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ACF FIORENTINA - JUVENTUS FC 0:0

Started by Chiesa, 13/04/11, 19:37

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Chiesa

Classe e talento: l'altro calcio di Mutu e Del Piero

Basta un numero, e tutto trova spiegazione. Dieci significa talento, fantasia. Poesia che diventa calcio. Chi lo indossa, ha qualcosa in più. E' un simbolo, la maglia che tutti i bambini sognano. Roba riservata ai più bravi. Anche nei campi di provincia. A Firenze, però, e a Torino, vale ancora di più.

Un'occhiata ai libri di storia (o agli album Panini) per rendersi conto di una tradizione da brividi. De Sisti, Antognoni, Rui Costa e Baggio. In viola è speciale. Impossibile raggiungere "Antonio", l'unico dieci, non a caso. Tanto che qualcuno vorrebbe addirittura il ritiro, di quella maglia. Tanti concordano, tranne uno, almeno. Adrian Mutu non ha nessuna intenzione di sfilarsela. Anzi. "E' un onore vestirla, portare il numero di Giancarlo", ha detto il Fenomeno. "La onori al meglio", la risposta di Antognoni.

Dall'altra parte, in bianconero, lo stesso. Baggio (il poster di Fiorentina-Juventus), Sivori, Boniperti, Platini. Leggende, più che giocatori. Ultimo viene Alessandro Del Piero. Uno che, per dirla con le parole di molti tifosi viola, "ha l'unico difetto di essere gobbo". Una frase che racchiude una vita. Perché Pinturicchio non ha nemici. Impossibile volergli male. Sempre corretto, mai sopra le righe, un esempio per tutti.

Fiorentina-Juventus è anche la loro storia. Alex e Adrian. Lo stesso numero di maglia, lo stesso peso sulle spalle, e un modo diverso di sopportarlo. Uno (lo juventino) ha classe dentro e fuori dal campo. Fantasia al potere senza perdere il cervello. Un razionale, nel suo esser geniale. Impegnato nel sociale, grande amico dei giapponesi, non a caso si è inventato una maglietta in favore del popolo martoriato da tsunami e terremoto, lontano da veline e discoteche. Il campione di tutti. Soprattutto, ovviamente, del popolo bianconero. Un'avventura fantastica, la sua. Fatta di invenzioni da proteggere col copyright. Il gol "alla Del Piero", per esempio. Palla sul vertice sinistro dell'area di rigore e depositata con incantevole cura all'incrocio del secondo palo.

Capolavori in serie, il più grande (forse) nella storia della Vecchia Signora. Record stracciati uno dopo l'altro, e nonostante questo una dirigenza ancora da convincere. "Sono disposto a firmare in bianco l'ultimo contratto della mia carriera". Un video messaggio piantato nello stomaco di Agnelli e Marotta. Forse controvoglia, ma alla fine il rinnovo glielo garantiranno.

Mutu è l'opposto. Non sul campo, nella vita. Fischiato praticamente in tutti gli stadi d'Italia, sui giornali non solo per le gesta (mirabili) sul campo. Risse, doping, multe e litigi furiosi. Adrian è un ragazzo complicato. Ma colmo di talento. Simili, sul prato verde, ma comunque diversi. Il romeno è potenza, cattiveria, concretezza feroce. Un centravanti travestito da fantasista. Sempre in doppia cifra, senza troppo ricorrere ai rigori. Del Piero segna tanto, Platini lo definì un "nove e mezzo", ma è qualcosa di diverso. Più classe pura, meno istinto. Una cosa, li unisce. La personalità.

Punti di riferimento sempre e comunque. Domenica si ritroveranno da avversari, dopo esser stati anche compagni. Con Capello finivano in panchina spesso. Sacrificati sull'altare di Nedved, Trezeguet e Ibrahimovic. Un anno strano, quello, e chi li conosce racconta di un rapporto ottimo, tra i due.

Del Piero ha recuperato dall'infortunio, Adrian rientra dopo la squalifica. Uno da una parte e uno dall'altra. Uno in viola, l'altro in bianconero. Freschi, riposati, e pronti a regalare spettacolo. Portare il dieci sulle spalle e trascinare i compagni. Del resto portano il dieci sulle spalle, e questo è il loro destino.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76177
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Chiesa

Mondonico: ''Non bastano i giovani a Firenze''

L'ex allenatore della Fiorentina, nonché grande tifoso viola, Emiliano Mondonico, parla in termini molto duri del presente e soprattutto del futuro della sua squadra del cuore ai microfoni di Radio Blu: "Domenica nel primo tempo il Milan aveva più motivazioni. Nella seconda frazione di gioco la Fiorentina si è resa conto che poteva finire in goleada ed ha reagito. E' normale che a fine anno certe squadre abbiano più motivazioni di altre, ma contro la Juve sarà diverso perché l'avversario non è dello stesso livello del Milan e perché le motivazioni non mancheranno. La Fiorentina è dall'anno scorso che non dà segni di reazione. Il futuro? Dipenderà tutto dalle intenzioni dei Della Valle. I giovani? Vanno bene, ma non si può sempre puntare su di loro, così si rischia di rimandare continuamente gli obiettivi. Negli anni passati abbiamo passato troppo tempo ad aspettare i Pazzini ed i Montolivo. Prandelli dichiarò di poter lottare per lo scudetto entro il 2013, poi è successo quel che è successo... Cominciamo a chiederci perché ci tocca vedere giocatori come Maggio e Pazzini andar via da Firenze per esplodere".

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76184
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Chiesa

Pin: ''Tenere solo i giocatori motivati''

L'ex allenatore in seconda della Fiorentina, Celeste Pin viene intervistato ai microfoni di Radio Blu: "Domenica la Fiorentina ha regalato un tempo. Non è la prima volta durante la stagione in corso che questa squadra offre tempi o partite intere deludenti e noiosi. Contro la Juventus spero che i giocatori riusciranno a tirare fuori le motivazioni giuste per un grande prestazione. Per il futuro andranno trattenuti i giocatori giusti, che fanno la differenza e che allo stesso tempo considerano Firenze come punto di arrivo. A questi andranno aggiunti altri elementi. Mai come quest'anno ho respirato un'aria così triste in città calcisticamente parlando. In passato c'è sempre stato entusiasmo, attaccamento alla maglia e voglia di vincere. I Della Valle non potranno permettersi di vivacchiare come quest'anno".

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76186
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Chiesa

Desolati a VN: ''Oggi non c'è più feeling tra i viola e Firenze''

Una vittoria con la Juventus per salvare la stagione. Questo è stato il pensiero comune per molti anni, quando la Fiorentina andava male in campionato ma dava tutto in quei 90' a Firenze. Col passare degli anni poi ci sono state altre sfide clou, nell'ultimissimo periodo la Fiorentina non faceva grandi risultati con le grandi ma alla fine arrivava in Champions, quindi erano tutti contenti. "Meglio perdere con la Juventus e arrivare in Champions" era il pensiero comune... Ora però la storia è diversa, la Fiorentina si prepara ad un finale di campionato anonimo ed ecco che la gara con la Juventus torna di nuovo importante, se non altro per strappare un sorriso ai tifosi viola. Sono tante le partite memorabili, una di queste è il Fiorentina-Juventus della stagione 1972-73 (giocata di sabato, era il 7 aprile 1973): vittoria per 2-1 a 6 minuti dalla fine con il gol decisivo del giovane talento Claudio Desolati. Tre punti fondamentali anche se in quell'occasione non si trattò di salvare una stagione, visto che il campionato dei viola fu positivo: quarto posto a quota 37, a pari merito con l'Inter.

Per ricordare quel momento e tracciare le differenze tra i Fiorentina-Juventus del passato e quello di oggi, Violanews.com ha contattato in esclusiva proprio Claudio Desolati.
Cosa ricorda di quel match?
"Per noi era una partita molto importante, anche se per me giocare contro la Juve o l'ultima in classifica non faceva grande differenza. Mi impegnavo lo stesso, per me vestire la maglia viola era un grande onore e poi ero fortunato, potevo contare sui consigli di campioni con Merlo o De Sisti: mi trattavano come un figlio, quello era un vero gruppo". Fiorentina in vantaggio con Saltuzzi, pareggio della Juve con il rigore di Causio poi...
"Poi De Sisti mi serve un pallone, io mi accentro, faccio in un primo momento la finta di tirare, poi concludo davvero e segno... Più che semplice farla che descriverla...".
Era giovane, la felicità doveva essere incredibile.
"Avevo 17 anni, quel giorno fu unico per me ma non condizionò la mia carriera anche se segnare alla Juve e battere Zoff non è roba da tutti. Oltretutto il gol decisivo, quello della vittoria...".
Diceva di oggi: cosa è cambiato?
"Tutto, oggi non vedo un gruppo unico come eravamo noi, se la Fiorentina è in quella posizione di classifica, qualche problema c'è per forza. Non so esattamente cosa, forse non c'è molto feeling tra i giocatori".
E il feeling non sembra esserci nemmeno con Firenze.
"Questo è l'aspetto più preoccupante, prima la città viveva in simbiosi con la squadra, poi qualcosa è cambiato. Oggi c'è un grande malcontento e poi vedo cose che non mi piacciono".
Quali?
"Non posso andare io nei viola clubs, non è possibile. Dovrebbero andarci i giocatori attuali, non quelli che giocavano 30 anni fa. Oggi i giocatori si sono staccati dal pubblico e questo non mi piace. Forse è per questo motivo che c'è meno tifo e la squadra va male: quando un calciatore esce dallo stadio e va ad allenarsi i campini prendendo il pullman c'è poco da commentare: è un gesto molto brutto".

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76183
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Chiesa

N. Amoruso: ''Viola, annus horribilis, ma con la Juve...''

"Fiorentina-Juventus ha sempre un sapore particolare, perché a Firenze c'è una grande attesa in certe occasioni. Le motivazioni da ambo le parti non mancheranno, ma in termini di classifica sarà un incontro che ha più importanza per i bianconeri, mentre i viola hanno l'obbligo di fare bene per i propri tifosi". Nicola Amoruso, ospite ai microfoni di Radio Toscana, ha parlato della sfida in programma domenica prossima al Franchi tra due squadre, quelle di Mihajlovic e Del Neri, che stanno attraversando stati d'animo differenti. "Matri, Gilardino e Pazzini sono molto simili perché sono molto bravi in area, partecipando anche alla coralità del gioco delle loro squadre, ma sono soprattutto determinanti negli ultimi metri davanti al portiere avversario. Del Piero è sempre messo sulla graticola, si parla di metterlo un po' da parte, in realtà si rende sempre indispensabile, perché continua a segnare e ad essere determinante, leader come pochi. Il dopo Prandelli alla Fiorentina è stato duro per tutti, ed anche se è arrivato un allenatore ambizioso, per i viola è un anno di transizione, da dimenticare in fretta".

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76188
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Chiesa

Flachi: ''Fiorentina e Juve se la giocheranno alla pari''

Francesco Flachi dice la sua, ai microfoni di Radio Blu, riguardo la partita di domenica scorsa e la prossima che vedrà la Fiorentina affrontare in casa gli acerrimi rivali della Juventus: "La squadra non ha mai fatto mancare il massimo impegno quest'anno. Purtroppo domenica è capitata una squadra molto forte come il Milan ed è andata come è andata. Contro la Juventus la partita sarà diversa e le motivazioni verranno da sole. Per Firenze è una partita speciale, si può equiparare ad un derby molto sentito come Sampdoria-Genoa. Tornando alla partita di domenica scorsa posso dire che, anche subendo, la Fiorentina ha rischiato di pareggiarla e non avrebbe rubato nulla. Contro la Juve i valori delle due compagini saranno alla pari. Mutu? Ha messo sempre tanto impegno in questi anni. Spero possa regalare una grande gioia al popolo viola con un gol alla Juventus. Contro il Milan la sua assenza si è sentita, soprattutto quando si trattava di puntare l'avversario nell'uno contro uno. La riduzione della squalifica ad Ibrahimovic che gli ha consentito di giocare contro la Fiorentina? Prima giocava nella Juventus, ora nel Milan; saranno coincidenze...".

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76190
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Chiesa

I viola ritrovano De Silvestri e lo blindano

La migliore Fiorentina pos­sibile, dentro tutti i campioni in grado di scendere in campo, dentro gli uomini più importanti, quelli che devono assu­mersi la responsabilità di una partita che non è mai stata normale. Sinisa Mi­hajlovic su questo sarà assolutamente intransigente, vuole una Fiorentina che onori la gente, il Franchi, il suo passato. I ragazzi che gli garberebbe iniziare a mettere dentro possono aspettare la tra­sferta di Cagliari quando, non avendo più obiettivi stringenti, pur nel rispetto assoluto del campionato, verranno piano piano messi dentro. I migliori, così come è successo a inizio stagione con Ljajic e con Camporese. Ma per adesso tocca a loro, ai numeri uno di una stagione gri­gio fumo.

Ieri intanto è tornato a disposizione del tecnico serbo anche De Silvestri che si è allenato e che potrebbe essere quindi pronto contro la Juve, una squadra che lo apprezza a tal punto da averlo messo sul taccuino dei giovani da seguire per il futuro. Ma per l'ex laziale c'è per ades­so il no alla cessione della società viola.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76199
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Chiesa

Jorgensen: ''Viola puoi farcela, punto su Gilardino''

Martin Jorgensen dalla sua Danimarca, continua a tifare viola e sente che potrebbe essere la volta buona per sconfiggere la Juve. "A Firenze non sono mai riuscito a batterla, ma le possibilità di vincere oggi a mio parere sono concrete, anche se i bianconeri arrivano da tre vittorie consecutive - ha detto Jorgensen al Corriere Fiorentino -. Su chi punto? Su Gilardino, perché ultimamente l'ho visto bene, in forma e carico. Se qualcuno partirà, chiaro che vorrà lasciare un segno, un ultimo ricordo positivo. E la partita con la Juve è l'occasione giusta. Tutti sappiamo che per la città e per i tifosi questa partita vale molto di più delle altre".

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76206
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