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La settimana con Lecce

Started by Chiesa, 29/01/24, 19:06

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Chiesa

Biraghi parla chiaro, ora non ci sono più alibi. A Italiano un compito arduo

Cristiano Biraghi ha parlato da leader invitando tutti a fare un esame di coscienza. Ma dopo il mercato la Fiorentina riscopre i problemi

Repubblica oggi in edicola riprende le parole di Biraghi nel post partita di Lecce analizzando la grinta del capitano nel metterci la faccia e nel voler dare una scossa. L'esterno ha parlato di un cervello che deve sempre rimanere connesso per evitare "figure vergognose", invitando a levarsi dal campo chi non ha la testa giusta. Una presa di posizione chiara, da leader qual è, ma che apre anche una prima crepa nello spogliatoio, come malessere pubblicamente esternato. Solitamente, anche in casa Fiorentina, ciò che rimane nello spogliatoio è sacro, tutto si lava lì nel privato, questa volta pubblicamente il capitano ha richiamato tutti all'ordine.

Quali problemi

Ora la squadra non ha più attenuanti e Biraghi sa bene che serve una reazione: ma è necessario capire quale. La settimana passata non è stata certo calma: solo due acquisti dal mercato e tante situazioni non risolte, anzi. Bonaventura appare più nervoso dopo il mancato rinnovo, anche lui è uno dei leader e se non è lucido si percepisce. E poi Milenkovic: fra i fedelissimi di Italiano, ma scivolato ora in panchina (nove volte). Dalle trattative invernale sono rimasti tanti scontenti: Barak è ancora in viola per mancanza di alternative, Ikoné ha trattato con altre squadre, Nzola è rimasto per volontà più sua che del club, mentre Castrovilli (finalmente rientrato!) resta a disposizione più per volere di Italiano che della dirigenza. In mezzo c'è Italiano, che dovrà ritrovare lucidità e serenità in un gruppo che sembra averle perse.

Redazione VN
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Chiesa

Hysen ricorda commosso Hamrin: "Mi aiutò quando arrivai a Firenze"

"Non dimenticherò mai la sua famiglia, mi hanno aiutato quando sono arrivato alla Fiorentina per ambientarmi a Firenze"

L'ex calciatore svedese della Fiorentina Glenn Hysen, ha voluto ricordare il connazionale Kurt Hamrin, scomparso nelle ultime ore. Di seguito la traduzione del tweet molto profondo di ricordo del ruolo ricoperto da "Kurre", quando Hysen arrivò alla Fiorentina nel 1987, per rimanere a Firenze fino al 1989:

    Kurre Hamrin ha lasciato la vita terrena. Non dimenticherò mai la sua famiglia, mi hanno aiutato quando sono arrivato alla Fiorentina per ambientarmi a Firenze. GRAZIE GRAZIE GRAZIE. RIP Buon divertimento. Glenn

Redazione VN
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Chiesa

Violitudine, il podcast: Kurt Hamrin, semplicemente Uccellino

Stefano Cecchi nel podcast "Violitudine", dedicato ai personaggi che hanno fatto grande la Fiorentina ricordava così Kurt Hamrin

Nel giorno della scomparsa di Kurt Hamrin, vi riproponiamo la puntata numero 16 di Violitudine. Il racconto ad opera di Stefano Cecchi per Radio Bruno, riproposto in podcast su Violanews. La puntata ha come protagonista proprio "Kurre" Hamrin il goleador più prolifico della storia della Fiorentina. Un racconto, quello di Cecchi, oggi più che mai, tutto da ascoltare.

VIOLITUDINE   Elenco puntate
VIOLITUDINE 16   Kurt Hamrin, l'uccellino
VIOLITUDINE 15   Rui Costa, l'erede di Antognoni
VIOLITUDINE 14   Antognoni l'Unico 10
VIOLITUDINE 13   Ricky Albertosi, un driver per portiere
VIOLITUDINE 12    Ecco super Mario Gomez
VIOLITUDINE 11   Luciano Chiarugi il 'cavallo pazzo'
VIOLITUDINE 10   Lode a te Dino Pagliari
VIOLITUDINE 9   Bertoni, il puntero argentino
VIOLITUDINE 8   Baggio, il divino codino
VIOLITUDINE 7   Lojacono, il bomber playboy
VIOLITUDINE 6   Meo Menti, un viola nel Grande Torino
VIOLITUDINE 5   Toni, un bomber europeo
VIOLITUDINE 4   Pesaola: sigarette, Peppino e lo scudetto
VIOLITUDINE 3   Socrates, il dottore incompreso
VIOLITUDINE 2   Pepito Rossi sfolgorante meteora viola
VIOLITUDINE 1   Edmundo o'animal

Adesso i podcast di Violanews sono anche su Spotify, la celeberrima piattaforma musicale. Per ascoltare VIOLITUDINE entrate su Spotify e, cliccando su podcast, cercate Violitudine. In alternativa lo trovate direttamente a QUESTO LINK https://open.spotify.com/show/3h56ESVZPzsTs3eqmVLvzQ. Semplice e immediato.

Redazione VN
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Chiesa

Hamrin, dalla Svezia: "Ci lascia una delle più grandi icone del calcio svedese"

"Ci ha lasciato una delle più grandi icone del calcio svedese". Il ricordo della federazione e dell'AIK, dove ha iniziato a giocare

Si susseguono in queste ore le testimonianze e le manifestazioni di affetto per il compianto Kurt Hamrin. Non fa eccezione ovviamente la Svezia, sua terra natia. Lì "Uccellino" è stato icona della nazionale gialloblu, argento ai mondiali del 1958 giocati in patria. Il ricordo della federazione calcistica svedese:

    Ci ha lasciato una delle più grandi icone del calcio svedese. Riposa in pace Kurt "Kurre" Hamrin. Fu un fattore importante nell'argento della Coppa del Mondo della Svezia nel 1958. È una leggenda sia dell'AIK che della Fiorentina per i suoi sforzi nei club. I nostri pensieri vanno alla famiglia e agli amici di Kurt. Grazie "Kurre" per tutti i ricordi blu e gialli che hai contribuito a creare per così tanti.

...E dell'AIK

In Svezia, oltre all'ex viola Glenn Hysen, lo ha ricordato anche l'AIK (Allmänna Idrottsklubben Fotboll), club con sede a Solna, Stoccolma. Col club gialloblu ha iniziato la sua carriera professionistica, prima di sbarcare in Serie A. Così l'AIK sul proprio sito ufficiale:

    Una delle più grandi leggende dell'AIK, forse anche la più grande, ci ha lasciato. I nostri pensieri vanno principalmente alla famiglia di Kurt e agli amici intimi. È un momento di tristezza, ma anche un'opportunità per coloro che hanno vissuto Kurt di ricordare, e per il resto di noi di raccontare il suo tempo come uno dei migliori al mondo. Grazie Kurt per tutto quello che hai fatto sia per l'AIK che per il calcio in generale, afferma Fredrik Söderberg, amministratore delegato dell'AIK Football e direttore del club. Kurt Hamrin è nato il 19 novembre 1934 e ha giocato un totale di 63 partite ufficiali con l'AIK e ha segnato 54 gol. Ha vinto il campionato di tiro all'Allsvenskan nel 1954/1955 quando ha segnato 22 gol in 22 partite. I pensieri dell'AIK Fotboll vanno ai parenti e agli amici di Kurt Hamrin che hanno perso un caro amico e familiare. Riposa in pace.

Redazione VN
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Chiesa

Il racconto: "Paolo Rossi stravedeva per Hamrin ai tempi della Fiorentina"

Porrà racconta Paolo Rossi e cita il suo legame con la Fiorentina, con l'ammirazione e il rispetto per Kurt Hamrin: "Stravedeva per lui"

C'è chi ha scritto che Paolo Rossi è stato un impasto di Nureyev e Manolete, la grazia del ballerino, la freddezza del torero. È vero, il Pablito attaccante è stato questo, giostrava attorno al difensore, lo ipnotizzava, mai gli sfuggiva l'istante giusto per fiocinarlo. E i tre gol al Sarrià, capolavori senza tempo, quelli che stesero il Brasile nel Mundial spagnolo, rappresenteranno per sempre la sostanza del suo calcio, un sublime assortimento di tecnica e furbizia, sudore e bellezza. Quando lasciò, nell'87, a 31 anni, Brera scolpì: "Impersonava l'immagine leggiadra del danzatore, così perfetto da assumere finanche movenze femminili". Perché Rossi era leggero, elegante, anche quando azzannava, tutto divorava, lasciando dietro sé infinite scie di stupore. Ma nelle ore del dolore e dei ricordi, tantissimi, che quel dolore amplificano a dismisura, è il sorriso di Paolo, aperto, solare, che s'impone su tutto. Dentro c'era il senso profondo della sua umanità. Un sorriso sempre lampeggiante, non solo nelle esultanza dei dopo gol, e che ha scandito tutte le tappe della sua avventura, quelle che ha attraversato da Paolino, Paolo Rossi, Pablito, Paolorossi, diventando uno dei marchi più scintillanti del "made in Italy".

Quando Pablito stravedeva per Kurt

Il sorriso di chi girava il mondo sapendo di averla fatta grossa in quei giorni iberici, di chi viveva con disincanto la propria celebrità, di chi concepiva il gioco, e quello che ci sta attorno, con lo stesso spirito del bambino che cominciava a fare gol nel campetto di Santa Lucia a Prato, quando stravedeva per Kurt Hamrin, l'Uccellino della Fiorentina. Con quel sorriso Paolo ha fatto piangere il Brasile, sedotto gli italiani, anestetizzato i tanti, troppi dolori, con quelle gambe già massacrate da ragazzo. Il sorriso di un ragazzo che in quella notte di Madrid inchiodò il tempo, il suo, il nostro, cambiando milioni di vite assieme alla sua. Tra pochi giorni, il 21 dicembre, saranno passati dieci anni dalla scomparsa di Bearzot. In queste ore, pensare alla commovente intensità del loro abbraccio lassù, diventa forse il modo più dolce per accarezzare Pablito nei nostri pensieri.

Giorgio Porrà - Sky Sport

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Aquilani rischia col Pisa, ma salva la panchina nel recupero a Cosenza

Aquilani, ex Primavera della Fiorentina, non sta vivendo un gran momento sulla panchina del Pisa, ma è riuscito a salvarsi in extremis a Cosenza

La vecchia guardia del Pisa ha salvato il risultato e, molto probabilmente, anche la panchina del tecnico Alberto Aquilani. I nerazzurri toscani, allenati dall'ex centrocampista della Fiorentina, hanno pareggiato ieri in extremis al 'San Vito-Marulla' di Cosenza. Il veterano Gaetano Masucci in rovesciata ha servito l'assist per Caracciolo che in pieno recupero, al 51°, ha rimesso le sorti in parità. Così l'ex tecnico della Primavera viola ha potuto salvare la propria panchina, con un pareggio che porta il Pisa a quota 27 punti in classifica.

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Le vostre prime volte: "Con la borsa dell'acqua calda a vedere Hamrin"

Il racconto del nostro lettore Luciano, che ricorda le sue prime volte allo stadio per vedere la Fiorentina e si innamorò di Kurt Hamrin

Ripubblichiamo un contributo da una rubrica "Le vostre prime volte", andata in scena qualche anno fa. La serie di articoli consisteva nel dare la parola a voi tifosi, chiedendovi di condividere i vostri primi ricordi a tinte viola. Questo l'aneddoto di Luciano, che ci riporta addirittura alla Fiorentina degli anni '60, ai tempi di Kurt Hamrin.

    La prima volta che andai allo stadio fu il 5 gennaio 1964 a Modena per vedere Modena-Fiorentina. Io, bambino modenese, tifavo Fiorentina ovviamente unico in tutta la classe e forse la scuola intera, visto che erano tutti per Juventus, Inter o Milan. Non mi chiedete perché, non lo so. Ricordo che faceva un gran freddo quel giorno con tanto di neve spalata a bordo campo. Mia madre mi impose di andarci con una borsa dell'acqua calda. Accettai anche quello pur di andare. Emozione enorme a vedere Hamrin dal vivo. Segnò Petris all'8^ del primo tempo e vincemmo 1-0. Altrettanto emozionante la seconda partita, questa volta a Firenze il 17 ottobre 1965: Fiorentina-Milan. L'emozione della curva Fiesole. Hamrin che saltava in continuazione Schnellinger, ma non si riusciva a passare. Verso fine partita cominciava la rassegnazione allo 0-0. Ma io continuavo a gridare e quando all'86^ Morrone segnò il goal della vittoria fu un tripudio. Fui abbracciato e baciato da non so quanti per averci creduto fino in fondo.

*Se anche voi avete un racconto particolare su Kurre e su quegli anni, potete mandarcelo via mail a redazione@violanews.com*

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Hamrin: la richiesta al Comune di intitolargli la tribuna del Franchi

La proposta lanciata dal capogruppo di Fratelli d'Italia che la porterà in consiglio comunale a Firenze: intitolare la tribuna del Franchi a Kurt Hamrin

In seguito alla morte di Kurt Hamrin, Alessandro Draghi, capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d'Italia, ha annunciato l'intenzione di portare il suo ricordo in Palazzo Vecchio. Domani - dice Draghi - "lo ricorderò in consiglio comunale sia da giocatore che da allenatore della Settignanese. Lancerò un appello e depositerò un atto per chiedere di intitolargli la Tribuna dello Stadio Artemio Franchi, dopo il restyling".

Redazione VN
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