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ACF FIORENTINA - JUVENTUS FC 0:0

Started by Chiesa, 13/04/11, 19:37

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Chiesa

I 15 motivi per non tifare Juve

Quando capita di parlare di calcio lontano da Firenze, prima o poi arriva sempre la fatidica domanda: «Ma perché voi fiorentini ce l'avete così tanto con la Juventus?». A me son venuti in mente i seguenti quindici motivi:
1) Perché i fiorentini e i toscani in genere hanno da sempre in uggia il Potere. E nel calcio, da sempre, la Juventus è sinonimo di Potere.
2) Perché Avellino, la coppa Uefa e lo scudetto scippato a Cagliari sono ancora ferite aperte nel cuore di chi crede che il calcio sia uno sport e non una truffa legalizzata.
3) Perché Bettega stava antipatico anche al suo insegnante di catechismo.
4) Perché meglio 2 scudetti da leoni che 27 da Agnelli.
5) Perché Montero, Brio e Furino se avessero giocato con altre maglie sarebbero stati espulsi una domenica sì e l'altra pure.
6) Perché una squadra dove i tifosi vogliono la vittoria a qualunque costo (e si caccia dunque un allenatore se arriva secondo), non è una bella scuola di vita.
7) Perché se un allenatore alla Fiorentina dimostra di essere un carciofo, non finisce a fare il tecnico della Nazionale Under 21.
8) Perché, come ha detto l'ex arbitro Nucini ai pm che lo interrogavano al processo per Calciopoli, «se sbagliavi a favore della Juve arbitravi in serie A, se sbagliavi contro la Juve arbitravi in B».
9) Perché, di conseguenza, quando Crozza alla cerimonia degli Oscar del calcio chiese dal palco: «Chi c'è in sala della Juve, a parte gli arbitri?», fece semplicemente quello che Arlecchino usava fare burlandosi.
10) Perché, dal Medio Oriente al Maghreb, tutti oggi chiedono regimi democratici. Gli juventini, invece, sognano il ritorno di Moggi.
11) Perché nel calcio il diavolo non veste Prada ma a strisce.
12) Perché quando gli Agnelli si portarono Baggio a Torino si provò la stessa sensazione di quando Napoleone spedì a Parigi il Leone di San Marco o di quando i tedeschi volevano portarsi via l'Annunciazione del Beato Angelico. Un furto d'arte generato dal capriccio del Potere.
13) Perché il mondo è pieno di splendidi colori e vederlo in bianconero è una limitazione.
14) Perché Lippi, in bianconero, aveva la protervia di chi si sente un fenomeno per di più impunibile.
15) Perché alla fine, da Jago a Paperinik, il Male non ha mai vinto.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76383
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Il falco Oliveira indica ai viola come si fa a volare

Lezioni di volo. Il Falco indica alla Fiorentina la rotta per librarsi in aria, scacciare i timori e sconfiggere Juventus. «I gobbi vanno battuti. tifosi meritano questa soddisfazione. E la vittoria sarà per i giocatori una delle più belle sensazioni della loro carriera a Firenze» . Lulù Oliveira, soprannominato il Falco per il suo modo di esultare, non ha perso sua classica verve e regala battute consigli in una pausa dell'allenamento con il suo Muravera (in provincia di Cagliari), in Eccellenza. Gioco ancora, ho quarantadue anni ma non sono vecchio. Ho segnato tredici reti e siamo quarti in classifica» . E' sempre indaffarato, l'anno scorso, vicino a Muravera, ha aperto insieme alla moglie il «Centro equestre Il falco» , ed è proprietario di una decina di cavalli di razza anglo-arabo-sarda. «Corrono forte, proprio come dovrà fare la Fiorentina contro la Juve» . Lulù sa bene come si battono i bianconeri, ci è riuscito per due volte consecutive al Franchi. Ha siglato secondo gol nel 3-0 a Firenze del 97 e ha regalato l'assist decisivo a Batistuta nell'ultima vittoria viola al Franchi contro la Signora, nel dicembre del ' 98. «Tutti momenti indimenticabili, come la canzone che tifosi mi cantavano sempre, sulle note di Maledetta primavera. Quel coro me lo porto sempre nel cuore. Lo ricordo bene: '' Che importa se a passarla ti ci vuole un'ora... Che fretta c'era? Scarta tutti Oliveira: che fretta c'era? scarta tutti e facci un gol''. Fantastici tifosi viola» . In effetti i fiorentini gli hanno sempre voluto bene anche per i suoi riti e le sue stravaganze, su tutte i riccioli colorati di biondo e le unghie pitturate di blu. Oliveira come farà la squadra di Mihajlovic a battere la Juve? «Deve tenere un buon ritmo di gioco, sperando naturalmente nelle giocate di Mutu. Può essere decisivo, insieme a Gilardino. La Juventus ha ottenuto tre vittorie consecutive ma la Fiorentina non deve farsi spaventare. Anche perché, in fondo, non vedo quei giocatori che come qualche anno fa riuscivano a fare la differenza. E comunque da qui... anche il Falco proverà a dare una spinta in alto ai viola» . Per Gila non è stata un'annata straordinaria... «E' vero, quest'anno l'ho visto più moscio. Non è stato servito come lui vorrebbe, con i cross tesi dal fondo. Purtroppo c'è anche da dire che alla Fiorentina è mancato l'apporto del centrocampo, che non ha sempre saputo sostenere il gioco offensivo. In ogni caso Gila, al pari di Montolivo, resta un cavallo di razza, come uno dei miei, pregiatissimi (sono specializzati nel salto a ostacoli, ndr)» . Nel ' 98 la Fiorentina vinse con un gol di Batistuta. Oliveira fatica a trovre analogie tra Gila e l'argentino: «Il Re Leone resta unico al mondo. Forse Alberto gli assomiglia un po' per il colpo di testa però la forza e la potenza di Batistuta erano una rarità assoluta. Era capace di resistere e difendere il pallone nonostante avesse tre-quattro uomini addosso» . Vargas invece pare tornato su buoni livelli: «Il peruviano mi piace, quando attacca mette paura agli avversari. Quando rientra a difendere però lascia ancora a desiderare» . E Lulù sa cosa significa... arretrare. Con Trapattoni giocava anche da terzino: «Lasciamo perdere. Del Trap non voglio parlare. La gente comunque ha capito che mi sono sacrificato parecchio, giocando quell'anno in un ruolo ben lontano dalle mie caratteristiche» . Quindi un giudizio su Mihajlovic: «Mi pare carico in vista di questa partita. E' un buon allenatore, anche se guidare la Fiorentina non è facile per nessuno. Quest'anno ho visto una squadra discontinua, che ha alternato belle gare ad altre assolutamente sotto tono. Con le grandi spesso ha fatto una buona figura, mentre con le piccole a volte ho notato un calo di concentrazione. E invece devi correre sempre, non puoi mai rilassarti» .

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76381
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Chiesa

Trentamila al Franchi poi sarà un'altra storia

Quando si dice l'occasione della vita. Dimenticato dall'allenatore, contestato dalla gente, Cerci non ricordava più cosa volesse dire giocare titolare. Tornerà a farlo oggi, nella gara più attesa. Esterno a destra, nel 4-2- 3-1 obbligato per Mihajlovic. Un cambio di modulo per sostituire Santana e invertire la tendenza con le grandi. Anche se questa Juve, tanto grande non è. Deluse e un po' tristi, ma con obiettivi ancora da raggiungere. Da una parte la voglia di sperare nel quarto posto, dall'altra la volontà di regalare almeno una gioia ad una piazza delusa. Dai portieri agli attaccanti, passando per il centrocampo, bianconeri e viola vivono momenti incredibilmente simili. Buffon e Frey, ad esempio. Numeri uno di maglia e di fatto ma perennemente in discussione. Gigi è alle prese con una riserva di lusso Storari (altro ex), con infortuni a catena e un mercato che racconta di una cessione sicura. Alla Roma, dicono. Colpa di un ingaggio pesante e di un rapporto ormai logoro con società e proprietà. Come Frey. Un parallelo perfetto. E ancora. Aquilani e Montolivo, fiori all'occhiello della nuova Italia firmata Prandelli e uniti da un filo sottile. Uno di loro sarà il faro della Juve 2011- 2012 e Marotta aspetta anche il confronto diretto per decidere. C'è poi Felipe Melo, e un'accoglienza che sarà fotocopia di quella ascoltata un anno fa. Fischi e insulti, per capirsi. Ma lui è un guerriero, e tira dritto per la sua strada. Come Gilardino. Uno abituato alle chiacchiere, tipo quelle che lo vogliono ormai promesso alla Juve. Alberto nega e pensa a segnare, ma la possibilità che tra qualche mese il grande ex sia lui è alta. Molto alta, col rischio di ripercorrere le tracce di Luca Toni, che oggi uscirà dal tunnel degli spogliatoi quasi di nascosto, si guarderà attorno e penserà di aver sbagliato stadio. Lui, Fiorentina-Juventus, se la ricorda bene. Un sole gigante su sfondo viola ad illuminare dalla Fiesole, un urlo assordante, oltre 40.000 cuori pulsanti e un respiro trattenuto per qualche secondo. La palla che rotola verso la rete e che invece si stampa sul palo. Luca Toni giocava nella Fiorentina e sfidava la Juve in un vero e proprio scontro diretto per il primato. Vinsero i bianconeri, beffa tremenda firmata Camoranesi, al termine di una partita quasi dominata dalla Fiorentina. Tre pali, due dei quali colpiti proprio dal bomber di Pavullo. Oggi, è tutta un'altra storia, e Luca torna per la prima volta a Firenze da ex. Troverà 30.000 tifosi, 2.000 dei quali juventini. Un record negativo, ma l'attenzione delle forze dell'ordine sarà comunque alta. Occhi puntati soprattutto sui sostenitori viola, al centro di complessi riassestamenti. Toni partirà dalla panchina, Delneri ha scelto di giocare con Matri unica punta, ma lui è pronto a sfruttare la sua occasione. Se ci sarà.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76385

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Chiesa

Cerci, la grande occasione

I fischi vuole cancellarli tutti. Ha novanta minuti di tempo. Novanta mi­nuti per far cambiare idea ai suoi tifosi, quelli che lo hanno apostrofato con brutte parole pure quando era stato spedito in tribuna, ma anche per convincere la so­cietà che lui, a Firenze, può ancora dare tanto. Alessio Cerci, 919 minuti in questo campionato, ha il destino nelle sue mani.
...
COMUNQUE DECISIVO - Nelle diciassette par­tite giocate - di cui sei subentrando dalla panchina - Cerci ha comunque contribui­to in maniera importante: ha realizzato il gol partita contro il Chievo Verona ( il 7 novembre), tra l'altro il suo primo centroin serie A, ma soprattutto ha inventato tre assist grazie ai quali la Fiorentina ha mes­so insieme 7 punti. Ha servito a De Silve­stri, con il Parma, il pallone che ha chiu­so la partita, a Gilardino la palla- match con cui i viola hanno strappato il successo contro il Cesena nel girone d'andata, e a Santana il pallone con cui i viola hanno riagguantato il pareggio a Bologna, il 6 gennaio. Nonostante tutto però, Cerci non ha mai solleticato l'entusiasmo dei suoi ti­fosi.
...
L'OCCASIONE GIUSTA - Adesso, contro la Ju­ventus, nella partita dal sapore del derby tutto può cambiare. Cerci non vuole per­dere l'occasione. Avrà gli occhi del Fran­chi puntati su di lui, sa che non potrà per­mettersi di sbagliare neppure un appog­gio ma si sente pronto. Ha la fiducia del­l'allenatore, che fin dall'inizio si è schie­rato dalla sua parte, ma soprattutto ha la complicità della squadra. Lo stesso Adrian Mutu lo ha difeso: ha provato pu­re a spiegargli che Firenze è fatta così, o si innamora o tutto diventa difficile per chiunque. Cerci giocherà col piede schiacciato sull'acceleratore sapendo che non avrà niente da perdere. Ha un con­tratto che scade nel giugno del 2015 e lui vuole provare ad onorarlo. Sogna di di­mostrare che Corvino non ha sbagliato a puntare su di lui, ma soprattutto spera di fare il grande salto: da meteora a gioca­tore capace di decidere. La Juventus è la sua grande occasione. La migliore per il riscatto, l'unica capace di cancellare i fi­schi.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76388
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Chiesa

Il Franchi insegue il suo record obiettivo 30000

Superare quota trentamila e, magari, andare a insidiare il record di pre­senze 2010- 11 fatto registrare domenica scorsa con 32.677 spettatori: non sarà fa­cile, ma Firenze ci prova, tenendo conto che quella contro la Juventus è la partita più importante e sentita dell'anno e non c'è 'accusa' di provincialismo che tenga. Tan­to più in un campionato come questo in cui le soddisfazioni sono state poche.

ATTESA CHE SALE - Qualcuno fa finta di nien­te per rabbia o delusione, qualcuno va ol­tre auspicando addirittura una vittoria dei bianconeri per acuire lo stato latente di malcontento, però poi la voglia di battere la rivale di sempre della netta maggioran­za dei tifosi viola ha il sopravvento e ri­porta gli indecisi e i contrari dalla parte giusta: pur senza nemmeno sfiorare i li­velli di partecipazione emotiva e... croma­tica di qualche Fiorentina-Juventus che ha fatto storia nel recente passato, oggi po­meriggio il Franchi darà l'ennesima dimo­strazione di sostegno e affetto nei confron­ti della squadra viola.

QUINDICIMILA PAGANTI - Considerando che gli abbonati sono poco più di 16.000, per raggiungere l'obiettivo succitato occorre che al botteghino siano staccati non meno di 14-15.000 biglietti e, stando ai numeri della prevendita che è andata avanti fino al tardo pomeriggio di ieri, non dovremmo essere molto distanti dal traguardo com­presii 1.500 tifosi della Juventus muniti di tessera del tifoso nel settore ospiti (c'era il divieto di cessione del tagliando ai resi­denti in Piemonte) e quelli non meno nu­merosi sparsi in Maratona e Tribuna. E' vero, niente di eclatante rispetto a quasi tutte le precedenti edizioni di questa sfida particolare, ma siamo comunque in linea con il trend stagionale negli appuntamen­ti di cartello. Massima attenzione delle forze dell'ordine per impedire qualsiasi ti­po di contatto, anche perché all'andata i sostenitori viola furono oggetto del lancio di bombe- carta nella zona loro riservata all'Olimpico con un ferito lieve e rischioaltissimo di guai ben più gravi.

OSSERVATI SPECIALI - Inutile negarlo, saran­no Gilardino e Montolivo, cioè i due che da giorni, da settimane, le voci di mercato av­vicinano con sempre maggior insistenza alla Juventus da giugno in avanti. Per il centravanti di Biella e il capitano è una partita nella partita, chissà che non diven­ti un incentivo a dare se possibile ancora qualcosa in più agli occhi del pubblico di fede gigliata. Gilardino, tra l'altro, ha se­gnato un solo gol alla Juventus proprio al debutto in campionato con la maglia della Fiorentina, mentre Montolivo non è mai riuscito a segnare alla Vecchia Signora da quando gioca a Firenze: per l'uno e per l'al­tro sarebbe (è) l'occasione ideale per ag­giornare le statistiche.

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Chiesa

Viola con il 4-3-3, che occasione per Cerci!

Che occasione per i viola. Battere la Juve per restituire un po' di sorriso alla gente di Firenze, per salvare un pezzo di stagione. Una fuga in avanti richiesta, dopo la prova col Milan, deludente perché sprovvista di anima, ancorché di gioco. Una volta si diceva che la sfida con la Juve si preparava da sola. Bei tempi... Stavolta è un po' diverso, è tutto più stanco, però la chance resta di strambare verso il sereno. E l'occasione è anche per un altro mancato protagonista di questa stagione: Alessio Cerci. Toccherà alui, il cavallo pazzo di Valmontone, tanto talento e altrettanta discontinuità, provare a trasformarsi in principe dopo essere stato il brutto anatroccolo. Fischiato impietosamente dal Franchi, anche per la sua romanità -giallorossa - risvolto cromatico calcistico poco apprezzato dalla città del Brunelleschi - e per quel suo modo di stare in campo, un po' vintage e anche svogliato. Il calcio però regala incroci bizzarri, improvvisi, inaspettati: il destino può mutare in un secondo. E se la Fiorentina vincesse oggi con una prestazione super di Cerci accompagnata dal gol decisivo? Siamo sinceri, pensarlo è un azzardo, ma proprio perché il calcio è fenomeno incerto e non scientifico, la possibilità potrebbe concretizzarsi. Cerci dovrà metterci molto del suo, provando a fare quello che fino ad oggi non ha mai fatto o quasi: incidere nella partita. Rientrerà da titolare dopo aver disputato l'ultima gara a Parma il 6 febbraio... Mentre l'ultima presenza risale al 27 febbraio a Bari, quando entrò a metà ripresa... Questi sono stati i mesi recenti di Cerci... Come si sistemerà in campo l'ex romanista? Sulla fascia, lo ha detto lo stesso Mihajlovic. Sarà una Fiorentina con un modulo nuovo-vecchio, il 4-3-3: Gilardino nel mezzo, Cerci a destra e Mutu a sinistra. Mentre con Santana - il viola ha rimediato una lesione muscolare, starà fuori 4 settimane, comunque stagione finita - Mihajlovic usava il 4-3-2-1, con l'argentino e il romeno dentro al campo, come trequartisti, a ridosso di Gilardino. Sarà certamente una Fiorentina a trazione anteriore perché Cerci è più attaccante che centrocampista, un tridente puro. Nel mezzo Sinisa si giocherà la partita con Montolivo davanti alla difesa, Behrami a destra, Vargas a sinistra. Un centrocampo che come caratteristiche piace molto a Mihajlovic: un centrale di qualità, Montolivo, e due mediani di gamba che vanno per linee verticali. E Vargas può anche allargarsi per andare al cross. In difesa De Silvestri a destra, Pasqual a sinistra, mentre i centrali dovrebbero essere Gamberini e Kroldrup. Anche se Camporese potrebbe risultare la sorpresa dell'ultimo momento.

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Chiesa

Ddv: ''La Fiorentina è un hobby, ci piace avere una squadra''

Diego Della Valle è ancora una volta protagonista di una lunga intervista con la stampa internazionale (l'intervista integrale). Ecco il passo dove affronta l'argomento calcio e Fiorentina.

Molte persone hanno un portafoglio diversificato, perché comprare  una squadra di calcio?
"Perché no? Cosa fai il sabato pomeriggio quando piove? Sto scherzando.  La nostra vita è il nostro business. Il 95% della mia professione è rappresentato dal gruppo  Tod's. La mia anima, l'anima della mia famiglia, è ciò che sappiamo ed è ciò che ci piace fare. Qualsiasi altra cosa è un investimento di famiglia dove io non metto tutta la mia anima o la mia energia. La Fiorentina ed il calcio è un hobby tipicamente italiano. Noi amiamo il calcio, a me e mio fratello piace avere una squadra. Penso che sia un buon motivo per essere vicino ai giovani, alle persone attive.

http://www.violanews.com/news.asp?idnew=76394
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Chiesa

Fiorentina-Juventus, ecco gli schieramenti in campo

Ecco la disposizione tattica secondo il Corriere dello Sport-Stadio

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