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CAGLIARI - ACF FIORENTINA 1:2

Started by Chiesa, 21/04/11, 21:58

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Chiesa

Il futuro è viola. Acquafresca e non solo...

Orgoglio. Esperimenti. Soluzioni tattiche e idee da perfezionare per il futuro. E, poi, forse, un po' di mercato. Di sicuro c'è comunque un'altra cosa: Cagliari-Fiorentina di questo pomeriggio (ore 15) dirà pochissimo (forse niente) per la classifica.
La squadra di Mihajlovic gioca così in Sardegna la quint'ultima partita di un campionato finito — per i viola e per i sardi — già da diverso, troppo, tempo. Se non fosse che i tre punti andranno comunque a far cumulo nella classifica della serie A, si potrebbe dire che a Cagliari, la Fiorentina comincia una serie di cinque amichevoli di fine stagione.
Miha ha provato, nella conferenza stampa di ieri, a smorzare la questione. Ha ribadito che ci sono ancora in ballo la grinta, l'orgoglio e tante altre belle cose. Il che, visto dalla parte dell'allenatore, non fa una grinza, anche se in casa viola (e soprattutto fra i tifosi) in queste ore si pensa più al domani che al presente.
Già, il domani. In settimana (giovedì) la Fiorentina avrà finalmente il suo presidente e forse un nuovo vice e un direttore generale.
Poi ci si concentrerà sul mercato, mercato che già nelle ultime ore ha fatto segnare le prime scintille.
La principale — ironia della sorte — porta la Fiorentina proprio al tavolo del Cagliari visto che con sempre maggiore consistenza si sostiene che in caso di addio a Gilardino, il vero erede del bomber sarebbe proprio il centravanti rossoblù, Acquafresca. Curioso che la voce si rafforzi, e non poco, proprio alla vigilia della trasferta viola in Sardegna. Di sicuro, questo contribuirà ad alzare un po' il livello di attenzione sulla sfida di oggi.
Acquafresca, dunque, prima ancora di Maxi Lopez (Catania) e di Amauri (Juventus). Quest'ultimo proposto e riproposto dal club bianconero come parziale pedina di scambio nell'affare Gilardino (o Montolivo).
Occhio comunque alle sorprese. Una, Acquafresca a parte, potrebbe arrivare dal Sudamerica, visto che Corvino sembra aver ripreso a battere con decisione la pista che porta al giovane attaccante argentino, Funes Mori. Trattato nel gennaio scorso, il centravanti del River Plate ha adesso un nuovo procuratore, ovvero quel Simonian che va molto... d'accordo con Corvino. Insomma, l'assalto al gioiellino sudamericano può essere molto meno complicato rispetto all'inverno scorso e la Fiorentina si sarebbe già mossa in questa direzione. Con un testimone importante, Salvatore Bagni (punto di riferimento del mercato argentino) che parlando al sito violanews.com, ha raccontanto di un suo recente incontro con Corvino. «Abbiamo parlato di tanti giocatori, abbiamo parlato di aspetti privati... — sono parole dell'ex mediano —. Funes Mori? Non lo dico, non voglio creare problemi alla Fiorentina... Non si può dire niente».
E intanto altre voci sulla punta viola del futuro arrivano dal Belgio. Si parla di Vossen del Genk.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76703
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Chiesa

Serve Acquafresca per l'arido attacco viola

Acquafresca, per esempio. Matri era la sua riserva, prima di ritrovarsi titolare della Juventus, disposta a farsi sfilare addirittura 18 milioni per poterlo prendere a gennaio in tutta fretta. Misteri del calcio. Com'è, come non è, mentre la riserva Matri a sorpresa faceva il grande salto, il titolare Acquafresca non scorreva e non correva più, forse bloccato anche dal rimorso per il gran rifiuto opposto alla nazionale polacca che gli aveva proposto una maglia da titolare agli Europei 2008 (sua madre polacca): «No, grazie, voglio l'Italia» , disse. Lo portarono alle Olimpiadi, fu coinvolto nel tracollo generale e l'azzurro non lo vide più. Una carriera tutta stop and go. La maturazione nel settore giovanile del Torino, che allora non era male, il crac granata, l'Inter che lo raccatta dal fallimento, lo manda a maturare a Treviso (allora in A) e poi lo riscatta, ma per cederlo in comproprietà al Cagliari dove realizza un sacco di gol decisivi, il secondo ritorno all'Inter, ancora non per restare ma per essere girato, stavolta al Genoa, a parziale contropartita dei cartellini di Milito e Thiago Motta, una tribolata stagione di infortuni, delusioni, cambi di maglia e finalmente, fra lo scetticismo generale, il ritorno a Cagliari. Dove Donadoni lo ritempra, gli restituisce la confidenza con gioco e con il gol. Se riuscirà a finire la stagione continuando a segnare come adesso, quattro gol nelle ultime quattro partite, esercitare il diritto di riscatto con il Genoa ((6 milioni circa) per Cellino diventerà un affare. Magari stavolta non troverà nessun pollo in bianco e nero pronto a girargli 18 milioni, ma una dozzina di milioncini da uno come Acquafresca si possono anche ricavare. Acquafresca, per esempio. Oggi guardatelo con attenzione. Giusto per dare un senso a queste ultime cinque partite di campionato, che né i tecnici, né i giocatori, né i tifosi della Fiorentina sanno bene come affrontare. Un'opportunità per la società di valutare definitivamente chi confermare e chi no? Un'opportunità per Mihajlovic di provare qualche giovane in più, magari soprattutto nelle due partite casalinghe così da offrire ai tifosi un motivo per andare allo stadio? Si può fare, così come si può decidere di concentrarsi maggiormente sugli avversari, per scoprire se c'è qualcuno che può fare al caso viola. A partire da oggi, a Cagliari, appunto con Acquafresca. Che come misteriosamente si era perso, magicamente sembra essersi ritrovato. Aveva, ha tutto per diventare famoso: tecnica, capacità di smarcamento, fiuto del gol. Forse è ancora un po' gracile, non solo nel fisico, ma ha 23 anni e un centravanti classico in genere matura un po' più tardi, fra i 26 e i 27. Donadoni gli ha restituito la fiducia smarrita. Intrigano soprattutto i suoi movimenti, a volte appare dove meno te lo aspetti e dove non è più possibile contrastarlo, anche nel gioco aereo. Se proprio Gilardino se ne andrà alla Juve, non sarebbe male soffiare alla Juve quel giovane attaccante del Cagliari che ha un grande futuro davanti. Non la riserva, il titolare. Non Matri, Acquafresca.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76702
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Chiesa

Salvate il soldato Babacar, rischia il dimenticatoio

Di oggetti misteriosi è piena la storia. Gli elettori si chiedono ancora cosa fosse il «cuneo fiscale» che Prodi voleva tagliare; l'Arna la comprarono in 14 in tutta Italia mentre la «pensilina di Isozaki» agli Uffizi forse riuscirà a vederla mio nipote. Nella Fiorentina, l'oggetto misterioso di questi tempi è un ragazzo di 18 anni dal fisico impressionante, una sorta di cassone per autoclave tinteggiato d'ebano, che risponde al nome di Khouma El Babacar.
Sì, Baba in serie A per adesso è una sorta di Ufo, un oggetto seduto non identificato, visto il tempo che passa in panca. Nonostante ciò, tutti a giurare sulle sue qualità. «Ha potenzialità illimitate», disse Prandelli. «Potrebbe essere il nuovo Weah», sintetizzò Bollini, ex allenatore della Primavera. Il guaio è che Mihajlovic pare pensarla altrimenti, visto che fin qui gli ha fatto giocare solo spezzoni di partita più brevi di una giaculatoria. Un errore? Chissà!
I centravanti di colore nel calcio son spesso un'incognita. Possono avere lo strapotere tecnico di Eto'o ma essere anche delle sòle epiche. Bothroyd arrivò a Perugia con la fama del serpente, sul campo si rilevò un orbettino; Luther Blisset al Milan ciccò talmente la stagione che Brera lo soprannominò «Callonisset»; Tuta fu comprato dal Venezia come il nuovo Batistuta. Un giorno contro il Bari lo buttarono nella mischia alla fine e lui, al 92', indovinò il guizzo vincente, esultando come un indemoniato. Solo che nessuno dei compagni lo abbracciò, mentre quelli del Bari cominciarono a insultarlo e nello spogliatoio ne prese pure di santa ragione.
Nel calcio il confine fra il successo e la pernacchia è labile. Decidono il tempismo, l'intuito, la fortuna e la classe. Ma per capire a quale categoria un giocatore appartiene, se può aspirare alla gloria dei Weah o agli sberleffi dei Tuta, lo si deve vedere giocare. Per questo, caro Sinisa, faccelo vedere il «Baba» nelle partite che mancano alla fine di questo campionato sciapo. Mettilo in campo con continuità, magari insieme a qualche altro suo giovane collega (Carraro? Agyei? Salifu?). Dacci, insomma, il gusto di saggiare se nel forziere dei giovani viola c'è qualche gemma da sgrezzare e aspettare o se invece son solo fondi di bottiglia. In un campionato fin qui mondo di gioie, consentirebbe almeno un piccolo brivido.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76705

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Chiesa

Gioca la Viola migliore

Per la Fiorentina non è ancora tempo di esperimenti. C'è da onorare un campionato ma soprattutto c'è da trovare una vit­toria in trasferta che manca da ol­tre 40 giorni, dal 13 marzo, contro il Chievo. Per questo Mihajlovic ha guardato tutti negli occhi. Ha cercato il fuoco di chi ha ancora voglia di combattere. Chi questo fuoco non saprà farlo ardere, d'ora in poi starà fuori. A Caglia­ri, oggi scenderà in campo la mi­gliore Fiorentina possibile. In por­ta ci sarà Boruc, il tempo di Frey non è ancora arrivato. Non ci sarà Babacar, toccherà ancora una vol­ta a Gilardino. Non ci sarà neppu­re D'Agostino: in cabina di regia si sistemerà Donadel, con Montoli­vo centro-sinistra. Vargas partirà invece dalla panchina. In questa settimana, complice un affatica­mento muscolare, ha svolto poco più di una seduta di allenamento: troppo poco. Già Mihajlovic era stato costretto ad arretrarlo di qualche metro per permettergli di non risentire di una condizione fi­sica non ancora ottimale: stavolta questo accorgimento rischiava di non bastare.

UN SOLO BABY - A gara in corso, in­vece, con tutta probabilità chi tro­verà spazio è il baby Amidu Sali­fu, centrocampista arrivato a Fi­renze lo scorso gennaio dal Vicen­za. La sua convocazione è stata in dubbio fino all'ultimo momento:colpa di un irrigidimento musco­lare causato dalla straordinaria generosità agonistica del calciato­re, sempre pronto a correre die­tro ad ogni pallone. Quantomai probabile che, sul finire della ga­ra, il talentino ghanese arrivato in Italia dopo essere stato scoperto ad un torneo giovanile a Montec­chio, nel vicentino, possa trovare lo spazio necessario per il grande salto. Vuole convincere la Fioren­tina a riscattare la metà del suo cartellino dal Vicenza e non inten­de lasciarsi frenare da niente. E' l'unico, tra i giovani, ad essere stato aggregato: potrebbe essere il sesto, in questa stagione, a de­buttare sotto la gestione Mihajlo­vic. Non ci sarà invece MicheleCamporese, fermato da una lesio­ne muscolare di primo grado al­l'anca, rimediata in Under 21 (ri­tornerà fra sette-dieci giorni).

SOTTO ESAME - Oggi saranno sotto esame tutti. La difesa, confermata in blocco sei giorni dopo la parti­ta contro la Juventus, vuole prova­re a superarsi. A destra ci sarà De Silvestri, uno dei giocatori che si è detto pronto a restare a Firenze senza se e senza ma, uno di quelli che nonostante gli assalti di Ju­ventus e Udinese, la società viola difende con attenzione, convinta di poter costruire (anche) con lui un nuovo ciclo, vincente. Gambe­rini e Krøldrup (in alternativa Na­tali) si sistemeranno sulla lineacentrale, con Pasqual a sinistra, pronto eventualmente a creare su­periorità numerica in avanti so­vrapponendosi ad Adrian Mutu.

RIVOLUZIONE A META' - L'unica pic­cola vera rivoluzione riguarda piuttosto il centrocampo. Il guaio fisico che ha costretto, in settima­na, Vargas ad allenamenti più che ridotti, ha costretto Mihajlovic a varare una diversa soluzione. Ric­cardo Montolivo, il capitano, tor­nerà a sistemarsi a centro- sini­stra, mentre davanti alla difesa ci sarà Marco Donadel. Ciò non to­glie che, esattamente come acca­duto nella gara contro il Milan, il 10 aprile scorso, a gara in corso i due possano eventualmente scam­biarsidi posizione, a seconda del­le necessità. A destra, invece resta l'inossidabile Valon Behrami, zero gol ma due assist vincenti all'atti­vo.

TUTTI IN AVANTI - La logica di gioco resta la stessa vista contro la Juve. Con il Cagliari tutti in avanti. Toc­cherà a Gilardino ritrovare il giu­sto feeling con la rete - che manca dal 3 aprile, a Cesena -, a Mutu in­ventare assist e giocate. La fanta­sia offensiva dei viola passerà dal loro estro, dal loro intuito. A de­stra troverà nuovamente spazio pure Alessio Cerci: l'ora del ri­scatto per lui prima o poi deve ar­rivare.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76708
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Chiesa

A Cagliari solo 90 tifosi. Ciclone e Alterati su tutti

I tifosi viola pre­senti a Cagliari, oggi, saranno novanta. Non hanno guardato in faccia a niente, si sono organizzati e hanno deciso di partire per non lasciare la squadra sola. Nonostante stavolta in ballo non ci sia niente se non l'orgoglio. Il gruppo più numeroso, una trentina di persone in tutto, è il Ciclone Viola, seguito a ruota dagli Alterati del Nord, tifosi che ogni domenica si radunano dalle principali città del nord Italia per convergere ovunque, verso il Franchi o in qualun­que altro angolo dell'Italia. Saranno lo­ro a tenere alto il vessillo di Firenze in uno stadio, il Sant'Elia, da sempre, stre­gato per la Fiorentina. L'ultima vittoria risale addirittura al 20 dicembre 2006, doppietta di Luca Toni: da allora si ri­cordano due sconfitte ed un pareggio, il 31 gennaio 2010, la prima partita gioca­ta senza Mutu fermato dalla positività alla sibutramina. Stavolta la Fiorentina non vuole fallire. Per sé stessa, ma an­che per i 90 tifosi che oggi non la lasce­ranno sola. Al cuore, del resto, non si comanda.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76712
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Chiesa

Contrordine Sinisa, i giovani aspetteranno

Una minaccia e una carezza. Una promessa e una retromarcia. Bene i giovani, ma senza esagerare. Sinisa Mihajlovic si presenta in sala stampa e parla della trasferta di Cagliari: «Zero esperimenti. La Fiorentina presenterà sempre e comunque una squadra competitiva». E lo spazio promesso ai ragazzini? «Sabato (prossimo ndr) la Primavera ha una gara decisiva con il Livorno e non voglio togliere a Buso giocatori importanti». Se non è un dietrofront, poco ci manca. Eppure qualcuno ha ben impressionato il tecnico serbo. Salifu ad esempio. La sua convocazione era nell´aria ed è arrivata. I ragazzi per trovare motivazioni nonostante una classifica insignificante, era questo il concetto. Perché i grandi magari pensano ad altro. Al mercato, per dire. E Mihajlovic alza il muro: «Sono stato molto chiaro con loro, mi fido. Sono bravi ragazzi». Senza distinzioni. Pretende il massimo Sinisa, da vecchi e giovani. Anche perché questo finale di campionato potrebbe essere utile per capire qualcosa in più. Su Babacar, magari. Mandarlo in prestito o tenerlo ancora? Il dubbio già tormenta il mister e Corvino.
Intanto, oggi pomeriggio, potrebbe partire dall´inizio. Con Gilardino è ballottaggio puro. «Ma non c´è nessun esame, io già so quanto valgono i miei», assicura il serbo. Dopo la carota, il bastone. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio: «Chi sbaglia atteggiamento vola in tribuna». Della serie, meglio prevenire che curare. Evitare figuracce, se possibile, e proteggere qualche "bambino" da possibili scottature.
Qualche cambio, comunque, ci sarà. Uno quasi clamoroso. Vargas è partito per Cagliari ma le non perfette condizioni fisiche lo spingono verso la panchina. Al suo posto D´Agostino, con Montolivo interno sinistro e Behrami a destra. Riccardo e Gaetano insieme, quasi una prima volta, comunque non riproponibile nella Fiorentina che sarà. L´alternativa è Donadel, col capitano a riposo. Dietro nessun dubbio, portiere compreso. «Frey scalpita ma ancora non è pronto» racconta Sinisa. Boruc, quindi, con De Silvestri, Gamberini, Kroldrup e Pasqual. E alle spalle del centravanti? Solo conferme. Mutu, ripreso in settimana dal tecnico per la brutta prova offerta con la Juventus, e Cerci, nonostante tutto.
Ancora a sedere Ljajic, uno che dovrebbe guidare la carica della gioventù e che vive invece un momento complicato. Qualcuno lo vorrebbe addirittura lontano da Firenze il prossimo anno. Difficile. Certo è che sul mercato sarà estate bollente per la Fiorentina. Montolivo è il punto interrogativo più grande. «Spero che rimanga - chiosa Mihajlovic - ma i matrimoni si fanno in due. Da allenatore posso solo dire che io lo terrei volentieri». S´incontreranno probabilmente a fine mese, il capitano e Andrea Della Valle. E decideranno. Rinnovo o cessione, non si scappa.
Prima il Cagliari, però. Una squadra che sa giocare a calcio ma che ultimamente è parsa quantomeno distratta. Salvezza raggiunta uguale rilassamento. Equazione perfetta, da quelle parti. Successe con Allegri, idem con Donadoni. Raccontano di un Cellino contrariato. Una cosa è certa. Quella con la Fiorentina, per il presidentissimo, è una storia particolare. Un gusto particolare, nel vincere. «E noi dobbiamo dare tutto per rispetto del nostro meraviglioso pubblico, promette l´ex commissario tecnico. «Abbiamo ancora motivazioni, il nostro obiettivo è divertire la nostra gente». Sulla formazione, invece, è catenaccio puro: «Sceglierò in base alla disposizione della Fiorentina. Vedremo». L´anno scorso finì 2-2, Firenze aspettava (invano) Cassano e si godeva Jovetic. Già, Jovetic, uno sul quale rifondare: «Deve aver pazienza, se sarà pronto giocherà le ultime partite, altrimenti appuntamento all´anno prossimo» commenta Mihajlovic. Dopo Pasqua l´ultima visita a Monaco, in attesa del rientro in gruppo. Cautela, questa la parola d´ordine. Presente e futuro. Impossibile non pensarci. 

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76713
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Cagliari-Fiorentina, ecco gli schieramenti in campo

Ecco lo schieramento tattico delle due squadre secondo il Corriere dello Sport-Stadio

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Chiesa

Non ce l'ho con Donadel, ma...

Leggo sul Corriere dello Sport-Stadio che solitamente è bene informato che Sinisa Mihajlovic avrebbe intenzione di tornare a schierare Marco Donadel come perno centrale del centrocampo viola, spostando Montolivo nella posizione di interno sinistro. Mi viene spontanea una domanda da rivolgere al tecnico serbo: ma perché mettere in campo Donadel che non rientra più nei piani della Fiorentina e non D'Agostino che non è stato più utilizzato ed è un centrale di ruolo? Evidentemente anche l'ex udinese è ormai un ex viola, perché non trovo altra spiegazione alla scelta che, se confermata, mi lascerebbe piuttosto perplesso visto che Donadel non è proprio il prototipo del regista che serve ad una squadra che vuole costruire. A meno che Sinisa non abbia paura del Cagliari e costruisca una partita in chiave difensiva che francamente sarebbe un po' fuori luogo vista la classifica dei viola.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76719
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