena prolungato il contratto di Raffaele Palladino". Così esordisce Il Messaggero su questo incredibile scenario che potrebbe verificarsi a partire dai primi di giugno; momento in cui ci sarà "un vortice di cambi sulle panchine di Serie A".

Baroni, dalla sua, potrebbe "sfruttare i gradimenti e i risultati ottenuti per raddoppiare il suo stipendio in biancoceleste (1 milione) con un rinnovo di contratto". Tutto ciò, compresa la sua permanenza sulla panchina biancoceleste dovrà passare dagli obiettivi raggiunti a fine stagione.

La situazione di Marco Baroni sulla panchina della Lazio resta assolutamente da monitorare. Qualche voce, dopo lo stupendo lavoro nell'Hellas Verona la scorsa stagione, lo avrebbe visto in viola già questa stagione. "In società gode di tanta stima", scriveva il Corriere dello Sport il 28 maggio scorso. Sarebbe tuttavia clamoroso se, dopo l'annuncio del rinnovo unilaterale, la Fiorentina rimettesse in discussione Palladino.

Redazione VN
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Chiesa

Il Messaggero rivela: "La Fiorentina sta corteggiando Baroni di nascosto"

Girandola di panchine, Baroni alla Fiorentina? La situazione

"Marco Baroni nonostante un altro anno di contratto con la Lazio (scadenza 2026) sarebbe corteggiato di nascosto dalla Fiorentina, sebbene abbia appena prolungato il contratto di Raffaele Palladino". Così esordisce Il Messaggero su questo incredibile scenario che potrebbe verificarsi a partire dai primi di giugno; momento in cui ci sarà "un vortice di cambi sulle panchine di Serie A".

Baroni, dalla sua, potrebbe "sfruttare i gradimenti e i risultati ottenuti per raddoppiare il suo stipendio in biancoceleste (1 milione) con un rinnovo di contratto". Tutto ciò, compresa la sua permanenza sulla panchina biancoceleste dovrà passare dagli obiettivi raggiunti a fine stagione.

La situazione di Marco Baroni sulla panchina della Lazio resta assolutamente da monitorare. Qualche voce, dopo lo stupendo lavoro nell'Hellas Verona la scorsa stagione, lo avrebbe visto in viola già questa stagione. "In società gode di tanta stima", scriveva il Corriere dello Sport il 28 maggio scorso. Sarebbe tuttavia clamoroso se, dopo l'annuncio del rinnovo unilaterale, la Fiorentina rimettesse in discussione Palladino.

Redazione VN
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Chiesa

Dalla Turchia, Fiorentina su Dzeko: contatti avviati. Un biennale sul tavolo

Dzeko alla Fiorentina? Le ultime

Secondo quanto riportato dal quotidiano turco Sabah Spor, la Fiorentina si sarebbe già mossa concretamente per portare Edin Dzeko a Firenze al termine della stagione. L'attaccante bosniaco, attualmente al Fenerbahçe, è in scadenza di contratto e il club viola avrebbe già preso contatti diretti con il giocatore.

La dirigenza gigliata, infatti, avrebbe chiesto informazioni sulla situazione del 39enne ex Roma e Inter, chiedendogli apertamente se intende lasciare il club di Istanbul o prolungare la sua avventura in Turchia. Al momento, Dzeko avrebbe preso tempo: il Fenerbahçe, dal canto suo, ha già presentato una proposta di rinnovo per trattenerlo anche nella prossima stagione.

Nonostante ciò, la Fiorentina si sarebbe già portata avanti, stanziando un budget preciso per l'operazione: sul tavolo, secondo la stampa turca, ci sarebbe un contratto biennale da 2 milioni di euro a stagione per convincere il centravanti a rientrare in Serie A.

Dzeko, nonostante l'età, ha dimostrato anche quest'anno grande continuità e affidabilità, con gol e prestazioni di livello. A Firenze potrebbe portare esperienza, carisma e quel peso offensivo che spesso è mancato nelle ultime stagioni.

Restano da capire tempi e modalità dell'eventuale trattativa: molto dipenderà dalla decisione finale del giocatore e dagli sviluppi con il Fenerbahçe. Intanto, la Viola ha acceso i motori.

Redazione VN
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Chiesa

Venezia-Fiorentina, la scheda dell'arbitro: profilo in crescita e direzione europea

La scheda dell'arbitro di Venezia-Fiorentina

Sarà Matteo Marchetti, 35 anni, originario di Ostia Lido, a dirigere Venezia-Fiorentina.

Arbitro dalla buona struttura fisica e dal profilo in crescita, sta disputando una stagione positiva. Per lui sarà la dodicesima direzione stagionale, con otto presenze in Serie B. È la seconda volta che incontra la Fiorentina: la prima risale alla vittoria per 2-0 sul campo del Como.

Marchetti si distingue per uno stile di conduzione "europeo": lascia spesso giocare, fischia poco ed è incline al dialogo con i giocatori. Un approccio che tende a favorire le squadre più tecniche e che potrebbe rivelarsi utile in una sfida come quella del Penzo.

Dal punto di vista disciplinare, mantiene una media di 4,5 cartellini a partita, ma in una gara potenzialmente tesa come questa non è escluso che il numero possa salire. In ogni caso, Marchetti non tollera proteste plateali né perdite di tempo: atteggiamenti del genere rischiano di essere puniti senza esitazione.

Redazione VN
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Chiesa

Cecchi fiducioso: "E' la miglior Fiorentina di Palladino. Gud? Lo aspetterei"

Il commento di Stefano Cecchi a Radio Bruno

Stefano Cecchi, ospite al Pentasport di Radio Bruno, commenta così il finale di stagione della Fiorentina, tra la sfida persa contro il Betis e la partita di stasera del Penzo:

    La stagione viola si gioca stasera. Giovedì scorso è stata amara, ma guardiamo avanti. C'è un tempo per tutto, ora non è il tempo della contestazione. Se la Fiorentina fa nove punti potrebbe entrare in Europa. Firenze non è nel baratro, c'è ancora una possibilità. Se vince stasera può dare un senso alto al campionato, servirà la miglior Fiorentina perché il Venezia si gioca tutto. Kean mancherà, insieme a De Gea è il più importante. Con l'attacco Beltran-Gud però la Fiorentina ha già vinto. Questa Fiorentina è la miglior versione di Palladino, ha un'identità.

Fagioli-Gudmundsson

    Fagioli gioca un altro calcio. La Fiorentina per giocar bene ha bisogno di un centrocampista che abbia un orizzonte verticale. Inizialmente lo faceva Adlì, poi si è perso. L'ingresso di Fagioli l'ha riconsegnato. Gudmundsson? A inizio campionato pensavamo fosse l'acquisto più significativo. Ma è apparso solo a tratti, ed è mancato nella doppia finale contro il Betis. Non l'avrei tolto, ma è stata la delusione di Folorunsho a renderci amareggiati. Ma comunque viene contestato nonostante abbia fatto 11 goal, io lo aspetterei. Ci scommetterei ancora.

Simone Pagnini
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

"Errori? Solo uno dei due": Nicolussi Caviglia e Fagioli, Motta aveva ragione?

Venezia-Fiorentina è Caviglia vs Fagioli: per Motta il rimpianto è solo uno

"L'errore non è stato cedere Kean o Fagioli, ma Nicolussi Caviglia che sta dimostrando grande qualità"; queste le dichiarazioni di Thiago Motta, ex allenatore della Juventus, al Corriere della Sera risalenti ad un mese fa. Ma come... Caviglia più di Fagioli? Riguardo a ciò, lo stesso Thiago ha voluto specificare che, nel caso delle cessioni di Kean (13 mln) e Fagioli (operazione complessiva da 18 mln), sono state fatte delle "scelte economiche in sintonia con la società".

Nel caso di Nicolussi Caviglia (ceduto in prestito con obbligo condizionato), invece, col senno di poi, osservando il rendimento complessivo del centrocampo bianconero (Fagioli compreso), avrebbe potuto fare sicuramente molto comodo. Talento, estro, capacità di interdizione e un'innata abilità sui calci da fermo. Caviglia è diventato il simbolo del Venezia e una delle colonne portanti del centrocampo di Eusebio Di Francesco.

Allegri e la gioventù bianconera

Anche nel suo caso, come in quello di Fagioli, l'intuizione è di Massimiliano Allegri, il quale può essere, sì, tanto criticato per il suo gioco, ma certamente non può essere giudicato negativamente per il suo lavoro con i prodotti delle giovanili bianconere. Da Caviglia a Fagioli, da Soulè fino a Huijsen; insomma, la ricchezza (a spesa zero) che ha permesso alla Juventus spese faraoniche come quelle della scorsa estate.

Allegri lo lancia all'esordio da titolare, da mediano, in una partita tutt'altro che banale, nello Juventus-Inter del 26 novembre 2023. Prima di quell'occasione, in quella stagione, aveva giocato appena 2 minuti a Cagliari. Che sia stata solo necessità? Forse, ma spesso in Serie A molti allenatori preferiscono adattare calciatori "della Prima squadra" in altre posizioni, piuttosto che sfruttare il settore giovanile.

"Caviglia è un ragazzo intelligente", ha dichiarato un anno fa il tecnico livornese. Ha acquisito così tanta fiducia nel corso della scorsa stagione, tanto da meritarsi una maglia da titolare nella finale di Coppa Italia vinta contro l'Atalanta. Dall'altro lato, come non ricordare le parole dello stesso Allegri per Fagioli (2018): "Vedere giocare quel ragazzo è un piacere per chi conosce il calcio".

Venezia come Cremona

Venezia sembra avere per Nicolussi Caviglia lo stesso valore che ha avuto Cremona (e la Cremonese) per Fagioli. In Serie B, con la Cremonese, Fagioli ha giocato 33 partite, segnato 3 reti e fornito 7 assist. Nicolussi Caviglia, invece, sta vivendo, nonostante le difficoltà del Venezia, una stagione da "vero big" nel suo ruolo: 4 reti e 3 assist in 32 presenze.

Tra i due, uno classe 2000 (Caviglia) e uno classe 2001 (Fagioli), c'è molto feeling e, seguendo questo tipo di ragionamento, anche una parabole calcistica molto simile. Juventus per nascere, Cremona e Venezia per esplodere, Firenze e "chissà dove" per stabilizzarsi nella massima Serie italiana.

Fagioli-Caviglia: il confronto da gennaio 2025 a oggi

Caviglia nasce da play, mentre Fagioli da trequartista/mezzala. Eppure, la heat-map fornitaci da Sofascore ci indica come entrambi siano dei veri e propri tutto-campisti. Comuni doti di passaggio (precisione: 86,7% Fagioli, 81,2% Caviglia) e di tendenza all'assist (quasi almeno un "passaggio chiave per partita"; 0,76 Fagioli, 0,88 Caviglia). Fagioli e Caviglia, anche numeri alla mano, sembrano essere "due gemelli del centrocampo". Cosa cambia tra i due? A livello statistico, sicuramente il minutaggio: Nicolussi Caviglia ha giocato (da gennaio 2025) letteralmente ogni minuto in campionato, mentre Fagioli, in media, solo 55 minuti. Fagioli risulta forse più dinamico palla al piede; invece Caviglia, dalla sua, gode di importanti doti sulle palle da fermo: 2 reti su punizione (contro Udinese, andata e ritorno) e 2 assist da calcio da fermo (contro Juventus e Empoli). Questione futuro: il Milan sembra stia pensando ad acquistarlo in caso del mancato arrivo a Milano di Samuele Ricci. La stagione di Nicolussi Caviglia non sta certamente passando inosservata.



Matteo Torniai
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO