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CAGLIARI - ACF FIORENTINA 1:2

Started by Chiesa, 21/04/11, 21:58

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Chiesa

Qui Cagliari: Donadoni perde un difensore per sabato

Al termine dell'allenamento di questa mattina Francesco Pisano ha accusato un fastidio alla gamba destra. Nel primo pomeriggio è stato sottoposto ad esami clinici che hanno evidenziato una distrazione di 1° grado ai flessori della coscia destra, come riporta il sito ufficiale rossoblù. Il difensore non sarà quindi disponibile per la gara di sabato con la Fiorentina.

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Avversarie viola: 3 hanno 'fame', troveranno pane duro?

Obiettivi di classifica non ce ne sono più, ma la Fiorentina ha il dovere morale di finire la stagione con la massima professionalità. In primo luogo per rispetto dei tifosi viola e poi per onorare la regolarità del campionato. E allora dando uno sguardo agli ultimi 5 turni in programma ci si accorge che 3 avversarie hanno ancora "fame" di punti, e saranno quindi dei banchi di prova per testare la professionalità della squadra di Mihajlovic.

Dopo la trasferta di Cagliari che sa quasi di match amichevole, la Fiorentina potrebbe essere infatti arbitro della corsa Champions visto che affronterà prima l'Udinese in casa e poi l'Inter in trasferta: i friulani cercano punti per agganciare il quarto posto, l'Inter - sfumato lo scudetto - punta il Napoli ma deve anche guardarsi le spalle perchè la Lazio è a soli 3 punti. Alla penultima giornata l'appuntamento colo Bologna, peraltro alle 12,30, offre pochi spunti mentre l'ultima giornata potrebbe valere tanto per il Brescia avversario dei viola, ammesso che la formazione di Iachini non sia già matematicamente retrocessa.

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Viola a Cagliari, Vargas in dubbio

Stagione senza più obiettivi, ma un finale pur sempre da onorare. La Fiorentina di Mihajlovic si prepara in vista dell'antipasto pasquale di Cagliari, in una trasferta che, fra le altre cose, storicamente non ha mai portato troppa fortuna ai viola. E a metà strada fra la voglia di lanciare i giovani, recuperare qualche giocatore che ha giocato meno e provare a collezionare una cinquina di risultati positivi, il tecnico serbo deve ancora del tutto sciogliere i dubbi su quella che potrà essere la formazione che affronterà i sardi.
La tentazione, in soldoni, è quella di provare a vedere cosa potranno fare i ragazzi della Primavera, ma senza dover necessariamente fare a meno della qualità assicurata dai più esperti. E, non a caso, anche nell'unica seduta di allenamento svolta ieri, alla prima squadra sono stati aggregati Masi, Seferovic e Aygei, che sono andati ad aggiungersi anche allo stesso Salifu già visto ai campini e nell'amichevole in famiglia al "Franchi". Come detto, però, prima di tutto c'è da affrontare il Cagliari, e anche per questo motivo, almeno dal primo minuto, le scelte di Mihajlovic potrebbero non essere poi così diverse da quelle più recenti, a cominciare dall'impiego di Cerci nel ruolo di esterno destro. Intanto, però, sono alcune notizie arrivate attraverso il report medico del dottor Manetti a imporre, con grande probabilità, alcune scelte. Per Vargas, ad esempio, sarà da capire la risposta ad un problema di affaticamento muscolare che, almeno ieri, lo ha costretto a lavorare in modo differenziato. L'affaticamento in questione è stato parzialmente risolto, ma solo nei prossimi giorni verranno monitorate le evoluzioni del peruviano. Nessun problema, invece, per Natali ormai rientrato stabilmente in gruppo, al contrario di Jovetic per il quale la prossima scadenza arriverà dopo Pasqua. Se gli ultimi controlli consentiranno il via libera, il montenegrino potrebbe ricominciare a lavorare con i compagni di squadra e, magari, ritrovarsi nella lista dei convocati per la trasferta di San Siro, l'otto maggio, contro l'Inter. Sempre che, ovviamente, gli esperimenti e gli inserimenti dei giovani non stravolgano del tutto quella che, ad oggi, sembra essere la formazione tipo della Fiorentina.

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Jovetic, è l'Inter il suo traguardo

Stevan Jovetic conta i giorni. Martedì, al massimo mercoledì, volerà ad Augsburg per l'ultima vista di controllo con il dottor Boenisch. Per il via libera all'attività agonistica, per mettere fine ad un incubo iniziato lo scorso 3 agosto, ormai è questione di ore. Jovetic vorrebbe essere in campo già a San Siro, contro l'Inter, l'8 maggio. Agli amici più stretti ha fatto sapere pure di avere un sogno: giocare almeno un paio di partite da qui alla fine della stagione.

NEL SEGNO DI JO- JO - Anche ieri il talento montenegrino non ha staccato la spina per un attimo. Allenamento mattutino, in palestra, un pranzo frugale ( una bresaola mangiata in fretta e furia) e poi di nuovo al lavoro. Il ragazzo di Podgorica freme soltanto all'idea di tornare ad essere protagonista in campo. A dire il vero, lui guarda già al futuro. Sorride pensando che la nuova Fiorentina nascerà nel suo segno e non vede l'ora. Non sente il peso della responsabilità sulle sue spalle, quanto piuttosto l'orgoglio. In fondo, già in passato non si era nascosto rivelando di essere pronto anche ad indossare la fascia da capitano. Il countdown di Jovetic, dunque, è iniziato. Stavolta,non ci saranno ulteriori rinvii. Fosse stato per il giocatore il suo rientro in campo sarebbe stato addirittura anticipato. Il medico che lo ha sottoposto ad un doppio intervento ( lesione legamento crociato anteriore, lesione parziale del collaterale esterno e del menisco esterno) non ha voluto correre il pericolo di ricadute. Jovetic potrebbe tornare in panchina già dalla gara contro l'Udinese, pronto per tornare ad assaggiare il campo a piccole dosi.

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Stavolta dare seguito coi fatti alle parole dipende solo da Mihajlovic, che nel dopopartita di Fiorentina-Milan disse: "Dopo la Juventus darò spazio ad alcuni giovani". Domenica scorsa ha già corretto il tiro in "si alleneranno con noi poi vedremo". Ipotizzare una formazione piena di Primavera sarebbe pure eccessivo, ma sarebbe interessante vedere a Cagliari qualcuno dei ragazzi in campo: titolari almeno Babacar e Camporese, ma, perchè no, pure un Salifu o un Agyei in mediana. Che abbiamo da perdere?
La priorità stavolta non è certo il risultato, semmai è quella di iniziare a pensare alla prossima stagione. E in questo senso mi parrebbe logico accantonare chi ormai è palesemente destinato ad andarsene ( Donadel e Santana - a malincuore - su tutti) e magari sfruttare queste partite per valutare meglio - o valorizzare un minimo - chi finora si è visto poco. Come Cerci. E come D'Agostino che per me resta un ottimo centrocampista e che ci penserei bene prima di perderlo, soprattutto nel caso in cui Montolivo cambiasse aria.

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Meno Ljajic, più Babacar. L'attacco baby cambia così

E´ l´ora dei rottamatori. Perché in fondo in fondo la Fiorentina di questi tempi mica è così diversa dal Pd. Poca passione intorno, popolo spaesato, futuro da decifrare, tanta voglia di novità. Sì, vabbè, la politica è un´altra cosa. Però il paragone un po´ azzardato rende bene l´idea. Basta pensare al fatto che qui non si fa che parlare di giovani. La gente ha voglia di ricominciare da qualche emozione diversa, perché il presente è noioso e demotivante. E mentre la società fa girare sempre il solito disco graffiato (il ciclo finito, i quattro scudetti virtuali e via dicendo), tutti sperano che il "superconfermatissimo" Sinisa da qui alla fine ci faccia almeno vedere questi famosi ragazzi in cui dobbiamo credere per non perdere il sorriso, mentre il mercato si avvicina e una rivoluzione sta per prendere il via. L´ordine è uno solo: abbassare i costi di gestione. Possibilmente costruendo una squadra capace di fare meglio di quello che Mihajlovic è riuscito a fare alla sua prima stagione. E per la verità non dovrebbe essere così difficile, se parliamo di gioco.
Comunque il discorso sui giovani è complesso. Perché Mihajlovic ci ha provato a fare spazio ai ragazzi, ma con risultati deludenti. Ljajic, per esempio, cioè un investimento da quasi 7 milioni. E´ giovane, serve tempo. Dicono. Sì. Ma quanto tempo? Con Mihajlovic la sua crescita è stata pari a zero o poco più. Le sue ultime prestazioni sono state un pianto. Il suo atteggiamento un po´ da fenomeno non lo aiuta. Sinisa, infatti, potrebbe rimetterlo fuori per fargli capire come stanno le cose.

Chi invece ha recuperato qualche posizione è Babacar. Fisico pazzesco, piedi notevoli, testa così e così. Lo diceva il tecnico precedente, lo ha ridetto Sinisa, che alla fine lo ha usato come uomo del tempo di recupero. Ora però il senegalese potrebbe trovare spazio. E´ la sua occasione, anche per farsi notare, visto che potrebbe finire in prestito. Certo che se Babacar esplode potrebbe uscirne fuori un giocatore vero. E Camporese? Beh, qui parliamo dell´unica notizia buona della stagione. Entrato a San Siro in marcatura su Ibrahimovic per infortunio di Natali, ha reso felici i tifosi, finché Mihajlovic non lo ha tolto dal campo dopo una partita non proprio brillante con l´Inter. Ma c´è da giurare che il futuro (immediato e non solo) è suo.

Ma la vera curiosità gira intorno a nomi inediti per la prima squadra, visto che una stagione senza coppe e senza obiettivi non ha comunque prodotto novità importanti, oltre al citato Camporese. Salifu (che ha già giocato in B), per esempio, potrebbe partire per Cagliari con gli altri. Anche lui è stato un investimento importante per la società. Parliamo di una cifra che si aggira intorno al milione e mezzo (finito al Vicenza) per metà cartellino. Allora si parlò di acquisto per la prima squadra. Ma non è stato così. Dovrà esserlo d´ora in poi. Anche il fantasista Carraro è uno di quelli di qualità. Non ha un gran fisico, ma neanche niente da invidiare a Ljajic. Acosty è un esterno offensivo veloce e tecnico. Agyei un medianaccio molto tosto. Piccini un esterno destro difensivo di grande prospettiva. Seferovic un investimento da più di un milione e poco altro, per ora. Adesso sarà il confermatissimo Sinisa a decidere. Anche se qualcuno ha già preparato la battuta: già che facciamo esperimenti perché non proviamo anche Buso in panchina?

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Cagliari-Fiorentina, ecco gli schieramenti in campo

Ecco come il Corriere dello Sport-Stadio vede in campo le due squadre domani pomeriggio:

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Firicano a VN: ''Chi non ha motivazioni, se ne vada''

Aldo Firicano è uno dei doppi ex più rappresentativi di Cagliari e Fiorentina: Violanews.com lo ha intervistato per parlare della gara ma anche del futuro viola.
Che partita si aspetta?
"Sarà una bella gara anche se purtroppo la Fiorentina non ha più obiettivi da raggiungere. Il Cagliari è una squadra molto pericolosa, il loro campionato è stato ottimo ed è un peccato che sia stato ceduto Matri, altrimenti avrebbe lottato anche per l'Europa".
La Fiorentina invece è reduce da una stagione deludente.
"Sicuramente, mi è dispiaciuto molto vedere la Fiorentina in queste posizioni di classifica così anonime, è triste perché i tifosi viola sono abituati a lottare fino alla fine per qualcosa di prestigioso".
Ci sarà una vera e propria rivoluzione a fine anno?
"Credo di sì, le parole di Corvino mi sembrano molto chiare. Queste partite saranno comunque importanti per la società, per capire chi può essere confermato nella prossima stagione".
Lei venderebbe Gilardino e Montolivo?
"Io parto dal presupposto che in una squadra devono esserci persone motivate, tenere calciatori che non vogliono restare a Firenze è controproducente. Firenze è una piazza importante, chi non lo capisce, può andare via, indipendentemente dal nome che porta. I giocatori devono avere le idee chiare e non basta...".
Cosa intende?
"Prima di tutto sarà la società a dover fare chiarezza, illustrando il progetto per il prossimo anno".
C'è una nota positiva nella Fiorentina di quest'anno?
"Direi Camporese, è cresciuto molto ed è un giocatore che può fare molto bene con la maglia viola. La linea verde della Fiorentina non mi dispiace: sono convinto che – tra qualche anno – Ljajic potrà determinare, Jovetic invece è pronto a tornare e sarà carico, altra bella notizia".

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