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La settimana con il Milan (31.03-06.04)

Started by Chiesa, 31/03/25, 15:14

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Chiesa

Sind. Bagno a Ripoli: "I lavori proseguono. Abbiamo incontrato Commisso"

Il sindaco di Bagno a Ripoli sui lavori del parcheggio al Viola Park

Il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Pignotti, è intervenuto ai microfoni di Radio Bruno durante il Pentasport, per parlare dell'andamento dei lavori al Viola Park:

    I lavori del parcheggio stanno andando bene. Ieri abbiamo incontrato il presidente Rocco Commisso, la signora Catherine e il dg Alessandro Ferrari. L'ho visto tranquillo per l'andamento della squadra e contento sul funzionamento del Viola Park e ha chiesto più volte cosa ne pensassero i cittadini di Bagno a Ripoli. Per il parcheggio c'è una sentenza di merito del Consiglio di stato a novembre che stiamo aspettando, ma quel parcheggio deve rimanere per l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini e della viabilità. Troveremo il modo per mantenerlo perché serve sia alla Fiorentina che al nostro comune. Appena saranno pronti i lavori per la tranvia si potrà venire al Viola Park anche con quella.

Redazione VN
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Bianco: "Le idee forti di Aquilani e la mia passione per le case"

Le parole di Bianco a Cronache di Spogliatoio

Alessandro Bianco, giocatore del Monza in prestito dalla Fiorentina, racconta così gli anni in Primavera con Aquilani e la sua passione per il mondo immobiliare:

    Aquilani? Un grande, lo sghi: lui chiama tutti così. Aquilani è stato il primo che mi ha fatto cambiare idea a livello di gioco. Lui e il suo secondo al tempo, Marcello Quinto, ora con De Zerbi, mi hanno proprio aperto un mondo. Ero veramente contento di giocare le partite, anche se perdevamo, ma sapevamo di poter entrare in campo e fare il mazzo, come si dice, agli avversari. Integralista? No, ha della idee forti, come, ad esempio Fabregas, ma un giocatore si adatta. La mia passione per la case? L'altro giorno ero con la mia ragazza e stavamo andando in un bar a Torino. Avevo visto l'annuncio di una nuova costruzione lì vicino, l'ho lasciata un attimo lì, e sono andato a vedere questa nuova costruzione. E' una cosa che mi ha trasmesso mio papà (che vendeva case). Spero un giorno di avere le sue competenze

Redazione VN
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Adli e le "Cattedrali di Rouen": come si è passati dal capolavoro allo schizzo?

Adli e le "Cattedrali di Rouen": l'analisi del momento del francese

Il ciclo delle Cattedrali di Rouen di Monet non è solo una serie di dipinti della stessa scena, ma un'esplorazione dell'effetto della luce sul soggetto, che cambia drasticamente a seconda dell'ora del giorno, delle condizioni atmosferiche e delle stagioni. La forza di Claude Monet, pittore impressionista francese, stava proprio nel catturare l'istante in modo inafferrabile. Così, allo stesso modo, cerchiamo di cogliere quello che è il momento, di un altro pittore francese, Yacine Adli.

Con un Fagioli in ascesa, un Mandragora al top della condizione e un Cataldi in veste di perfetto equilibratore, pare che, per Adli, lo spazio sia sempre più limitato. Arrivato e impostosi sin da subito, come giocatore chiave nel dare equilibrio e fantasia alla squadra, oggi Yacine è, insieme al suo pennello, agli estremi margini del centrocampo viola. Il riferimento alla serie delle Cattedrali di Rouen di Monet non è casuale. L'architettura della cattedrale, simbolo di grandezza e potenza, viene ridotta, ritratto dopo ritratto, ad una silhouette quasi indistinta, dove la grandiosità dell'edificio sembra "disfarsi" sotto l'impatto della luce e del tempo. Questo movimento, lento verso la decadenza, richiama un po' quella che è la stagione del francese: da colonna portante, a doppione del centrocampo viola.

I capolavori del pittore

Nella prima parte di stagione, Adli è sempre stato un elemento centrale in quella mediana a due insieme a Cataldi. Coppia che ha sempre garantito grande complementarietà a livello di caratteristiche, qualità e interdizione. Costruttore di gioco (ricordando le parole su Dodò), ma anche abile nell'inserimento (vedi a Roma contro la Lazio) e nel calcio da fuori (nella rete a Como). Da Adli, quella Fiorentina doveva passare imprescindibilmente, in quanto unico vero elemento di fantasia e imprevedibilità. Nel mercato di gennaio, la Fiorentina ha lavorato in questo, offrendo a Palladino un'alternativa di grande livello al francese come Fagioli: giocatore che lo doppia un po' nello scacchiere delle caratteristiche degli interpreti. Davanti a lui, sulla trequarti, Adli ha sempre avuto Sottil da un lato e Colpani dall'altro, giocatori che necessitano di ricevere largo il pallone, e davanti, un giocatore Beltran abile soprattutto negli inserimenti e nel gioco di sponda. Ecco che, in questo meccanismo, di passaggio da destra a sinistra, Adli è sempre stato fondamentale.

Nuovi equilibri

Oggi, la Fiorentina è mutata e ha trovato nuovi equilibri nel 3-5-2. Adli può certamente rientrare in questo tipo di sistema di gioco, ma questa volta, gli interpreti sono completamente cambiati. Fagioli (insostituibile) deve essere lasciato libero di agire quasi da fantasista, Mandragora si è reinventato nel ruolo di tuttofare, Cataldi ha trovato la giusta sistemazione tra difesa e centrocampo e infine, in campo, c'è un certo Gud in più il quale, rispetto a Beltran, è un giocatore che necessita molto più di cercare e portare il pallone. Sostituire Mandragora con Adli? Probabilmente in ballo c'è un'irrisolta questione di equilibri. Rolando incarna più quel prototipo di giocatore alla Ranieri, instancabile a adattabile a qualsiasi partita. Il pittore francese, invece, sembra aver bisogno di trovare il sistema di gioco giusto, la giusta tela e i giusti colori. In mezzo, in un centrocampo insieme a Fagioli, garantirebbero sì qualità, ma forse svuoterebbero troppo la mediana, ricoprendo Cataldi di ancor più responsabilità difensive. Come la complementarietà lo ha favorito prima, ora sembra invece lo stia nettamente sfavorendo.

Ad oggi, vedendo l'ultima (tatticamente perfetta) prestazione della Fiorentina contro l'Atalanta, per Adli si potrebbe quasi più pronosticare un ruolo da mediano/mezzala nei momenti in cui la Fiorentina ha bisogno di recuperare la partita, ma forse nulla di più.

Contro i bergamaschi era a disposizione, ma gli è stato preferito Richardson (più fisico) a partita in corso: e non dimentichiamoci di Ndour. Le partite (Conference permettendo) ci saranno e "tante"; difficile pensare a un nullo impiego del francese da qui a fine stagione. Per reintegrarlo, pare che la Fiorentina debba resettare i suoi equilibri, ma c'è veramente bisogno di farlo? Nel finale di stagione, purtroppo per Adli, conta più l'obiettivo di squadra che il benestare di tutti gli elementi del gruppo. Gioca chi sta meglio e chi è più funzionale, perchè adesso è il momento decisivo della stagione.

Infortunio e mercato

A suo sfavore c'è da considerare anche il lungo infortunio alla caviglia (di un mese circa, da febbraio a marzo) che lo ha un po' allontanato dal campo e dunque, dalle gerarchie di Palladino. Tutto è sembrato scricchiolare da quell'errore, insieme a Comuzzo, nella gara casalinga contro il Torino. Da lì, complice poi il successivo l'infortunio, più schizzi che capolavori (solo 14 minuti in campo da febbraio).

Che in ballo ci siano anche condizioni legate al mercato? La Fiorentina, per riscattare il francese, dovrebbe versare circa 13 milioni al Milan. Interessante sarebbe un possibile scambio alla pari con Sottil (valutato 10), ma i rossoneri non sembrano intenzionati a puntare sull'esterno italiano. Con un Fagioli che dovrà essere riscattato, la Fiorentina potrebbe essere ancora intenzionata a riscattare anche Adli? Ecco che spuntano dubbi e perplessità, per non dire pessimismo. Al Milan, Adli ha agguantato il cuore del tifo rossonero perché si è fatto trovare prontissimo nel momento del bisogno. Ritrarre il momento; come faceva Monet. Anche a Firenze, Adli si è fatto trovare pronto, forse più di qualunque aspattativa possibile (tre reti e quattro assist in A), ma sempre di momenti sembra siamo destinati a dover parlare. Un percorso che inizia con la luce e la visibilità, ma che termina nell'indistinto e nell'astrazione (ecco ancora ritornare la metafora con le Cattedrali di Monet).

Matteo Torniai
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Kean e Rocco, un'intesa per andare oltre la clausola

Nello spogliatoio è scattato qualcosa e la Fiorentina deve crederci. Intanto Comisso lavora ad una soluzione per tenere Moise Kean in viola

Questa volta il Milan non è riuscito a battere l'Inter come gli era già riuscito due volte in questa stagione, i rossoneri non sono andati oltre il pareggio. La qualificazione si deciderà nella gara di ritorno fra tre settimane, ma è stato un buon Milan, il migliore degli ultimi tempi.

Conceicao, almeno questa volta, ha schierato una formazione più razionale, equilibrata, con Reijnders nei due a centrocampo e non soffocato da sottopunta, fuori l'evanescente Joao Felix. Il 4-2-3-1 in fase di possesso diventava 4-4-1-1 difendendo, il che ha consentito di contenere abbastanza l'Inter sicuramente più forte e s'è visto anche ieri sera.

Questo risultato, ovviamente, non fa felice una tifoseria già in agitazione per una stagione da buttare. Venti punti di distacco in classifica dall'Inter la dicono tutta. Tutto questo può complicare la sfida di sabato con la Fiorentina, i rossoneri non possono permettersi altri passi falsi, soprattutto in casa, ma la Fiorentina lo sa. Servirà grande attenzione e concentrazione per sfruttare quello che il Milan solitamente lascia, magari sperando in un po' di stanchezza.

E' evidente comunque che la sfida con il Milan sia una sorta di spareggio o di bivio, guardando la classifica conta più della gara con l'Atalanta. E' un turno di scontri diretti, soprattutto Roma-Juventus, battere il Milan significherebbe togliere definitivamente o quasi i rossoneri dalla zona-coppe e nello stesso tempo si potrebbe approfittare proprio delle sfide incrociate, ma anche delle difficoltà del Bologna che gioca contro il Napoli.

Ovviamente nessuno si può illudere dopo le grandi vittorie contro Juve e Atalanta, servirà un'altra super partita, ma da qui alla fine la Fiorentina non potrà più sbagliare nulla visto che ha lasciato troppi punti per strada.

Dopo il Milan ci saranno altre sette gare di campionato e quattro di Conference, dando per scontato la vittoria sugli sloveni del Celje che valgono più o meno una nostra squadra di C.

In campionato tre gare saranno in casa (Parma, Empoli e Bologna) e cinque in trasferta. Questo dato potrebbe spaventare visto che al Franchi le cose in genere vanno meglio, ma la Fiorentina è cresciuta e non mi aspetto in questo finale un ritorno a una alternanza di prestazioni.

Grazie anche al nuovo modulo adottato dall'ultima gara di febbraio in poi, sembra che i Viola abbiano raggiunto un ottimo livello, un equilibrio fra le due fasi e una capacità di interpretare i momenti delle gare. E' cresciuta la personalità, sono cresciuti alcuni giocatori da Gud a Pongracic, da Fagioli a Mandragora.

In trasferta, oltre al Milan, di veramente complicato c'è la Roma all'Olimpico. Ma anche a Cagliari storicamente non è mai facile e i rossoblù devono salvarsi. Pure il Venezia, ma a maggio i giochi potrebbero anche essere fatti. L'ultima giornata a Udine, con i friulani senza obiettivi.

In casa con Parma e Empoli c'è solo da centrare la vittoria, con il Bologna sarà una sorta di spareggio.

In questo momento fra le squadre in corsa quella che sta peggio, in debito d'ossigeno, sembra la Lazio che ha pure da giocare l'Europa League.

Delle altre ottima la condizione della Roma e del Bologna, lo scoglio coppa Italia è praticamente superato senza eccessivo dispendio, il ritorno sarà pro-forma e la finale è in tasca.

Il cambio di allenatore ha portato solo i tre punti, non è ancora chiaro se la Juventus ripartirà.

Questo lo scenario che potrebbe allargarsi all'Atalanta se la squadra di Gasperini non ritroverà condizione e motivazioni, la sua discesa potrebbe alzare a due i posti ancora disponibili per la Champions.

La Fiorentina ci deve credere, abbiamo capito che nello spogliatoio è scattato qualcosa di importante, avere obiettivi forti, alzare l'asticella spesso aiuta.

Inutile fare tabelle, nel finale le variabili sono ancora più numerose.

E' evidente che un posto nelle coppe o meno, può spostare molto nei programmi futuri di tutti, ma anche della Fiorentina.

Se la permanenza di Kean potrebbe essere legata a un gesto d'amore e di riconoscenza, ma anche a una valutazione personale per aver trovato l'ambiente ideale, per altri è più difficile fare previsioni.

Su Kean, come già detto, si sta muovendo Rocco Commisso e il carisma del presidente sicuramente potrà incidere per trovare una soluzione che conservi la felicità del ragazzo e protegga la Fiorentina dalla clausola rescissoria da 52 milioni. Le ipotesi vanno dalla ridiscussione economica del contratto alzando la clausola, dall'eliminazione della clausola stessa con un gentleman agreement che il giorno in cui Kean volesse andar via (vedi mai...) sarebbe comunque accontentato.

La presenza a Firenze del presidente è provvidenziale, farà di tutto per risolvere il problema prima del ritorno in Usa, o quanto meno metterà le basi solide per un nuovo accordo.

Sarà purtroppo più complicato, almeno credo, trattenere gente come il ritrovato De Gea o Gud se la Fiorentina non dovesse centrare l'obiettivo coppe. Ma anche qui le variabili sono tante, non resta che aspettare per una valutazione più vicina alla realtà senza inutili, fantasiose supposizioni.

Enzo Bucchioni
- AMORE MIO - LA LUCE DEL MATTINO

Chiesa

Cecchi: "Mandragora ha trovato il suo ruolo. Kean? Dimostra di avere maturità"

Il commento del giornalista Stefano Cecchi sulla stagione della Fiorentina

Il giornalista Stefano Cecchi, ospite ai microfoni di Radio Bruno durante il Pentasport, commenta la stagione della Fiorentina. Queste le sue parole:

    Improvvisamente la stagione ha ritrovato un senso. La cosa positiva, oltre alle vittorie, è che la squadra ha trovato un'identità, finalmente sai come gioca. C'era una Fiorentina di Bove e una di Fagioli che sono diverse per l'assetto tattico che i due giocatori generano. Prima si giocava con un calcio più frammentario, ora si gioca con un calcio antico ma semplice.

Su Mandragora

    Mandragora è un giocatore con tante storie alle spalle. A Firenze è iniziata la sua quarta vita, ma fino a pochi giorni fa non aveva una chiara identità. Con Palladino invece ha riscoperto il suo talento giovanile. Può darsi che finalmente abbia trovato il suo vero ruolo. E' l'uomo che entra, che ha il passo e tira. Ora ha meno responsabilità, non è più l'uomo che deve creare.

Kean

    Kean sta dimostrando di avere maturità, lo si capisce anche dalle sue parole. Ed è proprio questa maturità che ha dentro che lo ha aiutato ad esplodere. Il gesto a Djimsiti?E' un gesto che non consiglierei di fare, ma lo perdono perché dipende come fai le cose. Non riesco a vederci cattiveria, dopo il gesto ci ride. Sente la partita come se fosse un gioco e non un business.

Redazione VN
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Chiesa

La nascita del 3-5-2, Palladino: "Ecco come e quando lo abbiamo pensato"

Il mercato di gennaio ha cambiato la Fiorentina, ed il 3-5-2 ha dato i suoi frutti. Palladino ha spiegato come è nato il nuovo modulo

La svolta della Fiorentina delle ultime settimane è arrivata nel momento chiave della stagione. Dopo la sconfitta di Verona, Raffaele Palladino ha dovuto cambiare la sua viola. Il 4-2-3-1 asimmetrico non dava più le stesse garanzie di prima, e quindi il tecnico ha varato il nuovo 3-5-2. Un modulo che ha dato i suoi frutti, e che, grazie a giocatori come Fagioli, Gudmundsson e Pongracic. Proprio Palladino in conferenza stampa ha spiegato la nascita di questa soluzione tattica. Le sue parole:

No ali, no party

"Quando si cambiano sistemi di gioco ci sono dei ragionamenti provati e pensati. C'è un lavoro ed uno studio dietro. Dopo gennaio ci siamo trovati a fare delle scelte. Abbiamo perso Ikonè e Sottil ed abbiamo pensato che avendo tanti centrocampisti questo poteva essere il modulo giusto. Ho provato, ed ho avuto delle buone risposte, poi i ragazzi si sono adattati, e parlando con loro ho avuto dei feedback positivi. Alla fine la loro reazione è fondamentale"

Redazione VN
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Chiesa

Palladino: "Proviamo a recuperare Gosens. Da adesso vogliamo vincerle tutte"

Alle 15:30 la conferenza stampa di Palladino

Dalle ore 15:30, di oggi, 3 aprile 2025, andrà in onda dal Wind3 Media Center del Viola Park, la conferenza stampa di mister Raffaele Palladino in vista della sfida di sabato sera contro il Milan. Non vuoi perderti nessuna dichiarazione e momento della conferenza? Allora resta online su Violanews.com

"Abbiamo lavorato ed insistito su quelli che devono essere i nostri valori. Ringrazio la società ed i giocatori per avermi aiutato ad uscire dal momento difficile. Gennaio e febbraio sono stati mesi non facili. Ieri ho visto il Milan, e sono stati bravi sia in possesso che senza. Mi aspetto una gara difficile, ma dobbiamo andare per la nostra strada. Dobbiamo confrontarci contro una squadra forte, costruita per l'alta classifica. Dobbiamo migliorare anche lo score fuori casa, ci mancano i punti di Verona. Contro il Napoli e l'Inter ce la siamo giocata"

Gli infortuni: "Colpani è in fase di ripresa, dovrebbe rientrare la prossima settimana. Gosens ha ancora un fastidio al ginocchio, vedremo se potremo recuperarlo per sabato. Noi ci stiamo provando, e speriamo di averlo. Noi abbiamo fatto un ottimo percorso da inizio anno, abbiamo cambiato molto. Nel periodo di ottobre-novembre abbiamo raggiunto un picco massimo, poi abbiamo avuto un periodo di contraccolpo. Io credo che i valori siano venuti fuori alla fine. Siamo stati bravi a gestire i momenti difficili, sia la società che i ragazzi. Dobbiamo crescere sempre, non si è mai al 100%"

Su Mandragora: "Il nostro segreto deve essere partita per partita, provando a vincerle tutte, a noi non deve interessare degli altri. Dobbiamo ambire al massimo, e andiamo a Milano a giocarcela. Mandragora sta facendo un grande campionato, lui ha saputo aspettare. Nel girone d'andata ha trovato meno spazio, ma ha lavorato. Sta raccogliendo i suoi frutti, ma non solo lui. Per esempio Pongracic, che prima giocava poco. Quelli che adesso non stanno trovando spazio mi aspetto che quando verranno chiamati in causa faranno la differenza"

Le aspettative: "Non vogliamo troppo alti, dobbiamo essere equilibrati. Io penso che abbiamo dei valori, stiamo bene, e dobbiamo cavalcare l'entusiasmo. Ma andiamo a Milano con grande umiltà, contro una squadra che ha voglia di rivalsa. La stiamo preparando bene e dobbiamo continuare a spingere. Io credo sia un campionato equilibrato, ci sono tante squadre forti. Noi siamo arrivati a due mesi in gioco, con grande orgoglio. Adesso ci siamo arrivati bene, mentalmente e fisicamente, con tutti gli uomini dentro. Adesso non va guardata la classifica, poi abbiamo la Conference. Avere dei giocatori che stanno benen è fondamentale, vuol dire che abbiamo lavorato bene, e lo dimostra che chi entra si integra nella partita"

Come sta Comuzzo? "Comuzzo sta benissimo, sempre il solito soldato, si allena a 2000. Pietro è fondamentale, sa che quando viene chiamato in causa fa sempre bene, di questo sono felice. Io penso già alla gara di sabato, poi penserò alla Conference. Il nostro valore aggiunto è la rosa. Poi farò tutte le valutazioni, ma oggi bisogna pensare partita per partita"

Il modulo: "Quando si cambiano sistemi di gioco ci sono dei ragionamenti provati e pensati. C'è un lavoro ed uno studio dietro. Dopo gennaio ci siamo trovati a fare delle scelte. Abbiamo perso Ikonè e Sottil ed abbiamo pensato che avendo tanti centrocampisti questo poteva essere il modulo giusto. Ho provato, ed ho avuto delle buone risposte, poi i ragazzi si sono adattati, e parlando con loro ho avuto dei feedback positivi. Le mezz'ali a piede invertito? Non te lo posso dire, non sveliamo i nostri segreti (ride n.d.r)"

L'ex Sottil e Adli: "Il campionato è bello ed equilibrato, le squadre che staranno meglio avranno dei vantaggi. Il passato è passato, gli ultimi due mesi sono quelli più pesanti. Dobbiamo provare a vincerle tutte, sappiamo che il calendario è fitto, ma noi stiamo bene, vogliamo giocare ed essere competitivi. Quando sono arrivato si parlava sempre di luo, e della sua continuità. La società lo ha aspettato, e negli ultimi mesi ha dimostrato il suo valore. Poi lui ha fatto la scelta di andare al Milan, quello che gli dovevo dire gliel'ho detto a quattr'occhi, gli auguro di fare bene. Ma noi dobbiamo pensare a noi stessi. Io da oggi in poi non parlo più del prossimo anno, è fuori luogo parlarne. Per quanto riguarda Adli, ha avuto questo problema alla caviglia, ha sofferto. Nella prima parte di anno è stato strepitoso, ora sta tornando e deve trovare la continuità. Io conto su di lui, dobbiamo recuperarlo, a me piace. Sicuramente troverà spazio"

Zaniolo: "Sta lavorando bene durante la settimana, ha un atteggiamento giusto, mi piace come si allena. Deve aspettare il suo momento, le qualità le ha. Contro l'Atalanta è entrato con lo spirito giusto. Sono sicuro che qundo verrà chiamato in causa, come ho sempre detto, farà vedere il suo valore"

Redazione VN
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Chiesa

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