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La settimana con St. Gallen e Roma (21-27.10)

Started by Chiesa, 21/10/24, 12:06

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Chiesa

Guetta e... "Una domenica che entra nella storia"

Il commento di David Guetta dopo Lecce-Fiorentina

David Guetta, storica voce viola e direttore del Pentasport di Radio Bruno, ha commentato così la vittoria della Fiorentina a Lecce:

Nella formazione di Lecce c'erano otto giocatori su undici provenienti dal mercato estivo, i soli "sopravvissuti" all'era Italiano erano Comuzzo, Ranieri e Dodo. Il primo era una riserva fissa, il secondo due anni fa non fu neanche portato in ritiro e messo fuori rosa, il terzo sembrava essere retrocesso a riserva di Kayode: si può timidamente affermare che la campagna acquisti, peraltro discutibile nei tempi, sta funzionando alla grande?

David Guetta
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Fiorentina, quando torna Kean: i tempi di recupero

Come sta Moise Kean e quando tornerà a disposizione della Fiorentina di Raffaele Palladino: i tempi di recupero

C'è apprensione in casa Fiorentina per le condizioni di Moise Kean, uscito a fine primo tempo nella partita di domenica al Via Del Mare vinta dai viola 6-0 contro il Lecce. L'attaccante, calciando di prima intenzione, circa a metà primo tempo, ha sentito un dolore alla caviglia e per qualche minuto è rimasto fuori dal campo. Dopo poco è rientrato, con una vistosa fasciatura, stringendo i denti fino a fine primo tempo. Secondo il report medico diramato dalla Fiorentina nel tardo pomeriggio di domenica, si tratterebbe un trauma distorsivo alla caviglia sinistra.

I tempi di recupero

Secondo il secondo di Raffaele Palladino, Stefano Citterio, che ha parlato ieri in conferenza stampa dopo la partita, non dovrebbe essere niente di grave per Moise Kean, sostituito nella pausa proprio per evitare guai maggiori. In attesa del report definitivo della Fiorentina, i tempi di recupero potrebbero variare in base al grado di distorsione: solamente qualche giorno se dovesse essere di primo grado (la speranza di tutti), due settimane/un mese per quelle di secondo e 2/3 mesi per le più gravi di terzo grado o che hanno necessitato di intervento chirurgico.

Matteo Bardelli
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Fiorentina, quando torna Gudmundsson? Attesa per gli esami, gli scenari

La situazione per Albert Gudmundsson potrebbe essere più grave rispetto a quella riguardante Kean: i possibili scenari

Se per Moise Kean la situazione potrebbe essere meno grave, intorno a quella di Albert Gudmundsson la cosa potrebbe essere più seria. L'islandese, nella partita vinta dalla Fiorentina domenica contro il Lecce, non ha fatto in tempo a toccare il primo pallone che è dovuto uscire per infortunio. La situazione è stata ben visibile da subito: nel tentativo di fare uno scatto, l'attaccante ha sentito tirare dietro la coscia, fermandosi immediatamente e chiedendo il cambio. Così la Fiorentina ha comunicato la situazione su di lui dopo la partita:

    ACF Fiorentina comunica che il calciatore Albert Gudmundsson ha riportato, nel corso della gara odierna con il Lecce, un risentimento ai muscoli flessori della coscia destra. Il calciatore svolgerà, nei prossimi giorni, gli esami diagnostici per stabilire l'entità dell'infortunio.

Molto dipenderà dall'esito degli esami, perché quando si parla di muscoli la situazione è molto più ampia: da una contrattura fino ad uno strappo. La cosa certa è che rischia uno stop piuttosto lungo, con Stefano Citterio che ieri in conferenza stampa non si è voluto sbilanciare. Per capire di quale infortunio può trattarsi, è necessario distinguere le diverse tipologie di infortuni muscolari.

Tre tipologie

La contrattura muscolare è un infortunio lieve. È provocato da un trauma indiretto, ovvero senza che vi sia una forza esterna a provocarlo: spesso si verifica a causa di un movimento scomposto o improvviso. In questo tipo di infortunio, le fibre subiscono un risentimento ma non una lesione vera e propria.

Lo stiramento muscolare, classificabile come infortunio lieve, avviene quando il muscolo si allunga eccessivamente e provoca delle piccole lesioni al muscolo, senza che ci sia una rottura. Tecnicamente viene anche chiamato elongazione proprio perché è dovuto all'allungamento delle fibre muscolari.

Lo strappo muscolare è l'infortunio più serio tra questi. Anche in questo caso si verifica a causa di una elongazione del muscolo per trauma indiretto. Tuttavia, a differenza dallo stiramento, si parla di strappo quando le fibre muscolari subiscono una lesione importante con la rottura delle fibre. Anche in questo caso ci possono essere livelli di gravità diversi a seconda del tipo di lesione e la prognosi può essere più o meno lunga.

I possibili tempi di recupero

I tempi di recupero variano a seconda del tipo di infortunio e della gravità dello stesso. Se si interrompe immediatamente l'attività e si utilizzano i corretti rimedi, i tempi possono abbreviarsi sensibilmente.

Per la contrattura, potrebbe essere sufficiente una settimana, mentre per lo stiramento di solito si parla di almeno 2-3 settimane di stop.

Per quanto riguarda la cura, il trattamento stiramento muscolare prevede di sospendere immediatamente l'attività, per evitare di peggiorare le condizioni. Importante quindi che Gudmundsson si sia fermato immediatamente, in modo da evitare di peggiore la situazione.

Matteo Bardelli
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Mastro Gosens e quei gol di nome mentalità: così si trascina anche senza segnare

Gosens ha detto parole forti dopo la vittoria col Lecce. Dichiarazioni da leader che dimostrano grande intelligenza e maturità. La Fiorentina aveva bisogno di un uomo e di un giocatore così

    "Posizione di preminenza con funzione di guida in uno schieramento politico o culturale, o in una attività o in un'impresa".

Così il dizionario italiano definisce il sostantivo leadership. Il termine cade, come si suol dire, a fagiolo se analizziamo le dichiarazioni rilasciate da Robin Gosens al termine di Lecce-Fiorentina. "Forse a quattro perdo il mio potenziale offensivo, ma avere la mentalità vincente vuol dire anche sacrificarsi. Se abbassarsi vuol dire dare una mano alla squadra a vincere, mi sacrifico volentieri", ha detto il tedesco.

Parole forti, importanti, trasparenti. Portatrici sane di entusiasmo e convinzione. Quelle di un leader, appunto. E Gosens, sebbene sia arrivato da pochi mesi a Firenze dopo la deludente esperienza a Berlino, lo è. Senza se e senza ma. Gli ci è voluto poco per diventare una colonna portante della prima Fiorentina targata Raffaele Palladino. Già contro il Monza ha fatto vedere, gol a parte, di avere una marcia in più sulla fascia sinistra.

Ecco, quella marcia l'ha dovuta scalare all'indietro con il passaggio al nuovo modulo. La difesa a tre lascia spazio a quella a quattro, Biraghi si siede in panchina e Gosens gli prende il posto sull'out mancino. "Abbiamo una Ferrari, ma la lasciamo parcheggiata in garage": opinione di gran parte dei tifosi commentando la "rivoluzione" tattica operata da Palladino qualche settimana fa. E' vero, probabilmente il "motore" di Gosens è depotenziato, ma non importa. E qui torniamo alle sue parole nel post gara di Lecce. Non conta il singolo per quanto forte possa essere (parole simili le ha pronunciate in un contesto diverso Fonseca sul Milan e Leao), ma il bene della squadra. E, di conseguenza, gli obiettivi da raggiungere. Parole di grande maturità. Ma, soprattutto, dimostrazione di un'intelligenza superiore. La Fiorentina aveva bisogno di un uomo, oltreché di un giocatore, così.

Stefano Niccoli
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Chiesa

CorSport: "Beltran impressionante. E Colpani non è bello solo da vedere"

Il Corriere dello Sport analizza la gare della Fiorentina di Palladino a Lecce

La partita tra Lecce e Fiorentina è stata un incubo per i giallorossi e perfetta per i viola, fatta eccezione per gli infortuni di Gudmundsson e Kean. La Fiorentina ha trionfato con un impressionante 6-0 in trasferta, una vittoria umiliante per il Lecce, soprattutto davanti al proprio pubblico. La squadra di casa è apparsa spenta, priva di idee e reazioni, nonostante l'espulsione di Gallo fosse già avvenuta sul 2-0.

Dall'altra parte, la Fiorentina ha brillato, ripetendo la prestazione eccellente vista contro il Milan. Guidati dal vice-allenatore Citterio, la squadra ha imposto il proprio gioco fin da subito, ottenendo 10 punti nelle ultime 4 partite di campionato. Palladino, squalificato, ha potuto constatare che la squadra sta sviluppando una chiara identità e una forte coesione. Tra i protagonisti, Beltran è stato determinante, subentrando con qualità dopo l'infortunio di Gudmundsson, mentre Cataldi e Colpani hanno segnato due doppiette a testa.

Il dominio viola si è concretizzato con gol precisi e una gestione perfetta del gioco, a partire dal vantaggio di Cataldi al 20', seguito dalla doppietta di Colpani e un ulteriore gol di punizione di Cataldi. Nella ripresa, con il Lecce in dieci uomini, la Fiorentina ha continuato a segnare, chiudendo la partita con reti di Colpani, Beltran e Parisi. Questa vittoria ha consolidato la consapevolezza che la squadra viola ha trovato la svolta. Lo riporta il Corriere dello Sport.

Redazione VN
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Chiesa

Il Grande Gruppo Gentile: questa Fiorentina è un squadra con la S maiuscola

Una grande prestazione della Fiorentina a Lecce, che manda segnali e parole molto importanti: il segreto è il gruppo

Potrebbe essere la versione pallonara del GGG. Ve lo ricordate, no? Quell'adorabile cartone animato di qualche anno fa che parlava di un Grande Gigante Gentile. Ecco. Qua però, parliamo di calcio. O meglio. Parliamo di una squadra. E qua vale immediatamente la pena di fermarsi. Eh già, perché quella che si è vista a Lecce, così come la si era vista col Milan, è una squadra. Vera, magari non ancora pienamente compiuta (serviranno altre riprove) ma sicuramente vera. Sotto tutti i punti di vista. Non è più insomma la somma (poco logica) di tante individualità ma un gruppo di giocatori che sa cosa vuole e cosa fare.

Oggi però non voglio soffermarmi troppo su aspetti tattici o tecnici anche perché, diciamoci la verità, quella col Lecce è stata una "mezza partita" che, se proprio vogliamo dircela fino in fondo, i viola non avevano nemmeno iniziato benissimo. Il calcio però vive di episodi e saperli spingere dalla propria parte è una delle tante qualità sulle quali si costruiscono le vittorie e quindi non sarò io a ridimensionare i meriti della Fiorentina. Volendo per un attimo parlare di calcio giocato comunque possiamo ribadire quanto il cambio di modulo (e il ritorno alla difesa a 4) abbia ridato certezze ai giocatori o quanto, con questi interpreti, funzioni l'idea di abbassare il baricentro per poi cercare di attaccare in modo il più possibile diretto. Come detto però, mi piace andare su un altro aspetto.

E così veniamo alla nostra versione di GGG. Non Grande Gigante Gentile ma Grande Gruppo Gentile. C'è un'immagine, più di ogni altra, dalla quale voglio ripartire: Biraghi in piedi, coinvolto come se fosse in campo, a dare indicazioni ai compagni e a confrontarsi con il vice di Palladino Citterio. Può sembrare una roba da poco, o per qualcuno magari scontata, ma non è così. Al contrario. In molti infatti, dopo le esclusioni con Empoli e Milan, si erano chiesti come avrebbe reagito uno che, fino a questo momento, era sempre stato tra gli intoccabili. E poi, vi piaccia o no, Birgahi era ed è il capitano di questa squadra e mettere fuori un leader è sempre rischioso. Per questo, il fatto che pur non avendo gradito (e ci mancherebbe altro) sia sempre lì, a fare (appunto) il capitano, è un segnale molto importante.

Non solo Biraghi, però. Restano sulla fascia sinistra non si possono non citare le parole di Gosens. "Se rimetterci qualcosa a livello personale vuol dire far rendere meglio la squadra sono felice. Mi sacrifico volentieri", ha detto ieri rispondendo alla domanda sul suo nuovo ruolo da terzino della difesa a quattro. Un altro segnale di come questo gruppo non abbia magari leader appariscenti o campionissimi riconosciuti da tutti ma sia pieno di valori sani e uomini veri. Bravi ragazzi, ma non per questo senza carattere. E vogliamo parlare di Kean? Uno che non si reggeva quasi in piedi per il dolore alla caviglia ma che non ne voleva sapere di uscire. Un altro indizio (pesante) che ci fa ben sperare per il presente e per il futuro.

Dentro la Fiorentina insomma, sta germogliando qualcosa di positivo. E non è solo un discorso tecnico. Anzi. Quello, in questo caso, lo abbiamo voluto lasciare da parte. E' l'aria "fresca", a farci sorridere. E' la sensazione di aver davanti una Squadra con la S maiuscola. Con un'identità sempre più definita ma, soprattutto, con uno spirito ed un'unità d'intenti tipici di chi può davvero andare oltre i propri limiti.

Matteo Magrini
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Chiesa

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