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ACF FIORENTINA - AC MILAN 1:2

Started by Chiesa, 06/04/11, 15:43

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Chiesa

Dunga: ''Contro il Milan serve una gara... alla Dunga''

Il "cucciolo" è stato uno dei viola più amati nella storia della Fiorentina. Anche perché Carlos Dunga in campo ha tradotto almassimolo spirito della fiorentinità, nonostante fosseunbrasiliano dalle origine tedesche. I tifosi della Fiorentina adorano visceralmente quei giocatori che si spendono fino all'ultima goccia di energia, quelli che combattono anche oltre le loro reali possibilità. E non è un caso che ieri dal Brasile ci abbia detto: «Per battere il Milan i viola devono fare una partita alla Dunga, piena di grinta, perché il carattere di Firenze è questo...». Quando Vittorio Cecchi Gori nell'autunno del '92 mandò via Dunga regalandolo di fatto al Pescara - uno degli errori più devastanti della turbolenta storia viola del produttore cinematografico -, in Abruzzo il brasiliano si innamorò calcisticamente di un giovane centrocampista livornese, Massimiliano Allegri. Lo riempì di consigli e forse nel calcio vincente di oggi del tecnico del Milan, c'è anche un po' di Dunga.

Carlos, sorpreso del successo di Allegri?
No perché anche a Cagliari ha fatto bene, seguendo sempre un percorso di bel calcio. A lui piace la scuola brasiliana. E infatti...

Cosa?
Nel Milan sta valorizzando molto i nostri giocatori. Ma Massimiliano era così anche quando giocava.

Così come?
Bel piede, ottima visione di gioco, il passo giusto, insomma un signor centrocampista. Io lo stimavo, appunto, perché mi sembrava brasiliano.

Ricordi di quel periodo?
Io avevo la casa ancora a Firenze e allora spesso da Pescara tornavamo al nord insieme. Io scendevo e lui proseguiva poi per Livorno.

E domenica ci sarà Fiorentina- Milan.Tra i rossoneri si rivedrà Ibrahimovic dopo la lunga squalifica, mentre ai viola mancherà Mutu...
Beh, il ritorno di Ibra peserà certamente tanto, non ci sono dubbi. Ma i tifosi della Fiorentina vorranno una prestazione di orgoglio. Vorranno vedere da parte dei viola un impegno incredibile, a prescindere dalla qualità del gioco. Questo è il carattere di Firenze, lo so bene...

Una partita alla Dunga...?
È la città che vuole questo... Firenze ti trasmette questa determinazione, ti costringe a dare tutto.

Dal Brasile ha seguito la stagione della Fiorentina?
Un po' tutto il calcio italiano. I viola hanno vissuto alti e bassi, è stata un'annata altalenante con un po' di sfortuna.

Di Mihajlovic, che lei ha affrontato da giocatore, che pensa?
All'Inter ha vinto come secondo di Mancini. Poihafatto esperienzaaBolognae Catania e a Firenze mi sembra stia facendo un ottimo lavoro. Il problema è che un allenatore è condannato a vincere, ma alla fine a vincere è uno solo...

Lei è sempre nei cuori dei fiorentini e ciclicamente il suo nome viene accostato alla panchina viola: tornerà prima o poi alla Fiorentina...?
A me intanto piacerebbe tornare comunque a Firenze (e scoppia a ridere, ndr)...Èstupenda e la mia famiglia è innamorata di questo posto. Ho amici che vengono spesso in questa città e io, ogni volta, consiglio che fare e dove andare. Tra l'altro un amicoarriverà proprio sabato. Io dico sempre che non si può andare in Italia senza visitare Firenze, vuol dire non aver visto niente...

Carlos, un'ultima cosa: è finita la stagione della Fiorentina o l'Europa League è ancora possibile?
Fino a quando resiste anche una piccola speranza, è doveroso lottare, crederci con tutte le proprie forze. La squadra è viva e deve spingere al massimo.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=75719
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Caro biglietti: i tifosi minacciano lo sciopero

La decisione definitiva verrà pre­sa nelle prossime ore, ma i ragazzi del gruppo dei Non Tesserati, la frangia più intransigente dei tifosi della Curva Fiesole, quella che soli­tamente si posiziona nel Parterre, contro il Mi­lan potrebbe decidere di esercitare una forma di protesta esemplare restando fuori dallo sta­dio oppure entrando e contestando apertamen­te la politica adottata dalla società in merito ai prezzi dei biglietti. Ieri è stata inoltrata anche una lettera aperta all'amministratore delegato viola Sandro Mencucci. « La scelta di non ab­bonarsi - si legge - è dettata dalla battaglia contro la Tessera del Tifoso, non certo per mancanza di fiducia nei confronti del club. Re­sta il fatto che i costi per noi sono aumentati del 46%, a tanto ammonta la spesa che abbia­mo dovuto sostenere. E' legittimo che un abbo­nato debba spendere meno rispetto a chi ac­quista singoli biglietti, ma i 17 euro chiesti per la gara contro il Lecce non si spiegano . (...) Contro il Milan molti di noi ­si legge ancora nella lettera aperta - molti di noi saranno costretti, e non per scelta, a re­starsene lontano dal Franchi perché seguire la Fiorentina è diventato un lusso che pochi si possono permettere».

ATTESA - Nelle prossime ore verrà presa una de­cisione ufficiale. Certo, dovesse essere messa in atto la forma di protesta assoluta di restare fuori dai cancelli del Franchi, si verrebbe a creare una cornice assolutamente surreale. Ol­tre ad un vuoto evidente in quello che da sem­pre è l'habitat naturale dei tifosi viola, la Cur­va, mancherebbe anche quella voce di sotto­fondo pronta ad incitare la squadra per tutti i 90 minuti di gioco. Il fatto stesso che questa ipotesi, il disertare lo stadio, sia stata scritta apertamente nel messaggio fatto recapitare di­rettamente alla società, diventa un segnale im­portante. Firenze, quella stessa che ha seguito anche i baby della Primavera prima a Livorno, per la finale del Viareggio, poi fino a Roma per il ritorno della Coppa Italia, stavolta non ci sta.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=75721
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Riecco Ljajic, è l´ultima occasione

Strano il calcio. Uno pensa che la stagione sia finita, che ormai l´Europa sia un obiettivo impossibile e poi, quasi senza accorgersene, si ritrova in mezzo alla lotta per lo scudetto. Per caso. Ma sei lì. Con la tua squadra che non perde da nove turni (in mezzo c´è la sconfitta con l´Inter ma era un recupero), con le grandi che non ti sono mai andate giù, con una notte che può far cambiare la storia. La tua, quella del campionato. Tutto in novanta minuti. La sfida con il Milan è anche questo. O forse, soprattutto questo. Almeno per la Fiorentina. Dopo il pareggio con il Cesena (e la vittoria della Juventus) l´idea di arrivare in Europa si è un po´ raffreddata, però domenica sera la squadra di Mihajlovic ha l´occasione per ribaltare tutto. E per dimostrare a se stessa che può battere anche i più forti. Magari lo stadio non sarà pieno, però davanti alla tv ci sarà tutta l´Italia che non tifa Milan a sostenere la Fiorentina.
Notte complicata, anche perché oltre a Behrami mancherà Mutu. Due che non passano inosservati. Mihajlovic dovrà rimettere a posto tutto. Il centrocampo, che domenica non ha trovato il suo punto di equilibrio, e l´attacco perché serve un´idea per fare gol. Potrebbe giocare Ljajic, sarebbe la scelta più logica e anche la più facile. Negli ultimi tempi si è visto poco, a Cesena era in tribuna, ma è lui il sostituto di Mutu. Il ragazzino ha una settimana di tempo per convincere il tecnico. A meno che Sinisa non abbia già deciso di cambiare modulo, magari di giocare a una punta rinforzando il centrocampo. Un bel 4-5-1 tosto e veloce, che in fase offensiva diventa un 4-2-3-1. In questo caso la Fiorentina potrebbe fare a meno di Ljajic. Vedremo. Comunque Adem non è uno che si preoccupa, le responsabilità lo caricano, non lo deprimono. Se Mihajlovic vuole lui è pronto. Il resto si vedrà, perché tutto ruota intorno a questo. Le altre scelte vengono dopo.
La Fiorentina non ha niente da perdere, e può darsi che questo le permetta di giocare con la testa più libera e con più cattiveria. Certo il Milan visto nel derby è una squadra stellare, ma il calcio è bello perché è imprevedibile. «Noi non molliamo» ha detto Mihajlovic domenica pomeriggio. Ecco l´occasione per dimostrarlo e per cambiare tutte le statistiche. Una vittoria domenica sera aggiusterebbe i numeri sugli annuari del calcio. La Fiorentina tra Allegri e Mazzarri, c´è anche questo. Due allenatori toscani e una squadra toscana. Lo scudetto è uno strano intreccio di sentimenti e passioni. È il calcio, baby. Il resto sono valutazioni che faremo. «Abbiamo dimostrato che sappiamo vincere anche senza Mutu» ha spiegato Montolivo dopo il pareggio di Cesena. Bene, e allora vediamo come se la cava la Fiorentina col Milan. Senza Mutu e con una squadra da rigenerare. Un passaggio delicato e fondamentale. «Possiamo ancora farcela» dicono più o meno tutti.
Non ci sarà nemmeno Cassano, anche lui è stato squalificato. Un po´ ingenuo, un po´ ribelle. Ma gli altri ci saranno eccome. E vengono a Firenze per vincere e tenere a distanza Napoli e Inter. Il Milan di Allegri, uno che piaceva da matti alla Fiorentina, che ha pensato a lungo a lui prima di prendere Mihajlovic. Altre storie, destini diversi. E una partita, domenica sera. Il posticipo che può rimescolare tutto. Orgoglio e scudetto, c´è in ballo tanto. Una bella sfida.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=75723
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Chiesa

Fiorentina devi battere il tabù. Con le grandi numeri choc

NEPPURE contro la Roma la Fiorentina è riuscita ad ottenere quella vittoria contro una grande che manca ormai da troppo tempo. Domenica prossima le si presenta un'altra occasione, forse in questo momento la più difficile, contro il Milan. E ai viola mancherà Mutu. Ma si sa che nel calcio tutto è possibile e la Fiorentina, con una grandissima partita, potrebbe finalmente invertire quella tendenza negativa in fatto di risultati contro le grandi, intendendo per tali l'Inter, il Milan, la Juventus e la Roma, che è divenuta quasi una costante dopo il ritorno dei viola in serie A con i Della Valle. Non è facilmente spiegabile che altre squadre di livello inferiore alla Fiorentina siano riuscite a togliersi più spesso la soddisfazione di battere qualche grande.

INVECE i numeri confermano che la Viola dei Della Valle, abbia avuto in panchina Mondonico, Buso, Zoff, Prandelli o Mihajlovic, in 51 partite disputate con quelle quattro squadre ne ha vinte soltanto 4, una contro ciascuna, ne ha pareggiate 17 e perse addirittura 30, segnando in tutto 48 gol e subendone 84. Sono talmente rari e preziosi questi 4 successi che vale la pena di ricordarli ad uno ad uno.
I primi due risalgono alla stagione di esordio di Prandelli a Firenze, il 2005/06, la migliore sotto questo aspetto. Toccò alle due milanesi di essere sconfitte, entrambe al Franchi. Il Milan per 3-1, grazie a una doppietta di Toni e un gol di Jorgensen, mentre la rete della bandiera rossonera la segnò Gilardino. L'Inter per 2-1, con le reti di Brocchi e Jimenez. Nel 2007/08 fu la volta della Juventus, battuta per 3-2 sul suo campo, unica vittoria viola in trasferta fra le quattro citate. Una gara piena di emozioni, con la Fiorentina presto in vantaggio con Gobbi, poi raggiunta e superata, ma capace nel finale di pareggiare, con Papa Waigo, e di vincere grazie a Osvaldo.

INFINE nel 2008/09 il successo più netto, un 4-1 sulla Roma, travolta dalla doppietta di Gilardino e dai gol di Vargas e Gobbi.
Anche nelle sole gare giocate in casa alla Fiorentina non è andata molto meglio. 3 vittorie contro 11 pareggi e 11 sconfitte. A sua volta Mihajlovic, avendo allenato oltre ai viola anche Bologna e Catania, contro le stesse squadre ha un bilancio complessivo tutt'altro che positivo. Soltanto 2 vittorie, contro l'Inter a Catania e la Juventus, in trasferta, 5 pareggi e 8 sconfitte e mai finora ha battuto il Milan.

QUESTI precedenti non rappresentano il miglior viatico per le prossime due gare, entrambe giocate al Franchi, contro i rossoneri e i bianconeri.
Alla Fiorentina dei Della Valle e di Mihajlovic, quest'ultimo mai vincitore da viola contro le grandi, smentire tutti i numeri negativi accumulati in passato.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=75726
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Chiesa

Milan, Pato e Abbiati non preoccupano. Gattuso è out

A riprendere le fatiche settimanali con l'Inter tornata a distanza di sicurezza c'è più gusto. Il Milan si è ritrovato ieri dopo il trionfo nel derby e il lunedì di riposo concesso da Allegri (domenica mattina i rossoneri avevano svolto una seduta defaticante). Un po' di apprensione per Pato e Abbiati, che hanno interrotto a metà l'allenamento entrambi per affaticamento muscolare, saltando la partitella 11 contro 11 su metà campo. Una misura precauzionale: portiere e attaccante non preoccupano particolarmente. Oggi saranno valutati, ma al momento la loro disponibilità per domenica sera a Firenze non sembra essere in dubbio.

Non c'è fretta
Al Franchi alzerà invece quasi certamente bandiera bianca Gattuso, che sabato con l'Inter è rimasto vittima di una contrattura ai flessori della coscia sinistra. L'entità del guaio è lieve, ma a centrocampo Allegri ha valide alternative (Flamini e, volendo, Boateng): non c'è quindi motivo di affrettare i tempi di recupero, correndo il rischio di far danni peggiori. Firenze dovrebbe invece rappresentare il ritorno fra i convocati di Pirlo. Pareva che il regista dovesse andare in panchina già nel derby, poi si è preferito lasciarlo «tranquillo » ancora una partita. Ieri Pirlo ha svolto l'intero lavoro assieme al resto del gruppo, e così farà per tutta la settimana. Sabato, al momento di stilare la lista dei convocati, saranno dunque due settimane che Andrea svolge lavoro pieno: quasi certamente Allegri lo inserirà.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=75730
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Chiesa

Qui Milan, squadra confermata o quasi...

Difficile smaltire l'euforia del derby: i ricordi della serata di sabato affiorano come scintille colorate, andando ad irradiare come un arcobaleno il cuore del mondo rossonero. Queste piacevoli sensazioni, tuttavia, vanno resettate, o semplicemente messe da parte: domenica il Diavolo affronterà al Franchi la Fiorentina e, al pari del derby, sarà di fronte ad una sfida cruciale per la corsa al titolo. Massimiliano Allegri, abile stratega contro Leonardo, dovrà caricare al meglio i suoi, facilitato anche dall'atteso ritorno di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese, appiedato dal Giudice Sportivo per due giornate di squalifica, potrà tornare finalmente a calcare i campi della Serie A: l'augurio diffuso è che, dopo tale sosta forzata, le pile dell'ex blaugrana si siano ricaricate appieno in vista del finale di stagione. Chi farà spazio al numero 11 nell'attacco rossonero? I dubbi sono pochi, quasi nulli: Robinho, anche per una questione di minutaggio, dovrebbe essere il principale candidato al "sacrificio" in terra Toscana. Il posto di trequartista, come nel derby, dovrebbe essere affidato al sontuoso Kevin-Prince Boateng ma, considerando l'infortunio di Gattuso, non è da escludere che il ghanese possa essere "retrocesso" sull'interno di centrocampo. In questo caso, dunque, l'attaccante ex City si piazzerebbe dietro le due punte, ricoprendo il ruolo che l'ha contraddistinto a lungo in questo 2011. Un'opzione che, tuttavia, non sembra del tutto praticabile: Cassano è squalificato e, come già accaduto in passato, è difficile che il tecnico livornese decida di inserire dal primo minuto tutti gli attaccanti a sua disposizione. Per gli altri settori del campo non sembrano esserci grossi interrogativi: il reparto arretrato non dovrebbe subire modifiche rispetto a quello osservato nella stracittadina e, allo stesso tempo, anche la mediana avrà probabilmente la stessa composizione della ripresa, quando Flamini è stato inserito al posto dell'infortunato capitano calabrese.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=75727
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Chiesa

Boruc, la scommessa vinta e l'amicizia con Natali

È partito in sordina, quasi infastidito da una lingua che non conosceva e un clima e un paese decisamente diverso rispetto a quelli britannici. Le cose poi parevano essere già precipitate dopo appena una giornata di campionato, visto che l'allenatore gli aveva inizialmente preferito Frey. Ma è tutta storia passata, perché adesso Artur Boruc è diventato uno dei punti fermi dei viola. (...)

L'investimento minimo (1,2 milioni di euro per averlo dal Celtic Glasgow) fatto da Corvino l'estate scorsa sta risultando decisivo tanto che potrebbe addirittura trasformarsi in una sostanziosa plusvalenza, se è vero che Siviglia, Everton, Tottenham, ma soprattutto Arsenal (poco convinto di Almunia) potrebbero fare le loro offerte ai viola. Per ora lui resta tranquillo, anche perché con l'italiano (e l'Italia) va decisamente meglio: coi compagni adesso si frequenta anche fuori dal campo, ma soprattutto ora Artur capisce ogni frase che gli viene detta, permettendogli di vivere meglio la città e le conversazioni nello spogliatoio. Il suo «amico per la pelle» in squadra è diventato Cesare Natali, visto che i due vivono con le famiglie all'interno dello stesso palazzo, in pieno centro storico, a due passi dal Ponte Vecchio. Con Natali spesso e volentieri trascorre anche serate di relax, magari coi figli (Boruc ne ha due, uno dei quali nato durante il ritiro estivo scorso) e l'immancabile videogioco.

Di certo, forse anche per il meraviglioso scenario che gli si presenta davanti ogni mattina, Firenze gli sta entrando sempre più nel cuore. E come a lui, anche alla moglie e al figlio più grande, Alex, che adesso ha 3 anni. Nella sua ancor breve avventura italiana, Boruc non ha completamente messo in mostra il suo carattere forte ed esuberante. Qui infatti si mostra sempre schivo, educato e molto tranquillo: gli anni della maglietta con sopra la foto di Papa Wojtyla mostrata in un derby alla curva dei tifosi dei Rangers che gli costò anche il soprannome di «portiere santo» ) sembrano decisamente andati. Magari il campionato italiano non lo farà impazzire. Magari in cuor suo rimpiange gli stadi inglesi e i tackles britannici. Ma se la sua scommessa era dimostrare a tutta Europa di poter protagonista anche fuori dal Regno Unito allora, il 31enne Artur da Siedlce, Polonia, l'ha già vinta.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=75732
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Chiesa

Riganò: ''Il gol di Bogdani l'avrei segnato... Ljajic al posto di Mutu''

Presente ieri sera alla festa del Viola Club Impruneta, Christian Riganò ha commentato così l'affetto dei tifosi: "La gente mi vuole bene, sono appena stato alla festa del Viola Club New York, è stato molto bello e ne ho approfittato per visitare la Grande Mela - le parole raccolte da Violanews.com - . I tifosi mi stanno forse dando più affetto ora di quando giocavo, hanno capito che ho sempre dato tutto per la Fiorentina. Col Cesena è stato un mezzo passo falso, ma si poteva anche perdere se alla fine Bogdani avesse segnato. E io al suo posto la buttavo dentro... Domenica contro il Milan i viola possono farcela se giocano come contro l'Inter anche se senza Mutu non sarà facile. Io farei giocare Ljajic. Vendere Gila o Montolivo? Io li terrei tutti e due, su Gilardino lo dico sempre, avere un attaccante che fa sempre almeno 14-15 gol è tanta roba, tanto più senza tirare rigori. Ma è anche vero che se qualcuno non vuole restare a Firenze è inutile trattenerlo controvoglia".

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=75728
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