La partitissima per il riscatto
E' l'ultima occasione per battere una grande, l'ultima occasione per dare un segnale importante per il futuro, l'ultima chance per non accettare un grigio anonimato dopo anni comunque da protagonisti. E' la partita più attesa da sempre, lo scontro con la Nemica nel ricordo di meglio secondi che ladri.
Per ricordare Fiorentina-Juventus è stato editato addirittura un libro da Luca Giannelli, l'uomo che ha inventato il Giraviola, gioco da tavola per i veri tifosi viola e per chi vorrà diventarlo. E' anche l'ultima occasione per riempire il Franchi dopo un anno di emorragie, fermate solo domenica notte, per la gara con il Milan, anche se lo stadio in quell'occasione aveva avuto anche una profonda trasfusione dai rossoneri. Battere la Juve come unica consolazione di troppi colpi bassi, troppi slalom fra i paletti della jella.
MOBILITAZIONE VIOLA - E domenica allo stadio i tifosi viola saranno tanti, probabilmente come non mai. Certo, la sconfitta contro Pato ha ridotto a niente le possibilità di tornare in Europa, certo che quella manifestazione di impotenza contro i primi della classe ha svuotato le speranze della gente prosciugandone la voglia di calcio, certo che le voci di prossime partenze (da Santana a Montolivo, da Gilardino a Vargas, in quella che si prospetta come un'autentica rivoluzione) hanno tolto a questa Fiorentina molto del suo vecchio charme. Però per tanti se non per tutti resta la Partitissima, per Fiorentina-Juve non si può rimanere a casa, non si può restare indifferenti. Tutti dentro il Franchi, anche quelli del No alla tessera che domenica scorsa erano rimasti fuori contro il caro-biglietti. Mobilitazione viola, almeno per una piccola soddisfazione nell'anno più grigio degli ultimi sei. Che almeno questa sia una battaglia autentica, una battaglia nella quale molti hanno qualcosa da perdere anche se la classifica non lascia quasi più alcuna speranza.
PICCOLI RISCATTI - Ma non sarà solo la partita più attesa dai tifosi, lo sarà anche dai protagonisti della squadra viola. Nessuno di loro può dirsi soddisfatto di quanto ha ottenuto in gruppo o individualmente, non solo molti hanno sicuramente qualcosa da farsi perdonare o da cancellare. Battere la Juve non può essere il placebo generale, tanto meno il trofeo che tutto cancella, che tutto redime, ma sicuramente può offire tanti piccoli riscatti. Iniziando da Sinisa Mihajlovic che sicuramente ha gestito la stagione più complicata di sempre ma che per adesso all'attivo non ha ancora una vittoria contro una grande. Certo, battere le prime non è facile ma un guizzo, un colpo di reni, una gara da incorniciare mettendo sotto Del Piero e compagni restituirebbe al tecnico serbo almeno un accenno di sorriso.
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Saverio Barzagli: ''Io, viola padre di un gobbo''
Che domenica bestiale per Saverio Barzagli. Tifoso viola doc e padre di un "gobbo". Sintesi cruda, mamolto fiorentina. Fiorentina-Juventus per lui, e per tutta la famiglia - la moglie Anna e l'altro figlio Marco sono viola veri - sarà un momento di passione. Gli affetti della vita contro quelli del pallone. Nel cuore della difesa bianconera ci sarà Andrea, nato all'ospedale di Fiesole nell' 81, ma residente a Scandicci da sempre. Saverio, uomo di calcio, ci racconta queste emozioni forti, tenendo come filo conduttore il pallone che in casa Barzagli c'è sempre stato.
Partiamo da lei: prima giocatore poi allenatore?
Ero un centrocampista dai piedi buoni. Cresciuto nello Scandicci, poi passato alla Rondinella, in quarta serie: erano gli anni Sessanta. La primapanchina, invece, a Tavarnelle: giocatore-allenatore. Alla Ginestra vinsi il campionato: nemmeno una sconfitta, in seconda categoria. Poi ho allenato anche a Seano in prima. Enel cuore una sola squadra... Sonodi Scandicci, tifo per la Fiorentina. Oddio, in casa lo facciamo tutti: mia moglie Anna e i figli, Marco e Andrea...
Ecco, parliamo di Marco...
Ero sicuro che il campione sarebbe stato lui: non esagero, un fenomeno. Potete chiedere informazioni alla Fiorentina... Classe 1973, centravanti: ha iniziato nella Rondine e poi tanti anni di settore giovanile viola. Negli Allieviha avutocomeallenatore Ciccio Graziani, in Primavera Piccinetti. Segnava caterve di gol... A Thiene vinse anche il premio come miglior giocatore del torneo. Andò in B alla Lucchese: stava per esordire, litigòconOrrico e da allora, poi, anche per motivi caratteriali non ha trovato la giusta determinazione per sfondare. Oggi ha preso il mio posto: gestisce un negozio di alimentari a Scandicci.
Esiamo ad Andrea...
Lui, invece, èsemprestato più determinato di Marco anche se "normale" come sviluppo di giocatore. Cresciuto nella Cattolica Virtus. Sempre capitano e in tutti i ruoli del centrocampo: ala, mezz'ala e mediano davanti alla difesa. Provò per la Fiorentina: lo voleva Cervato, ma alla fine non se ne fece di niente e andò alla Rondinella. Indiani lo fece esordire in Interregionale (oggi serie D, ndr). Faceva l'esterno, mentre con Bugliol'annodopoinC2ancoracentrocampista. Miricordoche si salvarono allo spareggio col Pontedera: segnarono Andrea e Ciccio Tavano.
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Marco ha indossato la maglia viola, Andrea mai: rammarico? Lo ammetto,un po' c'è...Mi consolo pensandochesi è trovatobene altrove, a Verona col Chievo e a Palermo. Ora ha 30 anni e credo che quella maglia non se la metterà mai... Eppure
ci è andato molto vicino in due occasioni:quandoil diesse era Galli, poi arrivò il Palermo e nell'estate 2008 con Corvino, prima di andare in Germania.
Ci sono tessere di viola club in casa Barzagli...? Marcoera iscritto al "Marasma",andava in Fiesole. Io e Anna, invece, di
solito siamo in tribuna. Anche domenica prossima? Sì (e tira un sospirone, ndr)... Sarà durissima per chi tifare...
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Baggio, quel rigore e una partita speciale
Sono passati vent´anni. Era sabato. Il 6 aprile 1991 per la precisione. Baggio torna per la prima volta a Firenze da ex. Lo stadio è pieno. In curva lo skyline di Firenze. C´è tensione. Fuser segna su punizione, la Fiorentina è in vantaggio. Poi Baggio si rifiuta di battere il rigore e viene sostituito. Uscendo dal campo raccoglie una sciarpa viola e se la mette al collo. Firenze esplode in un boato. Sul dischetto De Agostini. Tira, Mareggini para. La Fiorentina vince.
Ricordi e passione. La storia delle sfide con la Juventus è un filo che ogni tanto si riannoda. Era un bel po´ di tempo, però, che qualcuno non diceva che era la partita dell´anno. Ma in un campionato con niente in mano anche novanta minuti contro la Juventus possono diventare il tuo giorno da leoni. Per la Fiorentina è così. Vent´anni dopo quella vittoria. È passata un´eternità. Chi non c´era non ricorda, chi c´era fa fatica a dimenticare. Quelli erano gli anni delle tensioni e degli scontri, della rabbia. La Juve era l´occasione per dare un senso alla stagione, una scarica di orgoglio e adrenalina. C´era tutta la città dentro quella partita. Anche oggi è così, la sfida di domenica è un´occasione per riscattare se stessi perché il resto è compromesso da tempo, ma lo stadio è mezzo vuoto e fa tristezza. E nell´aria non c´è la stessa attesa. Si vola bassi. Ma la Juve è sempre la Juve e l´idea di vincere è un grimaldello per l´apatia di questo campionato.
I bookmakers danno la Fiorentina vincente più o meno alla stessa quota della Juventus. La squadra di Delneri di questi tempi è poca roba. Rientra Mutu, e questa per Mihajlovic è già una buona notizia. E poi c´è Behrami. Natali, invece, starà fuori una decina di giorni. Il resto è storia già scritta, la squadra è quella. Magari sarà diverso l´atteggiamento. La Fiorentina vista contro il Milan si è arresa ancora prima di giocare, ma stavolta (dicono) sarà diverso. Perché la storia cambia. E magari cambia anche la Fiorentina. Questa è la partita dell´anno. Come vent´anni fa.
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Fuser: ''Quella rete alla Juve, che gioia''
Fuser, cosa le è rimasto di quel Fiorentina-Juventus?
«Emozioni fortissime. Fu come vincere uno scudetto».
Gara decisa da una sua punizione.
«Ero abituato a tirare di potenza, ma Lazaroni quell´anno mi disse che avrei calciato sempre io, anche di precisione. Ogni sabato passavo un´ora a provare le punizioni».
Quella partita è rimasta alla storia anche per altri motivi.
«Sta parlando di Baggio? L´atmosfera intorno a lui fu particolare, Roberto non se la sentì di battere quel rigore. Poi la sostituzione e la sciarpa viola raccolta. Sa che le dico?»
Prego
«Che se Baggio poteva dare 100 lì si fermò a 60. Anche meno. Troppe emozioni per un ragazzo così sensibile».
Cosa vuole dire a Mareggini a distanza di tutti questi anni?
«Non finirò mai di ringraziarlo, senza di lui e la sua parata non avremmo vinto».
Ci fu un´altra componente fondamentale quel 6 aprile?
«La tifoseria. Anzi la città intera. Mentre tornavo a casa mi fermavano di continuo per ringraziarmi, fu una soddisfazione immensa».
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Bianconeri al 'Franchi' I tifosi si mobilitano
DELLA SERATA di domenica scorsa, i tifosi viola vorrebbero rivivere soltanto l'atmosfera. Perché il risultato finale è stato tutt'altro che positivo, e soprattutto perché sotto il profilo dell'approccio mentale la squadra di Mihajlovic è sembrata scendere in campo svuotata e priva delle necessarie motivazioni per superare un ostacolo come quello rossonero. Resta, allora, soprattutto la gara di domenica (ore 15) contro la Juventus per sperare di potersi togliere qualche soddisfazione da ricordare. E di certo, a sei giornate dalla fine, riuscire a battere la storica rivale bianconera rappresenta l'unico appiglio per una tifoseria delusa da una serie infinita di risultati altalenanti. Sarà perciò una settimana di forte richiesta di biglietti, anche alla luce dell'opportunità del 'biglietto doppio' studiato dalla società viola.
Archiviata la polemica a distanza per i prezzi della gara contro il Milan, la Fiorentina ha già confermato l'opportunità di acquistare un tagliando a prezzo favorevole che consenta di assistere sia al match contro la Juventus che a quello contro l'Udinese in programma il primo maggio. I tagliandi per le due gare potranno essere comunque venduti singolarmente, al prezzo di 22 euro per la prima partita, quella contro la Juve, e di 10 euro per la seconda, contro l'Udinese. Ma sarà anche possibile risparmiare ulteriormente sottoscrivendo il 'biglietto doppio' per le due partite, prezzo complessivo 28 euro.
PER QUANTO riguarda i tifosi bianconeri in arrivo, da ricordare la decisione del Casms di considerare la gara di domenica a rischio. Per questo motivo i biglietti potranno essere venduti soltanto ai residenti in Toscana, con conseguente impossibilità per i sostenitori non residenti di poter assistere alla sfida del 'Franchi'.
Intanto, all'indomani della giornata di riposo concessa da Mihajlovic, la squadra si è ritrovata per cominciare a preparare al meglio la gara con la Juve. Seduta di scarico, così come sempre accade quando si riprende il lavoro sul campo. Poco più di tre quarti d'ora d'allenamento con i titolari della sfida di domenica sera che si sono limitati a esercizi defaticanti, e gli altri impegnati in una partitella in famiglia. Particolare, però, la posizione in cui si è trovato Ljajic. Il giovane serbo, partito titolare contro il Milan, è stato sostituito dopo quarantacinque minuti di gioco, per la verità parecchio opachi, e forse anche per questo motivo,Mihajlovic lo ha fatto regolarmente allenare con coloro che non hanno disputato l'ultima di campionato.
Insieme a Ljajic, nella partitella a ranghi ridotti, anche un paio di elementi della Primavera come Salifu e Seferovic a conferma dell'intenzione di lanciare più giovani possibile nel finale di campionato. Con Natali che dovrà restare fermo per almeno una settimana, il dubbio principale per Mihajlovic resta legato a chi affiancare a Gamberini al centro della difesa, mentre scontata la squalifica rimediata a Cesena, tornerà dal primo minuto Adrian Mutu sulla sinistra a sostegno di Gilardino, con Behrami che, così come il romeno, ritroverà una maglia da titolare.
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Mareggini: ''Quella parata, una gioia immensa''
Mareggini, cosa le è rimasto di quel Fiorentina-Juventus?
«Ce l´ho stampata in testa come se l´avessi giocata una settimana fa. Il pre-partita, la gara ed i festeggiamenti nello spogliatoio. La differenza tra quella Juve e la nostra Fiorentina era quasi abissale. Ma vincemmo».
Andiamo a quel rigore.
«Fosse stato fischiato oggi sarebbe scoppiato uno scandalo. Salvatori pizzicò appena la maglia di Baggio, il quale allargò le braccia senza nemmeno cadere. Lo Bello fischiò subito».
Poi la sua parata...
«Avevo studiato i loro due rigoristi. Baggio guardava il portiere fino all´ultimo istante, non avrei saputo dove buttarmi. De Agostini invece decideva prima dove tirare, calciando angolato e rasoterra. Ci ho messo tutta la determinazione che avevo. E ho provato una gioia immensa».
Cosa ha reso speciale quella partita?
«Ancora adesso mi fermano per strada ragazzi di 13-14 anni che all´epoca non erano nemmeno nati. E mi chiedono di quel rigore. Significa che i loro genitori gli hanno raccontato cosa accadde quel giorno al Franchi...».
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I gol alla Juventus che non si dimenticano
Menti e Viani, Valcareggi e Galassi, Montuori e Julinho, Cervato e Virgili, Hamrin e Maschio, Chiarugi e De Sisti, Amarildo e Merlo, Passarella e Daniel Bertoni, Diaz e Roberto Baggio, Borgonovo e Batistuta, Chiesa e Gilardino. Giancarlo Antognoni, sopra a tutti. Sono alcuni campioni, tra i più rappresentativi, che dal 1926 ad oggi hanno vestito la maglia della Fiorentina e tutti legati tra di loro da un dato che a Firenze è un simbolo: hanno segnato almeno un gol alla Juventus.
CAMPIONI VIOLA - Certo, non è che se non hai fatto rete alla Juventus non sei 'degno' di appartenere all'elenco degli immortali nella storia della Fiorentina, e difatti la lista è ben più lunga, ma di sicuro è un valore aggiunto che rappresenta una specie di stella d'onore al merito in carriera. Prendiamo Valcareggi, uno che giocava da mezzala e che però è riuscito a realizzare ben tre dei ventisette gol complessivi in A quando davanti c'era la Juventus. In quegli anni e in precedenza, sono stati Menti, Viani e Galassi, ovviamente gli attaccanti, ad entusiasmare il pubblico di fede viola che gremiva lo stadio. Ancora di più quando castigavano la Juventus.
FIORENTINA DEL ' 56 Poi venne la Fiorentina di Bernardini. La Fiorentina più bella, più vincente, più spettacolare. E per i bianconeri erano spesso guai grossi quando se la dovevano vedere con avversari che si chiamavano Montuori (la Juventus era uno dei bersagli preferiti dell'oriundo di Rosario) e Julinho, Cervato e Virgili, autentici fuoriclasse per l'epoca e non solo. Si era aperto un ciclo straordinario con la formazione viola destinata a recitare stagioni e stagioni da protagonista, con Hamrin che lo scudetto non lo vinse ma seppe trascinare la Fiorentina a suon di gol ai livelli più alti in Italia e in Europa. Gli artefici del secondo scudetto, Chiarugi e Maraschi firmarono la vittoria tricolore di Torino; poi, gli anni Ottanta e Novanta caratterizzati da tante sfide accese, infine i giorni nostri. I campioni ce li ha sempre avuti anche la Fiorentina.
UNICO DIECI - Uno su tutti, al di là del tempo e delle stagioni: Giancarlo Antognoni. Perché quando c'era Fiorentina-Juventus il significato andava oltre la singola gara. Antognoni era il desiderio mai nascosto della Vecchia Signora. Lo voleva Agnelli e lo voleva Boniperti, mai ha lasciato Firenze per Torino. Antonio rappresentava il baluardo viola contro lo strapotere bianconero.
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Fiorentina-Juve, il 2-3 e le altre sfide indimenticabili
Siccome Fiorentina-Juventus non è una partita come le altre per Firenze, nemmeno le vittorie lo sono. Tutte indistintamente arricchiscono lo scrigno dei ricordi, alcune ancora di più perché rappresentano il punto più alto dell'essere tifoso viola. Partite storiche, esempi luminosi della fiorentinità.
VENT'ANNI DOPO - E questo cammino a ritroso nel tempo per ripercorrere le tappe più esaltanti in chiave gigliata non può non iniziare dall'ultimo successo, quello che è un po' il manifesto di cosa significa battere la Juventus. Due marzo 2008, stadio Olimpico di Torino, ventiseiesima giornata di campionato. I viola rincorrono l'agognata zona Champions League, davanti a pochi punti hanno proprio la Juventus, sul collo il fiato del Milan che è al quinto posto. Squadra di Prandelli in vantaggio (Gobbi), rimonta bianconera con pareggio e sorpasso. Poi, ad un quarto d'ora dalla fine Papa Waigo firma il 2-2 e al 93' offre un assist d'oro a Osvaldo che batte Buffon e va a 'smitragliare' sotto il settore ospiti in delirio. Erano vent'anni che la Fiorentina non vinceva in casa della Vecchia Signora (Baggio e Di Chiara nell'1-2 del torneo 1987-88): quel giorno diventerà un coro e una maglietta celebrativa, e la sera Frey e compagni trovano un fiume di persone ad attenderli all'aeroporto di Peretola.
VITTORIA SCUDETTO - Di venti in venti (anni) si arriva ad un'altra data che ha fatto storia, di più, molto di più di quella appena ricordata e per un semplice motivo: il 2-0 dell'11 maggio 1969 vale lo scudetto. La Fiorentina è in testa alla classifica ormai da due mesi e il traguardo è così vicino che manca giusto uno sforzo finale per completare l'opera meravigliosa. Calendario e destino piazzano l'occasione giusta al turno numero 29: se la Fiorentina vince a Torino è campione d'Italia. Chiarugi apre le marcature, Maraschi chiude i conti. La festa al Comunale sabaudo, dove ci sono migliaia di sostenitori viola, è solo un anticipo di quella che si scatena in città al fischio finale di Concetto Lo Bello.
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Hamrin a VN: ''Da domenica vorrei vedere Babacar titolare''
Kurt Hamrin è la grande bandiera della Fiorentina ma nel corso della sua carriera, prima di vestire la maglia viola, ha indossato quella della Juventus: era la stagione 1956-57, il suo primo campionato italiano. Violanews.com ha contattato proprio l'ex attaccante viola per un commento sulla gara di domenica.
Fiorentina-Juventus torna ad essere una gara che vale una stagione.
"Può essere ma non è un...affare, preferivo perdere con la Juve e arrivare in Europa".
Invece la stagione è nuovamente deludente.
"Sì, va detto che la Fiorentina ha avuto molta sfortuna perché l'infortunio di Jovetic ha cancellato tutte le idee che aveva Mihajlovic, poi l'altro stop importante è stato quello di Adrian Mutu. Così la Fiorentina ha vissuto una prima parte di stagione terribile".
C'era addirittura chi parlava di salvezza.
"Chi lo faceva aveva ragione, quella squadra aveva veramente tante difficoltà. Fortuna che poi sono rientrati i big e la squadra è andata un po' meglio, ma ormai era troppo tardi per raggiungere l'Europa".
Capitolo Mutu: lei lo confermerebbe?
"Per quello che ha fatto in campo direi di sì, mi sembra che stia bene, ancora fa la differenza. Con lui dall'inizio della stagione la Fiorentina, probabilmente, avrebbe raggiunto l'Europa League. Firenze deve stare in Europa, se non è la Champions, deve essere almeno l'Europa League".
Le sembra che Firenze si stia allontanando un po' dalla Fiorentina?
"Può essere, ma qualche stagione storta ci può stare, l'amore che la città ha nei confronti della squadra è alto. Mi sembra che comunque il seguito non è negativo, anche se – rispetto a qualche anno fa – le presenze sono diminuite, sia in casa che in trasferta. Basta qualche risultato positivo per far riaccendere l'entusiasmo, basta vedere cosa è successo quando la Fiorentina sembrava potesse lottare per l'Europa".
Sarà un finale di stagione dedicato ai giovani.
"Me lo auguro, così potremo valutarli e Mihajlovic potrà capire chi va bene per il prossimo anno, sempre che il tecnico viola rimanga perché io ho qualche dubbio...".
Da bandiera viola: un giudizio su Babacar?
"Babacar deve giocare di più, ha avuto poche occasioni. Non può incidere in pochi minuti, deve giocare queste ultime partite da titolare, poi si potrà valutarlo per bene".
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Ipse dixit - Miha: ''Con la Juve è una gara qualunque''
Un girone fa, alla vigilia di Juventus-Fiorentina, Sinisa Mihajlovic disse: "Per me sfidare la Juve non è un derby. Tutte le gare hanno la stessa importanza. Se vinci con la Juve o con il Cagliari prendi sempre 3 punti".
Un concetto diametralmente opposto a quello espresso da Andrea Della Valle nel dopopartita di domenica: "Ora pensiamo alla Juventus, la partita dell'anno".
Chissà se il tecnico serbo, con tutti gli obiettivi stagionali ormai sfumati, rimarrà della stessa opinione o caricherà di significato il match con i bianconeri per dare lustro ad un'eventuale vittoria.
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Qui Juve: lavoro col pallone, Del Piero in gruppo
Prosegue la settimana che porta alla sfida di domenica pomeriggio allo stadio Artemio Franchi, contro la Fiorentina. Dopo la seduta pomeridiana di ieri, dedicata in gran parte al lavoro atletico, la squadra oggi ha lavorato al mattino.
Il pallone è tornato protagonista a Vinovo. Mister Del Neri ha dato molta importanza al possesso, prima della partitella a campo ridotto. Buone notizie dal punto di vista medico. Del Piero è tornato regolarmente in gruppo e anche De Ceglie ha svolto gran parte del lavoro con i compagni. Chiellini ha svolto il solito programma differenziato, diviso tra campo e palestra.
La seduta odierna è stata la prima di tre mattutine. Sabato ci sarà la classica rifinitura pomeridiana, prima del trasferimento nel capoluogo toscano.
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Il tifoso Chiappucci: ''Spero che la Juve le vinca tutte''
L'ex ciclista Claudio Chiappucci, tifoso vip della Juventus, è intervenuto ai microfoni di Radio Blu. Queste le sue parole: "Spero in un finale travolgente con la Juve che vince tutte le partite. E soprattutto a Firenze... Delneri? Il lavoro di un allenatore va fatto nel complesso di una stagione, è opinione diffusa che non sia l'allenatore giusto per una squadra come la Juventus. A me piace perchè ha carattere. Gilardino e Montolivo? Sono due buoni giocatori e secondo me potrebbero fare al caso della Juventus".
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Bonucci: ''Partita accesa per rivalità e voglia di riscatto''
A Juventus Channel ha parlato Leonardo Bonucci, difensore centrale dei bianconeri, prossimi avversari della Fiorentina in campionato: "Quella contro la Fiorentina sarà una gara sicuramente accesa per la rivalità che c'è tra le parti ma anche perché i viola avranno voglia di riscatto dopo il pareggio di Cesena e la sconfitta in casa contro il Milan. La Fiorentina ci tiene a finire bene questo campionato; sarà una partita giocata sicuramente ad alti livelli".
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In calo la vendita dei biglietti rispetto alla gara col Milan
Secondo alcuni dati ufficiosi raccolti da Il Sito di Firenze, la vendita dei biglietti per la prossima gara casalinga della Fiorentina contro la Juventus, ad oggi, ha subito una flessione rispetto alle vendite per Fiorentina - Milan di domenica scorsa. Nella partita contro i rossoneri è stato raggiunto il record stagionale di spettatori, con 32.677 paganti e, visto che Fiorentina - Juventus rappresenta da sempre "La Partita", si supponeva che a distanza di sette giorni tale record fosse superato, ma per ora la tendenza non è quella prevista. La speranza è che vista l'enorme disponibilità di biglietti, a causa dei soli 16.077 abbonati, e dei prezzi più contenuti rispetto alla partita dello scorso 10 aprile, molti decidano di acquistare il biglietto nei prossimi giorni.
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Chiellini: ''Sto recuperando''. Pronto per Firenze?
È una Juventus che sta recuperando tutti i suoi elementi in vista della volata finale del campionato. Buffon e Del Piero sono arruolabili per la sfida di domenica a Firenze e De Ceglie potrebbe molto presto tornare tra i disponibili. Nel frattempo, c'è un altro bianconero che lavora sodo per farsi trovare pronto per le ultime partite. Si tratta di Giorgio Chiellini. Dopo l'infortunio patito a fine marzo in Ucraina, con la Nazionale, il difensore livornese sta continuando a seguire il suo programma. Programma che da ieri non è limitato alla palestra, ma anche al campo. Lo ha dichiarato lo stesso Giorgio attraverso un breve messaggio lanciato sulle sue pagine ufficiali su Facebook e Twitter: "Buongiorno, da ieri ho ripreso a correre, il recupero procede secondo i tempi e spero di tornare in campo il prima possibile. Un abbraccio!".
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Toni: ''E' una Fiorentina forte. Peccato per l'andata...''
Queste le parole di Luca Toni ai microfoni di Juventus Channel: "La Fiorentina è una squadra forte. Peccato per la partita del girone d'andata a Torino durante la quale sprecammo molte occasioni da gol. Durante nella mia esperienza a Firenze ho avuto l'opportunità di giocare con Pazzini e Bojinov. Giampaolo agiva spesso al mio fianco, mentre ora è diventato definitivamente una prima punta".
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Classe e talento: l'altro calcio di Mutu e Del Piero
Basta un numero, e tutto trova spiegazione. Dieci significa talento, fantasia. Poesia che diventa calcio. Chi lo indossa, ha qualcosa in più. E' un simbolo, la maglia che tutti i bambini sognano. Roba riservata ai più bravi. Anche nei campi di provincia. A Firenze, però, e a Torino, vale ancora di più.
Un'occhiata ai libri di storia (o agli album Panini) per rendersi conto di una tradizione da brividi. De Sisti, Antognoni, Rui Costa e Baggio. In viola è speciale. Impossibile raggiungere "Antonio", l'unico dieci, non a caso. Tanto che qualcuno vorrebbe addirittura il ritiro, di quella maglia. Tanti concordano, tranne uno, almeno. Adrian Mutu non ha nessuna intenzione di sfilarsela. Anzi. "E' un onore vestirla, portare il numero di Giancarlo", ha detto il Fenomeno. "La onori al meglio", la risposta di Antognoni.
Dall'altra parte, in bianconero, lo stesso. Baggio (il poster di Fiorentina-Juventus), Sivori, Boniperti, Platini. Leggende, più che giocatori. Ultimo viene Alessandro Del Piero. Uno che, per dirla con le parole di molti tifosi viola, "ha l'unico difetto di essere gobbo". Una frase che racchiude una vita. Perché Pinturicchio non ha nemici. Impossibile volergli male. Sempre corretto, mai sopra le righe, un esempio per tutti.
Fiorentina-Juventus è anche la loro storia. Alex e Adrian. Lo stesso numero di maglia, lo stesso peso sulle spalle, e un modo diverso di sopportarlo. Uno (lo juventino) ha classe dentro e fuori dal campo. Fantasia al potere senza perdere il cervello. Un razionale, nel suo esser geniale. Impegnato nel sociale, grande amico dei giapponesi, non a caso si è inventato una maglietta in favore del popolo martoriato da tsunami e terremoto, lontano da veline e discoteche. Il campione di tutti. Soprattutto, ovviamente, del popolo bianconero. Un'avventura fantastica, la sua. Fatta di invenzioni da proteggere col copyright. Il gol "alla Del Piero", per esempio. Palla sul vertice sinistro dell'area di rigore e depositata con incantevole cura all'incrocio del secondo palo.
Capolavori in serie, il più grande (forse) nella storia della Vecchia Signora. Record stracciati uno dopo l'altro, e nonostante questo una dirigenza ancora da convincere. "Sono disposto a firmare in bianco l'ultimo contratto della mia carriera". Un video messaggio piantato nello stomaco di Agnelli e Marotta. Forse controvoglia, ma alla fine il rinnovo glielo garantiranno.
Mutu è l'opposto. Non sul campo, nella vita. Fischiato praticamente in tutti gli stadi d'Italia, sui giornali non solo per le gesta (mirabili) sul campo. Risse, doping, multe e litigi furiosi. Adrian è un ragazzo complicato. Ma colmo di talento. Simili, sul prato verde, ma comunque diversi. Il romeno è potenza, cattiveria, concretezza feroce. Un centravanti travestito da fantasista. Sempre in doppia cifra, senza troppo ricorrere ai rigori. Del Piero segna tanto, Platini lo definì un "nove e mezzo", ma è qualcosa di diverso. Più classe pura, meno istinto. Una cosa, li unisce. La personalità.
Punti di riferimento sempre e comunque. Domenica si ritroveranno da avversari, dopo esser stati anche compagni. Con Capello finivano in panchina spesso. Sacrificati sull'altare di Nedved, Trezeguet e Ibrahimovic. Un anno strano, quello, e chi li conosce racconta di un rapporto ottimo, tra i due.
Del Piero ha recuperato dall'infortunio, Adrian rientra dopo la squalifica. Uno da una parte e uno dall'altra. Uno in viola, l'altro in bianconero. Freschi, riposati, e pronti a regalare spettacolo. Portare il dieci sulle spalle e trascinare i compagni. Del resto portano il dieci sulle spalle, e questo è il loro destino.
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Mondonico: ''Non bastano i giovani a Firenze''
L'ex allenatore della Fiorentina, nonché grande tifoso viola, Emiliano Mondonico, parla in termini molto duri del presente e soprattutto del futuro della sua squadra del cuore ai microfoni di Radio Blu: "Domenica nel primo tempo il Milan aveva più motivazioni. Nella seconda frazione di gioco la Fiorentina si è resa conto che poteva finire in goleada ed ha reagito. E' normale che a fine anno certe squadre abbiano più motivazioni di altre, ma contro la Juve sarà diverso perché l'avversario non è dello stesso livello del Milan e perché le motivazioni non mancheranno. La Fiorentina è dall'anno scorso che non dà segni di reazione. Il futuro? Dipenderà tutto dalle intenzioni dei Della Valle. I giovani? Vanno bene, ma non si può sempre puntare su di loro, così si rischia di rimandare continuamente gli obiettivi. Negli anni passati abbiamo passato troppo tempo ad aspettare i Pazzini ed i Montolivo. Prandelli dichiarò di poter lottare per lo scudetto entro il 2013, poi è successo quel che è successo... Cominciamo a chiederci perché ci tocca vedere giocatori come Maggio e Pazzini andar via da Firenze per esplodere".
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Pin: ''Tenere solo i giocatori motivati''
L'ex allenatore in seconda della Fiorentina, Celeste Pin viene intervistato ai microfoni di Radio Blu: "Domenica la Fiorentina ha regalato un tempo. Non è la prima volta durante la stagione in corso che questa squadra offre tempi o partite intere deludenti e noiosi. Contro la Juventus spero che i giocatori riusciranno a tirare fuori le motivazioni giuste per un grande prestazione. Per il futuro andranno trattenuti i giocatori giusti, che fanno la differenza e che allo stesso tempo considerano Firenze come punto di arrivo. A questi andranno aggiunti altri elementi. Mai come quest'anno ho respirato un'aria così triste in città calcisticamente parlando. In passato c'è sempre stato entusiasmo, attaccamento alla maglia e voglia di vincere. I Della Valle non potranno permettersi di vivacchiare come quest'anno".
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Desolati a VN: ''Oggi non c'è più feeling tra i viola e Firenze''
Una vittoria con la Juventus per salvare la stagione. Questo è stato il pensiero comune per molti anni, quando la Fiorentina andava male in campionato ma dava tutto in quei 90' a Firenze. Col passare degli anni poi ci sono state altre sfide clou, nell'ultimissimo periodo la Fiorentina non faceva grandi risultati con le grandi ma alla fine arrivava in Champions, quindi erano tutti contenti. "Meglio perdere con la Juventus e arrivare in Champions" era il pensiero comune... Ora però la storia è diversa, la Fiorentina si prepara ad un finale di campionato anonimo ed ecco che la gara con la Juventus torna di nuovo importante, se non altro per strappare un sorriso ai tifosi viola. Sono tante le partite memorabili, una di queste è il Fiorentina-Juventus della stagione 1972-73 (giocata di sabato, era il 7 aprile 1973): vittoria per 2-1 a 6 minuti dalla fine con il gol decisivo del giovane talento Claudio Desolati. Tre punti fondamentali anche se in quell'occasione non si trattò di salvare una stagione, visto che il campionato dei viola fu positivo: quarto posto a quota 37, a pari merito con l'Inter.
Per ricordare quel momento e tracciare le differenze tra i Fiorentina-Juventus del passato e quello di oggi, Violanews.com ha contattato in esclusiva proprio Claudio Desolati.
Cosa ricorda di quel match?
"Per noi era una partita molto importante, anche se per me giocare contro la Juve o l'ultima in classifica non faceva grande differenza. Mi impegnavo lo stesso, per me vestire la maglia viola era un grande onore e poi ero fortunato, potevo contare sui consigli di campioni con Merlo o De Sisti: mi trattavano come un figlio, quello era un vero gruppo". Fiorentina in vantaggio con Saltuzzi, pareggio della Juve con il rigore di Causio poi...
"Poi De Sisti mi serve un pallone, io mi accentro, faccio in un primo momento la finta di tirare, poi concludo davvero e segno... Più che semplice farla che descriverla...".
Era giovane, la felicità doveva essere incredibile.
"Avevo 17 anni, quel giorno fu unico per me ma non condizionò la mia carriera anche se segnare alla Juve e battere Zoff non è roba da tutti. Oltretutto il gol decisivo, quello della vittoria...".
Diceva di oggi: cosa è cambiato?
"Tutto, oggi non vedo un gruppo unico come eravamo noi, se la Fiorentina è in quella posizione di classifica, qualche problema c'è per forza. Non so esattamente cosa, forse non c'è molto feeling tra i giocatori".
E il feeling non sembra esserci nemmeno con Firenze.
"Questo è l'aspetto più preoccupante, prima la città viveva in simbiosi con la squadra, poi qualcosa è cambiato. Oggi c'è un grande malcontento e poi vedo cose che non mi piacciono".
Quali?
"Non posso andare io nei viola clubs, non è possibile. Dovrebbero andarci i giocatori attuali, non quelli che giocavano 30 anni fa. Oggi i giocatori si sono staccati dal pubblico e questo non mi piace. Forse è per questo motivo che c'è meno tifo e la squadra va male: quando un calciatore esce dallo stadio e va ad allenarsi i campini prendendo il pullman c'è poco da commentare: è un gesto molto brutto".
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N. Amoruso: ''Viola, annus horribilis, ma con la Juve...''
"Fiorentina-Juventus ha sempre un sapore particolare, perché a Firenze c'è una grande attesa in certe occasioni. Le motivazioni da ambo le parti non mancheranno, ma in termini di classifica sarà un incontro che ha più importanza per i bianconeri, mentre i viola hanno l'obbligo di fare bene per i propri tifosi". Nicola Amoruso, ospite ai microfoni di Radio Toscana, ha parlato della sfida in programma domenica prossima al Franchi tra due squadre, quelle di Mihajlovic e Del Neri, che stanno attraversando stati d'animo differenti. "Matri, Gilardino e Pazzini sono molto simili perché sono molto bravi in area, partecipando anche alla coralità del gioco delle loro squadre, ma sono soprattutto determinanti negli ultimi metri davanti al portiere avversario. Del Piero è sempre messo sulla graticola, si parla di metterlo un po' da parte, in realtà si rende sempre indispensabile, perché continua a segnare e ad essere determinante, leader come pochi. Il dopo Prandelli alla Fiorentina è stato duro per tutti, ed anche se è arrivato un allenatore ambizioso, per i viola è un anno di transizione, da dimenticare in fretta".
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Flachi: ''Fiorentina e Juve se la giocheranno alla pari''
Francesco Flachi dice la sua, ai microfoni di Radio Blu, riguardo la partita di domenica scorsa e la prossima che vedrà la Fiorentina affrontare in casa gli acerrimi rivali della Juventus: "La squadra non ha mai fatto mancare il massimo impegno quest'anno. Purtroppo domenica è capitata una squadra molto forte come il Milan ed è andata come è andata. Contro la Juventus la partita sarà diversa e le motivazioni verranno da sole. Per Firenze è una partita speciale, si può equiparare ad un derby molto sentito come Sampdoria-Genoa. Tornando alla partita di domenica scorsa posso dire che, anche subendo, la Fiorentina ha rischiato di pareggiarla e non avrebbe rubato nulla. Contro la Juve i valori delle due compagini saranno alla pari. Mutu? Ha messo sempre tanto impegno in questi anni. Spero possa regalare una grande gioia al popolo viola con un gol alla Juventus. Contro il Milan la sua assenza si è sentita, soprattutto quando si trattava di puntare l'avversario nell'uno contro uno. La riduzione della squalifica ad Ibrahimovic che gli ha consentito di giocare contro la Fiorentina? Prima giocava nella Juventus, ora nel Milan; saranno coincidenze...".
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I viola ritrovano De Silvestri e lo blindano
La migliore Fiorentina possibile, dentro tutti i campioni in grado di scendere in campo, dentro gli uomini più importanti, quelli che devono assumersi la responsabilità di una partita che non è mai stata normale. Sinisa Mihajlovic su questo sarà assolutamente intransigente, vuole una Fiorentina che onori la gente, il Franchi, il suo passato. I ragazzi che gli garberebbe iniziare a mettere dentro possono aspettare la trasferta di Cagliari quando, non avendo più obiettivi stringenti, pur nel rispetto assoluto del campionato, verranno piano piano messi dentro. I migliori, così come è successo a inizio stagione con Ljajic e con Camporese. Ma per adesso tocca a loro, ai numeri uno di una stagione grigio fumo.
Ieri intanto è tornato a disposizione del tecnico serbo anche De Silvestri che si è allenato e che potrebbe essere quindi pronto contro la Juve, una squadra che lo apprezza a tal punto da averlo messo sul taccuino dei giovani da seguire per il futuro. Ma per l'ex laziale c'è per adesso il no alla cessione della società viola.
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Jorgensen: ''Viola puoi farcela, punto su Gilardino''
Martin Jorgensen dalla sua Danimarca, continua a tifare viola e sente che potrebbe essere la volta buona per sconfiggere la Juve. "A Firenze non sono mai riuscito a batterla, ma le possibilità di vincere oggi a mio parere sono concrete, anche se i bianconeri arrivano da tre vittorie consecutive - ha detto Jorgensen al Corriere Fiorentino -. Su chi punto? Su Gilardino, perché ultimamente l'ho visto bene, in forma e carico. Se qualcuno partirà, chiaro che vorrà lasciare un segno, un ultimo ricordo positivo. E la partita con la Juve è l'occasione giusta. Tutti sappiamo che per la città e per i tifosi questa partita vale molto di più delle altre".
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Papa Waigo: ''Battere la Juve ti resta dentro tutta la vita''
Papa Waigo, uno degli eroi della vittoria della Fiorentina a Torino nel 2008, parla così del match con la Juve al Corriere Fiorentino: "Sono convinto che i giocatori vogliano fare un regalo alla tifoseria, che è sempre stata vicina alla squadra. Ogni giocatore viola avrà la possibilità, con questa gara, di lasciare un bel ricordo di sé, sia che parta sia che resti. Una grande partita con la Juve ti resta dentro per tutta la vita. E si entra nella storia della Fiorentina".
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Fra rancori e mercato, una sfida senza limiti
INCROCI di destini. Di passato e di futuro. Fiorentina-Juventus non è mai una gara come tutte le altre. Questa volta lo sarà ancora meno, con due formazioni che hanno fallito i propri obiettivi stagionali (anche se i bianconeri sognano ancora il quarto posto e la qualificazione per la Champions League) e che puntano a concludere nel modo migliore possibile una stagione travagliata, con più bassi che alti. E poi c'è il mercato, che comincia già a tenere banco e che vede Fiorentina e Juventus ridisegnare il proprio futuro. Si è parlato, insistentemente, di un possibile scambio Matri-Gilardino, ma la sensazione è che il primo rimarrà in bianconero.
IL CLUB bianconero ha investito molto sull'ex punta del Cagliari e non sembra voler tornare indietro sui propri passi, soprattutto dopo le ultime prestazioni. Se così sarà difficilmente l'attaccante viola potrebbe trasferirsi a Torino, anche se l'interesse continua ad esserci e non sono esclusi colpi di scena. Diversa invece la situazione di Montolivo che piace, e molto, alla Juventus. Sono già stati fatti diversi sondaggi, con l'agente del giocatore, ma ancora non c'è niente di concreto. Montolivo difficilmente rimarrà a Firenze ma in questo caso prevarranno anche le ragioni di cuore. Se il capitano viola dovesse lasciare la Fiorentina difficilmente potrebbe accettare una proposta dei bianconeri.
TROPPO forte il legame con i tifosi viola, per "tradire" in questo modo una piazza che lo ha fatto diventare grande. Il ds Marotta però ci proverà, tentando di sferrare l'attacco vincente. Un ex della gara sarà invece Adrian Mutu, bianconero qualche anno fa prima di arrivare in gigliato grazie ai consigli di Prandelli e alla bravura di Corvino che approfittò di un momento particolare del mercato ingaggiandolo ad una cifra ragionevole. Mutu torna disponibile, dopo la giornata di squalifica, proprio contro i bianconeri. Con la voglia di incidere, di determinare, come ha fatto nelle ultime giornate. La sua assenza, contro il Milan, si è sentita eccome. Ecco che Fiorentina-Juventus potrebbe essere proprio la sua partita.
LO SPERA Mihajlovic, lo sperano i tifosi viola che attendono la gara di domenica come la partita dell'anno. Sembra di essere tornati indietro nel tempo, quando le aspettative non erano molte e la sfida contro i bianconeri rappresentava la vera gara da vincere. Una gioia che i giocatori gigliati vogliono dare a quei tifosi che in questa stagione si sono tolti pochissime soddisfazioni. L'ennesimo banco di prova per l'allenatore viola che, al di la delle tante voci, deve ancora guadagnarsi la riconferma per la prossima annata. La voglia di battere finalmente una grande è tanta. Anche se questa volta, Fiorentina e Juventus si affronteranno praticamente alla pari. E non sarà una sfida da vertice alto della classifica.
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Fiorentina, con la Juve è l'ultimo atto di un ciclo
Tutti pronti per il gran finale. La partita contro la Juventus ha il sapore dell'ultimo atto, a Firenze, di un ciclo che si è aperto nel 2005 e che ha regalato soddisfazioni in Italia e in Europa. Dopo la gara contro i bianconeri, come ha spiegato Mihajlovic, arriverà il momento dei giovani della Primavera, per valutarli ancor meglio in vista della prossima stagione. Così domenica la tifoseria «saluterà» un'era iniziata sei anni fa: vari calciatori partiranno, in primis Santana e Donadel in scadenza di contratto), mentre resta ancora da stabilire il futuro di Montolivo, Vargas, Mutu e Gilardino. La Fiorentina concluderà un periodo che l'ha vista arrivare per quattro volte consecutive tra le prime quattro d'Italia, sfiorare la finale di Coppa Uefa e approdare negli ottavi di Champions League, estromessa dal Bayern Monaco in un doppio confronto in cui si ricordano gli orrori di Ovrebo e dei suoi collaboratori. Ma sempre in Champions resta viva nella mente la straordinaria impresa di Liverpool, quando i viola sconfissero due a uno gli inglesi. Fu il punto più alto della Fiorentina di Della Valle, che poi dall'anno passato ha però iniziato a perdere posizioni tra infortuni, polemiche, cali di motivazione e concentrazione. È stato un ciclo in cui la Fiorentina ha avuto molte difficoltà a vincere con le grandi (solo 4 in 52 gare) ma con la Juventus a Torino nel 2008 arrivò comunque una delle più grandi gioie, capaci di scatenare l'entuasiasmo della gente. Proprio la partita di domenica può essere dunque l'occasione per terminare alla grande il ciclo.
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Ujfalusi: ''Juve abbordabile. Toni? Lo ferma Gambero''
Così Thomas Ujfalusi al Corriere Fiorentino su Fiorentina-Juve: "Sarebbe una vittoria storica, che darebbe prestigio a tutta la squadra. A Firenze non siamo mai riusciti a vincere con i bianconeri ma è anche vero che quella era una Juve molto forte, mentre l'attuale squadra di Del Neri mi sembra un avversario più abbordabile. Toni? Tranquilli, lo ferma Gambero. Lui sa come fare, lo conosce e non si farà sorprendere. Chi sarà decisivo? Scommetto su Vargas, l'ho visto bene e magari da un suo tiro potrebbe arrivare la vittoria. Ma anche Mutu, che rientra dalla squalifica, ha una gran voglia di lasciare il segno".
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Gobbi: ''Una vittoria con la Juve ti resta nel cuore''
Massimo Gobbi fu l'autore del primo gol nella vittoria sul campo della Juventus del 2008: "Chi ha la fortuna di giocare questa partita e vincerla se la porta dentro, nel cuore - dice il mancino del Parma al Corriere Fiorentino - . Dite che è finito un ciclo? Non lo so, e ad ogni modo credo che in una gara del genere non si pensi al futuro. Chi va in campo darà tutto per vincere".
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Lippi, i cori di Firenze e sua madre
Sulle colonne del Nuovo Corriere di Firenze Marcello Lippi parla del suo Fiorentina-Juventus e del suo rapporto non certo idilliaco con il pubblico fiorentino: "Non so come mai facciano sempre quel coro su mia madre, fra l'altro lei è di Firenze e quindi ogni tanto gli chiedo per scherzare cosa abbia fatto in gioventù... Il mio Fiorentina-Juventus preferito è quello giocato a Torino nel '94-'95, nel primo tempo si perdeva 0-2, poi si rimontò fino al 3-2 con gol finale di Del Piero. Mihajlovic? A me piace, poi quest'anno è stato molto influenzato dagli infortuni".
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Torricelli: ''Che goduria quella vittoria del '98!''
Moreno Torricelli, fra i viola che batterono la Juventus a Firenze nel '98 (ultimo successo casalingo), ha parlato a Radio Blu: "Le dichiarazioni di Mihajlovic sono forti, ma a parte tutto una vittoria serve per risollevare la situazione. Quando vincemmo nel '98 fun una soddisfazione immensa, perchè se vieni scaricato dalla Juventus vincere alla prima occasione con la maglia della Fiorentina è qualcosa di unico. Mi ricordo il gol di Batistuta che aveva staccato benissimo, si vedeva che avrebbe segnato. De Silvestri? L'anno scorso non mi dispiaceva, ma quest'anno ha avuto meno occasioni per mettersi in mostra".
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Tarozzi: ''Fiorentina un po' deludente, ma se vince...''
Andrea Tarozzi, protagonista della vittoria della Fiorentina sulla Juventus nel 1998 ricorda quel momento a Radio Blu: "Il gol di Batistuta fu incredibile, con un grande assist di Oliveira. Ma con Batigol eravamo abituati bene... Se le parole di Mihajlovic le avesse dette un'altra persona mi sarei sorpreso. Ora alla Fiorentina serve una vittoria, quindi ha alzato un po' i toni per creare importanza attorno alla partita. La stagione della Fiorentina? Il lato positivo è che hanno lasnciato giovani importanti, poi ci sono stati problemi di infortuni importanti. Come risultati ci sono stati alti e bassi, finendo bene potrebbe essere un campionato tutto sommato buono, ma c'è il rischio di rendere questa una stagione mediocre. Al momento è leggermente sotto le aspettative".
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ACF: info e limitazioni per Cagliari-Fiorentina
L'ACF Fiorentina comunica che, mediante la Determinazione n. 18 del CASMS emanata in data odierna, la gara "Cagliari - Fiorentina" è stata considerata ad alto rischio e, pertanto, il CASMS ha invitato il Prefetto di Cagliari, sentito il Questore, a valutare la possibilità di adottare quale misura organizzativa di rigore il divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella Regione Toscana.
Dal divieto di cui sopra saranno esenti i possessori della Tessera del Tifoso, rilasciata in modo conforme alla normativa di settore.
Krasic e Behrami, ragazzi di Mitrovica divisi dalla guerra
Mitrovica è una città divisa. Com'era Berlino, però senza muro. Mitrovica è divisa da un fiume che è diventato un simbolo triste: oltre una sponda la comunità serba, dall'altra parte quella kosovara- albanese. Cicatrici di una guerra che non è solo sui libri di storia, ma anche sui palazzi sbrecciati dalle granate. E nella memoria di ragazzi come Milos e Valon, campioni nati sulle due opposte rive che domenica si sfideranno a Firenze.
SIMBOLO - Il simbolo triste, a ben rifletterci, più del fiume Ibar è il ponte che l'attraversa: ci sono ancora i soldati della Kfor, la forza multinazionale di pace della Nato: controllano chi s'avventura, spengono i focolai violenti attorno. Perché la contrapposizio-ne non è solo un ricordo, si nutre ancora di rivendicazioni, orgoglio cieco, tensioni. (...)
BAGLIORI - La Mitrovica albanese kosovara, ottantamila anime, è a Sud; quella serba, ventimila, si distende a Nord: a dividerle il serpente d'acqua che scende dalle montagne di Mokra Planina e gli antagonismi tenaci che soffocano l'economia e la speranza; ad annodarle un ponte e un pallone, almeno domenica, quando Milos e Valon s'incroceranno. Milos Krasic, serbo, gioca nella Juventus; Valon Behrami, kosovaro- albanese naturalizzato svizzero, nella Fiorentina. Milos ricorda come fino al ' 99 la città non fosse divisa, come fosse normale attraversare il ponte per andare a trovare i compagni di scuola. Lui l'ha vista, la guerra (...)
FUGA - Valon, di Mitrovica ha ricordi sfuocati: quando andò via, aveva appena cinque anni. Il degrado politico- economico aveva strappato il lavoro a papà Ragip, dirigente in una fabbrica, e a mamma Halime, segretaria, e loro s'erano rifugiati in Svizzera, ottenendo asilo dopo quattro anni e quattro tentativi respinti. Valon diventa così cittadino elvetico, nazionale rossocrociato, senza però mai dimenticare le colline kosovare dell'infanzia, dove correva con un pallone più grande di lui. Sognava, come fanno oggi i bambini di Mitrovica, che vogliono diventare come lui oppure Milos. Campioni, senza badare alla sponda: tra i sogni, non scorre nessun fiume.
http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76201 (http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76201)
Di Livio: ''Giusto confermare Mihajlovic''
Il doppio ex di Juventus e Fiorentina, Angelo Di Livio, ora in Figc, parla delle sue ex squadre.
Sulla Juve: "Del Piero firma in bianco? Lui merita rispetto e non si deve abbassare a tanto, anche se capisco l'amore per la maglia. Gli acquisti? Non tutti all'altezza. Prandelli è molto soddisfatto di Matri e Aquilani: la Juve li deve riscattare".
Sui due tecnici: "Giusto dare fiducia e Mihajlovic e Del Neri anche per la prossima stagione".
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Antognoni: ''Spero che Montolivo sia il match-winner''
Queste le parole di Giancarlo Antognoni a Studio Sport: "Fiorentina-Juventus è sempre una partita molto sentita, soprattutto da parte dei fiorentini. La Juve deve confermare gli ultimi risultati positivi mentre la Fiorentina deve far dimenticare la sconfitta col Milan, sebbene fosse prevedibile. Mutu e Behrami? Sono due giocatori molto importanti, il cui rientro può essere determinante per i viola. Mihajlovic? Se finirà bene questo campionato è giusto che venga confermato. Vincere con la Juve può essere l'occasione per salvare, almeno in parte la stagione. Mi auguro che l'uomo decisivo possa essere Montolivo con un tiro da fuori".
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Mutu e i tanti motivi per segnare alla Juve
Novanta minuti per scrivere il futuro. Novanta minuti per l'orgoglio e, soprattutto, novanta minuti per cancellare le troppe parentesi negative di questa stagione, dall'inizio condizionato dalla squalifica per sibutramina fino alla messa fuori rosa da parte della società. Adrian Mutu vuole vincere questa sfida. Per Firenze, la città con cui, da gennaio, ha stretto una sorta di patto d'onore suggellato in una maglietta che è diventata una sorta di simbolo di appartenenza - quella con i colori dei quattro rioni ed il giglio dorato, invenzione dell'amico Francesco Flachi -, ma soprattutto per sé stesso.
VOGLIA DI RISCATTO - Adrian con la Juventus ha un conto in sospeso. Le sue disgrazie nel complicato labirinto della giustizia sportiva, dopo il tunnel cocaina vissuto al Chelsea, sono iniziate proprio con il trasferimento in casa bianconera. Mutu arrivò in Italia nel gennaio del 2005. Il club torinese non poteva tesserare un extracomunitario proveniente dall'estero - avendo già esaurito i posti a disposizione - e, con un artificio di mercato fu girato al Livorno. Allora il suo procuratore era Alessandro Moggi. Si svincolò dal club di Abramovich dopo essere stato licenziato e ricominciò una nuova avventura. Il magnate russo, dal canto suo, presentò immediatamente istanza di risarcimento, tradotta nella maxi multa di oltre 17 milioni di euro che Adrian ancora deve corrispondere. Segnare alla Juventus, battere i bianconeri, per lui significherebbe un pezzo di rivincita. Ha ormai imparato a convivere con questo cruccio - il pool di avvocati che lo segue sta continuando a lavorare sulla giurisprudenza di questa complicata sanzione -, anche se il sogno sarebbe quello di mettere la parola fine. Un gol alla Juve non cancellerebbe la multa faraonica da corrispondere, ma se non altro ne allontanerebbe il tarlo costante dalla sue mente.
DEBITO DI RICONOSCENZA - Mutu vuole sdebitarsi con il suo allenatore, Sinisa Mihajlovic. E' stato lui il primo a concedergli l'autorizzazione, la scorsa settimana, per volare dalla famiglia a Santo Domingo. Complice il turno di squalifica rimediato nella gara di Cesena - che lo ha costretto a saltare la super sfida di domenica scorsa contro il Milan -, il numero 10 viola ha lasciato la squadra per qualche giorno. Autorizzato dalla società, ha trascorso qualche ora nella repubblica domenicana con la moglie Consuelo e i figli prima di fare ritorno in Italia pronto per i fuochi d'artificio di fine stagione. Ha ricaricato le batterie, circondato dall'affetto delle persone più care e ora ha solo voglia di far vedere che non è affatto un giocatore giunto al suo crepuscolo. (....)
IL FUTURO E' ADESSO - Non c'è tempo da perdere: le sei giornate che mancano da qui alla fine della stagione saranno decisive. Se da un lato è vero che è praticamente impossibile continuare a sperare in quel settimo posto che potrebbe significare ancora Europa, dall'altro è evidente che Mutu non può accontentarsi. Deve macinare gol, pennellare assist, sprigionare fantasia. Non ha alternative. Sia che il suo futuro continui a tingersi di viola - il suo contratto scade tra un anno - sia che invece possa pensare davvero di ricominciare da zero altrove, come era sembrato poter accadere lo scorso gennaio.
PER FIRENZE - Mutu, poi, non vuole deludere i suoi tifosi. Per riconquistarli ha seguito i consigli dell'amico Flachi, fiorentino di nascita oltre che per i suoi trascorsi calcistici, e ora non vuole più deluderli. Sa che la partita contro i bianconeri, in riva d'Arno vale quasi quanto uno scudetto e vuole essere lui a metterci la firma sotto. (...)
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Firicano: ''Mihajlovic confermato perchè aziendalista''
L'ex difensore della Fiorentina Aldo Firicano parla così a Radio Blu: "La battuta sui fiorentini rompipalle mi sembra un po' infelice, a Firenze la partita con la Juve è molto sentita e in una stagione che non ha più niente da chiedere è normale che lo sia ancora di più. Un merito per la conferma? E' un allenatore molto aziendalista, lui non chiede nulla e la società lo ha premiato. Il mio Fiorentina-Juventus? Tutti ricordano quel 3-0 con il mio gol, ma a me è rimasta impressa anche l'amarezza per l'eliminazione in Coppa Italia immeritata nella doppia sfida del '97/98. Comunque si percepiva bene quanto valesse quella partita a Firenze, io su quel gol ci campo ancora" conclude ridendo Firicano.
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Baiano: ''La Juve non è il Milan, gara aperta''
Queste le parole di Ciccio Baiano a Radio Blu: "La sfida con la Juventus che ricordo maggiormente è l'incredibile sconfitta del 94/95 a Torino, quando vincevamo 2-0 con un mio gol e poi perdemmo 3-2 con quel super gol di Del Piero al 90'. Fu anche nostro demerito quella sconfitta, ci limitammo solo a difendere e finì male. Non ho più ritrovato altrove una sfida tanto sentita come la gara con la Juve a Firenze, i tifosi appena usciva il calendario già ci chiedevano di vincere... La gara di domenica? La Juve non è il Milan, è alla portata della Fiorentina".
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Fiorentina anti-Juve: Kroldrup al posto di Natali
Sul Corriere dello Sport-Stadio si prova a tratteggiare quella che potrebbe essere la formazione anti-Juventus. Riportiamo uno stralcio dell'articolo a cura di Francesco Gensini.
IPOTESI UNDICI - Di suo il tecnico serbo ha dimostrato di avere le idee chiare sulla formazione da opporre ai bianconeri: di fatto, con i rientri annunciati di Mutu e Behrami, rimaneva da assegnare un solo posto e da decidere l'eventuale avvicendamento in un altro. Partiamo proprio da qui per sottolineare che l'infortunato Natali sarà con ogni probabilità sostituito da Krøldrup accanto a Gamberini, mentre a destra sempre del repartooffensivo stavolta potrebbe giocare De Silvestri e non Comotto con Pasqual a completare la linea. Tutto scritto negli altri settori: Montolivo sarà il centrocampista di riferimento con Behrami (amichevole ovviamente saltata dallo svizzero per non rischiare nulla in scia all'infortunio al ginocchio) e Vargas interni; in avanti, Santana e Mutu agiranno alle spalle di Gilardino.
TORNA FREY - Detto che Capezzi e Seferovic (in ' prestito'...) sono stati gli autori dell'uno-due degli Allievi e che la squadra di Mihajlovic ha chiuso il primo tempo in vantaggio grazie a Babacar, Donadel e Vargas per poi allungare nella ripresa ( nonostante nuovi momenti di difficoltà iniziali) con Santana, Mutu e Gilardino, capitolo a parte merita Sebastien Frey: la sensazione è che il portiere francesedomani sarà inserito tra i convocati dopo un paio di partite giocate con la Primavera e che dal Cagliari in avanti potrebbe riprendersi il posto da titolare.
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E Miha: ''Non voglio che finisca come l'anno scorso''
Alessandro Rialti spiega nel suo articolo di oggi (di cui proponiamo uno stralcio) di come Sinisa Mihajlovic stia cercando di dare la carica giusta alla squadra, manifestando la propria rabbia e mettendo in guardia i giocatori a non ripetere il finale di stagione dell'anno scorso.
Lo ha confermato anche un uomo serio qual è Per Krøldrup: Sinisa Mihajlovic nei giorni scorsi è andato nello spogliatoio viola e ai propri giocatori più o meno ha detto: « Io non ci so a fare la figura che è stata fatta un anno fa, quando nelle ultime gare la squadra ha mollato... » . E già che c'era, con il tono delle migliori giornate ha spiegato che nessuno può permettersi di alzare bandiera bianca, che nessuno può pensare di tirare la barca in secca o qualunque altro antico detto tradizionale: la Fiorentina dovrà sputare l'anima fino all'ultimo secondo.
ALLARME VIOLA - Sia chiaro non c'è niente di ufficiale in questa ricostruzione, d'altra parte diversamente non potrebbe essere, davanti a taccuini e microfoni nessuno fa cenno al fatto che domenica sera quello che è successo in campo non è piaciuto a nessuno. Non al diretto Corvino e non allo stesso Mihajlovic. A fine gara nessuno ha accusato nessuno ma anche un cieco si sarebbe accorto che nei primi minuti della gara, il Milan che, sia chiaro, è la squadra più forte, ha letteralmente preso a pallate i viola. Tutti annichiliti, tutti quasi proni davanti alla grande.
Non un sussulto, come stessero soffrendo non solo del divario tecnico ma anche di una sorta di sudditanza psicologicao di una specie di predestinazione.
Ecco che da qui è scattato l'allarme viola. Lunedì mattina tecnico e ds erano furiosi. Ripetiamo, non una parola fuori posto, nessuna ostentazione,difesa del gruppo sempre e comunque, però... a nessuno era piaciuto quella Fiorentina, perchè su una cosa il duo viola è assolutamente d'accordo: la genteva rispettata.
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Mutu è al top. E punta al gran finale per restare viola
Per evitare giramenti di scatole è l'occasione ideale. Battere la Juve regalerebbe una grossa soddisfazione ai tifosi viola ed eviterebbe il tormentone della Fiorentina piccola contro le grandi. La storia ha stufato anche Mihajlovic, che per invertire la rotta può di nuovo puntare forte su Mutu, in campo dall'inizio. Contro il Milan Adrian era squalificato, e ha approfittato dello stop per volare qualche giorno a Santo Domingo: «Motivi personali, e quando è tornato ha saltato il lunedì di riposo per allenarsi» , ha spiegato Sinisa. Dunque, Mutu c'è, è al top, e insegue Antognoni nella classifica degli storici marcatori viola (è a 3 gol dall'Unico 10 di Firenze).
Multe
Poi poco importa se nel suo passato c'è una breve storia in bianconero: un anno e mezzo dal gennaio 2004 al giugno 2005, con 33 partite e 7 gol. La Juve arrivò dopo la rescissione del contratto dal Chelsea: se dall'Inghilterra è partita la richiesta di 17 milioni di euro di danni è anche perché l'attaccante firmò subito un nuovo contratto con un altro club. Quindi Mutu non vede di buon occhio i prossimi avversari. Vicende del passato, il futuro può essere letto così: il club viola piazzerebbe altrove il suo ingaggio pesante, ma un gran finale potrebbe portare a ridiscutere il contratto, aggiungendo un'opzione di un anno alla scadenza giugno 2012. Mutu, dopo la squalifica, torna tra i titolari (così come Behrami). In difesa Camporese è in vantaggio su Kroldrup che già pensa a «un gol decisivo alla Juve, è il sogno di chiunque giochi nella Fiorentina» .
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Fiorentina-Juve raccontato da Padalino, Pecci e De Sisti
Tantissime testimonianze raccolte ieri sera da Radio Blu su Fiorentina-Juventus e sul significato di questa partita a Firenze.
Pasquale Padalino: "L'atmosfera che precede la partita con la Juve a Firenze è qualcosa di speciale, così come ricordo lo spettacolo che sempre offrivano i tifosi viola. Ho tanti ricordi di quelle sfide, negli anni con Batistuta e compagnia in cui ci siamo sentiti davvero alla pari di Juve, Milan e Inter e nei quali vincere a Firenze era durissima per tutti".
Eraldo Pecci: "La Juventus è un avversario molto sentito da tutti e senti l'unione della città contro un nemico. Ai miei tempi abbiamo avuto buoni risultati anche se loro erano più forti e poi abbiamo perso quel campionato in volata che ancora mi dà da pensare..."
Picchio De Sisti: "A Firenze è diventata più importante del mondiale dopo quel campionato dell'82. Una partita che caratterizza una rivalità forte e importante. I viola sono una squadra di livello con una sua bellissima storia, la Juve ha vinto tanti titoli in carriera, quindi già di per sé è un partitone. Questa partita non mi evoca solo brutti ricordi, visto che ci siamo cuciti addosso lo scudetto '69 proprio contro la Juve".
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Chi si rivede, Camporese. Ballottaggio con Kroldrup
La premessa, d´obbligo, è triste. Cinquanta, sessanta persone, non di più, ad assistere alla partitella che Mihajlovic ha organizzato ieri in preparazione di quello che da sempre, a Firenze, è l´appuntamento più sentito. Quello con la Juventus. Sintomo di un´attesa, in città, ai minimi storici. Gli unici ad esser felici erano i ragazzi delle scuole calcio invitati dalla Fiorentina. Per loro, vedere da vicino i calciatori è ancora una gioia. Una sgambata, quella contro la formazione Allievi, vinta in rimonta dalla Prima Squadra. Sei a due, il finale, dopo il doppio svantaggio firmato Capezzi-Seferovic. In gol Babacar, Donadel, Vargas, Santana, Mutu (cucchiaino delizioso) e Gilardino. Ma quel che conta sono le indicazioni, regalate da Mihajlovic. Qualche certezza c´è.
Il modulo, prima di tutto. Non ci si muove dal 4-3-3, punto di partenza per presente e, soprattutto, futuro. Questa è la strada e questa si segue. Con Montolivo vertice basso del centrocampo supportato ai lati da Behrami (assente ma solo a scopo precauzionale) e Vargas. Il centrocampista svizzero è recuperato, pronto a giocare dal primo minuto. Altra sicurezza. I tre davanti. Gilardino prima punta, ispirato da Santana e Adrian Mutu. Hanno giocato insieme, nel secondo tempo, evidenziando quelli che ormai son meccanismi scontati. Il romeno quasi sulla stessa linea di Gila, libero di trovare lo spazio dove e come vuole, l´argentino più largo e più arretrato, pronto a fungere da primo "guastatore" in fase difensiva. Per il resto indizi sparsi, e confusi. La difesa, per esempio, è un mosaico che Mihajlovic compone scomposto. Comotto (a dir poco distratto), Kroldrup, Mateo e Pasqual nella prima frazione. De Silvestri, Gamberini, Camporese (a volte ritornano) e Gulan nella seconda. Tradotto. Il Gambero non si discute, i due terzini nemmeno, saranno Pasqual e Comotto. Resta da assegnare una maglia. Se la giocano, al ballottaggio, il ragazzino e il danese. La sensazione, comunque, è che Kroldrup sia in discreto vantaggio.
Un percorso strano, quello di Camporese. Da bimbo prodigio a desaparecido. Messo in castigo dopo l´incontro ravvicinato (e sfortunato) con Samuel Eto´o e rispedito in Primavera in prestito temporaneo. «Nessuna punizione, abbiamo solo aiutato la squadra di Buso in un momento importante», ha fatto sapere Sinisa nei giorni scorsi. Domenica sarà in panchina, prima di guidare la carica dei ragazzini annunciata dallo stesso mister per le ultime giornate. Nell´amichevole di ieri pomeriggio ad esempio si è messo in vetrina Salifu. L´ultimo arrivato, centrocampista annunciato come colpo per i grandi e fino ad oggi mai apparso tra i convocati. Nelle ultime settimane, troverà spazio anche lui. Non domenica, però. Non contro la Juventus. Una partita che vale di più, nonostante tutto.
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Spettatori: meno di 27mila o nuovo record?
Pareri discordanti sui quotidiani di oggi per quel che concerne gli spettatori previsti per Fiorentina-Juventus. Secondo il Corriere Fiorentino il record stagionale (32.677 spettatori) stabilito domenica scorsa contro il Milan, potrebbe essere battuto e questo nonostante che da Torino siano attesi non più di un migliaio di juventini. Una cosa è certa: i «non tesserati» , dopo la protesta di qualche giorno fa, torneranno a fare il tifo e la Fiesole (capienza 11.000 posti) sarà esaurita, cosa quest'anno praticamente mai accaduta
Secondo La Repubblica, invece, non saranno più di 27mila i tifosi presenti domenica al Franchi, col rischio che la pioggia faccia calare ulteriormente il dato. La Fiesole sarà piena e ci saranno anche i "Non tesserati" ma gli oltre 32mila raggiunti col Milan resteranno il massimo stagionale.
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Qui Juve: Del Piero rientra, Buffon titolare
A Vinovo è tornato l'entusiasmo: ieri test contro la Primavera, finito 4-1 per la prima squadra con gol di Martinez, Boniperti (gran dribbling da sinistra e destro a girare all'incrocio opposto), Matri e Bonucci. Nel primo tempo Delneri ha scelto il 4-2-3-1 con Giandonato e Melo davanti alla difesa e Toni unica punta. Nel secondo tempo 4-4-2 con Boniperti e Pepe esterni di centrocampo, Matri e Del Piero davanti. Marchisio è rimasto in palestra per smaltire un pestone al piede destro, Pepe ha abbandonato la seduta in anticipo per una contusione alla schiena, ma oggi dovrebbero tornare in gruppo. Rientri o. k. De Ceglie ha giocato un tempo con la Primavera, buoni segnali anche dai rientranti Del Piero (foto Lapresse) e Buffon. Contro la Fiorentina il capitano probabilmente partirà dalla panchina mentre Gigi dovrebbe sostituire Storari in porta. Ancora out Chiellini: tornerà in gruppo la prossima settimana, a sinistra torna Grosso dopo la squalifica. E Delneri sembra intenzionato a confermare il 4-1-4-1 (o 4-3-3) visto contro Roma e Genoa. In difesa, Sorensen (in vantaggio su Motta), Barzagli, Bonucci e Grosso. Centrocampo con Aquilani, Melo e Marchisio, poi Krasic e Pepe a sostegno di Matri. L'alternativa, meno probabile, è il 4-4-2 con Toni (o Del Piero) accanto a Matri dal primo minuto.
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Incontro tra deluse. Fiorentina-Juve, classica decaduta
C´era una volta lo skyline di Firenze che splendeva sotto un cielo azzurro e c´era il cuore che batteva forte come un tamburo della Fiesole. La primavera era un soffio di gioia, quella partita un sentimento puro ed estremo, perché un ragazzo stordito dal suo passato non ce la fece nemmeno a tirare un rigore prima di andarsene dal campo e raccogliere una sciarpa viola proprio sotto la tribuna. Farfalle nello stomaco e sensazioni violente: quel sabato d´aprile era la terra su cui Firenze rinasceva orgogliosa dopo dolori e addii, odi e paure. Nodi segnati dentro, comunque. E così ricominciammo senza Baggio e quella vittoria fu il primo vero sorriso rigeneratore dopo un mare di lacrime. Quelle figlie della rabbia ma anche dei lacrimogeni sparati nei giorni della rivolta di piazza. La Juve che "rubava" partite e scudetti aveva rapito anche il fenomeno col codino. E stavolta non bastavano un leone viola e un coniglio bianconero da appiccicare sul lunotto posteriore del Pandino o della Renault 4, magari accanto al bel faccione di Jim Morrison.
"Meglio secondi che ladri": ma sì, raccontiamocela così, i veri eroi siamo noi, perché un mondo senza colori come quella maglia non ha senso per gli abitanti della città più bella che c´è. In tanti hanno provato a descrivere il "disprezzo" sportivo di Firenze per la squadra bianconera. Ma poi alla fine è tutto molto semplice: il potere assoluto Fiat, l´arroganza del sistema, uno scudetto scippato, un giocatore strappato via e quindi la storica rivalità con i "gobbi" di Toscana, cioè la moltitudine di juventini sparsi ovunque fuori dalle mura. E certi sentimenti, si sa, corrono nel tempo. Uno magari si ricorda il gol di Desolati a Zoff e lo racconta a chi poi vedrà quello di Fuser e quindi applaudirà Batistuta e poi morirà di felicità a torso nudo quando Osvaldo farà secca la Juve nel suo stadio. Firenze in cielo.
Una vita dopo. Sì. Ma anche una vita fa, così almeno sembra. Perché in fondo il rivale vero deve meritarsi un sentimento degno di questo nome. Lo juventino di vecchia data è uno che amava vincere facile. I soldi del grande capitale, il carisma dell´intoccabile Avvocato, la politica inginocchiata, quella logica del mi prendo tutto a tutti i costi che oggi fa quasi sorridere in mezzo a questa Italia dove non ci si vergogna più di niente. Perché per noi la Juventus resta sempre la Juventus, la squadra di quelli "più brutti della Multipla" (striscione geniale), anche se nel frattempo è cambiato tutto e la società bianconera si è normalizzata in una mediocrità che nessuno avrebbe mai immaginato: soldi buttati via, giocatori standard, risultati improbabili, certezze poche o pochissime. Altro che Boniperti, l´avvocato e il Trap. Il giorno che hai sentito Lapo Elkan parlare di Juve hai capito che il mondo cambia e forse neanche tanto in meglio. Fatto sta che John Elkan e Andrea Agnelli per i media sono quasi Ufo, Marotta solo uno che ha speso male, Delneri un allenatore che stavolta ha fallito più o meno come il nostro, anche se le sue azioni ora sono un po´ in rialzo.
E questo forse è il vero problema: la sfida, stavolta, è proprio tra due squadre andate a male o quasi. E fa sorridere (e non solo) leggere Mihajlovic che dice cose curiose. «Una vittoria contro la Juventus può ammorbidire le cose e salvare la stagione. E se non battiamo la Juve poi rompono le palle con questa storia della Fiorentina che non vince mai contro le grandi». Così ha detto il tecnico alla Gazzetta dello sport. Parole strane. Un po´ per quel "poi rompono le palle" che forse spiega molte cose di questa gestione tecnica, un po´ per l´idea che una vittoria sulla Juventus possa salvare in qualche modo la stagione. Come se la gente fosse così stupida, come se esser riusciti nell´impresa di svuotare il Franchi non valga una riflessione un po´ più seria da parte di tutti.
Certamente quella di domenica resta una sfida vera e sentita, anche perché è l´ultima partita di cartello di questa annata dimenticabile. La penultima, quella col Milan, è stata un pianto: tattico, tecnico, caratteriale. La Juventus può essere un´occasione per farsi perdonare da chi si è svenato per vedere dei morbidoni che si sono svegliati solo nel finale. Ma la stagione? No, quella resta una delusione. Poi, come dire, si fa sempre in tempo per ritrovare una strada. La Juventus per Firenze resterà la squadra più antipatica della storia perché questo ormai è un codice del dna e anche di quel semi-provincialismo di cui in fondo riusciamo anche a vantarci un po´. Né metropoli, né cittadina: Firenze con le sue bellezze sta tutta in una conca e non riesce nemmeno a trovare lo spazio per costruirsi un nuovo stadio. Eppure l´idea di diversità e di luogo del contropotere non morirà mai nelle nostre teste. E la sfida con la Juve è sempre un´occasione per ricordarlo al mondo, anche se siamo un po´ annoiati, anche se il nostro allenatore dice che sennò poi gli "rompono le palle". Sì, solo una battuta, chiaro. Parecchio infelice però.
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Sartoni: ''Battere la Juve per dare una scossa ai tifosi''
Queste le parole di Stefano Sartoni, uno dei leader storici della Curva Fiesole, al Corriere Fiorentino: "La Juve è sempre la Juve, questa partita per noi è speciale e per questo anche le frizioni nate quest'anno tra i vari club del tifo saranno accantonate. La Fiesole magari non sarà colorata come nelle grandi occasioni, ma si farà sentire. L'affluenza sarà buona pure negli altri settori, anche perché questa è l'ultima partita vera della stagione. Poi ci aspettano solo 'mezze gare' e molti gradoni vuoti: in tanti infatti preferiranno il mare all'Udinese o al Bologna. La Juve poi può essere importante guardando al futuro. Vincere servirebbe a ridare entusiasmo alla gente. A Firenze c'è bisogno di una scossa".
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Pepe: ''A Firenze la prima di 6 vittorie. Io ci sarò''
Queste le parole di Simone Pepe ai microfoni di Mediaset e Sky Sport: "Il colpo alla schiena di ieri in allenamento non è nulla di grave e dovrebbe già essersi risolto. Il paragone con Di Livio? Mi piace, perché Angelo oltre ad essere stato un grande giocatore è una splendida persona. Lo conosco personalmente ed è un onore essere affiancato a lui, vista anche la sua splendida carriera"
Sulla stagione in corso: "Per i primi sei mesi ci siamo espressi alla grande, poi abbiamo avuto una flessione. Evidentemente la verità sta nel mezzo: non eravamo troppo forti prima né così scarsi dopo. Ora la Juve deve fare la corsa su sé stessa e vincere tutte le partite, in modo da sfruttare eventuali occasioni che si potrebbero presentare, qualora qualche squadra rallentasse la marcia. Stiamo vivendo un momento positivo e ci auguriamo tutti che possa continuare, facendo risultato a Firenze".
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Fiorentina settima in A per spettatori medi
Nonostante la buona risposta di pubblico nelle due gare contro Milan e Juve, le presenze stagionali al Franchi restano scadenti: in 16 incontri disputati finora al Campo di Marte, la Fiorentina ha avuto un totale spettatori di poco inferiore ai 370.000, con una media di 23.220 a partita (dato che solo 2 anni fa era invece di 31.200 paganti per gara), che fa della società viola la settima della serie A, dietro a Inter, Milan, Napoli, Roma, Lazio e Palermo ed appena sopra a Genoa, Samp e Juve.
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Toni pronto ad esultare, alla prima da ex al Franchi
Era l'idolo, l'eroe, il bomber implacabile, l'uomo dei record, lo spunto onomastico per l'ormai mitico striscione "Toni e Furmini": Luca Toni a Firenze era qualcosa più di un semplice attaccante. E' per questo che non può essere normale il suo primo ritorno da avversario (da quando ha lasciato la Fiorentina al Franchi ha giocato solo una volta con la nazionale, 30 maggio 2008 Italia- Belgio 3-1, fischi non pervenuti). La Fiorentina l'ha già incontrata due volte: una con la maglia del Bayern Monaco nel girone eliminatorio di Champions League 2008/ 09 (3-0, il 21 ottobre 2008 all'Allianz Arena di Monaco di Baviera, in campo per 57') e con il Genoa in serie A (1-1 a Marassi, il 22 settembre scorso, in campo per 90'). E anche in quelle occasioni si era emozionato.
RISPETTO VERO «E' vero, non è una partita come tutte le altre perché lì ho fatto due anni stupendi, durante i quali ci siamo tolti delle belle soddisfazioni, giocherò anche contro tanti amici, sarà bello affrontarli. Se segno? Esulto, perché esultare non vuol dire mancare di rispetto verso i tuoi ex tifosi. Penso che fare gol sia la cosa più bella che un giocatore possa fare, è chiaro che esulterò perché credo sia una cosa giusta, non credo che esultare sia una mancanza di rispetto, perché altrimenti il gol non lo faresti neanche» , pensieri e parole consegnate ai microfoni di Sky prima della sfida contro il Genoa, ricordando il suo periodo fiorentino prima della sfida di Marassi.
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Qui Juve: lavoro tattico. Marchisio e Pepe recuperati
A due giorni dalla sfida di Firenze, Luigi Del Neri olia i meccanismi della squadra che domenica affronterà i viola all'Artemio Franchi. Dopo il riscaldamento e alcuni esercizi di tecnica, il gruppo ha infatti lavorato sulla tattica, spostandosi sul campo 3, solitamente destinato agli allenamenti della Primavera.
Marchisio e Pepe hanno smaltito la contusioni rimediate rispettivamente al piede destro e alla schiena e hanno sostenuto tutta la seduta con i compagni. In campo anche Giorgio Chiellini e, per la prima volta dopo l'infortunio patito a metà marzo, Vincenzo Iaquinta. Entrambi hanno lavorato in differenziato, proseguendo nei rispettivi programmi di recupero.
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Krasic: ''A Firenze è dura, ma senza CL è un fallimento''
Queste alcune dichiarazioni della lunga intervista di Milos Krasic a La Stampa: "Il periodo buio? Adesso mi sento meglio, più riposato: sono tornato Milos. Non cerco alibi, ma è un dato di fatto: a maggio sarà un anno e mezzo che gioco senza fermarmi un attimo, tra campionato russo, il mondiale e la Juve. La Champions? Non vorrei dare false speranze, ma dico che ci sono ancora sei partite: andarci è un nostro obiettivo, e daremo il meglio. Dipende da noi: dobbiamo portare a casa sei vittorie. Poi, certo, ci dovranno aiutare gli altri. Più dura a Firenze o con la Lazio? A Firenze, perché la prossima partita è sempre la più difficile. Ma con il carattere mostrato con Roma e Genoa ce la possiamo fare. Se non andiamo in Champions è un fallimento".
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Il doppio ex Torricelli: ''Quell'1 a 0 alla Juve mi riscattò''
A due giorni da Fiorentina-Juventus 'giochiamo' il match con Moreno Torricelli, il doppio ex che ai microfoni di Calciomercato.com parla soprattuto del futuro dei bianconeri (con i quali ha militato dal 1992 al 1998) e dei viola (maglia indossata dal 1998 al 2002) e ricorda due sfide particolari che lo videro fra i protagonisti.Partiamo dalla Juventus. La trasferta di Firenze è una gara chiave per continuare a coltivare speranze in ottica Champions. La squadra di Del Neri ce le può fare a centrare il quarto posto?
"E' molto difficile. Adesso la Juventus ha centrato tre vittorie di fila, ma ha ancora tre squadre davanti, Lazio, Udinese e Roma. Per arrivare al quarto posto, la Juve deve continuare a vincere e sperare in una serie di coincidenze".
Per la prossima stagione, se Del Neri dovesse essere esonerato, circola con insistenza sempre maggiore il nome del suo ex compagno di squadra Antonio Conte per la panchina bianconera. Sarebbe l'uomo giusto?
"E' difficile entrare nel merito di questo tema. Diciamo che per sedersi sulla panchina della Juventus servono esperienza e personalità. Più che sul nome del nuovo tecnico, io credo comunque che la Juventus debbe pensare ai campioni. E' con i campioni che si vince, più che con gli allenatori. Certo, prima bisogna individuare un sistema di gioco e poi comprare grandi giocatori che sappiano interpretarlo al meglio. Ma sono loro poi a fare la differenza".
A proposito di campioni. E' ancora in dubbio il futuro bianconero di Alex Del Piero: la società bianconera non ha ancora replicato alla proposta del capitano di voler firmare un rinnovo in bianco. Qual è il suo pronostico, nel 2011-12 rivedremo Del Piero nella Juve?
"Io ci spero. La Juventus ha bisogno di uomini come Del Piero, non tanto per quello che può dare a livello di gioco, che comunque è ancora tanto, ma per la personalità e per il carisma, per l'impegno costante che ci mette e che è un esempio per i giovani. E anche i campioni che verranno, in casa Juve, secondo me dovrebbero avere queste caratteristiche morali, prima ancora che tecniche".
Passiamo alla Fiorentina. Si può già tracciare un bilancio della stagione della squadra di Mihajlovic?
"La Fiorentina in questa stagione non mi ha mai convinto pienamente, ma la colpa non è da attribuire solo all'allenatore. C'è stata tutta una serie di circostanze che ha contribuito a rendere altalenante la stagione, dal caso Mutu all'infortunio di Jovetic".
Uno dei simboli della Fiorentina attuale, Alberto Gilardino, sembra essere fra gli obiettivi di mercato della Juventus...
"Gila fa sempre gol, è un grande attaccante ed è normale che faccia gola a diversi club importanti, non solo alla Juve. Per quanto riguarda la sua permanenza a Firenze credo che dipenda dal progetto della società viola".
Per concludere, quali sono i due match fra Juve e Fiorentina che ricorda più volentieri, fra quelli giocati con la maglia bianconera e con quella viola?
"Con la Juve, resta indimenticabile il 3-2 del 1994-95, con la rimonta do 0-2 e il gol finale di Del Piero. Con la Fiorentina mi ricordo molto volentieri l'1-0 della mia prima stagione a Firenze. Per me quella vittoria fu molto importante, perché ci tenevo a dimostrare a chi non aveva più creduto in me alla Juve che si era sbagliato".
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Cuccureddu: ''Viola senza obiettivi, Juve con problemi in difesa''
Per parlare di Fiorentina-Juventus, è intervenuto in esclusiva a Radio Sportiva un doppio ex della sfida, Antonello Cuccureddu. Queste le sue parole:
JUVE - "La Juve si gioca molto in questo finale di campionato, deve sperare in qualche passo falso delle altre squadre. Il problema della Juve è in difesa anche perché i viola - col rientro di Mutu - potrebbero creare problemi ai bianconeri".
FIORENTINA - "Anche per la Fiorentina la sfida di domenica conta molto, anche la Fiorentina cercherà di vincere la partita, adesso la Juve mi sembra più in salute rispetto ai viola. Ormai la Fiorentina ha pochi obiettivi...".
MIHA E DELNERI - "Entrambi si giocano molto in questa stagione, anche la Juve ha deluso molto, era partita con ben altri obiettivi. Non credo che comunque Delneri rimarrà alla Juve".
CHAMPIONS - "Non vedo la Juve in Champions, credo che alla fine se la giocheranno Roma, Lazio e Udinese. L´Udinese ha giocatori straordinari ed è la favorita, la Juve dovrebbe cercare di vincere queste partite e poi vedremo cosa succederà".
RIFONDAZIONE - "Per ripartire la Juve deve comprare 3-4 giocatori di spessore internazionale".
MONTOLIVO E GILARDINO - "Montolivo è un ottimo giocatore, ma non è il campione che servirebbe alla Juve. Comprare in Italia oggi non ha molto senso".
BUFFON - "Se sta bene, è il portiere più forte del mondo. Io non lo darei via".
SCUDETTO - "Da esterno ho molta simpatia per il Napoli, ma il Milan sta percorrendo la strada giusta".
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Toni: ''Fa effetto tornare al Franchi, ma se c'è un rigore...''
Luca Toni si prepara ad affrontare il suo passato. La sfida contro la Fiorentina per lui ha un sapore speciale, perché dalle parti del Ponte Vecchio ha vissuto due anni fondamentali per la sua carriera, nei quali si è definitivamente affermato come un bomber di livello internazionale: «Fa un certo effetto tornare al Franchi e giocare contro una squadra con cui ho trascorso due stagioni fantastiche, segnando molti gol - ricorda Luca ai microfoni di Sky Sport - A Firenze ho vinto la Scarpa d'Oro il primo anno e sono andato forte anche grazie al fatto di non aver mai avuto problemi fisici. E poi tutta la squadra giocava per me ed eravamo un bel gruppo. Detto questo se c'è un rigore lo tiro, eccome... Se me lo permettono i compagni...».
La sfida contro i viola si presenta come sempre difficile: «Per loro è l'ultima gara importante e ci terranno a fare bene. Noi dovremo essere attenti e capaci di sfruttare le occasioni che ci capiteranno fin da subito. Questa è una partita che può essere decisiva per la nostra rincorsa all'Europa, perché vincere a Firenze porterebbe grande entusiasmo e sarebbe una spinta ulteriore per cercare di dire la nostra sino alla fine».
http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76307 (http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76307)
Antognoni: ''Domenica vince la Fiorentina''
Giancarlo Antognoni è intervenuto ai microfoni di Radio Blu in vista della partita contro la Juve di domenica prossima: "La Fiorentina deve pensare alla Juve ma anche alle altre partite che rimangono, in caso di vittoria si placherebbero le ire della gente, ma Mihajlovic è equilibrato e forse non voleva dire "così non mi rompono più". Se l'ha detto è stata un'uscita infelice. Non ha mai avuto la squadra al completo e non è solo colpa sua. Forse non c'è più il rapporto di prima fra la società viola e i tifosi, ma sono convinto che se arrivano i risultati tornano i tifosi. Domenica vince la Fiorentina".
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Meteo viola: domenica tornerà il sereno
In questa settimana è tornata la forte instabilità in tutta Italia dopo il bel sole primaverile di inizio aprile. Ma non preoccupatevi, domenica 17 aprile in occasione della partitissima tra Fiorentina e Juventus, a Firenze è previsto sole, cielo sereno e temperature intorno ai 17 gradi. Precipitazioni assenti, così come il vento che tanto ha infastidito le giornate di mercoledì e giovedì. Già da questo sabato netto miglioramento su tutta la Toscana.
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Galli: ''La Juve mi sta sulle balle, che goduria batterla''
Il Giornale della Toscana intervista cinque grandi ex per sapere perché la Fiorentina deve battere la Juventus. La risposta più interessante arriva da Giovanni Galli che così risponde alla domanda: "Perché mi stanno sulle 'balle'... E' una battuta un po' forte, ma sono i nostri rivali storici. Perché deve essere così. Sarebbe importante ci fosse un segnale: i giocatori così si avvicinerebbero alla fiorentini. Non vogliamo essere provinciali ma battere la Juve è una goduria...".
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Fiorentina-Juventus, ecco gli schieramenti in campo
Ecco come scenderanno in campo le due squadre secondo il Corriere dello Sport-Stadio
(https://acffiorentina.eu/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.violanews.com%2Fpublic%2Ffiojuve2011.jpg&hash=b082d70bc9b402506f04e28778db2f7fbda35526)
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Torna Behrami, per Cerci occasione di riscatto
La Fiorentina va all'attacco della Juventus. Sinisa Mihajhlovic non si piega di fronte a niente. Neppure di fronte all'ennesimo stop, quello di Mario Alberto Santana, l'uomo di cui lui si fidava ciecamente. E' accaduto tutto nell'allenamento di ieri. Un movimento strano e il mondo gli è crollato addosso. Questa mattina il giocatore, in scadenza di contratto, si sottoporrà ad una risonanza magnetica.
(...)
RISCATTO CERCI - Contro la Juventus, Mihajlovic non cambierà assetto tattico: metterà in campo Alessio Cerci, assente dal primo minuto da più di due mesi. L'ultima gara giocata da titolare è stata contro il Parma, poi l'oblìo. Nella gara più attesa dalla città, quella che potrebbe significare il parziale riscatto di una stagione iniziata nel peggiore dei modi, Cerci deve trovare il riscatto. Dovrà mettere in un angolo il ricordo dei tanti fischi piovuti sulla sua testa, così come le brutte parole carpite dalle voci dei tifosi viola pure quando era seduto in tribuna. L'ex romanista agirà a destra, supportato a sinistra da Adrian Mutu, il fenomeno che sogna di fare finalmente un regalo alla sua gente.
(...)
RIECCO VALON - A centrocampo, toccherà a Riccardo Montolivo, il capitano, dirigere la manovra. Si sistemerà davanti alla difesa, nel ruolo che sente più suo. Lì dovrà fare la differenza, dando velocità all'azione e rallentandola quando necessario. Alla sua destra tornerà Valon Behrami, diventato l'anima di questa Fiorentina. Non si è fermato davanti a niente lo svizzero: ha recuperato a tempo di record dall'infortunio al ginocchio rimediato con la propria Nazionale e pure contro il Milan, subentrando dalla panchina, ha restituito verve al gruppo. Behrami sa di poter mettere in difficoltà la Juventus: ora vuole dimostrarlo in campo. A sinistra, invece, ci sarà Vargas, il peruviano capace di pennellare cross come nessuno, quello che la Juventus ha pure seguito da vicino nel tentativo di strapparlo ai viola. In difesa, davanti a Boruc, toccherà a De Silvestri a destra e Pasqual a sinistra. Al centro agiranno Gamberini e Krøldrup. La Fiorentina va all'attacco.
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Un Fiorentina-Juve senza Narciso Parigi
Non saltava un Fiorentina-Juventus da decenni Narciso Parigi, la voce dell'inno viola, ma questa volta dovrà fare un'eccezione. Il cantante a causa di una leggera indisposizione dovrà saltare la sfida di domenica, che è stata anche la sua prima preoccupazione, come ha confermato la moglie, quando si è sentito male. La sua voce comunque non mancherà doi risuonare come in ogni sfida casalinga della Fiorentina all'ingresso in campo delle squadre. A riportare la notizia è Il Giornale della Toscana.
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Fiorentina, una doppia sfida da vincere (in campo e in Lega calcio)
E' la sfida fra le grandi deluse del campionato. La Juventus era partita con ambizioni di primato: la qualificazione alla Champions obiettivo minimo, in molti pensavano che potesse addirittura vincere lo scudetto, o quanto meno lottare fino in fondo con le altre pretendenti. La Fiorentina puntava a un veloce ritorno in Europa. E invece questa partita probabilmente non servirà a niente, se non a farsi la bocca buona per il futuro. Vero che la Juventus, dopo il brodino delle ultime tre vittorie consecutive, ha ricominciato a coltivare sogni di gloria europea, ma riacciuffare la Champions per la coda è più una chimera che un obiettivo. Non tanto per 6 punti di ritardo dalla Lazio, che pure sono un terzo dei 18 ancora disponibili, quanto per le altre due squadre che ha ancora davanti: troppe per sperare realisticamente di farcela. Eppure, questo finale di campionato è in ogni caso più importante per la Juve che per la Fiorentina: sono ancora tutti da sciogliere i nodi sul futuro di Delneri e di quella pletora di giocatori precari (in prestito o comproprietà) per i quali il club bianconero deve decidere se esercitare il diritto di riscatto; da quest'altra parte invece è tutto un po' più chiaro: Mihajlovic resta di sicuro e le necessità di rinnovamento e rafforzamento sono abbastanza definite. Questo per quanto riguarda il campo. Se invece andiamo a vedere in società, la situazione è per certi versi opposta. Per fortuna, verrebbe da dire. Perché la Fiorentina sta ragionando su un'organizzazione più articolata, con una migliore definizione delle competenze e della catena di comando. Mentre la Juventus sembra essersi seduta su una struttura che finora non ha dimostrato di funzionare bene. Dopo l'infelice esperienza del Blanc uno e trino (presidente amministratore delegato-direttore generale), l'arrivo di Andrea Agnelli alla presidenza e il doppio ad (Blanc più Marotta) non sono stati sufficienti a rimettere in moto una macchina che ha un motore che continua a perdere colpi. Anche perché Blanc (che ha comunque portato a termine con successo la missione nuovo stadio) è sulla via dei saluti e Marotta non si capisce bene se sia il nuovo perno del club o un direttore sportivo con qualche delega in più. Resta il dato di una squadra prestigiosa che, dopo essere inizialmente uscita bene dallo tsunami Calciopoli, sembra ora avvitata in una crisi di cui non s'intravvede la fine. Tutto sommato, negli ultimi tre anni, la Fiorentina ha avuto risultati migliori. Un miracolo. Se si considerano dati economici, innanzitutto. Gli ultimi bilanci dicono che la Fiorentina con un fatturato di 141 milioni ha un rapporto fra costo del lavoro e fatturato virtuoso (46%) e una situazione finanziaria di tutto rispetto; la Juventus invece, nonostante un fatturato del 70,2%superiore (240 milioni), ha un rapporto costo del lavoro/fatturato del 58%e una situazione finanziaria da tenere sotto controllo. Ma anche in campo le prestazioni sono state mediamente superiori (a partire dalle performance in Champions). Ecco perché non sarebbe male riavvicinare le posizioni anche nella classifica di questo campionato. Sapendo che la partita di domani presenta difficoltà importanti, sia pure non insormontabili. Chiellini e infortunati cronici a parte, la Juve si presenterà a Firenze al completo e in fiducia. Delneri sembra orientato a confermare lo schieramento con cui ha vinto le ultime due gare, cioè con Matri unica punta centrale e Toni (decisivo contro il Genoa) pronto a entrare in corsa. Resta da capire se ricorrerà al 4-3-3 con Krasic e Pepe ai lati di Matri oppure se tornerà al 4-4-1-1 adottato a Roma, con Krasic centrale in una posizione da trequartista. Una soluzione per la verità per nulla convincente, al di là del risultato ottenuto contro i giallorossi. Pericolosa in attacco, soprattutto sui calci piazzati (sia punizioni sia corner), la Juventus è invece vulnerabile in difesa: i terzini coprono male, soffrono la velocità degli avversari e tendono spesso a stringere troppo per sopperire ai difetti di posizionamento dei difensori centrali. Sarà quindi importante sfruttare molto le fasce, fra l'altro poco frequentate dalla Juventus (strano ma vero, per una squadra di Delneri), ma potrebbe essere efficace anche l'arma del lancio lungo a scavalcare i centrali, spesso distratti. Al di là della congiuntura, poco brillante per entrambe le squadre, in campo si aspettano scintille. Come quelle di ieri in Lega fra le due società. In ballo c'era la solita, annosa, questione dei diritti televisivi, come suddividere la quota riservata ai bacini d'utenza. Una torta da 200 milioni di euro che la legge ha lasciato all'autodeterminazione della Lega. Purtroppo. Bisogna dire purtroppo, perché in un Paese normale, in un sistema professionistico normale sarebbe appunto normale che siano i club sportivi a decidere come suddividersi equamente i ricavi che essi stessi generano. Ma l'Italia non è un Paese normale e quello calcistico italiano non è un sistema, ma un mezzo bordello. Per cui le cinque autonominatesi «grandi» (Juventus, Milan, Inter, Roma e Napoli) sono scese in guerra minacciando di andare in tribunale per contestare la delibera approvata dalle altre 15, Fiorentina compresa, nella quale sono state indicate le tre società demoscopiche incaricate di «pesare» i bacini d'utenza di ciascuna squadra. Una partita, anche qui contro la Juventus, più importante di quella di domani.
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Juve: 30mila al ''Franchi''. Ma non sarà record
Il record di presenze, con grande probabilità, resterà tale.
E, con esso, anche quello degli incassi al "Franchi". Gli oltre 32.000 spettatori presenti in occasione della gara contro il Milan non dovrebbero infatti essere bissati dalla partita di domani, nonostante affrontare la Juventus, da queste parti, non sia mai stata una banalità.
La prevendita dei giorni scorsi non ha chiarito del tutto quali potrebbero essere le quote presenze per la sfida di domani, ma la sensazione è che difficilmente potrà essere battuto il record stagionale collezionato nel posticipo serale contro il Milan. Anche perché, alla luce delle decisioni del CASMS, soltanto i residenti in Toscana potranno ancora acquistare biglietti per la gara contro la Juventus, limitando il gruppo di tifosi ospiti (poco più di un migliaio i bianconeri attesi a Firenze) ad una percentuale ben inferiore rispetto a quelli rossoneri di domenica.
Mentre non esistono ancora posizioni ufficiali su quelle che saranno le posizioni prese dal gruppo "Non Tesserati", la Fiorentina prosegue comunque nell'iniziativa del biglietto doppio. I quasi 200 sostenitori viola che avevano disertato la partita contro il Milan per contestare la scelta della politica societaria dei prezzi non sembrano intenzionati a ripetersi, facendo in tal modo intendere che, finalmente, anche la Curva Fiesole tornerà ad essere un settore esaurito.
Dal canto suo la Fiorentina, anche per invogliare i più a sostenere la squadra, ha rilanciato il "bigliettone" per le prossime due gare interne. Al prezzo complessivo di 28 euro è infatti ancora possibile acquistare un biglietto unico che consenta di assistere sia alla partitissima di domani che a quella successiva che, al "Franchi", vedrà arrivare l'Udinese. Un'incertezza, quella legata all'eventuale record di presenze, che comunque ben racconta la situazione quasi interlocutoria nella quale si ritrovano i tifosi viola. Da sempre, quella contro la Juventus, rappresenta una della sfide più sentite nella piazza fiorentina, ma è altresì vero che i successi delle scorse stagioni, e i piazzamenti che hanno consentito di partecipare alla Champions League quasi da protagonisti, hanno fatto dimenticare i tempi in cui, battere la Juve, poteva rappresentare la vittoria più importante di tutta la stagione.
Firenze s'interroga, sul futuro della sua squadra e della società, ma al tempo stesso farà di tutto per spingere la Fiorentina oltre l'ostacolo nell'ultima occasione utile per togliersi una soddisfazione in questa annata dalle tinte grigie. In trentamila, o poco meno, domani sera, penseranno soprattutto a battere gli odiati rivali.
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Lo scrittore e tifoso della Juve Minoli: ''Vincerà la Juve''
Lorenzo Minoli è tante cose insieme. Giornalista, attore, regista, produttore. Ma soprattutto juventino doc. Nato a Torino, da tre anni e mezzo vive a Firenze e segue a distanza le gesta della sua squadra del cuore.
Un emigrato del pallone.
«Emigrato e molto orgoglioso di essere juventino. E anche coraggioso. Tutte le mattine compro Tuttosport apposta».
Che fa provoca?
«No, difendo la mia identità di tifoso».
Mai avuto problemi?
«Mai. Tutti i miei amici sanno che sono tifoso della Juventus, non l'ho mai nascosto. E poi non è mica una cosa di cui vergognarsi».
A Firenze non è neppure una cosa da sbandierare. Sa che ci sono un sacco di fiorentini tifosi della Juve che si vergognano a dirlo?
«Lo so, lo so. Io non ho questo problema. Forse perché sono torinese».
Come sta vivendo questo triste declino della Juve?
«Soffro, ma sono anche consapevole che dopo Calciopoli ci siamo fatti male da soli con una gestione mal condotta. Spero che il futuro sia migliore ».
Anche Fiorentina-Juventus non è più la partita di una volta.
«Per colpa della Juve, però. E comunque mi fa sempre molto piacere quando vedo i fiorentini festeggiare per una vittoria contro di noi. Vanno in giro a fare i caroselli come se avessero battuto il Brasile. Dall'alto delle nostre innumerevoli vittorie perdere contro una squadra media non cambia nulla».
Ecco, qui viene fuori l'anima del tifoso.
«Guardi, per me la Fiorentina è una squadra assolutamente ininfluente, a me interessa soltanto l'Inter».
E allora la partita di domani che significato ha?
«Tenere vagamente in vita le speranze di arrivare in Champions e dimostrare di aver ritrovato lo spirito Juve».
Vince la Juve?
«Ovvio».
Giocatori decisivi?
«Matri e Buffon».
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Il viola Claudio Martini: ''I momenti belli torneranno''
«Anche quando ero in Tunisia facevo il tifo per la Fiorentina». Claudio Martini, un passato politico importante e un presente da presidente dell'Ort, incrocia le dita.
Chi vince?
«Spero la Fiorentina...».
Il giocatore decisivo?
«Mi aspetto sempre una certa continuità da Montolivo, penso che sia un giocatore fondamentale. Comunque queste sono le partite dei fuoriclasse, tocca a loro».
Ottimista?
«Possibilista».
Come sta vivendo questa stagione della Fiorentina?
«Con molta pazienza, ben sapendo che dopo un buon ciclo c'è sempre un momento di transizione in cui se ne prepara un altro. Ecco, per la Fiorentina questo è un momento di passaggio da vivere con fedeltà ».
Tutti uniti.
«Verranno momenti migliori, ne sono sicuro».
La sua settimana di Fiorentina-Juventus come è stata?
«L'ho vissuta con una certa intensità».
Nonostante la classifica?
«Mi sembra che nemmeno la Juventus sia messa benissimo ».
Andrea Della Valle l'ha definita la partita dell'anno. È d'accordo?
«Diciamo che è la partita dell'anno ma in tono minore, anche la tensione è su registri più bassi. Ma vincere sarebbe comunque gratificante».
La stagione della Juve non è entusiasmante, ma sembra in ripresa. Che ne pensa?
«La Juventus ha vinto tre partite consecutive, mi sembra che sia una serie sufficientemente lunga per fermarsi. E poi queste sono sfide in cui ci può stare l'eccezione».
La sfida dell'orgoglio?
«Per me è anche una sfida familiare. Io e mia moglie facciamo il tifo per la Fiorentina, ma in famiglia ho degli juventini.
Bisogna farcela per forza».
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Finora sono 1200 tifosi nel settore ospite
Per quanto riguarda l´ordine pubblico non si segnalano particolari preoccupazioni. La Repubblica scrive che per il momento sono stati staccati 1.200 biglietti per gli ospiti. A parte i possessori della tessera del tifoso, li possono comprare soltanto i residenti in Toscana. La questura per ora non conferma i segnali di possibili disordini in curva Fiesole per un presunto scontro interno tra gli ex Collettivo e il gruppo dei non tesserati. Comunque l´attenzione è alta.
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Qui Juve - Riecco Grosso, Del Piero in panchina
Ancora prove di 4-2-3-1, a Vinovo. Che è poi un modulo facilmente trasformabile in 4-1-4-1 o in 4-4-2. Fatto sta che, come già accaduto domenica scorsa contro il Genoa, la Juventus potrebbe scendere in campo al Franchi con Melo e Aquilani davanti alla linea a quattro difensiva. Dietro Matri unica punta, agirebbero da destra a sinistra Krasic, Marchisio e Pepe, questi ultimi due pienamente recuperati dagli acciacchi accusati in settimana. Non sarebbe, come detto, uno schieramento rigido e immutabile: tanto per ricordare quanto successo all'Olimpico una settimana fa, Marchisio è quasi subito traslocato a sinistra e poi Krasic si è spostato al centro lasciando la fascia destra a Pepe.
E' insomma una Juve camaleontica quella che è nata ultimamente dalle parti di Vinovo. Se sarà confermato questo atteggiamento, Del Piero andrà in panchina. E rispetto al match vinto contro il Genoa, quando comunque nel secondo tempo si è tornati al caro vecchio 4-4-2, i cambiamenti riguarderebbero solo i due esterni difensivi: Sorensen e Grosso al posto di Motta e Traorè.
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Del Neri: ''A Firenze partita difficile''
Conferenza stampa da Vinovo di Luigi Del Neri, allenatore della Juventus; queste le sue parole: Quella di Firenze partita difficile? ''I o penso che tutte le partite siano insidiose. Quando eravamo impegnati nella trasferta di Roma non era di semplice attuazione andare ad espugnare l'Olimpico. E' una partita molto complicata, molto difficile; loro sono un'ottima squadra, hanno il rientro di Mutu, hanno perso Santana, perdono un giocatore importante, però hanno una squadra che in casa ultimamente sta facendo ottimi risultati e ottime prestazioni soprattutto a livello di intensità e di qualità. Quindi per noi sarà una partita importante, come sono state importanti le ultime che abbiamo fatto, perchè ci permettono di poter rimanere in quota e di lottare fino in fondo, domenica dopo domenica, per un obiettivo. Matri unica punta? Difficile qualcosa di diverso. Perchè? Perchè gioco in maniera diversa. Perchè sfrutto le situazioni che penso sia giusto sfruttare in questo momento. Siccome la dimostrazione della squadra è stata quella di poter affrontare le partite in modo diverso, attueremo quello che secondo me, in questo momento, è il meglio per la squadra. Dubbi su Buffon? Mai detto che ho dei dubbi. Se avete sentito dire che ho qualche dubbio.Penso di non averlo mai detto. I dubbi dove stanno? E' un giocatore che è stato fermo per infortunio e che rientra dopo aver smaltito l'infortunio. Ma io non ho mai avuto dubbi, non ho mai detto questo, mi sembra.''
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Torricelli: ''Vedo la Juve favorita''
Oltre 150 presenze con la maglia bianconera, un altro centinaio con quella viola: Moreno Torricelli sa perfettamente cosa vuol dire Fiorentina-Juventus. Ai microfoni di Radio Studio 54 il doppio ex ha spiegato che emozioni causa una gara così sentita: "A Firenze questa è sempre una partita particolare e credo proprio che i viola non regaleranno niente. E' ovvio che la partita la senti maggiormente quando sei in maglia viola, basta respirare il clima che si respira in città per capire di cosa si tratta. I tifosi ti fermano e ti caricano a mille, la Juve invece vive la partita in modo più leggero. Ai miei tempi c'erano gli allenamenti a porte aperte con tanti tifosi che venivano ad incoraggiarci prima di Fiorentina-Juventus, adesso invece ci si prepara a porte chiuse. Sarebbe giusto tornare agli allenamenti aperti? Il problema è che nel calcio di oggi viaggiano molti emissari e quindi il rischio sarebbe quello di essere spiati dagli avversari.''
Domani, nonostante la Fiorentina abbia dalla sua il fattore campo, Moreno vede i bianconeri favoriti: "La Juventus a mio avviso ha i favori del pronostico perché più motivata dalla classifica, però i viola devono meritarsi la riconferma per la prossima stagione. I giocatori che possono fare la differenza? Credo siano Krasic e Del Piero da una parte, Gilardino-Mutu dall'altra".
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Le probabili formazioni delle squadre
FIORENTINA (4-3-1-2): Boruc; Comotto, Gamberini, Camporese, Pasqual; Behrami, Montolivo, Vargas; Ljajic; Gilardino, Mutu. All. Mihajlovic
JUVENTUS (4-3-3): Buffon; Motta, Bonucci, Barzagli, Grosso; Aquilani, Felipe Melo, Marchisio; Krasic, Matri, Pepe. All. Del Neri
QUI FIORENTINA - Camporese in vantaggio su Kroldrup per sostituire l'infortunato Natali. Rientrerà Mutu come spalla di Gilardino. Lesione al retto femorale per Santana, al suo posto ci sarà Ljajic.
Squalificati: -
Indisponibili: Frey, Jovetic, Natali, Santana
QUI JUVENTUS - Nonostante Toni appaia in forma e Del Piero sia sulla via del recupero, Del Neri, almeno inizialmente, sembra intenzionato a schierare l'undici iniziale che ha giocato contro il Genoa.
Squalificati:-
Indisponibili:Chiellini, Iaquinta, Quagliarella, Rinaudo, Sissoko
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20 convocati per la sfida all'Artemio Franchi
Al termine dell'allenamento di rifinitura, mister Del Neri ha diramato l'elenco dei convocati per la partita di Firenze. Rientrano in gruppo Gigi Buffon e Alessandro Del Piero, pienamente recuperati, oltre a Fabio Grosso, che contro il Genoa ha scontato la giornata squalifica inflittagli dopo l'ammonizione rimediata all'Olimpico di Roma. Non prenderà invece parte alla trasferta Zdenek Grygera, colpito dall'influenza. In tutto sono 20 i giocatori a disposizione.
Questo l'elenco completo:
1 Buffon
2 Motta
4 Felipe Melo
6 Grosso
7 Salihamidzic
8 Marchisio
10 Del Piero
13 Manninger
14 Aquilani
15 Barzagli
17 Traore
19 Bonucci
20 Toni
23 Pepe
25 Martinez
27 Krasic
30 Storari
32 Matri
36 Giandonato
43 Sorensen
juventus.com
I venti convocati di Mihajlovic
Sono 20 i convocati dal tecnico Sinisa Mihajlovic per la gara contro la Juventus. Ecco la lista in ordine alfabetico: Babacar, Behrami, Boruc, Camporese, Cerci, Comotto, D'Agostino, De Silvestri, Donadel, Frey, Gamberini, Gilardino, Gulan, Kroldrup, Ljajic, Marchionni, Montolivo, Mutu, Pasqual e Vargas. Infortunati: Natali, Jovetic e Santana.
Zoff: ''Partita sentita, prevedo un pareggio''
Dino Zoff a Radio Blu parla della sfida di domani: "La partita è sentitissima da tutte e due le parti, anche a Torino. Credo che Frey e Boruc sono ottimi portieri, il polacco ha fatto bene e adesso è un problema per Mihajlovic. In casa juventina se Buffon sta bene credo che il titolare sia lui. L'assenza di Santana è importante ma i viola hanno avuto tanti infortuni in tutto l'anno. Quest'anno della Juventus hanno fatto tutti benino, frse Matri ha fatto meglio degli altri. Melo è in forma, Montolivo ha avuto un inizio difficoltoso ma ora lo vedo in forma. Del suo futuro non saprei. Il pronostico? Un pareggio".
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Marocchino: ''Mihajlovic merita la conferma''
Domenico Marocchino, ex juventino racconta a Radio Blu i suoi ricordi ed anche il presente: "Ho esordito in A contro la Fiorentina quando giocavo nell'Atalanta non ricordo se contro Tendi o Orlandini. Mi ricordo anche il ritorno che dribblai tutta la squadra e poi presi il palo. Venendo al presente, la partita di domani conta abbastanza, anche per la classifica perché sei partite non sono poi poche e poi nel campionato non bisogna mai lottare. Sono due squadre che hanno reso un 10% in meno delle loro possibilità. I due allenatori? Penso che Mihajlovic meriti la conferma perché i risultati dipendono dal rendimento dei calciatori e poi la Fiorentina è un po' Mutu dipendente. Del Neri dovrei sapere chi ha deciso la campagna acquisti. Sicuramente devo dire che i nostri allenatori non sono stati difensori e nessuno in serie A è bravo a difendersi e al Juventus ha una difesa veramente poco valida".
http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76369 (http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76369)
LIVE MATCH : http://www.sportp2p.com/football/ac-fiorentina-juventus-18105.html (http://www.sportp2p.com/football/ac-fiorentina-juventus-18105.html)
Agroppi: ''Al Franchi derby delle deluse''
Ai microfoni di Radio Sportiva, Aldo Agroppi, fa il punto su Fiorentina-Juventus: "Sarà la partita delle deluse. I bianconeri sono settimi in classifica, distaccati di 17 punti dal Milan, e dovrebbero comprare campioni del carico di Ozil e Di Maria piuttosto che Pepe, Motta e Martinez. Marotta quindi è uno dei grandi colpevoli del fallimento di questa stagione. La Fiorentina ormai è fuori da qualunque obiettivo anche se Mihajlovic ha molte attenuanti viste le assenze di Jovetic e Mutu. Lo riconfermerei per la prossima stagione."
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Gila contro Matri Che intrecci tra i duellanti
Cento metri a separarli, da un'area all'altra, e un filo sottile che li unisce. Il duello tra Alberto Gilardino e Alessandro Matri è una bella storia anche perché ci sono tante cose che li avvicinano. Uno, Gila, alla Juve dovrebbe esserci da anni: se ne parla quasi ogni estate, è un tifoso bianconero e lo sbarco a Torino potrebbe essere il coronamento di una carriera piena di gol. L'altro, Matri, alla Juve ci è arrivato all'improvviso, quasi senza accorgersene: un paio di giorni, qualche telefonata, un volo, la firma. Nel destino dei due attaccanti c'è il Milan (settore giovanile per Matri, il salto di qualità e una Champions per Gila), c'è la maglia azzurra (Alberto ha vinto un Mondiale, Alessandro ha segnato al debutto e naturalmente spera di non fermarsi lì), c'è soprattutto il gol: perché per qualcuno segnare non è un obiettivo, è una missione. Da festeggiare nei modi più divertenti. Il viola Dalla chitarra al violino, ad esempio. Quando a Firenze arriva la Juve è sempre la stessa musica. Oggi (per i viola) l'obiettivo non è la classifica, ma una vittoria di prestigio: l'ultima in casa contro i bianconeri è del 13 dicembre 1998. Segnò Batistuta e nell'esultanza mischiò la mitraglia a una schitarrata. Ecco l'aggancio: c'è un altro centravanti che aspetta di essere decisivo nella sfida alla Juve, è Alberto Gilardino e festeggerebbe rispolverando il gesto del violino. Solo una volta su quindici tentativi l'attaccante ha battuto la Juve in campionato (30 ottobre 2005: Milan Juve 3 a 1). E con un gol decisivo farebbe in tempo a entrare definitivamente nella storia viola. Il senso è che Gila difficilmente avrà altre occasioni per legare ((in maniera indelebile) il suo nome a quello del club: a lui non dispiacerebbe affatto restare in viola anche l'anno prossimo, ma in questo momento è più la Fiorentina che aspetta offerte interessanti, visto che l'obiettivo è rinnovare. Quest'anno Gilardino ha segnato 11 volte, sufficienti a battere il traguardo dei duecento gol in carriera. Anche per questo, le proposte per il centravanti non tarderanno ad arrivare: la Juve ci lavora da tempo, nonostante la pista fosse più calda a gennaio che non ora. Ma l'ipotesi che oggi Gila possa sfidare il suo futuro non è certo da escludere, anzi. Tra le possibili destinazioni c'è anche l'estero, e la Francia in particolare: Marsiglia e soprattutto Lione. Il bianconero Cento metri dal Gila, sul prato del Franchi ci sarà Alessandro Matri il cui futuro è sicuramente in maglia bianconera. Arrivato dal Cagliari per una serie di coincidenze (i problemi in attacco della Juve, il costo eccessivo di Pazzini, la necessità di trovare un giocatore dal rendimento sicuro), Alessandro si è calato nella nuova realtà con una serenità sorprendente. Sette gol nelle prime 10 partite in bianconero: ci erano riusciti solo Serena e Schillaci. E poi altri grandi numeri. É già arrivato a 18 gol in campionato (11 dei quali con il Cagliari), un record per un attaccante che ha cambiato maglia durante la stagione. Il primatista era Adriano con 17 (8 nel Parma e 9 nell'Inter) nel 2003-04. E la quota 20 è ormai a due passi. Oltre il muro Nella storia sono solo undici gli juventini che hanno abbattuto questo muro (alcuni ci sono riusciti più volte): John Hansen (30 gol nel 1951-52), John Charles (28 nel 1957-58), Omar Sivori (28 nel 1959-60), Giampiero Boniperti (27 nel 1947-48), David Trezeguet (24 nel 2001-02), Karl Hansen (23 nel 1950-51), Roberto Baggio (22 nel 1993-94), Salvatore Schillaci (21 nel 1989-90), Alessandro Del Piero (21 nel 1997-98 e nel 2007-08), Michel Platini (20 nel 1983-84) e Aldo Serena (20 nel 1985-86). E intanto Matri cerca di segnare per la terza giornata consecutiva: una continuità che nella Juve di quest'anno ha mostrato solo Fabio Quagliarella. Nessun violino, in caso di gol. Ma la solita scenetta, la mano che si chiude a paperella e poi quel movimento che Alessandro non spiegherà nemmeno sotto tortura. Perché anche la scaramanzia aiuta a segnare.
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E ora fuori l'orgoglio
Fiorentina-Juve è una delle poche certezze nel calcio da playstation, come un mobile antico che resiste nel salotto dell'Ikea. E' perfino confortante sapere che gli odi calcistici fanno parte di una tradizione che si mette di traverso all'overdose di partite in tv, alle tessere del tifoso e agli stadi scalcinati. Non è il caso architettonico del Franchi, semmai imbiancato dalle assenze con un sentimento depotenziato da parte dei tifosi, precedente assoluto a Firenze: la società dovrà tenerne conto al momento della Rifondazione tecnica per rifondare anche l'entusiasmo, pericolosamente in declino. Questo però sarà un problema successivo, accorciamo il raggio dei pensieri perché la Juve è la Juve e oggi pomeriggio saranno in trentamila. Vai con i rancori urlati. Bersagli principali Toni e Melo, ex ai quali non potrebbe fregargliene di meno degli insulti, ma tutto serve per fare clima.
Nella Fiorentina tornano Mutu e Behrami rispetto alla partita persa contro il Milan, non è francamente poco anche se l'assenza di Santana ha complicato la vita di Mihajlovic. Non è questa una grandissima novità, ma va rimarcato il nuovo cambio di assetto dopo la linearità trovata con il 4-3-1-2 affidato (nella sua parte più alta) alla sensibilità tattica di Santana.
Torna Cerci titolare dopo un mese e mezzo. In questo frattempo l'ex della Roma è stato poco in panchina e molto in tribuna, sacrificato anche per il cambio di assetto: il rilancio è motivato con l'esigenza di mantenere comunque l'impostazione offensiva della squadra che ritrova dopo la giornata di squalifica — carico a diecimila — anche Adrian Mutu. La Fiorentina torna al 4-3-3, il modulo iniziale e poco sperimentato per colpa delle assenze e sa che battere la Juve sarebbe comunque una bella copertura per cancellare la delusione che ha accompagnato — più o meno costantemente — la squadra in questa stagione. La Fiorentina non vince contro la Juve dal 1998 (gol di Batistuta, uno a caso) e nelle partite successiva ha pareggiato molto e perso tre volte. Dicono le statistiche che negli ultimi 20 incroci, comprese le sfide giocate a Torino, la Juve ha perso solo una volta. Però per la Fiorentina fu una bellissima volta (3-2, era il 2 marzo 2008).
Torna Toni senza furmini, quelli li aveva già lasciati da un pezzo emigrando straricco a casa Bayern. Poi sei mesi a Roma, altri sei al Genoa e lo sbarco a gennaio nella Juve. Come se per più di metà annata nessuno fosse in grado di mantenere il suo fantastico ingaggio, o forse no, i motivi sono altri. Fatto sta che Lucone sa benissimo cosa l'aspetta oggi: fischi a dirotto. Non che la cosa lo preoccupi — lui ci è abituato — ma anche questo farà colore e il Franchi tornerà ad essere uno stadio vero. Ci si accontenta anche di questo.
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I 15 motivi per non tifare Juve
Quando capita di parlare di calcio lontano da Firenze, prima o poi arriva sempre la fatidica domanda: «Ma perché voi fiorentini ce l'avete così tanto con la Juventus?». A me son venuti in mente i seguenti quindici motivi:
1) Perché i fiorentini e i toscani in genere hanno da sempre in uggia il Potere. E nel calcio, da sempre, la Juventus è sinonimo di Potere.
2) Perché Avellino, la coppa Uefa e lo scudetto scippato a Cagliari sono ancora ferite aperte nel cuore di chi crede che il calcio sia uno sport e non una truffa legalizzata.
3) Perché Bettega stava antipatico anche al suo insegnante di catechismo.
4) Perché meglio 2 scudetti da leoni che 27 da Agnelli.
5) Perché Montero, Brio e Furino se avessero giocato con altre maglie sarebbero stati espulsi una domenica sì e l'altra pure.
6) Perché una squadra dove i tifosi vogliono la vittoria a qualunque costo (e si caccia dunque un allenatore se arriva secondo), non è una bella scuola di vita.
7) Perché se un allenatore alla Fiorentina dimostra di essere un carciofo, non finisce a fare il tecnico della Nazionale Under 21.
8) Perché, come ha detto l'ex arbitro Nucini ai pm che lo interrogavano al processo per Calciopoli, «se sbagliavi a favore della Juve arbitravi in serie A, se sbagliavi contro la Juve arbitravi in B».
9) Perché, di conseguenza, quando Crozza alla cerimonia degli Oscar del calcio chiese dal palco: «Chi c'è in sala della Juve, a parte gli arbitri?», fece semplicemente quello che Arlecchino usava fare burlandosi.
10) Perché, dal Medio Oriente al Maghreb, tutti oggi chiedono regimi democratici. Gli juventini, invece, sognano il ritorno di Moggi.
11) Perché nel calcio il diavolo non veste Prada ma a strisce.
12) Perché quando gli Agnelli si portarono Baggio a Torino si provò la stessa sensazione di quando Napoleone spedì a Parigi il Leone di San Marco o di quando i tedeschi volevano portarsi via l'Annunciazione del Beato Angelico. Un furto d'arte generato dal capriccio del Potere.
13) Perché il mondo è pieno di splendidi colori e vederlo in bianconero è una limitazione.
14) Perché Lippi, in bianconero, aveva la protervia di chi si sente un fenomeno per di più impunibile.
15) Perché alla fine, da Jago a Paperinik, il Male non ha mai vinto.
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Il falco Oliveira indica ai viola come si fa a volare
Lezioni di volo. Il Falco indica alla Fiorentina la rotta per librarsi in aria, scacciare i timori e sconfiggere Juventus. «I gobbi vanno battuti. tifosi meritano questa soddisfazione. E la vittoria sarà per i giocatori una delle più belle sensazioni della loro carriera a Firenze» . Lulù Oliveira, soprannominato il Falco per il suo modo di esultare, non ha perso sua classica verve e regala battute consigli in una pausa dell'allenamento con il suo Muravera (in provincia di Cagliari), in Eccellenza. Gioco ancora, ho quarantadue anni ma non sono vecchio. Ho segnato tredici reti e siamo quarti in classifica» . E' sempre indaffarato, l'anno scorso, vicino a Muravera, ha aperto insieme alla moglie il «Centro equestre Il falco» , ed è proprietario di una decina di cavalli di razza anglo-arabo-sarda. «Corrono forte, proprio come dovrà fare la Fiorentina contro la Juve» . Lulù sa bene come si battono i bianconeri, ci è riuscito per due volte consecutive al Franchi. Ha siglato secondo gol nel 3-0 a Firenze del 97 e ha regalato l'assist decisivo a Batistuta nell'ultima vittoria viola al Franchi contro la Signora, nel dicembre del ' 98. «Tutti momenti indimenticabili, come la canzone che tifosi mi cantavano sempre, sulle note di Maledetta primavera. Quel coro me lo porto sempre nel cuore. Lo ricordo bene: '' Che importa se a passarla ti ci vuole un'ora... Che fretta c'era? Scarta tutti Oliveira: che fretta c'era? scarta tutti e facci un gol''. Fantastici tifosi viola» . In effetti i fiorentini gli hanno sempre voluto bene anche per i suoi riti e le sue stravaganze, su tutte i riccioli colorati di biondo e le unghie pitturate di blu. Oliveira come farà la squadra di Mihajlovic a battere la Juve? «Deve tenere un buon ritmo di gioco, sperando naturalmente nelle giocate di Mutu. Può essere decisivo, insieme a Gilardino. La Juventus ha ottenuto tre vittorie consecutive ma la Fiorentina non deve farsi spaventare. Anche perché, in fondo, non vedo quei giocatori che come qualche anno fa riuscivano a fare la differenza. E comunque da qui... anche il Falco proverà a dare una spinta in alto ai viola» . Per Gila non è stata un'annata straordinaria... «E' vero, quest'anno l'ho visto più moscio. Non è stato servito come lui vorrebbe, con i cross tesi dal fondo. Purtroppo c'è anche da dire che alla Fiorentina è mancato l'apporto del centrocampo, che non ha sempre saputo sostenere il gioco offensivo. In ogni caso Gila, al pari di Montolivo, resta un cavallo di razza, come uno dei miei, pregiatissimi (sono specializzati nel salto a ostacoli, ndr)» . Nel ' 98 la Fiorentina vinse con un gol di Batistuta. Oliveira fatica a trovre analogie tra Gila e l'argentino: «Il Re Leone resta unico al mondo. Forse Alberto gli assomiglia un po' per il colpo di testa però la forza e la potenza di Batistuta erano una rarità assoluta. Era capace di resistere e difendere il pallone nonostante avesse tre-quattro uomini addosso» . Vargas invece pare tornato su buoni livelli: «Il peruviano mi piace, quando attacca mette paura agli avversari. Quando rientra a difendere però lascia ancora a desiderare» . E Lulù sa cosa significa... arretrare. Con Trapattoni giocava anche da terzino: «Lasciamo perdere. Del Trap non voglio parlare. La gente comunque ha capito che mi sono sacrificato parecchio, giocando quell'anno in un ruolo ben lontano dalle mie caratteristiche» . Quindi un giudizio su Mihajlovic: «Mi pare carico in vista di questa partita. E' un buon allenatore, anche se guidare la Fiorentina non è facile per nessuno. Quest'anno ho visto una squadra discontinua, che ha alternato belle gare ad altre assolutamente sotto tono. Con le grandi spesso ha fatto una buona figura, mentre con le piccole a volte ho notato un calo di concentrazione. E invece devi correre sempre, non puoi mai rilassarti» .
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Trentamila al Franchi poi sarà un'altra storia
Quando si dice l'occasione della vita. Dimenticato dall'allenatore, contestato dalla gente, Cerci non ricordava più cosa volesse dire giocare titolare. Tornerà a farlo oggi, nella gara più attesa. Esterno a destra, nel 4-2- 3-1 obbligato per Mihajlovic. Un cambio di modulo per sostituire Santana e invertire la tendenza con le grandi. Anche se questa Juve, tanto grande non è. Deluse e un po' tristi, ma con obiettivi ancora da raggiungere. Da una parte la voglia di sperare nel quarto posto, dall'altra la volontà di regalare almeno una gioia ad una piazza delusa. Dai portieri agli attaccanti, passando per il centrocampo, bianconeri e viola vivono momenti incredibilmente simili. Buffon e Frey, ad esempio. Numeri uno di maglia e di fatto ma perennemente in discussione. Gigi è alle prese con una riserva di lusso Storari (altro ex), con infortuni a catena e un mercato che racconta di una cessione sicura. Alla Roma, dicono. Colpa di un ingaggio pesante e di un rapporto ormai logoro con società e proprietà. Come Frey. Un parallelo perfetto. E ancora. Aquilani e Montolivo, fiori all'occhiello della nuova Italia firmata Prandelli e uniti da un filo sottile. Uno di loro sarà il faro della Juve 2011- 2012 e Marotta aspetta anche il confronto diretto per decidere. C'è poi Felipe Melo, e un'accoglienza che sarà fotocopia di quella ascoltata un anno fa. Fischi e insulti, per capirsi. Ma lui è un guerriero, e tira dritto per la sua strada. Come Gilardino. Uno abituato alle chiacchiere, tipo quelle che lo vogliono ormai promesso alla Juve. Alberto nega e pensa a segnare, ma la possibilità che tra qualche mese il grande ex sia lui è alta. Molto alta, col rischio di ripercorrere le tracce di Luca Toni, che oggi uscirà dal tunnel degli spogliatoi quasi di nascosto, si guarderà attorno e penserà di aver sbagliato stadio. Lui, Fiorentina-Juventus, se la ricorda bene. Un sole gigante su sfondo viola ad illuminare dalla Fiesole, un urlo assordante, oltre 40.000 cuori pulsanti e un respiro trattenuto per qualche secondo. La palla che rotola verso la rete e che invece si stampa sul palo. Luca Toni giocava nella Fiorentina e sfidava la Juve in un vero e proprio scontro diretto per il primato. Vinsero i bianconeri, beffa tremenda firmata Camoranesi, al termine di una partita quasi dominata dalla Fiorentina. Tre pali, due dei quali colpiti proprio dal bomber di Pavullo. Oggi, è tutta un'altra storia, e Luca torna per la prima volta a Firenze da ex. Troverà 30.000 tifosi, 2.000 dei quali juventini. Un record negativo, ma l'attenzione delle forze dell'ordine sarà comunque alta. Occhi puntati soprattutto sui sostenitori viola, al centro di complessi riassestamenti. Toni partirà dalla panchina, Delneri ha scelto di giocare con Matri unica punta, ma lui è pronto a sfruttare la sua occasione. Se ci sarà.
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Cerci, la grande occasione
I fischi vuole cancellarli tutti. Ha novanta minuti di tempo. Novanta minuti per far cambiare idea ai suoi tifosi, quelli che lo hanno apostrofato con brutte parole pure quando era stato spedito in tribuna, ma anche per convincere la società che lui, a Firenze, può ancora dare tanto. Alessio Cerci, 919 minuti in questo campionato, ha il destino nelle sue mani.
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COMUNQUE DECISIVO - Nelle diciassette partite giocate - di cui sei subentrando dalla panchina - Cerci ha comunque contribuito in maniera importante: ha realizzato il gol partita contro il Chievo Verona ( il 7 novembre), tra l'altro il suo primo centroin serie A, ma soprattutto ha inventato tre assist grazie ai quali la Fiorentina ha messo insieme 7 punti. Ha servito a De Silvestri, con il Parma, il pallone che ha chiuso la partita, a Gilardino la palla- match con cui i viola hanno strappato il successo contro il Cesena nel girone d'andata, e a Santana il pallone con cui i viola hanno riagguantato il pareggio a Bologna, il 6 gennaio. Nonostante tutto però, Cerci non ha mai solleticato l'entusiasmo dei suoi tifosi.
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L'OCCASIONE GIUSTA - Adesso, contro la Juventus, nella partita dal sapore del derby tutto può cambiare. Cerci non vuole perdere l'occasione. Avrà gli occhi del Franchi puntati su di lui, sa che non potrà permettersi di sbagliare neppure un appoggio ma si sente pronto. Ha la fiducia dell'allenatore, che fin dall'inizio si è schierato dalla sua parte, ma soprattutto ha la complicità della squadra. Lo stesso Adrian Mutu lo ha difeso: ha provato pure a spiegargli che Firenze è fatta così, o si innamora o tutto diventa difficile per chiunque. Cerci giocherà col piede schiacciato sull'acceleratore sapendo che non avrà niente da perdere. Ha un contratto che scade nel giugno del 2015 e lui vuole provare ad onorarlo. Sogna di dimostrare che Corvino non ha sbagliato a puntare su di lui, ma soprattutto spera di fare il grande salto: da meteora a giocatore capace di decidere. La Juventus è la sua grande occasione. La migliore per il riscatto, l'unica capace di cancellare i fischi.
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Il Franchi insegue il suo record obiettivo 30000
Superare quota trentamila e, magari, andare a insidiare il record di presenze 2010- 11 fatto registrare domenica scorsa con 32.677 spettatori: non sarà facile, ma Firenze ci prova, tenendo conto che quella contro la Juventus è la partita più importante e sentita dell'anno e non c'è 'accusa' di provincialismo che tenga. Tanto più in un campionato come questo in cui le soddisfazioni sono state poche.
ATTESA CHE SALE - Qualcuno fa finta di niente per rabbia o delusione, qualcuno va oltre auspicando addirittura una vittoria dei bianconeri per acuire lo stato latente di malcontento, però poi la voglia di battere la rivale di sempre della netta maggioranza dei tifosi viola ha il sopravvento e riporta gli indecisi e i contrari dalla parte giusta: pur senza nemmeno sfiorare i livelli di partecipazione emotiva e... cromatica di qualche Fiorentina-Juventus che ha fatto storia nel recente passato, oggi pomeriggio il Franchi darà l'ennesima dimostrazione di sostegno e affetto nei confronti della squadra viola.
QUINDICIMILA PAGANTI - Considerando che gli abbonati sono poco più di 16.000, per raggiungere l'obiettivo succitato occorre che al botteghino siano staccati non meno di 14-15.000 biglietti e, stando ai numeri della prevendita che è andata avanti fino al tardo pomeriggio di ieri, non dovremmo essere molto distanti dal traguardo compresii 1.500 tifosi della Juventus muniti di tessera del tifoso nel settore ospiti (c'era il divieto di cessione del tagliando ai residenti in Piemonte) e quelli non meno numerosi sparsi in Maratona e Tribuna. E' vero, niente di eclatante rispetto a quasi tutte le precedenti edizioni di questa sfida particolare, ma siamo comunque in linea con il trend stagionale negli appuntamenti di cartello. Massima attenzione delle forze dell'ordine per impedire qualsiasi tipo di contatto, anche perché all'andata i sostenitori viola furono oggetto del lancio di bombe- carta nella zona loro riservata all'Olimpico con un ferito lieve e rischioaltissimo di guai ben più gravi.
OSSERVATI SPECIALI - Inutile negarlo, saranno Gilardino e Montolivo, cioè i due che da giorni, da settimane, le voci di mercato avvicinano con sempre maggior insistenza alla Juventus da giugno in avanti. Per il centravanti di Biella e il capitano è una partita nella partita, chissà che non diventi un incentivo a dare se possibile ancora qualcosa in più agli occhi del pubblico di fede gigliata. Gilardino, tra l'altro, ha segnato un solo gol alla Juventus proprio al debutto in campionato con la maglia della Fiorentina, mentre Montolivo non è mai riuscito a segnare alla Vecchia Signora da quando gioca a Firenze: per l'uno e per l'altro sarebbe (è) l'occasione ideale per aggiornare le statistiche.
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Viola con il 4-3-3, che occasione per Cerci!
Che occasione per i viola. Battere la Juve per restituire un po' di sorriso alla gente di Firenze, per salvare un pezzo di stagione. Una fuga in avanti richiesta, dopo la prova col Milan, deludente perché sprovvista di anima, ancorché di gioco. Una volta si diceva che la sfida con la Juve si preparava da sola. Bei tempi... Stavolta è un po' diverso, è tutto più stanco, però la chance resta di strambare verso il sereno. E l'occasione è anche per un altro mancato protagonista di questa stagione: Alessio Cerci. Toccherà alui, il cavallo pazzo di Valmontone, tanto talento e altrettanta discontinuità, provare a trasformarsi in principe dopo essere stato il brutto anatroccolo. Fischiato impietosamente dal Franchi, anche per la sua romanità -giallorossa - risvolto cromatico calcistico poco apprezzato dalla città del Brunelleschi - e per quel suo modo di stare in campo, un po' vintage e anche svogliato. Il calcio però regala incroci bizzarri, improvvisi, inaspettati: il destino può mutare in un secondo. E se la Fiorentina vincesse oggi con una prestazione super di Cerci accompagnata dal gol decisivo? Siamo sinceri, pensarlo è un azzardo, ma proprio perché il calcio è fenomeno incerto e non scientifico, la possibilità potrebbe concretizzarsi. Cerci dovrà metterci molto del suo, provando a fare quello che fino ad oggi non ha mai fatto o quasi: incidere nella partita. Rientrerà da titolare dopo aver disputato l'ultima gara a Parma il 6 febbraio... Mentre l'ultima presenza risale al 27 febbraio a Bari, quando entrò a metà ripresa... Questi sono stati i mesi recenti di Cerci... Come si sistemerà in campo l'ex romanista? Sulla fascia, lo ha detto lo stesso Mihajlovic. Sarà una Fiorentina con un modulo nuovo-vecchio, il 4-3-3: Gilardino nel mezzo, Cerci a destra e Mutu a sinistra. Mentre con Santana - il viola ha rimediato una lesione muscolare, starà fuori 4 settimane, comunque stagione finita - Mihajlovic usava il 4-3-2-1, con l'argentino e il romeno dentro al campo, come trequartisti, a ridosso di Gilardino. Sarà certamente una Fiorentina a trazione anteriore perché Cerci è più attaccante che centrocampista, un tridente puro. Nel mezzo Sinisa si giocherà la partita con Montolivo davanti alla difesa, Behrami a destra, Vargas a sinistra. Un centrocampo che come caratteristiche piace molto a Mihajlovic: un centrale di qualità, Montolivo, e due mediani di gamba che vanno per linee verticali. E Vargas può anche allargarsi per andare al cross. In difesa De Silvestri a destra, Pasqual a sinistra, mentre i centrali dovrebbero essere Gamberini e Kroldrup. Anche se Camporese potrebbe risultare la sorpresa dell'ultimo momento.
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Ddv: ''La Fiorentina è un hobby, ci piace avere una squadra''
Diego Della Valle è ancora una volta protagonista di una lunga intervista con la stampa internazionale (l'intervista integrale). Ecco il passo dove affronta l'argomento calcio e Fiorentina.
Molte persone hanno un portafoglio diversificato, perché comprare una squadra di calcio?
"Perché no? Cosa fai il sabato pomeriggio quando piove? Sto scherzando. La nostra vita è il nostro business. Il 95% della mia professione è rappresentato dal gruppo Tod's. La mia anima, l'anima della mia famiglia, è ciò che sappiamo ed è ciò che ci piace fare. Qualsiasi altra cosa è un investimento di famiglia dove io non metto tutta la mia anima o la mia energia. La Fiorentina ed il calcio è un hobby tipicamente italiano. Noi amiamo il calcio, a me e mio fratello piace avere una squadra. Penso che sia un buon motivo per essere vicino ai giovani, alle persone attive.
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Fiorentina-Juventus, ecco gli schieramenti in campo
Ecco la disposizione tattica secondo il Corriere dello Sport-Stadio
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VIDEO: l'ultima vittoria viola contro la Juve al Franchi
Cerchiamo di esorcizzare il match di questo pomeriggio riproponendo le immagini del gol di Batistuta che hanno dato l'ultima vittoria casalinga contro la Juventus.
http://www.youtube.com/watch?v=smw6BWiLJmk&feature=player_embedded
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Fiorentina: Boruc - De Silvestri, Kroldrup, Gamberini, Pasqual - Behrami (75' Donadel), Montolivo, Vargas - Cerci (67' Ljajic), Mutu, Gilardino. A disp.: Frey, Camporese, Donadel, Comotto, D'Agostino, Ljajic, Babacar. All.: Mihajlovic
Juventus: Buffon - Motta (57' Sorensen), Bonucci, Barzagli, Grosso - Felipe Melo, Krasic (58' Del Piero), Marchisio, Aquilani, Pepe - Matri (72' Toni). A disp.: Storari, Sorensen, Traore, Salihamidzic, Del Piero, Toni, Martinez. All.: Del Neri
Arbitro: Orsato (Schio)
Reti: -
Ammoniti: Sorensen
Spettatori: 34.483, di cui 18.406 paganti, per un incasso di 788.520,00 euro. Secondo questi dati oggi sarebbe stato stabilito il record stagionale di spettatoti (il precedente era 32.000 contro il Milan), ma non quello di incasso.
I numeri della gara
19 TIRI TOTALI TENTATI 7
0 GOL 0
6 / 4 TIRI RESPINTI / PARATI 2 / 3
9 TIRI FUORI 2
0 AMMONIZIONI 1
0 ESPULSIONI 0
5 CALCI D'ANGOLO 3
4 FUORIGIOCO 5
15 FALLI COMMESSI 17
52% POSSESSO PALLA 48%
17 RIMESSE LATERALI 13
29 CROSS TENTATI 18
54% TERRITORIALITA' 46%
6 RETRO PASSAGGI (Portiere) 7
395 PASSAGGI 431
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Le pagelle: Montolivo a tutto campo, Behrami instancabile
BORUC 6: Primo tempo di ordinaria amministrazione, con un piccolo brivido in uscita al 44' tra Pasqual e Matri. Si ritrova tra le mani un colpo di testa di Bonucci da due metri, bravo ad opporsi in tuffo a Del Piero.
DE SILVESTRI 6: Duello da maratoneti con Pepe. Primo tempo dedicato soprattutto alla fase difensiva, con un paio di apprezzabili chiusure in diagonale. Nel secondo tempo prova a proporsi anche in avanti, ma al cross è come al solito impreciso.
GAMBERINI 6: Fa il compitino senza particolari errori, anche se Matri qualche affanno glielo crea. Sbanda al primo pallone toccato da Del Piero, che in area lo manda a vuoto prima di calciare.
KROLDRUP 6: Raddoppia bene su Matri e fa a sportellate con Toni quando entra in campo. Su di lui un contatto più che sospetto nell'area della Juve.
PASQUAL 6,5: Attento nella fase difensiva, non concede nulla a Krasic (che però ci mette anche del suo). Molto attivo anche in proiezione offensiva, l'intesa con Vargas funziona e dal suo sinistro partono tanti cross, e anche due conclusioni verso (vicino) la porta di Buffon. Corre fino al 90', sfoggiando una condizione fisica invidiabile da molti compagni.
BEHRAMI 7: Una furia in mezzo al campo, randella che è uno spettacolo meritandosi ampiamente il "picchia per noi..." intonato dalla Fiesole. Tantissimi i palloni recuperati, altrettanti i calcioni rifilati a Melo, Aquilani e Marchisio. Un po' impreciso al lancio, ma se avesse anche quello...
Dall'81' DONADEL sv
MONTOLIVO 7: Partita vera nel cuore del gioco viola. Tutte le azioni della Fiorentina passano da lui, che stavolta non lesina passaggi in verticali e lanci ben calibrati a cambiare fronte dell'azione. Splendido quello al 16' che smarca Gila in area, anche se non facile da addomesticare.
VARGAS 6+: Non è devastante come al solito anche se quando abbassa la testa e punta il fondo è quasi impossibile sbarrargli la strada. Si accende però a strappi, difettando un po' di continuità. E al tiro non è preciso.
CERCI 6-: Perde tanti palloni e siprende troppe pause dal match, ma stavolta la sua prova non è del tutto negativa. Soprattutto per l'inizio vivace, con un'intervento decisivo di Bonucci che lo ferma ormai lanciato a rete. Il suo problema è che col destro ci cammina solamente e questo rende troppo prevedibile la sua giocata a rientrare, come quando spreca un suggerimento smarcante di Mutu per spostarsi sul mancino. Sfiora il gol al 13', con una deviazione che salva Buffon, poi mette un bel pallone sulla testa di Gila in apertura di ripresa.
Dal 66' LJAJIC 5: Timido e impacciato fin dal primo pallone, è palesemente bloccato e non si capisce da cosa.
GILARDINO 6: L'impegno è massimale, lotta col coltello tra i denti in mezzo a Bonucci e Barzagli. Cerca il gol in tutti i modi: in acrobazia su lancio di Montolivo da dietro, poi di testa sul cross di Cerci e su corner da sinistra. Gli manca però la lucidità dei tempi migliori, e Buffon non è mai chiamato in causa.
MUTU 5,5: Parte forte, chiamando sempre il pallone e provando a puntare subito l'area. Motta fa fatica a contenerlo ma nel suo spunto manca lo sbocco finale. Bella la palla per Cerci in area, poteva far meglio invece al tiro al 20', palla altissima. Nella ripresa cala vistosamente e la manovra d'attacco viola ne risente.
MIHAJLOVIC 5,5: Non vorremmo fare i rompipalle, ma neanche nel match salva-(in parte)-stagione riesce a regalare una gioia ai tifosi viola. La Fiorentina parte con lo spirito giusto e mette alle corse una Juve apparsa tutt'altro che irresistibile. Manca però la fase di finalizzazione e senza quella non si vincono le partite. Piccoli segnali da Cerci, Ljajic invece è quasi preoccupante. Speriamo almeno di vedere qualche giovane da ora in avanti.
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E la curva cantò ''Salta la panchina''
A fine partita mentre le due squadre stavano rientrando negli spogliatoi, tra i fischi e gli applausi del pubblico presente allo stadio, la curva Fiesole ha intonato il coro "Sinisa salta la panchina".
http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76406 (http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76406)
VIOLANEWS.COM BORUC 6 DE SILVESTRI 6 GAMBERINI 6 KROLDRUP 6 PASQUAL 6,5 BEHRAMI 7 DONADEL sv MONTOLIVO 7 VARGAS 6+ CERCI 6- LJAJIC 5 GILARDINO 6 MUTU 5,5 MIHAJLOVIC 5,5 | FIORENTINANEWS.COM Boruc 6 De Silvestri 5,5 Pasqual 6 Gamberini 6 Kroldrup 6,5 Behrami 7 Donadel sv Montolivo 7 Vargas 6,5 Cerci 5,5 Ljajic 5,5 Mutu 6 Gilardino 6 | FIORENTINA.IT BORUC 6+ DE SILVESTRI 6 GAMBERINI 6 KROLDRUP 6+ PASQUAL 6,5 BEHRAMI 7 DONADEL sv MONTOLIVO 7 VARGAS 6,5 CERCI 5,5 LJAJIC 5,5 MUTU 6 GILARDINO 6- MIHAJLOVIC 5,5 | FIRENZEVIOLA.IT BORUC 6 DE SILVESTRI 6 GAMBERINI 6 KROLDRUP 6 PASQUAL 6 MONTOLIVO 6 BEHRAMI 6,5 DONADEL sv VARGAS 6 CERCI 5,5 LJAJIC 5 MUTU 5,5 GILARDINO 6 MIHAJLOVIC 5 | ACFFIORENTINA.EU BORUC 6 DE SILVESTRI 6 GAMBERINI 6 KROLDRUP 6+ PASQUAL 6+ MONTOLIVO 5,5 BEHRAMI 7 DONADEL sv VARGAS 7 CERCI 5,5 LJAJIC 5,5 MUTU 5,5 GILARDINO 6 MIHAJLOVIC 5 |
http://www.youtube.com/watch?v=IgUK0406Egw
Mihajlovic penso sia uno dei peggiori allenatori esistenti sul mercato.. Non ha dato uno straccio di gioco in 33 giornate e ha reso l Fiorentina una squadra noiosissima da guardare. Questo quando ci va bene e si riesce a fare almeno un punto, perchè in genere il non gioco e la sua incompetenza tecnica hanno come logica conseguenza la sconfitta. Allenatore-zerbino ai voleri della societa. E fanfarone per giunta: in estate eravamo da Champions a dicembre da Europa League, adesso siamo da anonimo centroclassifica dopo averci fatto sfiorare la retrocessione. E' riuscito a non valorizzare giocatori di belle speranze come Babacar ( il modulo 4-2-3-1 da lui utilizzato per quasi ttto l'anno ha impedito l'utilizzo del senegalese). Ma la cosa peggiore è che resterà un altro anno. Spero proprio che gli abbonamenti l'anno prossimo si riducano ulteriormente. Sarebbe la giusta punizione per i Della Valle che sono i maggiori colpevoli del disastro degli ultimi due anni. Adesso non è neanche più un'illazione, ma sono le parole di Diego Della Valle: la Fiorentina è un hobby ed è stata un investimento. Questo lo avevamo capito da un pezzo. Spero che anche quei quattro gatti he ancora li difendevano aprano finalmente gli occhi. La Fiorentina è diventata il parco giochi della famiglia DV ed ovviamente essendo un investimento i ricavi devono essere maggiori dei costi. Questo vuol dire che anche per i prossimi anni l'obiettivo sarà il solito anonimo centro-classifica. Ma attenzione perchè se qualcosa gira male si va in seie B. Mi hanno tolto ogni sogno ed entusiasmo per me basta con i DV!!!!
http://www.youtube.com/watch?v=ToNXeqwdnxI&feature=channel_video_title
La tattica: Montolivo illumina, Vargas crossa
È passato tutto da Montolivo. E soprattutto nel bene. Perché il capitano viola ha sfoderato ieri una delle più belle prestazioni dell'anno, vincendo il confronto a distanza con Aquilani, e facendo girare la squadra per tutta l'ampiezza del campo con cambi di gioco continui e precisi. Ma Riccardo non ha agito solo orizzontalmente. Bellissima una sua verticalizzazione alla fine del primo tempo sprecata malamente da Gilardino; generosa una percussione nel finale che ha dato il via all'ultima azione pericolosa dei viola. Sempre più calato nel ruolo di regista, il 4-3-3, sembra dunque davvero esaltare le sue caratteristiche. Ma a fine gara Montolivo ha preferito non soffermarsi sulla sua prova: «Abbiamo dato tutto e ci siamo anche resi pericolosi in contropiede. Nessuno di noi è soddisfatto di ciò che abbiamo fatto in questa stagione. La mia posizione è questa, in mezzo, in un centrocampo a tre o a due» . E Miha, infatti, ha cambiato solo il reparto offensivo. Partito con il 4-3-3, con l'uscita di Cerci per Ljajic ha tentato la carta del 4-3-1-2, liberando così sulla fascia Vargas che nella ripresa è salito di condizione e di convinzione. Bello il duello tutto fisico nella ripresa con Sorensen, con il peruviano che dopo aver preso le misure al danese, è riuscito a mettere in area almeno tre cross pericolosi. Dall'altra parte la Juventus è sembrata confusionaria e incapace di sfruttare il contropiede. Con Matri troppo lontano dalla parte centrale dell'attacco, Krasic inesistente e Pepe non in giornata, la squadra di Delneri ha faticato non poco a creare gioco. Il tecnico bianconero ha mischiato le carte nella ripresa inserendo Del Piero e Toni, ma invece di passare a uno speculare 4-3-1-2, ha preferito sostituire Matri per un più prudente 4-4-2. Il risultato è stato quello di una gara che non si è accesa nemmeno nel finale. Ai punti avrebbero vinto i viola. ma il calcio non è il pugilato.
http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76430 (http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76430)
Presi a sassate due pullman di tifosi della Juve
Lo spettacolo non è stato granché, il finale il peggiore possibile: due pullman di ultrà juventini presi di mira dal lancio di sassi dei tifosi viola, vicino all'ingresso dell'autostrada. Pullman fatti fermare da chi era a bordo, poi gli scontri e la conseguenza, che è sempre la stessa: nessun ferito, ma tutti identificati dalla polizia che scortava i mezzi. Non giustifica dire che con la Juve è una partita diversa dalle altre, per l'attesa e la rivalità tra le due squadre. Tra l'altro se si guarda al risultato la considerazione è diversa: è finita come le altre, cioè con l'ennesimo pareggio dell'anno (13 in totale, da ieri il Chievo è staccato di una lunghezza).
http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76432 (http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76432)
Le pagelle viola della stampa fiorentina
Ecco il riassunto dei voti della stampa fiorentina per la partita Fiorentina-Juventus
Vnews NAZI C.FIO REPU GAZZ R.BLU STAD
Boruc 6 6 6 6 6,5 6.5 6,5
De Silvestri 6 5,5 5,5 5,5 5,5 5,5 5
Gamberini 6 6 6 6 6,5 6,5 6
Kroldrup 6 6 6 6 6,5 6,5 6
Pasqual 6,5 6 6,5 6 6 6,5 6,5
Behrami 7 6,5 6,5 6,5 6,5 7 6,5
Montolivo 7 7 7,5 6,5 6 7+ 7
Vargas 6+ 6,5 6 6,5 6,5 6,5 6,5
Cerci 6- 5,5 5,5 5 6 5,5 5
Mutu 5,5 6 5,5 5 6 6 5,5
Gilardino 6 6 5,5 5,5 5,5 6 5
Ljajic 5 5,5 5 5 5 6 5,5
Donadel sv sv sv sv 6 6 sv
http://www.violanews.com/news.asp?idnew=41581 (http://www.violanews.com/news.asp?idnew=41581)
Franchi pieno, sfottò e striscioni. E poi il coro su Sinisa...
Il pubblico era davvero quello delle grandi occasioni. Anche se l'attesa della gara con i bianconeri non è più spasmodica come negli anni ' 80, i fiorentini ieri hanno riempito e scaldato lo stadio. Trentaquattromilacinquecento spettatori, record di presenze in questa stagione. Il tifo è stato continuo, nella speranza di una vittoria che potesse regalare una piccola grande soddisfazione in un campionato grigio. In Curva Ferrovia era stato esposto anche il grande striscione «Al tuo fianco sempre resterò» , realizzato in occasione degli ottant'anni della Fiorentina e esibito nelle occasioni migliori. La voglia di vincere della squadra è stata certamente apprezzata, ma alla fine dell'incontro ha prevalso la delusione per il pareggio e soprattutto per un'annata decisamente sotto tono. Firenze ha sperato fino all'ultimo secondo di battere la Signora. Così, anche per lo scoramento, una parte della Fiesole termine della gara se l'è presa con Mihajlovic, intonando coro: «Sinisa salta la panchina » (qualche fischio era indirizzato anche ai giocatori). Ma le critiche rivolte al tecnico sono naturalmente legate all'andamento della stagione, non certo alla gara di ieri. Andrea Della Valle ha comunque protetto tecnico, ribadendo l'assoluta fiducia nell'allenatore anche per il prossimo anno.
(...)
In Curva Fiesole ogni tanto, durante la gara, veniva anche esposto qualche striscione per ricordare la grande rivalità con la Juve. «Firenze bianconera? Nè ora nè in un'altra era» ; «Ranieri, Ferrara, Delneri non hanno fallito. Perché è il vostro sporco gioco a essere finito» ; Juve storia di un grande amore, fatta di furti senza pudore» . Nel secondo tempo, al 26', il Franchi ha ripreso a fischiare quando è entrato in campo Luca Toni, il bomber che è passato dalla parte dei nemici. Per lui, immancabile, pure qualche coro offensivo per provare ad intimidirlo. Nel frattempo però Behrami, con una ripetuta serie di palloni recuperati con vigore, ha conquistato lo stadio, che per lui ha rispolverato un coro che negli anni scorsi era stato dedicato tra gli altri a Beppe Iachini e, in misura minore, a Pasquale Bruno. «Picchia per noi Valon Behrami».
L'articolo completo sul quotidiano in edicola.
http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76434 (http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76434)
L'ultima grande è passata, la vittoria resta un miraggio
Uno 0-0 con la Juve, al Franchi, non si verificava dall' 84/85. E così la Fiorentina, arrivata con 13 al primato dei pareggi in questo campionato, non è riuscita a battere neppure la Juventus, la grande contro cui la vittoria in casa manca da più lungo tempo, dall'1-0 del 98/99. Dopo il ritorno in A con i Della Valle i successi con Milan, Inter, Juve e Roma restano 4, ma in 53 partite. E successivamente all'ultima vittoria, il 4-1 sulla Roma del 25 aprile 2009, la Fiorentina ha disputato contro le grandi altre 16 gare, con 5 pari e 11 ko. I risultati peggiori dal 2004/05 ad oggi, li ha ottenuti con il Milan (5 sconfitte su 5). Nei confronti della Roma 1 pareggio e 3 sconfitte. Quanto al bilancio con Inter e Juve è rispettivamente di 1 pareggio e 2 sconfitte e 3 pari e 1 persa. Mihajlovic, da quando allena i viola, non ha mai battuto una grande, per un totale di 3 pareggi, 2 con la Juventus e 1 con la Roma, e 4 gare perse, 2 volte su 2 contro il Milan e 1 volta ciascuna con Roma e Inter. Questa difficoltà nel vincere contro le grandi sta diventando ormai una costante negativa tipica della Fiorentina.
http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76435 (http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76435)
Di Chiara: ''La buona volontà non basta, pari deludente''
CONTRO la Juve poteva essere l'occasione per vincere e convincere. Bisognava farlo per i tifosi, per riportare entusiasmo in un ambiente un po' incupito. Per far capire alla gente che la Fiorentina non si è fermata, dopo la battuta d'arresto piuttosto drastica subita contro il Milan. Insomma, una partita da interpretare come un vero e proprio derby, che doveva servire a superare un generale scoramento conseguente al fatto che, per il secondo anno consecutivo, i viola in realtà sono fuori da tutto.
UNA PRESTAZIONE convincente, abbinata a una vittoria, sarebbe servita come il pane per riportare linfa a tutto l'ambiente e costruire con maggiore entusiasmo il futuro prossimo. Ma ecco un pareggino. Partita non ricchissima di emozioni ma con intensità di gioco. Fiorentina più rapida e reattiva nel pressing a centrocampo, brava nelle ripartenze ben guidate da un Montolivo ispirato che verticalizza con lucidità e precisione e non si nega anche qualche preziosa interdizione davanti a una difesa, tra l'altro ben organizzata, che mette spesso sistematicamente in fuorigioco Matri. Vargas e in parte Mutu sulla sinistra imperversano con puntualità. Gilardino pericoloso in area e sempre prezioso a fare da sponda fendendo il pallone solo come lui sa fare. Manca sempre però un pizzico di lucidità nell'ultimo passaggio. Behrami, Montolivo e Vargas aggressivi e bravi a spegnere sul nascere le impostazioni di Felipe Melo e Aquilani. Cerci, scelto per sostituire Santana, è generoso e pungente sulla fascia destra, anche se nell'uno contro uno si intestardisce troppo, diventando alla fine prevedibile. Discreta comunque la prestazione. E' sempre la Fiorentina a fare la partita. Da sottolineare la grande prestazione di Montolivo che ha sbagliato poco o nulla. Preciso, come dicevamo, nelle verticalizzazioni come nei cambi di gioco. In evidenza anche Vargas, sempre dirompente sulla fascia, dimostrando ottime condizioni fisiche.
I viola sfoggiano volontà e tanta generosità, ma raccolgono solo un pareggio che in pratica non soddisfa nessuna delle due squadre. Ai viola manca sempre qualcosa in più per completare l'opera. Un'opera incompiuta è il leit motiv di tutta la stagione.
Ps: un minuto di silenzio in tutti i campi per il pacifista italiano ucciso, magari sarebbe stato opportuno.
http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76438 (http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76438)
Buso su Fio-Juve: ''Buona prova ma poche occasioni''
Di Fiorentina-Juventus ha parlato anche Renato Buso, ospite insieme alla Primavera viola alla Domenica Sportiva. Queste le parole raccolte da Violanews.com: "E' stata una partita giocata bene in mezzo al campo ma con poche occasioni. La Fiorentina ha creato qualcosa in più, ha cercato di giocare nella metà campo avversaria e la Juve ha cercato di difendersi e partire in contropiede. C'è stata un'occasione per Gilardino che poteva sbloccare la partita ma di palle gol ce ne sono state veramente poche".
http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76445 (http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76445)
Scontri tra tifosi post Fio-Juve: 4 denunce, 110 identificati
Quattro tifosi - tre della Fiorentina e uno della Juventus - sono stati denunciati a Firenze per disordini dentro e fuori lo stadio ieri in occasione della partita tra le due squadre, finita 0-0. Per tre di loro è stato emesso un Daspo per 5 anni. Altri 110 tifosi (un centinaio bianconeri e gli altri viola) sono stati identificati dopo un lancio di sassi e bottiglie contro alcuni bus di supporter ospiti e qualche momento di tensione fra le opposte tifoserie a fine partita.
Tra i denunciati, un tifoso viola di 50 anni, avvicinatosi al settore degli juventini, aveva cercato di colpirli con una cinghia. Un ultrà juventino di 24 anni aveva invece minacciato e colpito con un pugno uno steward. Al termine dell'incontro due tifosi viola, di 31 e 27 anni, sono stati denunciati per aver aggredito e danneggiato un'auto degli juventini, dando un pugno a uno di loro.
http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76451 (http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76451)
Basso gradimento
Un'ambiziosa partitella. Rispetto ai match del passato Fiorentina e Juventus hanno giocato un modesto e onesto calcio dalle poche emozioni nel quale sono misurati gli effetti del loro decadente momento. Meglio la Fiorentina, più sveglia e più convinta, ma incapace, pur molto agitandosi, di impegnare Buffon. Peggio la Juventus, quasi inesistente nel primo tempo, leggermente più sveglia nella ripresa con Del Piero e Toni, ma nel complesso molto mediocre anche se, nella sua nuova dimensione da semi-provinciale, è riuscita perfino a tirare in porta più della Fiorentina. Ne è uscito un pareggio di assoluta inutilità per entrambe squadre. La Fiorentina cercava la vittoria in modo da fornire al suo sempre meno affezionato pubblico (ieri, però, largamente presente) una soddisfazione corposa, anche se sono passati i tempi in cui questa era «la partita che vale una stagione» (oggi le stagioni si salvano con una bella classifica). Dunque la squadra viola non è riuscita a dare al suo pubblico un'attesa gioia, fallendo l'occasione pur senza fallire la partita. La Juventus, invece, cercava i punti per una rimonta Champions che, in queste condizioni, sembra del tutto fuori portata. Alla fine tutti formalmente scontenti per non aver vinto, tutti intimamente contenti per non aver perso.
La Fiorentina non ha giocato male. Montolivo è stato bravissimo nel primo tempo, vincendo il confronto con i centrocampisti bianconeri con i quali si è misurato potremmo dire quasi a scopo dimostrativo. Nella ripresa la confusa piega della partita lo ha un po' contrariato, come se fosse ormai impossibile mettere ordine. E per il resto la squadra ha decorosamente portato avanti il suo compito, senza trovare il gesto vincente in Mutu e in Gilardino. Fatto sta che anche l'ultima possibilità di dare una parziale ma apprezzabile scossa al campionato viola è passata senza essere colta. Le partite con il Milan e con la Juventus rappresentavano un'occasione per un recupero di popolarità, sia per la squadra sia per Mihajlovic. Non sono state sfruttate e ora anche il gradimento per il tecnico è molto basso. Rimangono cinque «inutili» giornate da sfruttare per rivedere Frey e per dare spazio a qualche giovane, ma soprattutto rimane l'incertezza sul futuro, sulle ambizioni e le dimensioni della Fiorentina. Due campionati da mezza classifica, pochi segnali di rinascita, un fuoco che non si riaccende, nessuna scossa all'orizzonte. Almeno per ora.
http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76440 (http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76440)
Desolati: ''Fiorentina, che delusione''
"Il pareggio contro la Juventus tutto sommato può anche starci, per come è andata la partita e per i valori in campo espressi dalle due squadre. Certo, con attaccanti più in forma, vista l'ottima prestazione del centrocampo, il risultato sarebbe stato favorevole alla Fiorentina, ma la mia delusione non è per il pareggio contro i bianconeri, ma per tutto il campionato dei viola. Per la mediocrità vista in questa stagione, con molte squadre di alto livello che hanno fallito e sono state discontinue, il giudizio sul torneo della squadra di Mihajlovic non può che essere negativo". L'ex attaccante gigliato Claudio Desolati parla ai microfoni di Rtv38.
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Il risultato: mai una gioia
La Fiorentina non ha battuto neanche stavolta una "grande". Due le ragioni. La prima, ovvia: la squadra di Mihajlovic non ha vinto. La seconda: anche se avesse vinto sarebbe cambiato poco, perché definire questa misera Juve una "grande" non è proprio possibile. Tutto questo spiega un concetto che sta in tre parole scontate ma efficaci, che sintetizzano alla perfezione questa Fiorentina. La prima è: mai. La seconda: una. La terza: gioia. Il fatto che sia finita tra fischi non sorprende. In fondo questa era l´ultima occasione che la Fiorentina aveva per scusarsi con i suoi tifosi. Quelli che, pur scuotendo la testa, alla fine tra mille sacrifici sono sempre lì a soffrire e a sperare che qualcosa li sorprenda. Da parte sua lo stesso allenatore immaginava che una vittoria contro la Juventus avrebbe salvato qualcosa di questo tormento infinito chiamato campionato. Battere la Juve è sempre una soddisfazione. Magari non ti cambia la vita ma un po´ l´umore sì, anche se questa Juve è grigia come la somma dei suoi colori.
Tanto che la partita è stata un confronto tecnico tra due dei più deludenti allenatori del campionato. Uno che cambia in continuazione posizioni e moduli mandando in confusione i suoi (Delneri), l´altro che cambia sempre a giochi fatti, con mosse comunque prevedibili come un superdribbling di Supercerci. Già, il rilancio dell´ex fenomeno del Pisa era stato studiato a tavolino. Pensate un po´: magari se avesse segnato alla Juve qualcuno se ne sarebbe venuto fuori con tono arrogante: visto? Non erano soldi spesi male quei 4 milioni dati alla Roma per un giocatore prossimo alla scadenza del contratto. E nemmeno il suo megastipendio. Sì, ma il pallone ha le sue regole. Possono accadere tanti episodi in un campionato, momenti belli e momenti bui, ma comunque la stagione alla fine racconterà sempre la verità. E come una vittoria con la Juve avrebbe salvato poco o niente della mediocrità collettiva, così Supercerci resta una delusione, ma solo per chi si era illuso. E comunque, diciamolo, alla fine non è colpa sua se in ogni società di calcio ci sono delle priorità di rapporti tra dirigenti e procuratori (e a volte anche allenatori). Resta da vedere quanto pesano realmente e dove portano alla fine certe corsie preferenziali.
Ma il fatto è che in tutto questo c´è una cosa che ci sfugge. E non parliamo del gioco di Mihajlovic, che al momento sfugge soprattutto ai suoi giocatori. E nemmeno ci sconvolgono le dichiarazioni di Diego Della Valle rilasciate alla stampa Usa. La storia della Fiorentina che è un hobby, insomma, un giochino per distrarsi. Ok, la sincerità va sempre apprezzata e poi, diciamocelo, se avesse detto che la Fiorentina è solo un affare sarebbe stato peggio. In realtà, forse, ci sarebbe piaciuto di più sentire parlare di passione, perché la parola hobby fa pensare a cose tipo pesca, bricolage e giardinaggio. Ma il grande mistero è un altro. Se hai un hobby di solito lo fai per divertirti. E viene da pensare che il bricolage sia molto più divertente di questa Fiorentina. Insomma, tra verniciare due mensole in garage e rivedere in tv tutte le partite dei Sinisa boys voi cosa scegliereste? Già. Comunque, se proprio vogliamo vedere il lato buono della faccenda diciamo che nella vita ci sono anche i Behrami: cuore, corsa e coraggio. Evviva Valon, allora. E chiunque abbia voglia di correre e lottare come lui.
http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76436 (http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76436)
Fiorentina e Juve lontane da tutto
Se la Juve è questa, altro che Champions League. Ieri a Firenze è sembrata un'Inter in miniatura, senza più forza, sfinita, molle, incerta sulle gambe e con un incedere tremolante. Doveva essere la partita per la Champions e invece rischia di diventare la partita che la mette fuori perfino dall'Europa League: se il Palermo va in finale di Coppa Italia, e prende quindi un posto nella seconda Coppa continentale, la squadra di Del Neri dovrà giocarsela con la Roma. Oggi sarebbe fuori e quanto alla Lazio sembra di un pianeta irraggiungibile.
La Juventus ha concesso l'intero primo tempo alla Fiorentina, tantochè l'arrendevolezza e l'impotenza dei bianconeri avrebbero dovuto consigliare alla squadra di casa un altro tipo di partita. O meglio, un tipo di partita diversa dalla trequarti in su, perché fino a quel punto il gioco dei viola scorreva bene, agevolato dall'assenza totale dell'opposizione juventina. Facciamo un esempio: quando Montolivo riceveva palla, spalle alla porta di Buffon, aveva sempre tutto il tempo per girarsi, alzare la testa, cercare il compagno più libero e lanciarlo. Solo a quel punto, intervenivano Aquilani e Marchisio. Nel primo tempo, la Fiorentina è andata al tiro 13 volte, fra conclusioni in porta, fuori o ribattute, ma non ha creato una sola occasione da gol. E parate vere di Buffon, zero. Una squadra di teneroni gioca come ha giocato la squadra di Mihajlovic. Dove serviva la cattiveria, i viola mettevano la bontà d'animo, un difetto già notato più e più volte in questa stagione. Difetto, a quanto pare, incorreggibile.
ZERO IN ATTACCO - Attraverso Montolivo, unica fonte di luce in una buia notte per il calcio, la Fiorentina ha avuto la partita ai suoi piedi per tutto il primo tempo, ma nessuno dei suoi attaccanti ha trovato lo spunto per creare un pericolo a Buffon. Gilardino è stato inghiottito da Barzagli- Bonucci, Mutu non ha mai trovato uno spunto degno del suo livello e Cerci, rispolverato da Mihajlovic a oltre due mesi dalla sua ultima gara da titolare, ha sbagliato quasi tutte le iniziative, ben spalleggiato da De Silvestri. A destra, un disastro tecnico. Eppure la Fiorentina attaccava in prevalenza su quella fascia.
(...)
La Fiorentina ha proseguito nella sua partita d'attacco, senza... l'attacco. Mihajlovic ha provato a renderla più incisiva con Ljajic al posto di Cerci, ma la sostanza non è cambiata. Poteva starci un rigore per un intervento maldestro di Bonucci su Krøldrup, ma con un altro peso offensivo la Fiorentina avrebbe fatto comunque un gol a un avversario così molle. Quando è entrato Toni, sono arrivati i primi cross dalle due fasce, ma l'ex viola, fischiato dai suoi vecchi tifosi, si è fatto vedere solo nell'attimo in cui ha tolto una palla in piena area a Marchisio: nemmeno Gamberini l'avrebbe fatto così bene.
http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76424 (http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76424)
Le assenze, gli alibi e i 'miracoli'...
"La nostra stagione è stata condizionata dagli infortuni". La frase, più o meno letterale, è stata il leitmotiv di Mihajlovic per raccontare la stagione deludente della Fiorentina non solo sul piano dei risultati ma anche del gioco. Peccato che, attenuanti a parte, non manchino esempi di squadre capaci di sopperire con l'organizzazione a carenze di organico o ad assenze pesantissime. Pensiamo all'Udinese che, non sazia di una stagione superiore ai valori della carta, ieri è stata capace di espugnare il San Paolo infrangendo il sogno scudetto del Napoli. Già di per sé un'impresa fantastica, figurarsi se ottenuta senza Sanchez e Di Natale, cioè i due fenomeni della squadra bianconera che spesso hanno fatto la differenza per la squadra di Guidolin. Uno che sarà pure antipatico come persona - e lo è - ma che il suo lavoro di allenatore lo sa fare bene. E così anche senza le stelle, l'Udinese può vincere e giocare bene. Un miracolo?
http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76455 (http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76455)
TATTICA: Come cambia la Fiorentina con Cerci o Ljajic (FOTO)
La staffetta fra Cerci e Ljajic ha comportato un cambio tattico non indifferente nella Fiorentina ieri pomeriggio. Il serbo infatti non è andato a coprire la zolla dell'esterno romano, ma ha giocato più da trequartista, permettendo al contempo a Mutu di giocare più avanzato. Vediamo come attacca la Fiorentina per vie centrali quando gioca Cerci e quando gioca Ljajic.
CON CERCI - Finchè Cerci è stato in campo lo schema della Fiorentina in caso di ripartenza è stato sempre il solito, Mutu scende a prendere palla a centrocampo, Cerci scatta largo a destra per evitare la marcatura dei centrali e lasciare spazio a Gilardino, che prova a inserirsi in area sul filo del fuorigioco. La manovra qui descritta viene applicata più volte, qui sotto ne abbiamo due esempi, uno nel primo tempo e uno nell'inizio della ripresa. In questo caso la Fiorentina riparte con una sorta di 4-3-3 asimmetrico.
(https://acffiorentina.eu/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.violanews.com%2Fpublic%2Fcon-cerci1.jpg&hash=027c692e2fa055ecfba06b380c64ff8a7febdd6f)
(https://acffiorentina.eu/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.violanews.com%2Fpublic%2Fcon-cerci2.jpg&hash=fc34a50ccd021f851add7a29f6b2d4557048b165)
CON LJAJIC - Mentre nelle immagini sopra Mutu e Gilardino giocano quasi sulla stessa verticale in una sorta di 4-3-3, quando il serbo entra in campo Mutu va ad affiancarsi praticamente a Gilardino, giocando più esterno e più avanzato. Il modulo somiglia più ad un rombo, con Ljajic incaricato di abbassarsi a prendere palla e avanzare sfruttando gli spazi lasciati dalla mediana bianconera.
Nelle immagini sotto non vi proponiamo un esempio dello schema sopra descritto, ma una variante in cui Ljajic si abbassa e chiama palla, sente Mutu che vuole il pallone e quindi fa il velo per il rumeno, scattando poi in avanti per ricevere il passaggio dal numero 10 gigliato. La manovra poi si sviluppa in maniera simile a quella descritta poche righe sopra, solo che anzichè essere Mutu ad affiancarsi a Gilardino e Ljajic ad avanzare palla al piede i due giocatori si invertono i ruoli.
(https://acffiorentina.eu/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.violanews.com%2Fpublic%2Fcon-ljajic1a.jpg&hash=2a5a55a8ec367227e69a67ecf362fe659b2fe1fa)
(https://acffiorentina.eu/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fwww.violanews.com%2Fpublic%2Fcon-ljajic1b.jpg&hash=05079dd622c5c0a317f0f9ff8bef17b6d3695be4)
Lo schema ovviamente cambia quando la Fiorentina attacca dalla fascia sinistra anzichè su vie centrali.
IL FUTURO DI CERCI - In settimana si è parlato anche di un cambio di ruolo per Cerci, proposto dallo stesso Mihajlovic. Non è da escludere che in futuro quindi il tecnico serbo chiederà all'ex romanista di giocare come Ljajic che, non dimentichiamolo, nasce anche lui esterno.
http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76458 (http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76458)
Moviola: su Kroldrup c'era rigore
La Gazzetta dello Sport
Nel primo tempo, sfugge alla terna arbitrale una manata di Mutu a Motta a palla lontana. Al 14' della ripresa, manca un rigore alla Fiorentina: sul cross di Cerci, Kroldrup anticipa Bonucci che tocca l'avversario sulla gamba. Al 37' Mutu viene fermato per un fuorigioco che non c'è.
Corriere dello Sport-Stadio
Bonucci colpisce prima il pallone, poi arriva il contatto con Cerci che aveva rubato palla ed era pronto ad andare via, la Fiorentina aveva protestato perché riteneva fosse chiara occasione da gol. Per prendere posizione, Mutu dà una gomitata (o una sbracciata) a Motta, che va giù: nessuno degli ufficiali di gara ha visto, sarà materia per la prova tv? Episodio critico nella ripresa: Bonucci viene anticipato da Kroldrup, non tocca il pallone ma solo l'avversario con un intervento scomposto, siamo in area, poteva starci il penalty. Mutu fermato in offside: se c'è è davvero millimetrico.
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Mutu, promessa disattesa. Il suo tempo a Firenze è scaduto
Prima di partire per Santo Domingo aveva detto a Mihajlovic: «Torno per battere la Juve» . Non è andata proprio così, e l'ennesima promessa di Mutu è rimasta ancora una volta solo sulla carta. Eppure il rumeno avrebbe dovuto riscattare la pessima partita di Cesena, quell'erroraccio che era costato il pareggio dei romagnoli e quel cartellino giallo che gli aveva impedito di partecipare alla super sfida contro il Milan. Poi, Mutu, era partito per i Caraibi, per raggiungere la famiglia e risolvere alcuni problemi personali. Alla vigilia della gara con la Juve in un'intervista a Stadio aveva promesso fuoco e fiamme, ma i risultati in campo non si sono visto. Lo raccontano anche i numeri, come quelli relativi ai dribbling, uno dei pezzi forti del repertorio di Adrian. Due sono stati i tentativi, di cui solo uno riuscito. Su 47 palloni giocati, 21 sono stati quelli persi, mentre solo una volta è riuscito a calciare verso la porta (peraltro senza impensierire Buffon). Mihajlovic lo ha tenuto in campo fino all'ultimo sperando in un guizzo, in un colpo di classe in grado di scardinare la difesa juventina. Speranza vana anche perché negli ultimi venti minuti di gioco, Mutu è praticamente scomparso, finendo pure per discutere platealmente con Pasqual dopo un movimento sbagliato. La maglia con i colori di Firenze è rimasta così sotto quella viola. Adrian da gennaio a oggi ha segnato solo tre reti, e anche l'intesa con Gilardino sembra ormai appannata. A fine gara Mihajlovic lo ha bocciato: «Mi aspettavo di più» . E anche le parole di Della Valle, quel puntare l'indice su alcuni singoli» sembrano proprio rivolte al rumeno. Il tempo per lui a Firenze sembra definitivamente scaduto. E ultimamente non solo a causa delle sue «giocate» fuori dal campo, ma delle prestazioni insufficienti sul terreno di gioco.
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Il 16% degli abbonati non sono andati a vedere la Juve
Secondo le cifre comunicate ieri in tribuna stampa, la partita tra Fiorentina e Juventus ha fatto segnare il record stagionale di spettatori con 34.483 paganti, compresa la quota abbonati, pari a 16.077. Il record d'incasso, invece, è stato stabilito col Milan, poiché, anche se sono stati venduti meno biglietti, il prezzo degli stessi era decisamente più alto. Secondo i dati forniti dalla Questura di Firenze, in realtà coloro che si sono recati effettivamente ad assistere alla partita sono stati 31.781 (di cui1.418 nel settore ospiti). Controllando la cifra degli ingressi totali, a fine partita, sul display dei tornelli era indicato 31.855. Molto probabilmente i numeri comunicati dalla Questura sono stati rilevati prima che qualche ritardatario accedesse al Franchi, comunque la differenza è minima. Dando per scontato che chi ha acquistato il biglietto per la singola gara si sia recato allo stadio, dai dati ufficiali mancano all'appello 2628 anime possessori dell'abbonamento stagionale, che hanno preferito risparmiarsi il deprimente spettacolo offerto in campo da entrambe le formazioni. Incrociando i dati si può affermare che ieri oltre il 15% degli abbonati non è andato allo stadio (esattamente il 16, 34%).
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M. Chiesa a VN: ''Rigore su Kroldrup netto ma Mutu andava espulso''
Una premessa doverosa. Il pareggio tra Fiorentina e Juventus è sostanzialmente giusto, per quanto hanno fatto vedere le squadre in campo, cioè pochissimo però c'è un episodio che avrebbe certamente cambiato il corso della gara. Stiamo parlando del contatto tra Kroldrup e Bonucci nell'area di rigore della Juventus. Rigore? Al pubblico è sembrato di sì, ma l'arbitro Orsato ha fatto continuare. Violanews.com ha così contattato l'ex arbitro Massimo Chiesa per un commento su questo episodio e anche sulla manata che Mutu ha rifilato a Motta nel corso del primo tempo.
Partiamo dal contatto Kroldrup-Bonucci: era rigore?
"Rigore solare, Kroldrup ha anticipato Bonucci per arrivare sul pallone, Bonucci invece frana sul difensore viola quindi la massima punizione mi sembrava inevitabile".
Un errore quindi grave da parte di Orsato.
"Sì, da questo punto di vista la Fiorentina ha subito un danno non da poco, il rigore avrebbe cambiato la gara. Oltretutto l'episodio era facile da vedere, non capisco...".
E per quanto riguarda la manata di Mutu a Motta?
"Altro episodio chiave del match, in questo caso Mutu doveva essere espulso. È un episodio clamoroso, Mutu è sempre nervoso, così rischia davvero di compromettere ogni gara in cui scende in campo".
Verrà utilizzata la prova tv?
"Tutto dipende dal possibile supplemento che verrà chiesto al giudice sportivo, ma a sensazione dico di no. Credo che la farà franca".
E Orsato? Che valutazione dare a quest'arbitro?
"Non mi è piaciuto, come gestione generale magari non ha sbagliato molto, ma sugli episodi importanti ha sbagliato tutto".
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Miha e Delneri: l'importante è accontentarsi
Se c'è una cosa che accomuna Fiorentina e Juventus, oltre che la classifica deludente, è la calma che domina l'animo dei suoi allenatori. Nè Delneri nè Mihajlovic paiono essere troppo turbati dai risultati delle loro squadre, anzi, dove tutti vedono delusioni loro certe volte trovano di che rallegrarsi.
Se Capello, Lippi o chiunque altro alla guida della Juventus avesse espresso soddisfazione per un pareggio a Cesena a Torino sarebbe scoppiato il putiferio, ma il tecnico bianconero non si è curato di tutto ciò qualche settimana fa, così come non si è scomposto di fronte ad un pareggio esterno contro la decima in classifica giocando una partita all'insegna della difesa ad oltranza.
Lo stesso discorso si può fare per Mihajlovic, capace di far passare per prestazioni esaltanti il pareggio di Torino (senza tirare per 90 minuti), e anche alcune sconfitte dignitose come quelle contro Inter e Milan, come se la Fiorentina (che non sarà il Barcellona ma che nelle ultime stagioni ha sempre giocato un ruolo di primo piano in Italia e certe volte anche in Europa) non potesse neanche immaginare di strappare punti alle milanesi.
Delneri e Mihajlovic, due allenatori che fino ad ora non avevano mai allenato a questi livelli e che paiono non essere ancora entrati nella mentalità dell'alta classifica, dove le serie di risultati utili sono numero vuoti e i pareggi (salvo eccezioni) sono sconfitte (figurarsi le sconfitte vere...). Curiosamente però entrambi sembrano avere la fiducia delle società, anch'esse pronte ad accontentarsi di un pareggio a Cesena. Poi però classifica e tifosi danno il loro verdetto, non sempre comprensivo come quello delle società.
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Robotti a VN: ''Fiorentina senza grinta''
Dal punto di vista del risultato è andata meglio rispetto alle altre volte ma tutto il resto è da cancellare. La Fiorentina ha pareggiato 0-0 con la Juve: se i bianconeri dicono addio al quarto posto (ed è giusto così visto che la squadra di Delneri è lontana anni luce da Udinese e Lazio), per i viola la stagione è già conclusa e ora ci sarà spazio per i ragazzi della Primavera, come detto da un Mihajlovic contestato a fine gara. Violanews.com ha parlato di tutto ciò insieme a Enzo Robotti, ex giocatore della Fiorentina e della Juventus.
Un pareggio che non accontenta nessuno.
"Proprio così, la Juventus doveva vincere a tutti i costi per sperare ancora nel quarto posto. Viceversa la Fiorentina doveva vincere per il pubblico, per cercare di salvare una stagione che a questo punto è fallimentare".
Quali le colpe dei viola e quali quelle dei bianconeri?
"Non ho visto una grande grinta da parte dei giocatori della Fiorentina, ai miei tempi era diverso perché la Juve perdeva quasi sempre e comunque faticava, ieri invece non ha corso grandi pericoli. Le colpe della squadra di Delneri sono sotto gli occhi di tutti e riguardano la stagione in generale: è un gruppo che ha poca qualità, ha pochi campioni e alla fine la classifica è molto indicativa".
Mihajlovic è stato di nuovo contestato.
"Firenze non sembra avere un buon rapporto con lui, lo dico dall'esterno. Ma se la società lo conferma avrà i suoi motivi...".
Quali le attenuanti del tecnico viola?
"Sicuramente i tanti infortuni, una Fiorentina senza Mutu, Jovetic, Vargas non è una vera Fiorentina. Non è facile giocare senza i propri campioni".
Chiusura con le parole di Della Valle: per lui la Fiorentina è un hobby...
"Mi dispiace molto sentire dichiarazioni del genere, la Fiorentina rappresenta una città come Firenze, conosciuta a livello mondiale. Capisco l'amarezza dei tifosi viola, in ogni caso credo che se la Fiorentina va male anche l'immagine dei Della Valle non fa una bella figura".
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Hubner: ''Gila segna poco? La colpa è della squadra''
Dario Hubner, ex bomberi di Brescia e Piacenza, parlando a Radio Blu ha commentato il momento di Gilardino e Mutu, criticati ieri anche da Andrea Della Valle: "Un attaccante come Gilardino se non segna è per colpa della squadra, il 75 dei gol di un centravanti con le sue caratteristiche dipende dai palloni che gli mettono i compagni, la sua sorte dipende nel bene e nel male dalla squadra. Per Mutu è diverso, da lui ci si aspetta un lavoro diverso e più completo. Io di Gilardino mi fido, lo terrei per l'anno prossimo, Firenze è la sua vera dimensione. Le motivazioni? Non contano, l'attaccante va in campo solo per segnare".
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Scontri fra tifosi, la testimonianza del tifoso viola
Giacomo, tifosissimo viola, ha raccontato la sua esperienza vissuta passando davanti al Sashall durante gli scontri fra tifosi della Fiorentina e della Juventus ai microfoni di Radio Blu: "Quando sono passato di lì ho avuto paura, perchè c'erano tifosi viola che passavano con cinghie, sedie e quant'altro. C'è stata un po' di confusione perchè la polizia non sapeva bene come comportarsi, l'idea era di non far scendere i tifosi bianconeri dal pullman preso di mira, ma alcuni supporters erano già scesi. Una brutta scena".
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Flachi: ''Giusto criticare Mutu dopo ieri''
Francesco Flachi parlando a Radio Blu ha commentato la sfida di ieri, partendo dalle critiche al suo amico Mutu: "E' giusto che ci si aspetti tanto da Mutu, e quindi è normale che se non fa bene si debba prendere responsabilità e critiche, purchè siano costruttive. E' stato bellissimo il pubblico del Franchi, quando ci sono le grandi occasioni non manca mai. Le critiche a Mihajlovic? Ognuno può pensare quello che vuole, per me Sinisa si è preso troppe responsabilità e non si lamenta mai chiedendo giocatori. Ci sono le basi per continuare con lui. Montolivo? Ha fatto molto bene, nel secondo tempo è un po' calato, ma mi è piaciuto molto".
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