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ACF FIORENTINA - AC MILAN 1:2

Started by Chiesa, 06/04/11, 15:43

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Chiesa

Ljajic, talento a luci spente, bruciata un'altra occasione

Doveva essere la sua serata. Non lo è stata. Passato dalla tribuna per scelta tecnica di Cesena ad una maglia da titolare, complice la squalifica di Mutu, contro i primi della classe. Una settimana vissuta con l´ansia di chi sa di dover dimostrare qualcosa e, possibilmente, lasciare il segno. Questo gli ha chiesto Mihajlovic, deciso a puntare anche sull´orgoglio del talento serbo con le dichiarazioni del pre gara. Riassumibili in un "può e deve dare di più". Sia in allenamento che in partita. Sempre ricordando una cosa. Alcuni dei ragazzi che prima della partita hanno mostrato la Coppa Italia Primavera vinta, sono meno giovani di lui. Che vent´anni li compirà il prossimo 29 settembre.

Il primo guizzo arriva al quarto minuto. Parte dalla sinistra, si accentra, scambia con Gila e taglia dentro. L´azione termina con l´acrobazia di Santana parata da Abbiati. Lo stadio ha voglia di applaudirlo, ed al diciottesimo ha l´occasione per farlo. Solito taglio dalla sinistra, destro secco rasoterra, e bella parata di Abbiati che si rifugia in angolo. A conti fatti l´unica mezza occasione della Fiorentina di tutto il primo tempo. Nell´inizio moscio dei viola è fra i migliori. O forse tra i meno peggio. Ma le iniziative calano presto ed il resto della frazione scivola via senza ulteriori acuti. Quando punta Abate dà l´impressione di poter far male, ma la seconda linea, che sia Flamini, Van Bommel, o Thiago Silva, lo blocca sempre. E vederlo rimbalzare contro avversari che sembrano giganti fa quasi tenerezza. Troppo esile il ragazzo di Novi Pazar che sogna di essere il nuovo Kakà. Questo deve averlo pensato anche Mihajlovic, visto che dal tunnel dello spogliatoio Ljajic non è emerso ad inizio ripresa. Dentro Babacar al suo posto, e spazio alle due punte effettive.

Addossargli troppe colpe, come troppe responsabilità, sarebbe comunque ingiusto. Ed ingeneroso. Considerato il divario fisico e tecnico mostrato tra il Milan tutto e la Fiorentina nel suo complesso. Anche con Mutu, questa l´impressione, non sarebbe cambiato niente. Pur essendo Adrian di un altro spessore e di un´altra caratura. Adesso, in un campionato finito troppo presto almeno per quanto riguarda gli obiettivi da raggiungere, deve essere fatta una scelta. Puntare sui più forti, coloro dotati di maggior esperienza, e tentare di vincere qualche tappa. Intesa come partita. Oppure provare a valutare con continuità questo ragazzo, come altri nella sua situazione, e decidere quale ruolo potrà ritagliarsi nella Fiorentina del prossimo anno.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76025
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Chiesa

Galliani va via, anche il prefetto lo applaude ironico

Non lo hanno accolto bene fin dall'inizio. La prima trasferta (da milanista) è stata a Cesena e gli striscioni offensivi erano appesi anche lungo il tragitto che portava la squadra allo stadio. Ogni volta, per Ibra, è sempre la stessa storia e ieri, al Franchi, la tradizione non è stata interrotta. Il coro che lo ha accolto è stato «Zingaro, Zingaro» . Anche i tifosi della Fiorentina hanno scelto di dare il benvenuto al centravanti, ripetendosi poi durante il primo tempo della partita. Per raccontarla tutta, cori offensivi ci sono stati anche da parte dei tifosi del Milan, stavolta nei confronti di due ex: il primo, Alberto Gilardino, era in campo. Il secondo a essere preso di mira (a distanza) è stato il solito Leonardo, allenatore nerazzurro. In curva Fiesole lo striscione «Milan, se Ruby non vale» . Dopo l'espulsione di Ibra, Galliani ha lasciato la tribuna, sotto gli applausi ironici dei tifosi e anche del Prefetto di Firenze, Paolo Padoin. Nel dopo gara l'a. d. rossonero era pronto per parlare in diretta a Sky, ma dopo qualche minuto di attesa per il collegamento è andato via senza parlare poiché il pullman era in partenza.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76027
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Con Behrami cambia tutto

MILAN troppo più forte, e per troppo tempo. La Fiorentina torna in sé dopo l'ingiustizia di Morganti, che non vede o non ha il coraggio di considerare falloso l'intervento di Seedorf su Comotto. Lo schiaffo serve, insieme all'ingresso di Behrami (nella foto) al posto di Donadel e al clima cambiato intorno al senso del match. La rabbia dello stadio contro Morganti dà coraggio alla Fiorentina, il Milan si ritrova con la paura di sprecare una superiorità assolutamente netta nel primo tempo e l'espulsione di Ibra fa il resto: rovescia l'umore fin lì imbalsamato intorno all'idea di un'inevitabile sconfitta. Finale quasi caotico e francamente non in linea con quasi tutto il resto della partita che il Milan _ nel primo tempo senza sforzo _ gestisce alla grande.
MIHAJLOVIC rimanda ancora una volta Ljajic, che resta in campo un tempo e confeziona solo un bel destro, insieme a qualche zigzag orizzontale: avversari forse inadeguati per lui, soprattutto quelli così forti e autorevoli della prima frazione. Babacar aggiunge poco in termini di efficacia, semmai un po' di robustezza fisica in più. Quello che a suo modo incide è Behrami, che Mihajlovic fa entrare per precauzione solo a ripresa inoltrata: sarà un caso, ma con lui arriva una piccola scossa e la Fiorentina sembra più convinta. Comotto si procura il quasi-.rigore sul quale Morganti, con molta disinvoltura, decide di sorvolare.
LE MOSSE di Mihajlovic sono tardive? Di sicuro la Fiorentina vista nel primo tempo lascia l'impressione di avere pochissime carte da giocare, inadeguata contro un Milan di un paio _ forse tre _ categorie superiori. La scelta di non rischiare Behrami, che arriva da un infortunio e resta in panchina per un'ora, è una robustissima scusante. E' però evidente come la Fiorentina cambi passo con l'ingresso del centrocampista svizzero, che ha un'apprezzata qualità: ci mette sempre la gamba e porta sostanza.
QUANDO il Milan è convinto di poter stravincere commette l'errore di sottovalutare la reazione della Fiorentina (rigore mancato-ingresso di Behrami). I rimpianti viola finiscono qui, insieme alla possibilità di arrivare al settimo posto. Meglio così forse, due preliminari Uefa di luglio sapevano troppo di Intertoto.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76026
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La Gazzetta: la caciara del Franchi scuote i viola

Questo uno stralcio dell'articolo della Gazzetta dello Sport:
Contava vincere e il Milan ha vinto. Il Napoli resta a meno tre. Tutto il resto è chiacchiera. I tifosi della Fiorentina hanno inscenato una caciara pazzesca per due rigori che rivisti alla moviola non sembrano tali. La cagnara del Franchi ha però avuto il merito di compattare la Fiorentina, fin lì annichilita dal Milan. Sull'onda della contestazione, Vargas, con l'aiuto di Gattuso, ha trovato il gol della (vana) speranza.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76032
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Chiesa

La sfida: Pato super, Gila prende 1 cross su 43

Per quasi un'ora gli schemi d'attacco del Milan sono implacabili, quelli della Fiorentina no. C'è Ibrahimovic che gira da seconda punta, specie di regista arretrato, con la collaborazione dei mobilissimi Seedorf (centrale) e Boateng (più largo). Il terminale è Pato in evidente giornata-sì: stop morbidi, scambi di prima, visione di gioco. Decisivo sul primo gol di Seedorf— quando dà la palla di testa all'olandese saltando tutta la difesa fiorentina—, Pato si ripete poco dopo lanciato da Boateng: brucia Comotto e non sbaglia (com'era successo poco prima, ipnotizzato da Boruc).

Cross o manovra
Alla manovra veloce, in profondità, con frequenti tagli per inserimenti, non corrisponde altrettanta rapidità d'esecuzione dalla Fiorentina. Che s'aggiudica di pochi secondi il possesso palla (50,4%contro 49,6%), ma soltanto nel finale trova coraggio e affondi giusti per spaventare Abbiati. In precedenza, tanta manovra ma grande fatica a sfondare. E così la soluzione resta il tiro da fuori oppure il cross. Quelli del Milan — tanto gioco palla a terra — sono soltanto 9, quelli della Fiorentina addirittura 43, complice lo straordinario lavoro dalle fasce di Vargas: eppure non arriva una palla pulita a Gilardino, a volte troppo in attesa della palla invece di anticipare lo stopper. Gli riesce un colpo di testa che è una specie di pallonetto debole, poi c'è un contrasto in area— con reciproca strattonata— con Zambrotta.

Pato completo
La partita di Pato è più di sicuro completa: il gol, l'assist, 3 tiri in porta (contro 1), 30 passaggi (contro 25) e una percentuale più alta di precisione (87%contro 72%), 4 contrasti vinti (a 1), un fallo subito(nessuno fischiato per Gila). In più, dal grafico dei flussi di gioco si deduce come Gila cerchi sempre il rientro sulla trequarti, spalle alla porta, per aprire spazi ai compagni, lasciando spesso più avanti Santana e Babacar. Certo, Gila e Pato hanno caratteristiche diverse: mobile, veloce, tecnico il brasiliano (ideale per una gara in cui il Milan ha avuto grandi spazi); uomo d'area, opportunista, forte di testa l'azzurro (non il massimo in una giornata in cui l'area milanista era affollata, Gila era sempre raddoppiato e gli attaccanti viola non riuscivano a sfondare).

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76028
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Chiesa

Obiettivi finiti, la prossima stagione comincia oggi

Per un po' ci abbiamo sperato che la stagione della Fiorentina potesse regalare un colpo di coda, un sogno impossibile, una rimonta da ricordare. Ma l'annata viola è nata sotto stelle troppo negative e allora era quasi scontato che tutto andasse al Diavolo proprio contro il Milan. Non c'è un granché da rimproverare ai viola: hanno perso contro la prima in classifica bisognosa di punti scudetto. Troppo forti i rossoneri. È la seconda sconfitta nelle ultime 15 partite, la media resta assolutamente accettabile, anzi fosse stata tenuta tutto l'anno i viola avrebbero perso alla fine solo cinque volte e invece sono già a dieci ko. Inutile ormai rimuginare su quello che poteva essere e non è stato, sulla sfortuna che si è accanita e sugli errori commessi. Il sogno Europa League è ufficialmente svanito.

C'è solo un lato positivo - ma forse sarebbe meglio dire meno negativo - che arriva da questa sconfitta. Da oggi inizia ufficialmente la prossima stagione della Fiorentina. Ora non c'è più bisogno di aspettare, né c'è più tempo da perdere. Il tecnico deve sfruttare le ultime sei partite per capire chi è ancora da Fiorentina, non solo tra i big, sui quali lui e la società dovrebbero già avere le idee chiare, ma anche tra i giovani. Senza falsare il campionato, mettendo comunque sempre in campo formazioni all'altezza degli impegni, sarà d'ora in poi il caso di provare un po' di più Ljajic e Babacar, far ri-assaggiare il campo a Jovetic, riportare in pianta stabile Camporese, magari lanciare qualche Primavera. E poi capire chi tra Boruc e Frey dovrà restare l'anno prossimo insieme a Neto. Quindi, ma questo è compito del duo Della Valle-Corvino, non posticipare ulteriormente gli incontri definitivi con gli agenti di quei giocatori di cui ci si vuole liberare (da Mutu a Marchionni); a cui si vorrebbe rinnovare il contratto (Montolivo e Santana); che devono assicurare la propria voglia di restare o meno (Vargas e Gila). Prima si capisce chi resterà, chi partirà, chi garantirà cassa, e prima Corvino potrà mettere a segno i colpi che servono per la rifondazione viola.

C'è poi un'altra data da «circoletto rosso» . È quella del prossimo Cda, che forse si terrà il 19 aprile o la settimana successiva. Si dovrà decidere il nome del nuovo presidente: tutti sperano nel ritorno di Andrea Della Valle, ma la molteplicità dei suoi impegni (come dimostra un passaggio dell'intervista di Ddv a El Pais) potrebbe impedirgli di riprendere la carica. Ora è ovvio che in ogni caso sarà sempre lui, con suo fratello Diego, ad avere l'ultima parola e a decidere le grandi strategie, ma la Fiorentina ha bisogno comunque di un alto dirigente che sia sempre a Firenze per rappresentare il club in tutti i momenti e in tutte le sedi. La scelta ricadrà, in caso di no di Adv, su una persona già vicina alla proprietà e l'ipotesi Cognigni non è da sottovalutare. Il prossimo Cda dovrebbe rendere più chiaro anche il futuro organigramma. Ci saranno delle nuove figure in settori chiave: quello tecnico (una sorta di team manager scelto da Corvino), della comunicazione, del marketing. Ci sono poi da impostare tournée e amichevoli. Il rinnovo del contratto di Corvino (scadenza 2014 o 2015) è praticamente scontato, ma va comunque firmato. C'è poi da decidere se far valere subito la clausola del rinnovo automatico al terzo anno per Mihajlovic o se limitarsi alla conferma per l'anno prossimo. Insomma gli obiettivi sono finiti, ma le cose da fare sono tante. Meglio cominciare subito.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76035
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Chiesa

Montolivo, Gilardino e un coro irriverente

Non sembrano molto attratti dall'idea dell'arrivo di Riccardo Montolivo i tifosi del Milan, che al 18° della ripresa hanno intonato un coro denigratorio per il capitano viola. " Montolivo è un travestito, Gilardino è suo marito", hanno cantato i sostenitori rossoneri dal settore ospiti, 'ricordandosi' anche del centravanti ex di turno.

Cori e offese sarebbero stati rivolti - stando a quanto riporta calciomercato.com - anche alla fidanzata di Montolivo, Cristina De Pin.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76001
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